CAUSE ED EFFETI: IL PERCHE' DEL NUOVO MASSACRO ISRAELIANO
Né “errore” né “sbaglio” né “pazzia”: Operazione strategica studiata. Paralizzare la negoziazione con i palestinesi, destabilizzare la politica di Obama con il mondo musulmano, rompere la sua strategia “negoziatrice” in Medio Oriente, complicare l’alleanza strategica di Washington con la Turchia, motorizzare il fallimento delle negoziazioni diplomatiche sul programma nucleare iraniano all' ONU e accellerare un risultato militare USA-Israele contro l’Iran, Siria, Libano e Gaza, sono gli obiettivi centrali che hanno guidato l' operazione di sterminio militare di Israele contro la flotta internazionale solidale con Gaza.
Di Manuel Freytas
La stampa internazionale del sistema concorda in una valutazione: L’operazione militare d’Israele contro la Freedom Flotilla ha complicato la politica regionale della Casa Bianca su tre fronti: le negoziazioni di pace con i palestinesi, la relazione con gli alleati arabi, e l’alleanza strategica con la Turchia.
Ci saranno provvedimenti e risoluzioni Onu contro Istaele dopo l'attacco ed il massacro all'imbarcazione di Freedom Flotilla, se l'Onu è il primo a commettere violenze? (NdE)
di Ansel Herz
Port au Prince, 26 maggio 2010. Forze della missione di pace dell’ONU in Haiti questa settimana hanno fatto uso di pallottole di gomma e gas lacrimogeni per disperdere le proteste degli studenti universitari. La repressione si è estesa fino ad un accampamento di sfollati dopo il terremoto. Ci saranno altre mobilitazioni giovedì.
I disturbi di lunedì, vicino al Palazzo Nazionale- residenza presidenziale- hanno fatto sì che anziani, donne, bambini/e scappassero impauriti.
Migliaia di famiglie si trovano nelle piazze vicino alla zona di Champs de Marz, vicino al Palazzo Nazionale, dal terremoto del 12 gennaio che ha lasciato 200.000 morti e quasi due milioni di sfollati dai quartieri distrutti di Port au Prince.
Siamo ai confini della realtà. I fatti sono capovolti. La lingua e le parole sono adattate alle versioni di parte. E’ il bispensiero, la neolingua profetizzata da George Orwell, nel suo mitico romanzo “1984“. “La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza“.
E’ inaccettabile che un giornale finanziato dallo Stato, che si definisce democratico, titoli “Israele ha fatto bene a sparare“. E’ questo, come potete ammirare in foto, l’agghiacciante titolone de Il Giornale dell’1 Giugno 2010. E’ un palese atto di difesa del padrone. Il messaggio è arrivato chiaro e forte, con Israele sempre e comunque. Il paese con la stella a cinque punte è sopra le parti. Non è giudicabile con nessun codice legislativo o etico da noi conosciuto. Merita un trattamento speciale, aprioristicamente e acriticamente, ovvero fideisticamente. Il padrone è il padrone.
Dopo essersi completamente disinteressati della missione umanitaria diretta a Gaza, fino al momento in cui a massacro compiuto sarebbe stato impossibile ignorare l'accaduto, tutti i rappresentanti politici ed istituzionali italiani ed internazionali stanno prendendo coscienza della tragedia, facendo seguire al proprio "risveglio" qualche messaggio poco convinto d'indignazione, commisto ad ipocrite scene di stupore e costernazione.
Qualcuno, come la Spagna e la Grecia, ostentando maggiori dosi di coraggio, ha perfino avuto l'ardire di convocare l'ambasciatore israeliano per chiarimenti. Altri, come le Nazioni Unite e il ministro Frattini, che con il coraggio hanno assai poca dimestichezza, invocano in queste ore un'inchiesta che chiarisca l'accaduto, dal momento che non é loro chiara la dinamica dei fatti.
Secondo un documento diffuso martedì dall’influente New York Times, gli USA hanno aumentato l’anno scorso le loro operazioni segrete in Medio Oriente, Asia Centrale e Corno d’Africa, nel quadro di una“preparazione del terreno” per future azioni militari contro l’Iran e i loro alleati regionali.
In una strategia di “guerra globale contro il terrorismo”, e continuando la missione iniziata da George W.Bush, l’amministrazione Obama ha intrapreso un nuovo dispiegamento militare sia in Medio Oriente che nell’Est dell’Africa così come in Asia.
Dal quadro geopolitico e strategico della “guerra contro il terrorismo”, gli USA, potenza locomotrice del sistema capitalista ed i suoi partner della NATO, avanzano nel loro progetto di posizionamento nel controllo delle riserve energetiche e minerarie in Medio Oriente, Asia Centrale e il Corno d’Africa.
Non sarà il Ministero della Difesa a ricevere tagli. Il ministro Carme Chacon ha appena presentato quello che chiameranno il “combattente del futuro”. L’argomentazione è la stessa di Aznar.
Il ministro della Difesa, Carme Chacon, ha annunciato che il sistema Combattente Futuro COMFUT, programma di EADS Difesa e Sicurezza Spagna per dotare l’esercito di un equipaggio di protezione individuale di massima garanzia e con maggiori capacità per la difesa ed il combattimento- comincerà ad essere “sfoggiato” in missioni di mantenimento della pace all’estero da giugno 2011.
Alla fine degli anni '80, le maggiori banche del mondo (Citibank, Chase Manhattan, HSBC, Midland Bank e molte altre) sono state sull'orlo della bancarotta. Da qualche parte, qualcuno, -nessuno sa chi, oppure non lo dice- "ha preso la decisione di venire in soccorso di enti la cui spericolata politica di prestiti durante la fine degli anni '70 e '80 li aveva portati all' insolvenza, e salvare in questo modo il sistema bancario". In questo modo si creò un sistema in cui quantità inimmaginabili di denaro sono apparse come per magia. Da allora stanno usando questo sistema segreto al momento di affrontare le crisi finanziarie.
DI PIETRO È UNA MISTIFICAZIONE PRO PRIVATIZZAZIONE
Di Comidad
Non a tutti è sfuggito il fatto che negli stessi giorni in cui tuonava e minacciava referendum contro la legge che elimina le intercettazioni giudiziarie e la libertà di stampa e di internet, Antonio Di Pietro correva in soccorso del governo Berlusconi votando in parlamento a favore del cosiddetto “Federalismo Demaniale”, cioè della legge che privatizza i beni del Demanio dello Stato tramite la mediazione degli enti locali. Di Pietro non è nuovo a questi atteggiamenti di sostegno al sistema degli affari, poiché già all’epoca dell’ultimo governo Prodi i suoi voti risultarono determinanti per salvare dallo scioglimento la Società per il Ponte sullo Stretto di Messina, una società creata per consentire alla multinazionale edilizia Impregilo di appropriarsi dei patrimoni immobiliari pubblici delle province di Reggio Calabria e di Messina.
In mezzo al collasso generalizzato delle borse e dei mercati finanziari mondiali, l’Italia e la Gran Bretagna si aggiungonono ai piani dell' “adeguamento selvaggio” che l’FMI e la banca usuraria internazionale esigono dagli Stati europei per “rifinanziare” i loro debiti ed evitare un fallimento a catena del sistema finanziario.
Martedì l'Italia si è aggiunta al club europeo delle manovre economiche, tagliando il suo bilancio sugli stipendi, la spesa ed i piani di aiuti sociali, che avranno un impatto sui lavoratori dipendenti e sulla massa meno protetta della società italiana.
Le ragioni della crisi economica in Europa e i complessi dilemmi che affronta l'Unione europea
“Il programma messo in atto, con il nostro sostegno, dagli europei per aiutare la Grecia toglierà la Grecia dai suoi problemi”, ha dichiarato, martedì, Dominique Strauss-Kahn (FMI). Il corollario della sua affermazione è che questo programma toglierà l’Unione Monetaria (UM) dai suoi problemi. E ad evitare il contagio greco sul resto dei paesi periferici del sud dell’UM. Ci sono problemi emergenti, e problemi sistemici che non sono quelli che si risolvono con riforme ma riproggettando. Un problema sistemico, inesorabilmente, si riproduce. Trasformare ha un altro prezzo. Torniamo alla Grecia.
Molto più comodo e pratico di fare la storia è scriverla. Specialmente quando la storia fatta risulta poco edificante e, lontano dall' assolverli, condanna i suoi artefici.
Riscriverla permette di aggiustare le virgole e i punti, omettere quei vari passaggi immorali, aggiungere qua e là qualche opportuna fallacia….è un’altra forma di rifare la storia, che già nel tempo e i mascalzoni si impegneranno ad omologarla.
Così pensa e ha deciso il Consiglio Educativo del Texas che s’incarica di tracciare le linee guida secondo sulle quali i libri di testo in questo stato, devono reggersi.
Gli stati occidentali obbligati ad aiutare gli Stati Uniti! Gli Stati Uniti hanno un debito pubblico spaventoso, praticamente 13.000 miliardi di dollari, ai quali si aggiungono decine di migliaia di miliardi di dollari in altre obbligazioni. Una parte del debito pubblico statunitense è finanziato dagli stati esteri, mediante l’acquisto di titoli di stato del tesoro Usa.
Alla fine di marzo del 2010, gli stati esteri detengono titoli di stato USA per un importo totale di 3.884,60 miliardi di dollari, secondo l’ultimo dato pubblicato lo scorso 17 maggio (1).
Il dato è in continuo aumento, se è vero che tale importo ammontava a 3.071 miliardi a fine dicembre 2008; un anno dopo era 3.689 ed alla fine del primo trimestre di quest’anno è – come visto – 3.884 miliardi.
Il principale paese detentore di questi titoli di stato è la Cina,
L’accordo con l’Iran affinchè si realizzi il processo di arricchimento di uranio in un altro paese - in questo caso la Turchia- ottenuto dal presidente brasiliano Lula, con la collaborazione del suo omologo, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan è un fatto di straordinaria portata, i cui significati sicuramente saranno apprezzati meglio con il passare del tempo.
Secondo i governi del Brasile e della Turchia, l’accordo è nel rigoroso rispetto degli accordi fatti dalla OIEA (Organizzazione Internazionale dell’Energia Atomica) di fronte al progetto di sviluppo di energia nucleare da parte dell’Iran. Tuttavia, il governo americano ha lanciato un’immediata e poco velata azione per far deragliare il progetto.
Il procuratore di Milano Alfredo Robledo ritiene che l'Italia potrebbe trovarsi in una situazione finanziaria peggiore dalla Grecia a causa del numero degli enti locali che hanno investito in derivati di rischio.
Le istituzioni europee hanno aumentato la sorveglianza delle politiche di bilancio nazionale dei paesi membri, sottomessi al patto di stabilità.
Nel giugno 1997 il Consiglio europeo che riunisce i leader dei quindici Stati che componevano allora l'Unione europea (UE) sono ad Amsterdam allo scopo di concordare una pietra miliare della moneta unica, il patto di stabilità. Per il lancio di un'Unione economica e monetaria (UEM), si spogliano della loro competenza in politica monetaria. Comunitarizzata, questa competenza è stata devoluta ad una Banca Centrale Europea (BCE) indipendente, che agisce fuori da ogni controllo democratico. Ad essa viene assegnata una sola missione: la lotta contro l'inflazione, che non dovrebbe superare il 2% l'anno.Questa missione è insostenibile utilizzando solo i tassi d' interesse.Necessita di una politica di bilancio restrittiva, ma quest'ultima resta una competenza nazionale. Non importa! Sarà oggetto di un pignolo controllo da parte della Commissione europea.
I teorici della cospirazione pensano che l'uranio è una cosa pericolosa, con neoplasie per ogni essere umano. Perché sono malati mentali, e/o estremisti neo-nazisti o populisti di destra. Ma si sbagliano. L'uranio impoverito è pericoloso solo per alcune persone. Gli altri (principalmente gli arabi) sono immuni agli effetti dell'uranio sul corpo umano. Solo i populisti razzisti estremisti di destra, come i teorici del complotto, credono che sia un male usarele armi fatte di uranio che vaporizzano in caso di impatto, nel proprio paese, senza il loro consenso e senza esserne a conoscenza.
La crisi che alcuni paesi mediterranei stanno vivendo- Grecia (in modo particolare), Portogallo, Spagna e Irlanda è stata attribuita ad un’eccessiva spesa pubblica, che si pensa abbia creato un alto deficit e un esuberante debito pubblico, ostacoli che rendono seriamente difficile, il suo recupero economico. Da qui le ricette che il FMI, la BCE ed il Consiglio Europeo hanno imposto a quei paesi: bisogna stringere la cinghia e ridurre il deficit ed il debito pubblico in modo rdicale.
E 'sorprendente che questa spiegazione ha raggiunto le dimensioni di dogma, che è riprodotta sulla base della fede (l'onnipresente dogma liberale) e non da prove empiriche. In realtà, dimostra quanto profondamente sbagliata, è una tale spiegazione della crisi.
Come era prevedibile, e come era stato in effetti previsto da alcuni ambientalisti, una volta passate le elezioni è cominciata nel Partito Democratico la “revisione” della posizione contraria al ritorno del nucleare in Italia. L’occasione per “rivedere” è consistita in una lettera che la stampa ha presentato come “firmata da un gruppo di “scienziati e tecnici”, anche se il gruppo è infoltito soprattutto da imprenditori e manager. Il primo dei firmatari è l’oncologo Umberto Veronesi, la cui nota sensibilità umanitaria si esprime soprattutto nell’ambito di quel fenomeno, tipicamente ed esclusivamente umano, che sono gli affari.
WASHINGTON, 18 maggio 2010 (IPS) - L’amministrazione del presidente statunitense Barack Obama ha reagito con scetticismo all’accordo di scambio di materiale nucleare firmato lunedì scorso tra Iran, Turchia e Brasile. La Casa Bianca suggerisce che Teheran dovrà comunque compiere ulteriori e significativi passi per soddisfare le richieste statunitensi ed occidentali rispetto al suo programma nucleare.
“Rispettiamo gli sforzi fatti da Turchia e Brasile – ha detto l’addetto stampa della Casa Bianca Robert Gibbs in un comunicato diffuso poco dopo la notizia della firma avvenuta a Teheran –. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i nostri partner internazionali e attraverso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per rendere evidente al governo iraniano che deve dimostrare con i fatti, e non solo con le parole, la sua volontà di rispettare gli obblighi internazionali o di affrontare sanzioni”.
Lo diceva George Siemens qualche giorno fa, lo ha letto da qualche parte e lo mostra come riassunto di ciò che pensa su Facebook. Sicuramente, a grandi linee, molti concordiamo con quanto esprime il titolo.
Potremo lasciare il post, perfettamente, in questo punto: Facebook è il risultato della somma delle organizzazioni esperte in privacy (ed di come renderla vulnerabile) + l’idea di un’azienda esperta in uso, in fastfood, efficace, nonostante i molteplici deficit nutrizionali. Un cocktail yankee pericoloso con ansie e (o peggio ancora) possibilità di dominare il mondo.
Facebook era, e continua ad essere per alcuni, un mezzo straordinario per la diffusione delle notizie, informazioni, articoli, eventi, ego.
Così, non era facile, un tempo fa, convincere gli entusiasti che il motivo per stare su Facebook era perché è lì che c’era la gente, era comprensibile e logico ma poteva significare un abuso di potere smisurato nel futuro, da questioni puramente di proprietà e monopoliste.