Nel Regno Unito gli aggiustamenti alla spesa pubblica creeranno quasi un milione di poveri prima del 2015; nella periferia europea potrebbe essere anche peggio.
di Andy Robinson
Le bolle del decennio 2000-2009 in Europa dettero vita ai nuovi ricchi di due ville e una BMW X3. Adesso, due anni senza crescita, una disoccupazione elevata che comincia ad essere ormai di lunga durata ed i primi tagli al sistema della protezione sociale stanno dando vita a un nuovo essere paradigmatico del nuovo decennio della crisi economica : il “nuovo povero”.
E’ meno ostentato dell’archetipo del decennio prodigioso ma si vedeva ad ogni fermata di un percorso invernale per l’Europa dell’austerità. Uomini dallo sguardo svogliato che chiedevano l’elemosina natalizia nel pub Philharmonic a Liverpool a pochi metri dai fiammanti appartamenti vuoti costruiti in un attacco di euforia per l’anno della capitale della cultura europea. “Penny, centesimi di euro; mi va bene tutto”. Lavoratori in sciopero nella sala d’attesa della stazione ferroviaria a Lisbona, addormentati in posizioni agonizzanti. Adolescenti dai visi pallidi negli uffici di collocamento a Dublino ad un passo delle statue scheletriche di bronzo del Famine Memorial, tributo alle vittime della fame del 1840 e alla conseguente emigrazione di massa. Donne ecuadoriane cercando nei bidoni della spazzatura davanti al Carrefour di un quartiere centrico di Madrid cercano avanzi di cibo.