10 settembre 2011
Stati Uniti d'Europa
La crisi sta funzionando come volano per accelerare la creazione di un'unione federale europea che sottragga sovranità economica ai governi nazionali per centralizzarla nelle mani di un apparato sovranazionale.
Di Enrico Piovesana
Oltre ai sempre più insistenti appelli per la creazione di "un'autorità centrale europea capace di gestire la crisi" (l'ultimo in ordine di tempo, George Soros, sul New York Times di martedì), un'autorità con potere di emettere titoli di Stato e imporre sanzioni economiche ai Paesi che sgarrano, si sente sempre più spesso parlare di 'Stati Uniti d'Europa': negli ultimi giorni lo hanno fatto il premier britannico David Cameron, auspicando questo sbocco per l'Ue, e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, candidandosi addirittura a diventarne futuro presidente.
9 settembre 2011
L’ORO BLU SOTTO LA SABBIA LIBICA CHE FA GOLA ALLE MULTINAZIONALI
Il Cnt, il Consiglio nazionale transitorio libico si appresta a trasferirsi a Tripoli. Nella capitale tutto scarseggia. Moltissimi non hanno cibo e nemmeno più un tetto, l’acqua è diventata più preziosa del petrolio tanto che ormai costa più della benzina. Ed è la sete in un paese dove la temperatura raggiunge i 40 gradi, l’emblema dell’emergenza umanitaria che tormenta la Libia dopo sette mesi di guerra. Ma parra strano in un paese ricoperto di sabbia, l’acqua non scarseggia, anzi sotto le dune del Sahara si trova la riserva più grande del mondo tanto da spingere qualcuno a suggerire che non solo petrolio, uranio e gas sono il “premio” che gli alleati occidentali cercano in Libia.
Di Simonetta Cossu
E’ passata quasi in secondo piano, ma il mare di acqua dolce esteso quanto la Germania a soli 100 metri di profondità in terra libica, equivale ad un tesoro, non solo materiale ma anche politico in una regione dove l’acqua significa vita e sviluppo sia per la produzione agricola locale sia per l’esportazione in altre nazioni africane.
Si tratta del progetto GMMR (Great Man made River) mirato a portare l’acqua fossile dalla profondità del Sahara alla costa del Mediterraneo. Gheddafi aveva cominciato a costruirlo con ingegneri cinesi finanziandolo di tasca propria, senza cioè servirsi degli onerosi prestiti della Banca Mondiale ma anzi investendo generosamente nella Banca Africana e dando così un pessimo esempio per l’intero globo.
8 settembre 2011
Il metodo"libico" grave minaccia per l' America Latina
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendenti, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi. Di Ángel Guerra Cabrera
(foto) Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. Come affermato da Ben Rhodes, vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in un'intervista a Foreign Affairs, il "metodo" utilizzato dall'amministrazione Obama nel paese nordafricano è "più efficace" rispetto al dispiegamento di truppe attuato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Bisognerebbe aggiungere che è seguito dall'attuale inquilino della Casa Bianca, e superato nel secondo paese, ma non ci dobbiamo distrarre. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendente, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.
(foto) Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. Come affermato da Ben Rhodes, vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in un'intervista a Foreign Affairs, il "metodo" utilizzato dall'amministrazione Obama nel paese nordafricano è "più efficace" rispetto al dispiegamento di truppe attuato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Bisognerebbe aggiungere che è seguito dall'attuale inquilino della Casa Bianca, e superato nel secondo paese, ma non ci dobbiamo distrarre. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendente, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.
SOMALIA: migliaia di morti per fame.
Una sesta regione in Somalia è ormai colpita dalla carestia. Centinaia di persone muoiono ogni giorno, almeno metà, sono bambini.
7 settembre 2011
AUSTERITA’: CONTESTAZIONI IN SPAGNA E IN ITALIA
Alla chiamata dei sindacati, migliaia di italiani sono scesi in strada per denunciare le misure di austerità sempre più opprimenti di cui sono vittime. Gli spagnoli hanno iniziato a sfilare da 18 ore.
Sono decine di migliaia, uniti, con lo stesso slogan, con la stessa rabbia: no all’austerità, no alla regola d’oro. E i loro rispettivi governi, non contenti di annegare i loro cittadini in misure di rigore sempre più soffocanti, si accusano l’un l’altro. A Madrid, Grecia e Italia vengono incolpate di essere la nuova causa del “panico dei mercati”.
Berlusconi aveva promesso quest’estate un taglio di almeno 95 miliardi di Euro per cercare di raggiungere il pareggio nel 2013. Misure che il Senato italiano esamina questo martedì. Peggio ancora, Berlusconi e il suo governo si sono barricati nelle stanze di Roma per discutere su come aggravare la situazione:
DOPO I BOMBARDAMENTI UMANITARI ANCHE LE PRIVATIZZAZIONI UMANITARIE
Il mobbing internazionale contro la Siria ha compiuto un salto di qualità con la pubblicazione alla fine di agosto del rapporto di Amnesty International curato dall'operatore Neil Sammonds. Il rapporto non si limita a denunciare casi di torture ed omicidi, ma si caratterizza per un tono eminentemente politico, con tanto di appelli al Consiglio di Sicurezza dell'ONU e di proposta di deferire il governo siriano alla Corte dell'Aja che si occupa di crimini contro l'umanità.(1)
Comidad
Il rapporto dunque sposa in tutto e per tutto la tesi "occidentale" della guerra di Assad contro il proprio popolo e non prende minimamente in considerazione l'eventualità che la Siria possa essere fatta oggetto di attacchi dall'esterno. Questa è proprio la base ideologica del mobbing internazionale: la Siria non ha altri nemici che sé stessa, perciò non esistono colonialismi, o conflitti tra Stati o tra Stati e multinazionali, oppure intrecci affaristico-militari, ecc. Esiste solo una "comunità internazionale" che giudica e, se è il caso, "interviene" (eufemismo per "bombarda") attraverso il suo braccio militare: la NATO.
Il rapporto dunque sposa in tutto e per tutto la tesi "occidentale" della guerra di Assad contro il proprio popolo e non prende minimamente in considerazione l'eventualità che la Siria possa essere fatta oggetto di attacchi dall'esterno. Questa è proprio la base ideologica del mobbing internazionale: la Siria non ha altri nemici che sé stessa, perciò non esistono colonialismi, o conflitti tra Stati o tra Stati e multinazionali, oppure intrecci affaristico-militari, ecc. Esiste solo una "comunità internazionale" che giudica e, se è il caso, "interviene" (eufemismo per "bombarda") attraverso il suo braccio militare: la NATO.
5 settembre 2011
IL MERCATO HA BISOGNO DI MOLTA TERRA
Gorka Larrabeiti (Rebelion) intervista Stefano Liberti, autore del libro "Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo"
Di quanta terra ha bisogno l'uomo? è il titolo di uno dei migliori racconti della letteratura mondiale. Lo scrisse Tolstoj nel 1886 ed è una parabola sulla cupidigia umana. "Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo" (Minimum Fax, 2011) è una relazione sulla land grabbing fatta sotto una prospettiva globale allo scopo di allertare sull'accumulazione di terra per fini speculativi. E' stato scritto dopo diversi anni di viaggi attraverso quattro continenti. Stefano Liberti (1974), giornalista de Il Manifesto esperto per l'Africa, autore dell’ eccellente "A Sud di Lampedusa" (Minimum Fax, 2008), un altro viaggio letterario-giornalistico di cinque anni sulle strade degli immigrati africani.Il land grabbing si compone a mosaico. Il lettore va ad unire le tessere e ricompone un puzzle passando dall’ Etiopia, El Dorado degli investitori, all’ Arabia Saudita, dove gli sceicchi del Golfo intervengono nelle aste per abbassare il prezzo della terra africana.
3 settembre 2011
IL GOVERNO MONDIALE INVISIBILE
COMITATO INDIPENDENZA E SOVRANITA PER L'AMERICA LATINA (CISPAL)
L'umanità è sottomessa a un Governo Mondiale Invisibile composto di banchieri, petrolieri, finanzieri, proprietari d’immense fortune e proprietari della Banca privata della Federal Reserve USA. E' il governo onnipotente che impone e ordina agli stati nazionali. Lo statista inglese Benjamin Disraeli che sapeva di cosa parlava ha detto: "Il mondo è governato da personaggi molto diversi da quelli che immaginano coloro che non si trovano dietro le scene".
Il Senato degli Stati Uniti nel 1913 ha approvato un progetto con il quale la celebre e potente famiglia Rothschild fu autorizzata a unire le sue ricchezze e obiettivi economico-finanziari alla famiglia Morgan, proprietaria della banca e immensamente influente e ai famosi Rockefeller che possiedono incalcolabili fortune. Fino ad allora, era proibito che capitali esteri fossero coinvolti in banche statunitensi, come nel caso dei Rothschild, proprietari di capitale tedesco.
Il 23 dicembre 1913, la Banca privata della Federal Reserve acquistata da queste tre famiglie, si è impossessata degli Stati Uniti. Per volontà di costoro si dichiareranno guerre, attentati terroristici con conseguenze disastrose come quelle delle Torri Gemelle,
Il 23 dicembre 1913, la Banca privata della Federal Reserve acquistata da queste tre famiglie, si è impossessata degli Stati Uniti. Per volontà di costoro si dichiareranno guerre, attentati terroristici con conseguenze disastrose come quelle delle Torri Gemelle,
2 settembre 2011
L'UE STA DIVENTANDO UN "QUARTO REICH"?
Coloro che ripiombano nei libri degli anni ’30 e ’40 che hanno sui loro scaffali ma che non avevano più considerato come fondamentali dopo aver finito di studiare, trattengono il fiato leggendo certi passaggi e pensano che ciò che dicono, fanno e preparano i dittatori e le “dittatrici” di oggi è esattamente come a quell’epoca, con una sola eccezione: hanno un aspetto un poco differente da Hitler.
Horizons et débats
Sì, ci sono anche donne. Non per nulla l’”International Herald Tribune” filosofeggia da oltre un anno sul “fattore donna” e mostra fotografie di donne islamiche (con look americano), in modo che possiamo ancora, per mesi, “spacciare” le “ribellioni arabe” sottolineando “l’aiuto allo sviluppo delle donne” fino a che i Nordafricani saranno euro-compatibili. Il fatto che la Tunisia e l’Egitto non si stiano muovendo in avanti nello sviluppo di una costituzione malgrado una così grande protezione della NATO potrebbe riflettere il fatto, citato da Schachtschneider, che non si vuole più l’instaurazione di stati democratici. L’UE lo avrebbe dovuto dire già dall’inizio. Questo avrebbe permesso di fare a meno di un sacco di propaganda, di trasmissioni radio e televisive al riguardo e di bombe. E noi Svizzeri ci distoglieremmo meno spesso dal parlare del nostro giogo tedesco. De Weck diventerà il capo della propaganda del IV Reich?
Sì, ci sono anche donne. Non per nulla l’”International Herald Tribune” filosofeggia da oltre un anno sul “fattore donna” e mostra fotografie di donne islamiche (con look americano), in modo che possiamo ancora, per mesi, “spacciare” le “ribellioni arabe” sottolineando “l’aiuto allo sviluppo delle donne” fino a che i Nordafricani saranno euro-compatibili. Il fatto che la Tunisia e l’Egitto non si stiano muovendo in avanti nello sviluppo di una costituzione malgrado una così grande protezione della NATO potrebbe riflettere il fatto, citato da Schachtschneider, che non si vuole più l’instaurazione di stati democratici. L’UE lo avrebbe dovuto dire già dall’inizio. Questo avrebbe permesso di fare a meno di un sacco di propaganda, di trasmissioni radio e televisive al riguardo e di bombe. E noi Svizzeri ci distoglieremmo meno spesso dal parlare del nostro giogo tedesco. De Weck diventerà il capo della propaganda del IV Reich?
1 settembre 2011
ABUSI DEI SOLDATI ISRAELIANI SUI CIVILI PALESTINESI
Il 18 giugno 2011, un reparto dell’esercito faceva irruzione in una stazione di servizio carburanti all’ingresso della cittadina di Beit ‘Ummar, nella West Bank, situata a nord di Hebron, ed arrestava un giovane del villaggio che lavorava alla stazione, con l’accusa di avere scagliato pietre. Un suo cugino, Rami Abu Mariah, che si trovava sul posto, interveniva e si rivolgeva al comandante del reparto in armi per tentare di impedire l’arresto. Il comandante, un tenente, lo respingeva brutalmente, caricava la sua arma e sparava direttamente in faccia ad Abu Mariah. Muhammad 'Awwad, un volontario di B'Tselem, che vive nel paese, ha documentato l’incidente attraverso video.
Fonte: B'TSelem
Traduzione per Voci Dalla Strada di Curzio Bettio
L'Onu parla di una moneta unica mondiale
Si confermano i sospetti dei teorici della “cospirazione”: l’ONU sta dando impulso alla “richiesta” da parte dei paesi emergenti all’instaurazione di una moneta unica globale, primo passo per stabilire un governo mondiale. Il collasso apparentemente orchestrato dell’economia statunitense permette ai paesi emergenti di mettere in discussione la funzione del dollaro come moneta di riferimento e le Nazioni Unite si preparano per lanciare il loro piano.
Buenos Aires (Urgente 24). Dall’inizio della crisi nel 2009, differenti teorici avevano parlato della possibilità che la situazione di crisi economica era stata cercata deliberatamente per ristrutturare completamente il sistema finanziario mondiale ed imporre una moneta unica a livello globale e che fosse il primo passo verso una governance a livello planetario.
31 agosto 2011
FINTA DI NIENTE
Dico ma, davvero davvero questi sapiens della politica non si rendono conto che hanno fallito in massa? È mai possibile che non si siano accorti e non si stiano accorgendo che il popolo li sta accerchiando e con sempre maggiore convinzione di fargliela pagare?
Un qualsiasi essere umano sano di mente, già, sano di mente, avrebbe caricato le valige nel bagagliaio insieme al bottino di una vita, una valanga inimmaginabile di denari sottratti al paese e via andare in una qualche paradisiaca località a godersi gli ultimi grassi rantoli di una vita da infami.Macchè! Sembrano quei rapinatori incalliti che dopo avere passato decenni a saccheggiare in qua e in la i beni migliori ed avere profanato ogni locale dove c’era qualcosa di valore anche presunto, mai sazi, si riuniscono tutta la banda insieme e dicono per l’ennesima volta: “facciamo questo ultimo colpo e poi ci ritiriamo”.
Di Moreno Corelli
Ad onore del vero il paese sperava che “l’ultimo colpo” l’avessero fatto ai tempi di mani pulite, e nessuno mai si sarebbe immaginato che dopo la tristissima epoca “Craxiana” che ha tappezzato la nazione di fazzoletti e pannolini, ci sarebbe stato un susseguirsi di operazioni catastrofiche tali da dovere aprire centinaia di inchieste, “piedi puliti, viso pulito, pancia pulita e colon pulito”.
Ma la parte più incredibile è che i “malfattori” i quali hanno svaligiato tutto, sono gli stessi che stanno raccontando alla nazione che “qualcuno” si è impossessato dei gioielli di famiglia e che non ci sono più gli ori, gli argenti, i soprammobili, i tappeti e la carta igienica.
NEOLIBERISMO: SACCHEGGIO E DISTRUZIONE DI QUESTO PIANETA
Da almeno 20 anni a questa parte ci è stato detto che non ci sono alternative alla globalizzazione neoliberale e che, di fatto, non è necessaria un’alternativa a questo. La “lady di ferro”, Margaret Thatcher, fu una di quelle che affermò questo concetto ripetutamente: non ha senso analizzare e discutere il neoliberalismo e il liberalismo globalizzato, perché sono inevitabili. Non ha senso mettersi a comprendere, quindi… avanti! Uccidi se non vuoi essere ucciso!
Altri affermano che la globalizzazione- ossia un sistema economico che si è sviluppato in specifiche condizioni sociali ed economiche – non è altro che una legge di natura. Di conseguenza, "la natura umana" si suppone sia riflessa dal carattere dei soggetti del sistema economico, ovvero egoistico, avido, freddo e spietato. Questo, ci viene detto, funziona a beneficio di ognuno.
Mentre una esigua minoranza raccoglie enormi benefici dall’odierno neoliberalismo (nessuno dei quali resterà ovviamente), l ‘ampia maggioranza della popolazione della terra soffre in grandi difficoltà e vede minacciata la propria sopravvivenza.
Altri affermano che la globalizzazione- ossia un sistema economico che si è sviluppato in specifiche condizioni sociali ed economiche – non è altro che una legge di natura. Di conseguenza, "la natura umana" si suppone sia riflessa dal carattere dei soggetti del sistema economico, ovvero egoistico, avido, freddo e spietato. Questo, ci viene detto, funziona a beneficio di ognuno.
Mentre una esigua minoranza raccoglie enormi benefici dall’odierno neoliberalismo (nessuno dei quali resterà ovviamente), l ‘ampia maggioranza della popolazione della terra soffre in grandi difficoltà e vede minacciata la propria sopravvivenza.
30 agosto 2011
IL CASO SODASTREAM: BOLLICINE E OCCUPAZIONE
La Coop Svezia annuncia la sospensione della vendita dei prodotti Sodastream, l’azienda israeliana con sede a Ma’ale Adumim, il più grande insediamento colonico in Cisgiordania.
Di Stephanie Westbrook
Nena News
L’estate del 2011 è stata lunga e calda per le aziende israeliane e internazionali che si sono rese complici di violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.
Il più grande esportatore israeliano di prodotti agricoli, Agrexco, che commercializza il 60-70 per cento della frutta e verdura coltivate su terreni rubati in Cisgiordania, ha dichiarato la bancarotta. Già obiettivo del movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) e un’intensa campagna europea, Agrexco ha visto allontanarsi anche i potenziali acquirenti internazionali, avvertiti dagli attivisti BDS che essi stessi sarebbero diventati obiettivi di boicottaggio, lasciando una sola società israeliana, Kislev, in gioco (http://www.globes.co.il/serveen/globes/docview.asp?did=1000672903&fid=1725).
Di Stephanie Westbrook
Nena News
L’estate del 2011 è stata lunga e calda per le aziende israeliane e internazionali che si sono rese complici di violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.
Il più grande esportatore israeliano di prodotti agricoli, Agrexco, che commercializza il 60-70 per cento della frutta e verdura coltivate su terreni rubati in Cisgiordania, ha dichiarato la bancarotta. Già obiettivo del movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) e un’intensa campagna europea, Agrexco ha visto allontanarsi anche i potenziali acquirenti internazionali, avvertiti dagli attivisti BDS che essi stessi sarebbero diventati obiettivi di boicottaggio, lasciando una sola società israeliana, Kislev, in gioco (http://www.globes.co.il/serveen/globes/docview.asp?did=1000672903&fid=1725).
29 agosto 2011
La crisi e l’uso della paura come meccanismi di dominio.
"Mi spaventano ma io non ho paura". Leon Tolstoi
I disturbi in Inghilterra, come le recenti retate militari in Spagna contro il movimento degli indignati, tutto questo adeguatamente pubblicizzato dai mass media sistemici, devono essere interpretati come elementi di uno stesso insieme, dato che entrambi formano parte della messa in scena di uno stesso dramma. Questo dramma non è altro che la rappresentazione mediatica e spettacolare del collasso controllato del Vecchio Ordine (Regime); un dramma dove la crisi finanziaria internazionale e le sue conseguenze (tra queste gli artificiali disturbi inglesi) sono due dei suoi attori principali.Dal mio punto di vista, il sistema di dominio patriarcale (questo è il vero nome del sistema che ci ha toccato vivere) ha bisogno di rinnovarsi, con lo scopo di rendere più effettivo il suo potere. Questo perché le vecchie strutture economiche e politiche di dominio non valgono più (probabilmente a causa del processo di globalizzazione sperimentato dal potere negli ultimi decenni) ed ha bisogno di creare altre nuove forme. Questo è il motivo per cui lo stesso sistema di dominio patriarcale ha iniziato una sorta di processo di autodistruzione di tutto quello che non gli è più utile. Per raggiungere tale obiettivo sta usando, come strumento principale, uno dei più sofisticati di cui, attualmente, dispone: i mass media.
28 agosto 2011
LE VOCI ANTI-EURO ACQUISTANO VISIBILITA'
Mentre l'UE scivola verso un sistema dittatoriale, le voci dissidenti rimangono minoritarie ma riscuotono maggior attenzione. I professori Wilhelm Hankel in Germania e Paolo Savona in Italia sono due rare eccezioni nella professione economica per aver denunciato la follia di aver creato una moneta sovrannazionale senza un governo dietro di essa.
Il 17 agosto il prof. Hankel è stato invitato a partecipare ad una discussione sugli Eurobond alla stazione radio Deutschlandfunk. Egli ha colto l'occasione per esporre agli ascoltatori quanto è avvenuto all'udienza della Corte Costituzionale, dove i giudici hanno implicitamente respinto le motivazioni di "emergenza" per giustificare l'aumento dei poteri dell'UE.
In un articolo pubblicato il 20 agosto sulla Junge Freiheit, Hankel ha ammonito che le politiche UE e in particolare gli Eurobond porteranno a esplosioni sociali anche in Germania. Questi moniti hanno sicuramente impressionato i lettori nel momento in cui a Berlino, dalla metà di agosto, vengono bruciate automobili ogni notte, in un evidente atto di emulazione dei disordini di Londra da parte di gruppi anarchici.
27 agosto 2011
I NUOVI VENDITORI DI PADELLE
Tripoli in mano ai ribelli ma nessuno sa dove sia Gheddafi. La caccia all'uomo è aperta, e i mercenari della NATO, da settimane del Paese, lo stanno cercando disperatamente. Sarà meglio trovarlo subito, altrimenti le borse cadranno in un abisso ancora più pericoloso. Gheddafi non è Mubarak né Ben Ali, è un militare votato alla lotta continua e al massacro, con un profilo perfetto per divenire una cellula terroristica fuori controllo.
Etleboro L'Occidente vuole Gheddafi adesso, vivo o morto, e il pericolo più grande delle intelligence è che Gheddafi possa prendere il postodi Bin Laden, ma stavolta da vero leader della resistenza araba, perchè non è mai stato un personaggio allineato agli schemi delle intelligence. D'altro canto, non dobbiamo dimenticare che è stato il Rais ad emettere il primo mandato di cattura contro Osama Bin Laden, quello strano sceicco terrorista, morto povero con un vecchio televisore.
26 agosto 2011
A CHI SI RIBELLA
A chi sa che fra un po’ dentro la scatola dei diritti non ci sarà più niente.
A chi paga tasse che non bastano mai, perché gli evasori sono troppi e se la ridono.
A chi è salito sui tetti, perché per terra non lo cagava più nessuno.
A chi si oppone ai marchionni, casual di fuori e gerarchi dentro, che pretendono servi muti e striscianti.
A chi non vuole più altre ‘grandi opere’ perché gli bastano quelle già fatte: grandi solo di corruzione, scempio e debiti che lasciano a chi verrà.
A chi ha osato alzare la testa contro una dirigenza arrogante protetta da divise e lacrimogeni.
A chi pretende un orizzonte certo e invece la Gelmini gli propone solo un precariato surrogato.
A chi è stanco di raccogliere pomodori al prezzo degli schiavi,
25 agosto 2011
RIVOLTE CIA: I MOTIVI PER CUI IL REGIME SIRIANO NON CADRA'
Immaginiamo di essere a Hollywood in una conferenza per discutere su una sceneggiatura e che devi lanciare la tua idea usando 10 parole o meno. Si tratta di un film sulla Siria. Uguale al film sull’attacco a Osama Bin Laden di Kathryn Hurt Locker Bigelow, che si presenta come “i buoni eliminano Osama nel Pakistan”, il poema epico siriano potrebbe essere commercializzato come “sunniti e sciiti lottano per la repubblica araba”.
Di Pepe Escobar
Si, ancora una volta, tutto è finzione: la “mezza luna sciita”, isolare l'Iran e i pregiudizi sunniti contro gli sciiti.
La fanatica Casa di Saud, sunnita wahabi- in un’altra imponente dimostrazione d’ipocrisia e fedele al suo odio verso le repubbliche arabe secolari - ha qualificato il regime Ba’ath controllato da Bashar al-Asad in Siria una “macchina assassina”.
E’ vero, il feroce apparato della sicurezza di Assad non aiuta, dopo aver ucciso più di 2.400 persone da quando è iniziata l’agitazione a marzo. Sono molte di più, per inciso, di quelle che le forze del colonnello Gheddafi uccisero in Libia quando venne approvata la risoluzione 1973 dell’ONU permettendo l’intervento estero. La risposta di Diogenes il Cinico a questa discrepanza di “dove sono le Nazioni Unite” sarebbe che la Siria, a differenza della Libia, non possiede un’enorme ricchezza in petrolio e gas.
24 agosto 2011
VOILA', L'OFFENSIVA NEOLIBERISTA
Da un lato è un paradosso: proprio nel momento in cui il sistema economico globale mostra tutti i suoi limiti, conseguenza di difetti intrinseci che in quanto tali non si possono correggere e di vizi operativi talmente radicati e diffusi da essere ormai pressoché ingovernabili, l’establishment liberista lancia un’offensiva teorica e pratica che mira ad accentuare ancora di più i caratteri tipici di quel modello, sacrificando il welfare sull’altare del debito pubblico e del Pil.
Federico Zamboni
Il RibelleIl messaggio che viene lanciato, speculando cinicamente sulla situazione di estrema difficoltà che accomuna gli Usa e la Ue e agitando lo spauracchio del default, è che la responsabilità di quanto sta accadendo è degli Stati, ovverosia delle rispettive popolazioni. Governi inefficienti, se non proprio corrotti, hanno male amministrato le finanze nazionali e accumulato un indebitamento non più sostenibile, che va ridotto al più presto e senza andare per il sottile; pertanto, nel capzioso presupposto che di quegli abusi abbia beneficiato la generalità dei cittadini, è necessario che il lassismo precedente venga controbilanciato da misure durissime, che vengono adottate in nome dell’emergenza ma che sono destinate a essere definitive.
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