
18 aprile 2009
L'AFGHANISTAN E LA NATO

Fin dall'antichità, la regione ora conosciuta come Afghanistan è stato un traguardo per i potenziali conquistatori. Alessandro Magno, Gengis Khan e Tamerlàn hanno regnato lì.
Durante il XX secolo, gli imperi britannici e russi hanno cercato di conquistare la supremazia nell'Asia Centrale. Questa rivalità è stata denominata come il Grande Gioco. Nel 1893, sir Henry Mortimer Durand, un funzionario coloniale britannico, ha tracciato una linea di 500 mila miglia definendo l'estremo occidente dell'India, controllata dalla Gran Bretagna.
La linea Durand attraversava le aree delle tribù dei pashtunes che erano considerate dagli afgani come parte dei loro territori. Nel 1947, la parte nord-occidentale della regione divenne un nuovo stato del Pakistan.
Il Gran Gioco continua in Afghanistan-Pakistan, o Afpak, come viene chiamato ora. Il termine ha senso in una regione, su ambi i lati della porosa linea Durand, che la popolazione non ha mai accettato e alla quale lo stato dall' Afghanistan si è sempre opposto, quando ancora era funzionante.
Un indelebile segno storico è che il popolo afgano ha sempre combattuto gli invasori.
L'Afghanistan continua ad essere un premio geostrategico nel Grande Gioco. In Afpak, il presidente Barack Obama ha agito, in base alle promesse fatte durante la campagna elettorale, aumentando la guerra in modo considerevole, facendo avanzare le modalità di escalation portati avanti dal governo di George W. Bush.
Attualmente, l'Afghanistan è occupato dagli Stati Uniti e i suoi alleati dell'Organizzazione del Trattato Del Nord Atlantico (NATO). La presenza militare straniera genera solo scontri quando è necessario uno sforzo comune tra le potenze regionali, tra di esse la Cina, India, Iran, Pakistan e Russia, che possono aiutare gli afgani ad affrontare i loro problemi interni, così come credono in molti.
La NATO è andata molto oltre quelle che erano le sue origini durante la Guerra Fredda. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, questa organizzazione ha perso la motivazione della sua esistenza: la difesa contro un ipotetico attacco russo. Ma velocemente ha assunto nuovi compiti. Il Presidente Bill Clinton, violando le promesse fatte a Mijail Gorbachov, l'ha ingrandita verso l'est, una seria minaccia per la Russia e questo, in modo naturale, ha aumentato le tensioni internazionali.
L'assessore alla Sicurezza Nazionale del Presidente Obama, James Jones, comandante supremo della Nato in Europa tra il 2003 e il 2006, è favorevole alla sua espansione verso l'est e il sud. Questi passi rafforzerebbero il controllo delle forniture di energia degli Stati Uniti in Medio Oriente.
E' anche favorevole ad una risposta forte, che darà all' alleanza controllata dagli Usa "una maggiore capacità di agire velocemente e a distanze molto lunghe".
Questa missione della NATO potrebbe includere l'oleodotto progettato TAPI, che è costruito con un costo di 7,600 milioni di dollari e che fornirà gas naturale dal Turkemenistàn al Pakistan e l'India. Le tubature attraverseranno la provincia afgana di Kandahar, dove ci sono i soldati canadesi. Washington ha favortio TAPI perchè bloccherà un oleodotto competitivo dall' Iran all'India al Pakistan e ridurrà il controllo dell'energia dell'Asia Centrale da parte della Russia. Ma non risulta chiaro, invece, se questi piani sono realistici considerando l'attuale agitazione che esiste in Afghanistan.
La Cina potrebbe rappresentare la principale preoccupazione di Washington. L'Organizzazione di Cooperazione di Shangai, con sede in Cina, e che alcuni analisti considerano un potenziale contrappeso per la Nato, include la Russia e altri stati dell' Asia centrale. L'India, l'Iran e il Pakistan sono degli osservatori ed esistono delle speculazioni sul fatto se si aggiungeranno all'organizzazione.
La Cina ha approffondito i suoi rapporti con l'Arabia Saudita, la perla della corona nel sistema di somministrazione del petrolio.
Una forza che si oppone alle manovre della grande potenza è il vigoroso movimento della pace che sta crescendo in Afghanistan. Gli attivisti hanno chiesto la fine della violenza e che si stabiliscano delle negoziazioni con i talebani. Questi afgani danno il benvenuto all'aiuto estermo, per la ricostruzione e lo sviluppo, che non abbiano scopi militari.
Il movimento della pace sta raccogliendo tanto sostegno popolare in Afghanistan che i soldati che gli Usa stanno inviando in questo paese non solo dovranno affrontare i talebani ma anche ad "un nemico senza armi, ma ugualmente travolgente: l'opinione pubblica", informa Pamela Constable, nel the Washington Post, dopo una recente visista in Afghanistan. Molti afgani dicono che ulteriori soldati stranieri invece di aiutare a sconfiggere gli insorti, aumenteranno il problema.
La maggior parte degli afgani intervistati da Constable, dicono di preferire un accordo negoziato con gli insorti. Il primo messaggio del presidente afgano Hamid Karzai a Obama e che sembra non abbia avuto risposta, è stato quello di cessare gli attacchi contro i civili. Karzai ha anche informato una delegazione delle Nazioni Unite che desidera un calendario per la ritirata dei soldati stranieri (Usa). Quindi ha perso il favore di Washington. Come risultato, dall'essere il favorito dai mass media Usa è passato ad essere un leader "corrotto" e di "poco affidabile", ecc..... Ci sono versioni giornalistiche che dicono che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno pianificando di metterlo al bando in favore di una figura scelta da loro.
La popolarità di Karzai è diminuita in Afghanistan, anche se continua ad essere superiore a quella dei soldati di occupazione statunitensi.
Una prospettiva utile viene da un inviato britannico con molta esperienza, Jason Burke che scrive: "Abbiamo ancora speranze di costruire lo stato che vogliamo che gli afgani desiderano, al posto dello Stato che in realtà loro vogliono" Se si domanda qual'è lo Stato che gli afgani desiderebbero, molti risponderanno: "qualcosa di simile all' Iran..."
Il ruolo dell'Iran è particolarmente importante. Ha rapporti molto stretti con l'Afghanistan. Si oppone ai talebani ed ha offerto un sostanziale aiuto per mandarlo via. E come ricompensa, ha ricevuto il dono di fare parte dell'asse del male. L'Iran ha più interessi in un Afganistan fiorente e stabile, più di qualsiasi altro paese, mantiene relazioni naturali con il Pakistan, India, Turchia, Cina e Russia. Queste relazioni potrebbero svilupparsi, forse, in associazione con l'Organizzazione di Cooperazione di Shangai, se gli Usa continuano a bloccare le relazioni dell'Iran con il mondo occidentale.
Questa settimana, in una conferenza dell'Onu sull'Afghanistan realizzata a LA Haya, Karzai si è riunito con funzionari iraniani che hanno promesso dare aiuto per la ricostruzione e cooperare negli intenti regionali di frenare il narcotraffico nella nazione asiatica.
La politica dell'avanzata di Bush e Obama non permette un accordo pacifico in Afghanistan o nella regione. Ciò che sembra importante è che ci siano delle negoziazioni tra gli afgani senza l'interferenza straniera, sia che si tratti del Grande Gioco che di un'altra cosa.
I problemi dell'Afghanistan devono essere risolti dagli afgani stessi.
Tradotto per Voci Dalla Strada da Vanesa
17 aprile 2009
OBAMA CONTROLLERA' INTERNET?

Una nuova legge potrebbe dare al Presidente la facoltà di frenare il traffico della Rete e di accedere a dati privati in caso di emergenza.
Potrebbe il Presidente tagliare il traffico cibernetico in caso di emergenza?
I senatori John Rockefeller (Democratico, della Virginia Occidentale) e Olympia Snowe (Repubblicana del Maine) lo credono. Mercoledì (1° aprile, entrambi) hanno introdotto una "proposta di legge" volta alla creazione di un Consiglio Nazionale di Cibersicurezza (NCA, la sua sigla in inglese) che sarà parte integrante del potere esecutivo ed avrebbe larghi poteri di osservare e di controllare il traffico di internet, al fine di affrontare le potenziali minacce all'infrastruttura informatica sensibile. Questi larghi poteri potrebbero toccare alcune libertà civili.
La Legge Di sicurezza Cibernetica (CSA, la sua sigla in inglese, vedere l'archivo aggiunto) dà al Presidente la facoltà di "dichiarare emergenze di sicurezza cibernetica" e di frenare o rallentare- in nome della sicurezza nazionale- il traffico di dati nelle reti di informazione "sensibile". La CSA non definisce ciò che vuol dire nè con "reti di informazione sensibili" nè con "emergenza di sicurezza cibernetica". Toccherebbe al Presidente stabilirlo.
Inoltre, la CSA, da anche pieni poteri al Segretario del Commerico, che dà "accesso- senza bisogno di nessun legale- a qualsiasi dato importante e sensibile che incomba sulle reti sensibili." Questo significa libero accesso a dati privati e a reti pubbliche senza bisogno di osservare le leggi della protezione alla privacy.
Rockefeller- come membro della Comissione dell'Intelligence del Senato, che ha presieduto fino allo scorso anno, sta facendo diventare la cibersicurezza un affare strategico. Attualmente presiede la Comissione del Commercio, Scienza e Trasporto, aree che saranno coinvolte dal CSA.
"Dobbiamo proteggere la nostra infrastruttura sensibile costi quel che costi: dall'acqua all'elettricità, passando dalle banche, alla trasmissione dei dati, alle banche dati... e chissà cos'altro", ha detto Rockefeller in un comunicato. Snowe sostenendo il suo collega: " se non agiamo rapidamente, potrebbe arrivarci una Cyber-Katrina addosso" (NDT: riferendosi all'uragano che ha devastato New Orleans nel 2005)
Nonostante le scarse giustificazioni, i larghi poteri delineati dal CSA preoccupano. "Le minacce alla sicurezza informatica sono reali", riconosce Leslie Harris, Presidente Del Centro per la Democrazia e la Teconologia (CDT), "ma, un veloce e rapido intervento governativo nelle comunicazioni private e nella rete pubblica potrebbe rappresentare una minaccia, tanto per la propria sicurezza come per la privacy."
Di fatti, secondo il consulente del CDT, Greg Nojeim, il CSA potrebbe pervertire la legge di protezione alla Riservatezza delle Comunicazioni Elettroniche (ECPA, le sue sigle in inglese).
Tale legge, emanata a metà degli anni 80, esige che ci siano autorizzazioni legali prima dell'osservazione e il controllo delle comunicazioni informatiche.
"Si tratta di poteri incredibilmente estesi", appunta Nojeim, e puntualizza che esistono leggi che potrebbero "mettere in tessitura tanta discrezionalità".
Jennifer Granick, specialista in libertà civili della Fondazione di Frontiera Elettronica (Electronic Frontieer Foundation, EFF) afferma che la concessione di tali poteri al segretario del Commercio potrebbe trasformare Internet in una rete molto meno sicura di quanto lo è attualmente. Quando una persona ha accesso a tutta l'informazione in rete, quest'ultima, "aumenta i termini della sua vulnerabilità, fondamentalmente, perchè attraverso quest'azione si stabilisce, per i cattivi, un cammino sicuro verso la vulnerabilità."
L'obiettivo del CSA, aggiunge Granick, è "contrario alle garanzie costituzionali" e lo è "per l'impatto negativo che può avere sui diritti alla privacy degli utenti della Rete. Se il Dipartimento del Commercio avvistasse prove di attività illegale in aree sensibili, potrebbe utilizzare questa informazione giuridicamente, nonostante questo non sia l'intento iniziale dell'atto di osservazione. Questo violerebbe la garanzia costituzionale che protegge contro le investigazioni aleatorie."
"Una volta avuta un'informazione, questa potrebbe essere usata con qualsiasi oggetto, anche se è diverso da quello che ha causato l'atto iniziale di osservazione." sottolinea Granick. A chi interessa questa legge?, si domanda, "all'industria della sicurezza, che vuole garantirsi una specie di sovvenzione pubblica" (NDT: insinua una specie di necessità creata)
Nojeim pensa che nonostante tutto, in ultima analisi, tanto potere potrebbe essere ritagliato, se la legge fosse approvata, per via legislativa. Perciò si mostra pronto a lavorare con i legislatori "per chiarire ciò che è necessario per fare le cose nel modo migliore".
Potrebbe il Presidente tagliare il traffico cibernetico in caso di emergenza?
I senatori John Rockefeller (Democratico, della Virginia Occidentale) e Olympia Snowe (Repubblicana del Maine) lo credono. Mercoledì (1° aprile, entrambi) hanno introdotto una "proposta di legge" volta alla creazione di un Consiglio Nazionale di Cibersicurezza (NCA, la sua sigla in inglese) che sarà parte integrante del potere esecutivo ed avrebbe larghi poteri di osservare e di controllare il traffico di internet, al fine di affrontare le potenziali minacce all'infrastruttura informatica sensibile. Questi larghi poteri potrebbero toccare alcune libertà civili.
La Legge Di sicurezza Cibernetica (CSA, la sua sigla in inglese, vedere l'archivo aggiunto) dà al Presidente la facoltà di "dichiarare emergenze di sicurezza cibernetica" e di frenare o rallentare- in nome della sicurezza nazionale- il traffico di dati nelle reti di informazione "sensibile". La CSA non definisce ciò che vuol dire nè con "reti di informazione sensibili" nè con "emergenza di sicurezza cibernetica". Toccherebbe al Presidente stabilirlo.
Inoltre, la CSA, da anche pieni poteri al Segretario del Commerico, che dà "accesso- senza bisogno di nessun legale- a qualsiasi dato importante e sensibile che incomba sulle reti sensibili." Questo significa libero accesso a dati privati e a reti pubbliche senza bisogno di osservare le leggi della protezione alla privacy.
Rockefeller- come membro della Comissione dell'Intelligence del Senato, che ha presieduto fino allo scorso anno, sta facendo diventare la cibersicurezza un affare strategico. Attualmente presiede la Comissione del Commercio, Scienza e Trasporto, aree che saranno coinvolte dal CSA.
"Dobbiamo proteggere la nostra infrastruttura sensibile costi quel che costi: dall'acqua all'elettricità, passando dalle banche, alla trasmissione dei dati, alle banche dati... e chissà cos'altro", ha detto Rockefeller in un comunicato. Snowe sostenendo il suo collega: " se non agiamo rapidamente, potrebbe arrivarci una Cyber-Katrina addosso" (NDT: riferendosi all'uragano che ha devastato New Orleans nel 2005)
Nonostante le scarse giustificazioni, i larghi poteri delineati dal CSA preoccupano. "Le minacce alla sicurezza informatica sono reali", riconosce Leslie Harris, Presidente Del Centro per la Democrazia e la Teconologia (CDT), "ma, un veloce e rapido intervento governativo nelle comunicazioni private e nella rete pubblica potrebbe rappresentare una minaccia, tanto per la propria sicurezza come per la privacy."
Di fatti, secondo il consulente del CDT, Greg Nojeim, il CSA potrebbe pervertire la legge di protezione alla Riservatezza delle Comunicazioni Elettroniche (ECPA, le sue sigle in inglese).
Tale legge, emanata a metà degli anni 80, esige che ci siano autorizzazioni legali prima dell'osservazione e il controllo delle comunicazioni informatiche.
"Si tratta di poteri incredibilmente estesi", appunta Nojeim, e puntualizza che esistono leggi che potrebbero "mettere in tessitura tanta discrezionalità".
Jennifer Granick, specialista in libertà civili della Fondazione di Frontiera Elettronica (Electronic Frontieer Foundation, EFF) afferma che la concessione di tali poteri al segretario del Commercio potrebbe trasformare Internet in una rete molto meno sicura di quanto lo è attualmente. Quando una persona ha accesso a tutta l'informazione in rete, quest'ultima, "aumenta i termini della sua vulnerabilità, fondamentalmente, perchè attraverso quest'azione si stabilisce, per i cattivi, un cammino sicuro verso la vulnerabilità."
L'obiettivo del CSA, aggiunge Granick, è "contrario alle garanzie costituzionali" e lo è "per l'impatto negativo che può avere sui diritti alla privacy degli utenti della Rete. Se il Dipartimento del Commercio avvistasse prove di attività illegale in aree sensibili, potrebbe utilizzare questa informazione giuridicamente, nonostante questo non sia l'intento iniziale dell'atto di osservazione. Questo violerebbe la garanzia costituzionale che protegge contro le investigazioni aleatorie."
"Una volta avuta un'informazione, questa potrebbe essere usata con qualsiasi oggetto, anche se è diverso da quello che ha causato l'atto iniziale di osservazione." sottolinea Granick. A chi interessa questa legge?, si domanda, "all'industria della sicurezza, che vuole garantirsi una specie di sovvenzione pubblica" (NDT: insinua una specie di necessità creata)
Nojeim pensa che nonostante tutto, in ultima analisi, tanto potere potrebbe essere ritagliato, se la legge fosse approvata, per via legislativa. Perciò si mostra pronto a lavorare con i legislatori "per chiarire ciò che è necessario per fare le cose nel modo migliore".
Titolo originale: Should Obama Control the Internet?
Tradotto per Voci Dalla Strada da Vanesa
16 aprile 2009
LILIANA GORINI SUL TRATTATO DI LISBONA
Il mensile Babilonia Swing intervista Liliana Gorini sul Trattato di Lisbona
Lei si è dichiarata più volte contraria alla ratifica del Trattato di Lisbona, ce ne spiega le ragioni?
Le ragioni sono molteplici, principalmente il fatto che ratificando il Trattato di Lisbona ci stiamo consegnando nelle mani di una dittatura della Commissione Europea senza neanche sapere bene le conseguenze della nostra decisione. Quasi nessuno dei parlamentari dei 24 stati europei che finora ha ratificato il Trattato si è preso la briga di leggere il testo del Trattato, che è volutamente fumoso e incomprensibile (come ha ammesso in Italia lo stesso Giuliano Amato). Grazie all’analisi di eminenti giuristi e costituzionalisti da tutta Europa (Austria, Francia, Germania e Italia, compreso il prof. Guarino, rinomato costituzionalista) abbiamo appreso che col Trattato di Lisbona i nostri governi rinunceranno alla sovranità nella politica economica, nella politica di difesa, nella politica sociale, perfino in materia di pena di morte. Le do un esempio concreto sulla crisi attuale che forse farà capire ai suoi lettori la gravità di questa imposizione: si discute in questi giorni della creazione di una "Bad Bank" che assorba tutti i titoli tossici che hanno provocato la gravissima crisi finanziaria americana in settembre, e che oggi stanno affondando anche l’economia reale in tutta Europa.
Il Commissario europeo Almunia ha avanzato una proposta in questo senso in seno all’Unione Europea, ed essa coincide con la "Bad Bank" proposta dal Premier britannico Gordon Brown e dal megaspeculatore George Soros: significa essenzialmente che saranno i contribuenti dell’Unione a rifinanziare questi titoli tossici, che in realtà dovrebbero essere depennati. Finora si sono opposti il governo tedesco ed il Ministro italiano dell’Economia Tremonti, che chiede giustamente che questi titoli tossici, ad esempio i famosi derivati che hanno mandato in bancarotta alcuni bilanci comunali, vengano congelati per 50 anni, e che se si crea una "Bad Bank" sia solo per "sterilizzare" tali titoli, perché non è giusto che sia lo stato (ed i suoi cittadini) a pagare per gli errori, e le truffe, di speculatori miliardari. La discussione è ancora in corso, così come lo è negli Stati Uniti di Obama. Ma se il Trattato di Lisbona fosse già stato ratificato da tutti i 27 stati membri, sarebbe l’Unione Europea a decidere, e la giusta opposizione di Germania e Italia non potrebbe nulla contro il Commissario Almunia. I nostri contribuenti dunque dovrebbero dire addio ai loro risparmi, che andrebbero nelle tasche della Bad Bank di Almunia e Soros, e degli speculatori.
La ratifica del Trattato, conferirà poteri straordinari alla Commissione UE. In cosa consistono tali poteri e che ruolo avrà la nostra Costituzione?
Il Trattato di Lisbona contempla una politica estera comune, una organizzazione comune di difesa, una politica commerciale comune, un confine doganale comune, e la moneta e la politica monetaria sono comuni. Questo viola la Costituzione italiana, a partire dall’Articolo 1 che recita "la sovranità appartiene al popolo". Viola anche l’Art. 11 della nostra Costituzione (L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali) in quanto prevede, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive ed il potenziamento delle forze militari messe a disposizione dell’Unione Europea, nell’ambito della NATO. La Commissione si impadronisce dei poteri esecutivo, legislativo ed anche in parte di poteri di solito attribuiti solo al giudiziario. Per questo Guarino parla, correttamente, di "organocrazia".
Che effetti avremo sulla politica economica?
Gli effetti saranno disastrosi, perché come ho detto ci priveranno della possibilità di intervenire, come governo sovrano, sul Bene Comune. Anche in politica economica, la nostra Costituzione sancisce che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (Art. 3).
Purtroppo, come abbiamo verificato nel corso delle manifestazioni contro la ratifica del Trattato di Lisbona, a cui ho partecipato anche io a Milano (di fronte a Palazzo Marino), la gente non è al corrente del problema, e non vede il collegamento tra la gravissima crisi economica attuale e l’abbandono della sovranità in politica economica. Magari pensa che i “tecnici” a Bruxelles siano meglio dei nostri politici, ed è qui che si sbaglia: sono molto peggio, perché non conoscono la nostra situazione economica, la nostra storia, le nostre tradizioni, e sicuramente non se ne curano. Hanno un solo obiettivo in mente: far quadrare il bilancio, costi quel che costi. Il Patto di Stabilità ed i parametri di Maastricht sono già ora il principale impedimento a un vero piano anti-crisi, che promuova il credito destinato all’economia reale, all’industria, all’agricoltura, alle infrastrutture, alla scuola, alla sanità, creando posti di lavoro produttivi. Col Trattato di Lisbona questo impedimento diventerà legge, scritta nella pietra, e se un governo cercherà di adottare misure in difesa dei propri cittadini, verrà severamente punito.
Riguardo agli OGM e la progressiva volontà da parte dell’UE dell’uso di biotech per affrontare la crisi alimentare, che ruolo avrà il Trattato?
Su questo mi sono documentata meno, perché il nostro movimento ritiene che i timori sugli OGM non siano fondati. Posso dirle che "Rettet Oesterreich" (salvate l’Austria) uno dei comitati di cittadini in Europa che si sono mobilitati per un referendum contro il Trattato, denuncia anche questo aspetto nel Trattato (vedi http://rettet-oesterreich.at/index.php?id=43).
In che modo i cittadini possono difendersi da un Trattato che non sembra essere loro di vantaggio?
Ci sono state numerose manifestazioni contro il Trattato, sia in Italia (quelle da noi indette a Milano, di fronte a Palazzo Marino) che in tutta la Francia, Austria e Germania, indette da comitati di cittadini a favore di un referendum sul Trattato. Ritengo che sia bene proseguire con le proteste, anche alla luce della grave crisi economica attuale, che richiede misure urgenti da parte di governi nazionali sovrani.
Perché, a suo avviso,l’Irlanda ha rifiutato la ratifica del Trattato di Lisbona?
Il referendum in Irlanda è stata l’unica consultazione democratica, insieme ai referendum sulla Costituzione europea in Francia e Olanda (ed anche lì è stata bocciata). Se si fosse dato ascolto ai cittadini austriaci (che intendevano difendere la propria neutralità, anche quella abolita dal Trattato) e tedeschi, il Trattato sarebbe stato sconfitto anche in questi paesi. In Italia un referendum sarebbe consentito solo se si trattasse di una Costituzione. Per questo motivo l’hanno definito “Trattato” anche se, di fatto, annulla la nostra Costituzione. La popolazione irlandese ha espresso un sentimento generale, ed è stata subito redarguita: questo dimostra quanto poco democratici siano i fautori del Trattato. L’Irlanda si è liberata 100 anni fa da un impero, sicuramente non aveva nessuna voglia di entrare a far parte di un altro impero, quello dell’UE.
Fonte: http://www.movisol.org/09news032.htm
15 aprile 2009
IMMIGRATI: "SIAMO LAVORATORI NON CRIMINALI!"
Di David Bacon
Lavoratori immigrati riempiranno le strade degli Stati Uniti, il primo maggio.
In meno di un mese, migliaia e forse anche milioni, di persone riempiranno le strade delle città, una dietro l'altra, una località dietro ad un'altra, in tutti gli Stati Uniti. Questo primo maggio, marce di lavoratori immigranti faranno un' importante richiesta al governo di Obama:
- Fine delle politiche di polizia draconiane del governo di Bush.
- Stabilire una nuova politica immigratoria basata sui diritti umani e il riconosciemtnto delle cruciali contribuzioni economiche e sociali degli immigranti alla società statunitense.
Un manifesto presente in quasi ogni marcia, diceva tutto: "Siamo lavoratori, non criminali!". Spesso erano nelle mani di uomini e donne che sembravano essere usciti appena dal lavoro in una fabbrica, dalle pulizie in un edifico e dalla vendemmia. Il manifesto dichiarava una verità scontata: Milioni di persone sono andati negli Usa, a lavorare non a violare le sue leggi. Alcuni sono arrivati coi visti e altri senza averli. Ma tutti contribuiscono alla società di quel paese.
Le manifestazioni sono sembrate spontanee, ma sono state il risultato di anni di organizzazioni, educazione e agitazione- attività che hanno dato fiducia agli immigrati e a qualche organizzazione la credibilità necessaria per mobilizzare l'azione in massa. Questo movimento è ereditario di Bert Corona, pioniere dei diritti degli immigrati e fondatore di numerose organizzazini nazionali latine. Ha addestrato mille di immigrati attivisti, ha insegnato il valore dell'indipendenza politica e credeva che gli stessi immigrati devono condurre la lotta per i diritti degli immigrati. La maggior parte dei dirigenti dell'ala radicale dell'attuale movimento per i diritti degli immigrati sono stati studenti o discepoli di Corona.
Gli immigrati, però, si sentono con le spalle al muro, e sono usciti dalle loro case e posti di lavoro per dimostrarlo. Da una parte, le loro proteste rispondono a un'onda di proposte draconiane per criminalizzare la condizione dell'immigrazione e del proprio lavoro per le persone senza documenti. Ma le proteste fanno molto di più che reagire di fronte ad un'agenda particolare del Congresso. Sono la reazione accumulata da anni di attacchi e di denigrazione contro gli immigranti in generale, e contro i messicani e latini in particolar modo.
Nel 1986, la Legge di Riforma e Controllo dell'Immigrazione ha convertito in crimine, per la prima volta nella storia degli Usa, l' assunzione di persone senza documenti. I sostenitori argomentarono che la gente se ne sarebbe andata se non poteva lavorare legalmente.
La vita non è così semplice.
La gente senza documenti forma parte delle comunità in cui vive. Non può semplicemente andarsene, nè dovrebbe farlo. Cerca gli stessi obiettivi di uguaglianza e opportunità per i quali i lavoratori negli Usa storicamente hanno lottato. Inoltre, la maggior parte degli immigrati, non ha un posto di lavoro al quale ritornare nei paesi dai quali sono andati via. Rufino Dominguez, dirigente comunitario di Oaxaca a Fresno,California, dice: "L'accordo del libero commercio di NordAmerica (NAFTA) ha fatto abbassare così tanto il prezzo del mais che non è più economicamente possibile piantare coltivazioni. Veniamo negli Usa a lavorare perchè non c'è un'altra alternativa". Dopo che il Nafta è stato approvato dal Congresso degli Stati Uniti, sei milioni di persone si sono spostate negli Usa, come risultato.
Invece di riconoscere questa realtà, il governo degli Usa, ha cercato di far diventare il possedere un posto di lavoro in un atto criminale. Alcuni Stati e comunità locali, vedendo la luce verde data dal Dipartimento di Sicurezza Interno, hanno approvato misure che vanno ancora oltre. L'estate scorsa, il Segretario di sicurezza degli Interni, Miacheal Chertoff, ha proposto una regola che richiede che i "padroni"(i titolari) licenzino qualsiasi lavoratore che non possa correggere una discrepanza tra il numero di Sicurezza Sociale che il lavoratore ha consegnato a un titolare e la base dei dati del SSA (Amministrazione Sicurezza Sociale). Questa regolamentazione presuppone che quei lavoratori non hanno un visto di immigrazione che sia valido e quindi neanche un numero di sicuro sociale valido.
Siccome ci sono 12 milioni di persone che vivono negli USa, senza uno status legale d'immigrazione, quella regola porterebbe a licenziamenti di massa e alla paralizzazione di numerose industrie e ditte. Saranno colpiti così anche cittadini e possessori di visti legali dato che la base dei dati della sicurezza sociale è frequentemente non esatta. Sotto Chertoff, l'Officina di Immigrazione e Applicazione della Dogana(ICE) ha fatto numerose intrusioni nei siti di lavoro, arrestando e deportando migliaia di lavoratori. Molti sono stati accusati di un crimine aggiuntivo- furto d'identità- perchè hanno utilizzato un numero di sicurezza sociale che apparteneva ad un'altra persona con lo scopo di ottenere un lavoro. Nonostante ciò, i lavoratori che usano un altro numero di Sicurezza Sociale effettivamente depositano soldi nei fondi di questo ente, ma non avranno mai servizi pagati dai loro contributi.
La legislatura dell'Arizona ha approvato una legge che richiede che i titolari di aziende verifichino la condizione di immigrazione di ogni lavoratore attraverso un database federale chiamato E-Verify che è ancora più incompleta e piena di errori di quelli della Sicurezza Sociale. Devono licenziare lavoratori i cui nomi sono stati segnalati. Il Mississipi ha approvato una legge che converte in crimine che un lavoratore senza documenti abbia un lavoro, con pene carcerarie tra 1 e 10 anni, multe fino a 10.000 dollari, senza libertà sotto cauzione per coloro che verranno arrestati. I titolari ricevono l'immunità.
Molte di queste misure punitive sono state incorporate ad altre proposte per la "riforma integrale dell'immigrazione" che sono state discusse nel Congresso nel 2006 e 2007. Le leggi integrali combinavano l'aumento del lavoro di polizia, specialmente la criminalizzazione del lavoro dei senza documenti, con immensi programmi di lavoratori temporali sotto i quali grandi titolari avrebbero reclutato lavoro temporale con contratti fuori dagli Usa, portando i lavoratori al paese con uno status che avrebbe negato loro i diritti basici di uguaglianza sociale. Anche se queste proposte nel Congresso hanno fallito, il governo di Bush ha introdotto alcune provvigioni più draconiane per l'ordine esecutivo e l' azione amministrativa.
Nel suo insieme, questi fattori hanno prodotto un'immensa reazione popolare, che si è fatta più visibile nelle marce annuali e manifestazioni del primo maggio. Nativo Lopez presidente dell'Associazione Politica Messicana-Statounitense e della Fratellanza Messicana Latinoamericana, dice che "i numerosi immigrati e suoi sostenitori nelle strade hanno definito completamente inaccettabili questi compromessi. Otterremmo solo quello per cui saremo disposti a lottare, ma la gente è disposta a lottare per tutto. I legistatori e i lobbisti di Washington temono la crescita di un nuovo movimento per i diritti civici nelle strade, perchè rifiuta i loro compromessi e nascono richieste che vanno oltre quello che loro ritengono come "politicamente possibile".
Le marce hanno presentato un insieme di richieste alternative, che includono un genuino status legale per i 12 milioni di senza documenti negli Usa, il diritto a organizzarsi per aumentare gli stipendi e ottenere diritti nei posti di lavoro, aumento della disponibilità dei visti per dare agli immigranti un certo grado di uguaglianza sociale, specialmente visti basati sul ricongiungimento familiare, che non aumentino i programmi di lavoro temporale e una garanzia dei diritti umani per gli immigrati, specialmente nelle comunità lungo la frontiera tra gli Usa e Messico.
Allo stesso tempo, il prezzo da pagare per cercare di espellere gente dagli Usa che è arrivata in quel paese per sopravvivere, sarà l'aumento della vulnerabilità dei lavoratori senza documenti. Titolari senza scrupoli usano questa vulnerabilità per negare il pagamento di ore extra o dello stipendio base o per licenziare a lavoratori quando protestano o si organizzano. L'aumento della vulnerabilità risulta in ultima analisi la mano d'opera più economica e meno diritti per tutti. Dopo di aver deportato a più di 1.000 lavoratori negli stabilmenti di imballaggio della carne Swift, il Segretario di Sicurezza degli Interni, Chetoff ha chiamato per combinare "un effettivo lavoro di pulizia interiore con un programma di lavoratori temporali." L'obiettivo del governo è mano d'opera meno costosa per i grandi titolari. Deportazioni, licenziamenti e programma di lavoratori temporanei contribuiranno tutti insieme a diminuire il costo della mano d'opera e contribuiranno ad un clima di timore e di insicurezza per tutti i lavoratori.
Le azioni del 1 maggio mostrano l'importanza economica dalla mano d' opera degli immigrati. I lavoratori senza documenti meritano uno status legale per questo lavoro- il loro contributo inerente alla società. Il valore che creano non è mai qualificato come illegale e nessuno si sogna di toglierlo ai "capi" che traggono beneficio da questo. Ma la gente che produce questo valore è chiamata precisamente così- illegale. Tutti i lavoratori creano valore attraverso il loro lavoro ma i lavoratori immigrati sono specialmente profitto, perchè spesso vengono a loro negati molte dei diritti conquistati dai sindacalisti e che si danno ai lavoratori nati nel paese. Il lavoratore medio senza documenti è stato negli Usa durante gli ultimi 5 anni. Dopo questo tempo, questi lavoratori hanno pagato un prezzo alto per la loro mancanza di uno status legale, attraverso stipendi bassi e prestazioni perse.
"I lavoratori senza documenti meritano uno status legale immediato, hanno già pagato per averlo." Dice Lopez.
Il 1 maggio, l'assenza di lavoratori immigrati nei posti di lavoro , nelle scuole e negozi, dimostra il suo potere nel dibattito nazionale sull'immigrazione e invia un potente messaggio che non sarà escluso dal dibattito sulla loro condizione. Hanno riscattato dall'anonimato la lotta per la giornata di 8 ore, cominciando a Chicago oltre un secolo con gli immigrati di quel periodo. Hanno superato l'eredità della guerra fredda, durante la quale le manifestazioni del 1 maggio erano attaccate o proibite. Stanno recuperando le tradizioni di tutti i lavoratori per il popolo degli Stati Uniti.
Fonte: http://www.zmag.org/znet/viewArticle/21008
Tradotto per Voci Dalla Strada da Vanesa
14 aprile 2009
NELL'AGENDA ROCKEFELLER IL CONTROLLO DEGLI ALIMENTI
Di Mario R. Fernandez
"Se controlli il petrolio controlli le nazioni, se controlli gli alimenti controlli i popoli" Henry Kissinger
Nella complessa dominazione dell'Imperialismo nordamericano ci sono attività produttive nelle quali le corporazioni multinazionali che lo rappresentano hanno prodotto dei veri disastri umani e ambientali, non soltanto in molti paesi del mondo ma anche negli stessi Stati Uniti.
Dopo la seconda guerra mondiale, l'Imperialismo Nordamericano è rimasto in una posizione di vantaggio per aumentare lo sfruttamento del resto del mondo. Le sue corporazioni minerarie, petroliere, manufatturiere, finanziarie e delle banane, sono uscite alla ricerca di fortuna con tutto quello che avevano a disposizione, includendo la scienza, la tecnologia, la propaganda ideologica, l'estorsione e la forza militare. Si è consolidata così una denominazione economica controllata da una piccola elite che proclamava a tutta voce il "secolo americano". Una delle industrie più rentabili, che si è presentata come soluzione al problema della fame nel mondo, è stata l'industria di agroalimentari. Nella sua presentazione come "benefattrice dell'umanità" e contribuendo allo "sviluppo", gli agroalimentari nascondono le attività più sinistre e più pericolose per tutta l'umanità.
Semi di distruzione
Nel suo libro, "Seeds of destruction The Hidden Agenda of Genetic Manipulation" (Semi della distruzione. L'agenda nascosta della manipolazione genetica, pubblicato dalla Global Research, Center for Research on Globalization, di Montreal, Canada), E.William Engdahl puntualizza lo sviluppo di quello che inizierà negli anni 30 del XX secolo come la strategia di una elite corporativa per controllare la sicurezza alimentare nel mondo, il presente ed il futuro della vita sul pianeta, in una dimensione mai immaginata prima.
Engdahl mostra le importanti connessioni che esistono nell'industria della produzione di alimenti, industria che è diventata un monopolio mondiale, ed è la seconda industria più redditizia degli Stati Uniti- dopo l'industria farmaceutica. Questo grande affare americano comincia, con un'iniziativa per un maggior arricchimento e potere, nella Fondazione Rockfeller di New York. Questa iniziativa ha incluso vari centri scientifici di importanti università nordamericane, compreso la Princeton, Standford, Harvard e ha contato sul sostegno del governo americano di turno e di alcune delle sue istituzioni più importanti.
Le corporazioni che producono e commercializzano i semi, il grano e i prodotti chimici usati per stabilire una fondazione con il loro nome, fanno parte di un circolo che include non soltanto i managers della terra e le autorità del governo americano ma anche a vari presidenti dei paesi del terzo mondo.
Il fondatore della Stanford Oli, John Rockefeller, nel 1913 ha ricevuto la raccomandazione per creare una fondazione a suo nome, come una forma per evadere le tasse. Fondò allora la Rockfeller Foundation, stabilita, in teoria, con la missione di "promuovere il benessere dell'umanità in tutto il mondo."
Ma uno dei principali scopi della fondazione è stato quello di trovare forme per diminuire nel mondo quelle che loro qualificano come "razze inferiori". E' stato con questo scopo che la fondazione Rockfeller fa donazioni finanziarie alla Social Science Reserch Council nel 1923, finanziando investigazioni destinate a sviluppare tecniche di controllo della natalità per essere applicate dopo in modo da controllare le gestazioni di "non desiderati". Nel 1936, la fondazione crea e finanzia la prima officina di investigazione della popolazione, a Princeton University, con scopi simili di controllo della popolazione.
Tra i primi progetti filantropici della Fondazione Rockfeller appare la finanziazione della American Eugenic Society. "Eugenics" è stata una pseudo scienza; la parola è stata inventata in Inghilterra nel 1883 dal cugino di Charles Darwin, Francis Galton che applicò la teoria di Malthus al regno vegetale e animale unendolo al lavoro di Darwin, L'Origine della Specie. Negli anni 20 questi studi fatti da Galton sono serviti come argomentazione ideologica affinchè Rockfeller, Carnegie e altri ricconi americani usassero il concetto di "darwinismo sociale" per giustificare le loro fortune: erano una prova che loro rappresentavano un sottogruppo "superiore" della specie umana, e che per questa ragione dominavano ad altri umani meno fortunati.
Vale la pena di segnalare che il preside della prestigiosa Stanford University (California), David Starr Jordan, affermava nel 1902 nel suo libro "Blood of Nation" che la povertà era il risultato della eredità genetica, tanto come il talento-l'educazione (o le opportunità) non avevano una grande influenza.
La Razza Superiore e La Rivoluzione Verde....
Molti oggi ignorano che l'idea di una razza superiore del nord, questa fantasia da incubo della Germania nazista, ha avuto le sue radici negli Stati Uniti. Tra il 1922 e 1926, la Fondazione Rockfeller ha donato denaro attraverso il suo ufficio a Parigi per lo studio di "eugenics" e aiutò a creare il Kaiser Wilhelm Institute per la Psichiatria a Berlino (KWG) istituto base dell'idea nazista della razza superiore. In anni posteriori, Ernst Rudin, l'architetto del programma di "eugenics" di Adolf Hitler, avrebbe creato la legge nazista di sterilizzazione spiegata come un "modello americano" e adottato in Germania nel 1933. E' stata questa legge che ha obbligato 400.000 tedeschi colpiti dalla sindrome maniaco-depressiva e la schizofrenia alla sterelizzazione. E per questa legge migliaia di bambini tedeschi con varie difficoltà sono stati semplicemente "eliminati". La Fondazione Rockefeller ha finanziato l'istituto KWG anche durante il terzo Reich e fino al 1939.
Nelson Rockfeller fonda la IBEC (International Basic Economic Corporation) che dopo si unirà con la Cargill, un altro gigante del campo- per sviluppare ibridi con alcune varietà di semi di mais. Questi semi di mais inizialmente furono coltivati in Brasile, che è diventato il terzo produttore di mais del mondo- dopo gli Stati Uniti e la Cina. In Brasile si comincia a mischiare il mais con la soia negli alimenti per animali, e questo aiuta la proliferazione della soia geneticamente modificata, che comincia ad essere normale sul mercato a fine degli anni 90.
Questa denominata "rivoluzione verde" è stata un progetto di Rockfeller che iniziò in Messico e si espande in quasi tutta l'america latina e dopo in Asia, specialmente in India, come strategia per controllare la produzione di alimenti fondamentali in paesi centrali del terzo mondo- sempre in nome dell'efficacia del supposto "mercato di libera impresa" e contro la anche supposta "innefficacia comunista".
Nel 1960 la Fondazione Rockfeller e la Fondazione Ford creano insieme l'International Rice Research Institute a Los Baños, Filippine, con il fine, adesso, di controllare la produzione di riso. Nel 1972 queste stesse fondazioni creano dei centri di investigazioni dell'agricultura tropicale in Nigeria aventi simili scopi di controllo.
Attraverso la Rivoluzione Verde le fondazioni Rockefeller e Ford lavorano fianco a fianco con la USAID e la CIA avendo specifichi obiettivi nel mondo. Includono anche la Banca Mondiale che da crediti a progetti di dighe e sistemi di irrigazione che vogliono loro, per facilitare ed espandere i loro affari.
I Rockfeller
La famiglia Rockefeller ha esteso i suoi affari con il petrolio e l' agricoltura nei paesi del Terzo Mondo grazie alla sua Rivoluzione Verde. Hanno finanziato anche vari progetti poco menzionati nell'Università di Harvard- progetti che formeranno infrastrutture della produzione di alimenti sotto il controllo centrale di una delle poche corporazioni private. I suoi creatori hanno battezato quest'area intera come "agroalimentare" per differenzarsi dalla coltivazione tradizionale millenaria sostenuta dai contadini, il nuovo nome era necessario. Nessuno sano di mente avrebbe accettato che una corporazione si dichiarasse proprietaria, o patentasse, l'agricoltura o la mistificazione di piante che sono con noi da millenni.
Nel 1985 la Fondazione Rockfeller inizia uno studio, su larga scala, sull' ingegneria genetica delle piante per uso commerciale, sborsando milioni di dollari a centri scientifici e "creando" quelle che saranno le piante geneticamente modificate attraverso l' applicazione di nuove tecniche di biologia molecolare a piante alimentari del pianeta. Il riso è stata la prima pianta modificata- con dubbioso vantaggio per il riso e uno svantaggio crescente per il consumatore.
A fine degli anni 80 esisteva tutta una rete di scienziati specializzati in piante geneticamente modificate (Genetic Modified Organisms, OGM o transgenici). Il progetto aveva bisogno di un luogo sicuro dove stabilirsi. Questo luogo è stato l'Argentina sotto la presidenza di Carlos Menem. Menem aveva forti rapporti con Rockfeller e la sua banca, il Chase Manhattan. Le terre agricole argentine sono servite da "cavie" della denominata seconda Rivoluzione Verde che include la soja e l'agente chimico glisofato. L'Argentina è stato il luogo di sperimentizzazione di un' agricoltura totalmente dipendente dai semi transgenici e chimici dati dalla stessa compagnia: la Monsanto.
In un tempo di 8 anni, per il 2004, erano state piantate più di 65 milioni di ettari nel mondo con semi geneticamente modificati, il 25% della terra coltivabile del mondo. La maggior parte del grano è stato piantato negli Stati Uniti in modo da aumentare la fiducia del resto del mondo sui trasgeneci, ma anche perchè i governi nordamericani di turno erano completamente favorevoli agli agroalimentari. L'Argentina era il secondo paese produttore di grano transgenico, con più di 17 milioni di ettari coltivati. Nel 2005 viene tolto il divieto ai transgenici in Brasile, Canada, Honduras, SudAfrica e Cina. Tutti questi paesi hanno un importante programma di coltivazioni transgeniche.
L'Europa ha resistito di più ma la pressione che è stata fatta nell' Europa dell'Est da parte delle corporazioni ha dato il suo risultato e suoli ricchi come quelli della Romania, Bulgaria, Polonia, che avevano piani di regolamentazione scarsi, sono stati terreni fertili per i trasgenici. L'Indonesia, Filippine, India, Colombia, Honduras e Spagna hanno anch'essi, attualmente, coltivazioni transgeniche.
Il caso dell'Argentina è da sottolineare perchè è stato unico, nessun paese autosufficiente in alimenti come l'Argentina avrebbe accettato di convertirsi in un paese monocoltivatore di soja per l'export nel nome del progresso. L'Argentina è stata una pedina dei Rockfeller, Monsanto e Cargill Inc. E nel 1991 è servita da laboratorio segreto di esperimenti di coltivazioni transgeniche al punto che l'amministrazione di Menem aveva creato una Commissione di Consiglio sulla Biotecnologia, completamente pseudoscientifica, che si riuniva in segreto ed era formata da membri che arrivavano direttamente dalla Monsanto, Syngenta, Dow AgroSciences e altre corporazioni dell'agroalimentare.
Monsanto e Cargill
La Monsanto funziona come un nuovo conquistatore, vende sia il seme della soja resistente al glisofato che il glisofato, e richiede non solo un prezzo per la licenza, ma che il seme comprato non sia usato nuovamente l'anno seguente senza pagare i diritti del brevetto. Si tratta di una nuova servitù nell' agricoltura. Quando l'Argentina nega il pagamento dei diritti di brevetto, Monsanto spande il suo seme illegalmente verso altri paesi (Brasile Paraguay, Bolivia e Uruguay) inquinandoli e dopo li accusa di usare il loro seme senza pagare il brevetto.
Finalmente, l'Argentina nel 2004 accetta di pagare un 1% delle vendite di grano agli esportatori, Cargill- un altro agressivo conquistatore alleato di Monsanto. E' un ricatto.
Engdahl spiega anche come l'imperialismo nordamericano ha imposto all'Iraq (oltre ad averlo distrutto con le bombe), una terapia di "shock" economico che include l'imposizione di un sistema agricolo dominato dagli agroalimentari di trasngenici. Essendo l'Iraq una parte della Mesopotamia, dove si sono mistificati i grani e dove la coltivazione esisteva da più di 8000 anni con una vasta varietà di semi di grano che oggi il mondo intero usa senza pagare, l'ironia è immensa. Molti semi naturali dell'Iraq venivano conservati in un banco di semi in Abu Ghraib, la città delle torture. Questa banca è stata totalmente distrutta dai bombardamenti americani forse con l'intenzione. E' stata solo una fortuna che il governo irakeno precedente avesse inviato i suoi semi in Siria, dove oggi sono immagazzinati e a salvi dalla distruzione americana.
L'agroalimentare statunitense ha escogitato una strategia di dominazione mondiale, usando il suo potere di oltre 3 decenni per distruggere qualsiasi barriera che ostacolasse lo sviluppo dei suoi monopoli- finendo poi con regolamentazioni sanitarie e di sicurezza dell'agricoltura o usando l' Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per controllare l'agricoltura mondiale.
Le coltivazioni sono state usate generalmente per il mercato locale e come base dell'esistenza umana. Monsanto, DuPont, Dow, Chemical e altre gigantesche corporazioni della chimica e dell'agricoltura hanno usato il potere politico e militare degli Usa per, controllando i brevetti dei semi, controllare le coltivazioni di alimenti del mondo. Il progetto va oltre i semi e include molti altri alimenti, latte, maiali e altri.
Endgahl ha creato un documento che aiuta a capire meglio quest'area di dominio imperiale- che si unisce ad altre come il controllo delle terre ricche e delle riserva di acqua con una strategia ben pianificata dai più ricchi del mondo. Questa crisi può creare uno spazio che dia la possibilità ai popoli di alzare la loro voce richiedendo il loro diritto inalienabile di coltivare e distribuire i loro alimenti affrontando questi polipi che vogliono schiavizzare l'umanità.
Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=83502&titular=el-control-de-los-alimentos-
Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA
"Se controlli il petrolio controlli le nazioni, se controlli gli alimenti controlli i popoli" Henry Kissinger
Nella complessa dominazione dell'Imperialismo nordamericano ci sono attività produttive nelle quali le corporazioni multinazionali che lo rappresentano hanno prodotto dei veri disastri umani e ambientali, non soltanto in molti paesi del mondo ma anche negli stessi Stati Uniti.
Dopo la seconda guerra mondiale, l'Imperialismo Nordamericano è rimasto in una posizione di vantaggio per aumentare lo sfruttamento del resto del mondo. Le sue corporazioni minerarie, petroliere, manufatturiere, finanziarie e delle banane, sono uscite alla ricerca di fortuna con tutto quello che avevano a disposizione, includendo la scienza, la tecnologia, la propaganda ideologica, l'estorsione e la forza militare. Si è consolidata così una denominazione economica controllata da una piccola elite che proclamava a tutta voce il "secolo americano". Una delle industrie più rentabili, che si è presentata come soluzione al problema della fame nel mondo, è stata l'industria di agroalimentari. Nella sua presentazione come "benefattrice dell'umanità" e contribuendo allo "sviluppo", gli agroalimentari nascondono le attività più sinistre e più pericolose per tutta l'umanità.
Semi di distruzione
Nel suo libro, "Seeds of destruction The Hidden Agenda of Genetic Manipulation" (Semi della distruzione. L'agenda nascosta della manipolazione genetica, pubblicato dalla Global Research, Center for Research on Globalization, di Montreal, Canada), E.William Engdahl puntualizza lo sviluppo di quello che inizierà negli anni 30 del XX secolo come la strategia di una elite corporativa per controllare la sicurezza alimentare nel mondo, il presente ed il futuro della vita sul pianeta, in una dimensione mai immaginata prima.
Engdahl mostra le importanti connessioni che esistono nell'industria della produzione di alimenti, industria che è diventata un monopolio mondiale, ed è la seconda industria più redditizia degli Stati Uniti- dopo l'industria farmaceutica. Questo grande affare americano comincia, con un'iniziativa per un maggior arricchimento e potere, nella Fondazione Rockfeller di New York. Questa iniziativa ha incluso vari centri scientifici di importanti università nordamericane, compreso la Princeton, Standford, Harvard e ha contato sul sostegno del governo americano di turno e di alcune delle sue istituzioni più importanti.
Le corporazioni che producono e commercializzano i semi, il grano e i prodotti chimici usati per stabilire una fondazione con il loro nome, fanno parte di un circolo che include non soltanto i managers della terra e le autorità del governo americano ma anche a vari presidenti dei paesi del terzo mondo.
Il fondatore della Stanford Oli, John Rockefeller, nel 1913 ha ricevuto la raccomandazione per creare una fondazione a suo nome, come una forma per evadere le tasse. Fondò allora la Rockfeller Foundation, stabilita, in teoria, con la missione di "promuovere il benessere dell'umanità in tutto il mondo."
Ma uno dei principali scopi della fondazione è stato quello di trovare forme per diminuire nel mondo quelle che loro qualificano come "razze inferiori". E' stato con questo scopo che la fondazione Rockfeller fa donazioni finanziarie alla Social Science Reserch Council nel 1923, finanziando investigazioni destinate a sviluppare tecniche di controllo della natalità per essere applicate dopo in modo da controllare le gestazioni di "non desiderati". Nel 1936, la fondazione crea e finanzia la prima officina di investigazione della popolazione, a Princeton University, con scopi simili di controllo della popolazione.
Tra i primi progetti filantropici della Fondazione Rockfeller appare la finanziazione della American Eugenic Society. "Eugenics" è stata una pseudo scienza; la parola è stata inventata in Inghilterra nel 1883 dal cugino di Charles Darwin, Francis Galton che applicò la teoria di Malthus al regno vegetale e animale unendolo al lavoro di Darwin, L'Origine della Specie. Negli anni 20 questi studi fatti da Galton sono serviti come argomentazione ideologica affinchè Rockfeller, Carnegie e altri ricconi americani usassero il concetto di "darwinismo sociale" per giustificare le loro fortune: erano una prova che loro rappresentavano un sottogruppo "superiore" della specie umana, e che per questa ragione dominavano ad altri umani meno fortunati.
Vale la pena di segnalare che il preside della prestigiosa Stanford University (California), David Starr Jordan, affermava nel 1902 nel suo libro "Blood of Nation" che la povertà era il risultato della eredità genetica, tanto come il talento-l'educazione (o le opportunità) non avevano una grande influenza.
La Razza Superiore e La Rivoluzione Verde....
Molti oggi ignorano che l'idea di una razza superiore del nord, questa fantasia da incubo della Germania nazista, ha avuto le sue radici negli Stati Uniti. Tra il 1922 e 1926, la Fondazione Rockfeller ha donato denaro attraverso il suo ufficio a Parigi per lo studio di "eugenics" e aiutò a creare il Kaiser Wilhelm Institute per la Psichiatria a Berlino (KWG) istituto base dell'idea nazista della razza superiore. In anni posteriori, Ernst Rudin, l'architetto del programma di "eugenics" di Adolf Hitler, avrebbe creato la legge nazista di sterilizzazione spiegata come un "modello americano" e adottato in Germania nel 1933. E' stata questa legge che ha obbligato 400.000 tedeschi colpiti dalla sindrome maniaco-depressiva e la schizofrenia alla sterelizzazione. E per questa legge migliaia di bambini tedeschi con varie difficoltà sono stati semplicemente "eliminati". La Fondazione Rockefeller ha finanziato l'istituto KWG anche durante il terzo Reich e fino al 1939.
Nelson Rockfeller fonda la IBEC (International Basic Economic Corporation) che dopo si unirà con la Cargill, un altro gigante del campo- per sviluppare ibridi con alcune varietà di semi di mais. Questi semi di mais inizialmente furono coltivati in Brasile, che è diventato il terzo produttore di mais del mondo- dopo gli Stati Uniti e la Cina. In Brasile si comincia a mischiare il mais con la soia negli alimenti per animali, e questo aiuta la proliferazione della soia geneticamente modificata, che comincia ad essere normale sul mercato a fine degli anni 90.
Questa denominata "rivoluzione verde" è stata un progetto di Rockfeller che iniziò in Messico e si espande in quasi tutta l'america latina e dopo in Asia, specialmente in India, come strategia per controllare la produzione di alimenti fondamentali in paesi centrali del terzo mondo- sempre in nome dell'efficacia del supposto "mercato di libera impresa" e contro la anche supposta "innefficacia comunista".
Nel 1960 la Fondazione Rockfeller e la Fondazione Ford creano insieme l'International Rice Research Institute a Los Baños, Filippine, con il fine, adesso, di controllare la produzione di riso. Nel 1972 queste stesse fondazioni creano dei centri di investigazioni dell'agricultura tropicale in Nigeria aventi simili scopi di controllo.
Attraverso la Rivoluzione Verde le fondazioni Rockefeller e Ford lavorano fianco a fianco con la USAID e la CIA avendo specifichi obiettivi nel mondo. Includono anche la Banca Mondiale che da crediti a progetti di dighe e sistemi di irrigazione che vogliono loro, per facilitare ed espandere i loro affari.
I Rockfeller
La famiglia Rockefeller ha esteso i suoi affari con il petrolio e l' agricoltura nei paesi del Terzo Mondo grazie alla sua Rivoluzione Verde. Hanno finanziato anche vari progetti poco menzionati nell'Università di Harvard- progetti che formeranno infrastrutture della produzione di alimenti sotto il controllo centrale di una delle poche corporazioni private. I suoi creatori hanno battezato quest'area intera come "agroalimentare" per differenzarsi dalla coltivazione tradizionale millenaria sostenuta dai contadini, il nuovo nome era necessario. Nessuno sano di mente avrebbe accettato che una corporazione si dichiarasse proprietaria, o patentasse, l'agricoltura o la mistificazione di piante che sono con noi da millenni.
Nel 1985 la Fondazione Rockfeller inizia uno studio, su larga scala, sull' ingegneria genetica delle piante per uso commerciale, sborsando milioni di dollari a centri scientifici e "creando" quelle che saranno le piante geneticamente modificate attraverso l' applicazione di nuove tecniche di biologia molecolare a piante alimentari del pianeta. Il riso è stata la prima pianta modificata- con dubbioso vantaggio per il riso e uno svantaggio crescente per il consumatore.
A fine degli anni 80 esisteva tutta una rete di scienziati specializzati in piante geneticamente modificate (Genetic Modified Organisms, OGM o transgenici). Il progetto aveva bisogno di un luogo sicuro dove stabilirsi. Questo luogo è stato l'Argentina sotto la presidenza di Carlos Menem. Menem aveva forti rapporti con Rockfeller e la sua banca, il Chase Manhattan. Le terre agricole argentine sono servite da "cavie" della denominata seconda Rivoluzione Verde che include la soja e l'agente chimico glisofato. L'Argentina è stato il luogo di sperimentizzazione di un' agricoltura totalmente dipendente dai semi transgenici e chimici dati dalla stessa compagnia: la Monsanto.
In un tempo di 8 anni, per il 2004, erano state piantate più di 65 milioni di ettari nel mondo con semi geneticamente modificati, il 25% della terra coltivabile del mondo. La maggior parte del grano è stato piantato negli Stati Uniti in modo da aumentare la fiducia del resto del mondo sui trasgeneci, ma anche perchè i governi nordamericani di turno erano completamente favorevoli agli agroalimentari. L'Argentina era il secondo paese produttore di grano transgenico, con più di 17 milioni di ettari coltivati. Nel 2005 viene tolto il divieto ai transgenici in Brasile, Canada, Honduras, SudAfrica e Cina. Tutti questi paesi hanno un importante programma di coltivazioni transgeniche.
L'Europa ha resistito di più ma la pressione che è stata fatta nell' Europa dell'Est da parte delle corporazioni ha dato il suo risultato e suoli ricchi come quelli della Romania, Bulgaria, Polonia, che avevano piani di regolamentazione scarsi, sono stati terreni fertili per i trasgenici. L'Indonesia, Filippine, India, Colombia, Honduras e Spagna hanno anch'essi, attualmente, coltivazioni transgeniche.
Il caso dell'Argentina è da sottolineare perchè è stato unico, nessun paese autosufficiente in alimenti come l'Argentina avrebbe accettato di convertirsi in un paese monocoltivatore di soja per l'export nel nome del progresso. L'Argentina è stata una pedina dei Rockfeller, Monsanto e Cargill Inc. E nel 1991 è servita da laboratorio segreto di esperimenti di coltivazioni transgeniche al punto che l'amministrazione di Menem aveva creato una Commissione di Consiglio sulla Biotecnologia, completamente pseudoscientifica, che si riuniva in segreto ed era formata da membri che arrivavano direttamente dalla Monsanto, Syngenta, Dow AgroSciences e altre corporazioni dell'agroalimentare.
Monsanto e Cargill
La Monsanto funziona come un nuovo conquistatore, vende sia il seme della soja resistente al glisofato che il glisofato, e richiede non solo un prezzo per la licenza, ma che il seme comprato non sia usato nuovamente l'anno seguente senza pagare i diritti del brevetto. Si tratta di una nuova servitù nell' agricoltura. Quando l'Argentina nega il pagamento dei diritti di brevetto, Monsanto spande il suo seme illegalmente verso altri paesi (Brasile Paraguay, Bolivia e Uruguay) inquinandoli e dopo li accusa di usare il loro seme senza pagare il brevetto.
Finalmente, l'Argentina nel 2004 accetta di pagare un 1% delle vendite di grano agli esportatori, Cargill- un altro agressivo conquistatore alleato di Monsanto. E' un ricatto.
Engdahl spiega anche come l'imperialismo nordamericano ha imposto all'Iraq (oltre ad averlo distrutto con le bombe), una terapia di "shock" economico che include l'imposizione di un sistema agricolo dominato dagli agroalimentari di trasngenici. Essendo l'Iraq una parte della Mesopotamia, dove si sono mistificati i grani e dove la coltivazione esisteva da più di 8000 anni con una vasta varietà di semi di grano che oggi il mondo intero usa senza pagare, l'ironia è immensa. Molti semi naturali dell'Iraq venivano conservati in un banco di semi in Abu Ghraib, la città delle torture. Questa banca è stata totalmente distrutta dai bombardamenti americani forse con l'intenzione. E' stata solo una fortuna che il governo irakeno precedente avesse inviato i suoi semi in Siria, dove oggi sono immagazzinati e a salvi dalla distruzione americana.
L'agroalimentare statunitense ha escogitato una strategia di dominazione mondiale, usando il suo potere di oltre 3 decenni per distruggere qualsiasi barriera che ostacolasse lo sviluppo dei suoi monopoli- finendo poi con regolamentazioni sanitarie e di sicurezza dell'agricoltura o usando l' Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per controllare l'agricoltura mondiale.
Le coltivazioni sono state usate generalmente per il mercato locale e come base dell'esistenza umana. Monsanto, DuPont, Dow, Chemical e altre gigantesche corporazioni della chimica e dell'agricoltura hanno usato il potere politico e militare degli Usa per, controllando i brevetti dei semi, controllare le coltivazioni di alimenti del mondo. Il progetto va oltre i semi e include molti altri alimenti, latte, maiali e altri.
Endgahl ha creato un documento che aiuta a capire meglio quest'area di dominio imperiale- che si unisce ad altre come il controllo delle terre ricche e delle riserva di acqua con una strategia ben pianificata dai più ricchi del mondo. Questa crisi può creare uno spazio che dia la possibilità ai popoli di alzare la loro voce richiedendo il loro diritto inalienabile di coltivare e distribuire i loro alimenti affrontando questi polipi che vogliono schiavizzare l'umanità.
Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=83502&titular=el-control-de-los-alimentos-
Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA
11 aprile 2009
I GUARDIANI DELLA MAFIA FINANZIARIA
di Damien Millet e Eric Toussaint
IL DOPPIO DISCORSO DI UN FMI DELEGITTIMATO
Con la crisi scatenata nell' estate del 2008, sono stati demoliti tutti i dogmi neoliberali, lasciando una luce che rappresenta l'invenzione. Impossibile negare i loro fallimenti, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) affermano di aver abbandonato le politiche neoliberiste note come il "consenso di Washington". Sebbene screditato, tanto da attirare la crisi internazionale per tornare a muoversi nella parte anteriore del palco.

(Dominique Strauss-Kahn, attuale direttore generale
del Fondo Monetario Internazionale)
Per decenni, queste istituzioni hanno imposto misure sulla deregolamentazione e programmi di aggiustamento strutturale che hanno sempre guidato l'attuale impasse. Questo è un vero e proprio fiasco per la Banca Mondiale e il FMI che devono ora rispondere dei loro atti davanti all'opinione pubblica mondiale.
Inoltre, le loro previsioni economiche non sono affidabili: nel novembre 2008, il FMI ha previsto la crescita globale al 2,2% per il 2009, poi corretta a 0,5% nel mese di gennaio e, infine, nel mese di marzo, ammette che sarà negativa. In realtà, gli esperti sostengono gli interessi delle grandi creditori prima dei cittadini, i cui diritti fondamentali sono sempre meno garantiti.
Mentre la situazione economica si sta deteriorando rapidamente, i grandi banchieri del mondo stanno cercando di dare al FMI delegittimato e screditato il ruolo di cavaliere bianco |1| che va ad aiutare i poveri a far fronte alla devastazione di questa crisi. Ma ciò che accade è il contrario. I principi sostenuti dal FMI che negli anni Ottanta il CADTM combattuto fin dalla sua creazione sono ancora in vigore. I governi che hanno firmato un accordo con il FMI per il finanziamento dovrebbero sempre applicare le stesse ricette, sofisticate, che degradano ulteriormente le condizioni di vita delle popolazioni.
Sotto le pressioni del'FMI guidato da Dominique Strauss-Kahn, diversi paesi confrontandosi con gli effetti della crisi hanno selezionato come fattori di rettifica il reddito dei lavoratori e dei cittadini che ricevono prestazioni sociali. La Lettonia ha imposto una riduzione del 15% del reddito dei funzionari, l'Ungheria ha abolito la loro 13° mensilità (dopo il pensionamento ridotto come parte di un precedente accordo) e la Romania è anche a testa in giù su questa strada. La pozione è così amara che alcuni governi esitano. Pertanto l'Ucraina recentemente ha giudicato come "inaccettabili" le condizioni imposte dal Fondo Monetario Internazionale, in particolare, il progressivo aumento dell'età pensionabile e l'aumento dei tassi di alloggio.
E 'giunto il momento di denunciare il doppio standard del Fondo Monetario Internazionale e di Dominique Strauss-Kahn, il quale, da un lato, chiede la comunità internazionale di raddoppiare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio, trasformati in obiettivi poco ambiziosi e, dall'altra parte, forza i governi a ridurre i salari dei suoi funzionari. Si sostiene l'esatto contrario di una vera politica per affrontare la crisi e per difendere gli interessi delle vittime.
Per rispondere alla crisi degli anni Trenta, il Presidente USA Franklin Delano Roosevelt era stato spinto dalla mobilitazione sociale a ridurre l'orario di lavoro aumentando le retribuzioni, le indennità e i diritti sociali dei lavoratori, in particolare, a garantire il diritto di sindacalizzazione. Con il New Deal, Roosevelt aveva stabilito una riforma fiscale che aumentava le imposte sul capitale. El “socialista” Dominique Strauss-Kahn está bien lejos tener la grandeza de Franklin Roosevelt y sigue, cueste lo que cueste, difendendo gli interessi dei grandi creditori che lo hanno nominato per occupare quel posto lucrativo|2|. Il "socialista" Dominique Strauss-Kahn è lontano dalla grandezza di Franklin Roosevelt e continua a tutti i costi, a difendere gli interessi dei grandi creditori che lo hanno chiamato a colmare il lucrativo post.
Ancora una volta, il FMI dimostra che si tratta di un docile strumento al servizio di coloro che hanno causato l'attuale crisi finanziaria. In questo periodo di grande instabilità (come mostrato le enormi variazioni del tasso di cambio tra il dollaro e l'euro nell'anno), il FMI non è in grado di proporre l'applicazione di una tassa (o imposta) del tipo Tobin-Spahn che ridurrebbe i contributi combattendo la speculazione e consentirebbe di raccogliere i fondi necessari per sradicare la povertà e liberare lo sviluppo.
Inoltre, sin dall' inizio nel 1944, l'obbligo di promuovere la piena occupazione figura esplicitamente nella missione del FMI che poi nei fatti viola il proprio statuto.
La crisi finanziaria ed economica globale mette in evidenza il fiasco della deregolamentazione dei mercati finanziari, nonché il fallimento di abbandono di controllo dei movimenti di capitali, entrambi i predicati dal FMI. Questo rende indispensabile la ricerca di una nuova architettura internazionale sulla base del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966) e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto allo sviluppo (1986). Ma questa logica non può essere imposta senza aver invertito le relazioni di forza. Se, sotto l'impulso delle mobilitazioni popolari, un numero sufficientemente elevato di governi non prevede una simile alternativa, la Banca Mondiale e FMI sarà in grado di superare la crisi sfruttando il calo dei prezzi, per portare i paesi deboli verso una dipendenza dei loro crediti, azione che sarà l'obiettivo fondamentale per salvare il sistema in tempo per soddisfare i criteri ecologici e umani.
Per le ragioni sopra menzionate l'unica soluzione accettabile è l'abolizione del FMI e della Banca Mondiale, e la loro sostituzione con istituzioni radicalmente diverse, ponendo l'accento sulla soddisfazione delle necessità umane fondamentali.
Note:
|1| In economia, la società che viene in aiuto di un altro che sta soffrendo per un tentativo di acquisizione ostile (nota del traduttore).
|2| Il salario annuo di Dominique Strauss-Kahn raggiunge $ 500.000 (esentasse)
Fonte: http://www.voltairenet.org/article159477.html
IL DOPPIO DISCORSO DI UN FMI DELEGITTIMATO
Con la crisi scatenata nell' estate del 2008, sono stati demoliti tutti i dogmi neoliberali, lasciando una luce che rappresenta l'invenzione. Impossibile negare i loro fallimenti, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) affermano di aver abbandonato le politiche neoliberiste note come il "consenso di Washington". Sebbene screditato, tanto da attirare la crisi internazionale per tornare a muoversi nella parte anteriore del palco.
(Dominique Strauss-Kahn, attuale direttore generale
del Fondo Monetario Internazionale)
Per decenni, queste istituzioni hanno imposto misure sulla deregolamentazione e programmi di aggiustamento strutturale che hanno sempre guidato l'attuale impasse. Questo è un vero e proprio fiasco per la Banca Mondiale e il FMI che devono ora rispondere dei loro atti davanti all'opinione pubblica mondiale.
Inoltre, le loro previsioni economiche non sono affidabili: nel novembre 2008, il FMI ha previsto la crescita globale al 2,2% per il 2009, poi corretta a 0,5% nel mese di gennaio e, infine, nel mese di marzo, ammette che sarà negativa. In realtà, gli esperti sostengono gli interessi delle grandi creditori prima dei cittadini, i cui diritti fondamentali sono sempre meno garantiti.
Mentre la situazione economica si sta deteriorando rapidamente, i grandi banchieri del mondo stanno cercando di dare al FMI delegittimato e screditato il ruolo di cavaliere bianco |1| che va ad aiutare i poveri a far fronte alla devastazione di questa crisi. Ma ciò che accade è il contrario. I principi sostenuti dal FMI che negli anni Ottanta il CADTM combattuto fin dalla sua creazione sono ancora in vigore. I governi che hanno firmato un accordo con il FMI per il finanziamento dovrebbero sempre applicare le stesse ricette, sofisticate, che degradano ulteriormente le condizioni di vita delle popolazioni.
Sotto le pressioni del'FMI guidato da Dominique Strauss-Kahn, diversi paesi confrontandosi con gli effetti della crisi hanno selezionato come fattori di rettifica il reddito dei lavoratori e dei cittadini che ricevono prestazioni sociali. La Lettonia ha imposto una riduzione del 15% del reddito dei funzionari, l'Ungheria ha abolito la loro 13° mensilità (dopo il pensionamento ridotto come parte di un precedente accordo) e la Romania è anche a testa in giù su questa strada. La pozione è così amara che alcuni governi esitano. Pertanto l'Ucraina recentemente ha giudicato come "inaccettabili" le condizioni imposte dal Fondo Monetario Internazionale, in particolare, il progressivo aumento dell'età pensionabile e l'aumento dei tassi di alloggio.
E 'giunto il momento di denunciare il doppio standard del Fondo Monetario Internazionale e di Dominique Strauss-Kahn, il quale, da un lato, chiede la comunità internazionale di raddoppiare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio, trasformati in obiettivi poco ambiziosi e, dall'altra parte, forza i governi a ridurre i salari dei suoi funzionari. Si sostiene l'esatto contrario di una vera politica per affrontare la crisi e per difendere gli interessi delle vittime.
Per rispondere alla crisi degli anni Trenta, il Presidente USA Franklin Delano Roosevelt era stato spinto dalla mobilitazione sociale a ridurre l'orario di lavoro aumentando le retribuzioni, le indennità e i diritti sociali dei lavoratori, in particolare, a garantire il diritto di sindacalizzazione. Con il New Deal, Roosevelt aveva stabilito una riforma fiscale che aumentava le imposte sul capitale. El “socialista” Dominique Strauss-Kahn está bien lejos tener la grandeza de Franklin Roosevelt y sigue, cueste lo que cueste, difendendo gli interessi dei grandi creditori che lo hanno nominato per occupare quel posto lucrativo|2|. Il "socialista" Dominique Strauss-Kahn è lontano dalla grandezza di Franklin Roosevelt e continua a tutti i costi, a difendere gli interessi dei grandi creditori che lo hanno chiamato a colmare il lucrativo post.
Ancora una volta, il FMI dimostra che si tratta di un docile strumento al servizio di coloro che hanno causato l'attuale crisi finanziaria. In questo periodo di grande instabilità (come mostrato le enormi variazioni del tasso di cambio tra il dollaro e l'euro nell'anno), il FMI non è in grado di proporre l'applicazione di una tassa (o imposta) del tipo Tobin-Spahn che ridurrebbe i contributi combattendo la speculazione e consentirebbe di raccogliere i fondi necessari per sradicare la povertà e liberare lo sviluppo.
Inoltre, sin dall' inizio nel 1944, l'obbligo di promuovere la piena occupazione figura esplicitamente nella missione del FMI che poi nei fatti viola il proprio statuto.
La crisi finanziaria ed economica globale mette in evidenza il fiasco della deregolamentazione dei mercati finanziari, nonché il fallimento di abbandono di controllo dei movimenti di capitali, entrambi i predicati dal FMI. Questo rende indispensabile la ricerca di una nuova architettura internazionale sulla base del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966) e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto allo sviluppo (1986). Ma questa logica non può essere imposta senza aver invertito le relazioni di forza. Se, sotto l'impulso delle mobilitazioni popolari, un numero sufficientemente elevato di governi non prevede una simile alternativa, la Banca Mondiale e FMI sarà in grado di superare la crisi sfruttando il calo dei prezzi, per portare i paesi deboli verso una dipendenza dei loro crediti, azione che sarà l'obiettivo fondamentale per salvare il sistema in tempo per soddisfare i criteri ecologici e umani.
Per le ragioni sopra menzionate l'unica soluzione accettabile è l'abolizione del FMI e della Banca Mondiale, e la loro sostituzione con istituzioni radicalmente diverse, ponendo l'accento sulla soddisfazione delle necessità umane fondamentali.
Note:
|1| In economia, la società che viene in aiuto di un altro che sta soffrendo per un tentativo di acquisizione ostile (nota del traduttore).
|2| Il salario annuo di Dominique Strauss-Kahn raggiunge $ 500.000 (esentasse)
Fonte: http://www.voltairenet.org/article159477.html
9 aprile 2009
G20, OBAMA E BROWN AFFINCHE' NULLA CAMBI

di Víctor Ego Ducrot
I fuochi d'artificio del G-20.
La fazione dominante del sistema ha vinto una battaglia strategica. La cosiddetta crisi nasconde una guerra feroce all'interno del capitalismo egemonico.
Giorni prima del vertice di Londra, i cannoni mediatici hanno sparato pesanti munizioni sulla coscienza e la fantasia di milioni di persone in tutto il mondo. Siamo di fronte alla nascita di un Nuovo Ordine Internazionale. Tuttavia, il partenariato della secolare alleanza strategica tra Stati Uniti e il Regno Unito resta in piedi ed è riuscito ad ottenere un'importante trionfo. In tal senso, Obama e Brown hanno perfezionato e oliato gli attrezzi già adoperati da George W. Bush e Tony Blair, sia in Iraq che in altri scenari politici, militari ed economici.
Il presidente degli Stati Uniti e del Primo Ministro britannico, con il consenso più o meno caloroso, o più o meno timoroso, degli altri leader riuniti nel recente vertice del G-20, hanno affermato che l'esito della riunione ha segnato "una svolta storica" , "Il Consenso di Washington è giunto alla fine" e che "un Nuovo Ordine Mondiale, sta emergendo".
Ecco quello che hanno concordato alla riunione tenutasi a Londra il 2 aprile.
Ripristinare la fiducia, la crescita e l'occupazione; riparare il sistema finanziario per ristabilire il credito, rafforzare la regolamentazione finanziaria per ricostruire la fiducia; riformare a fondo le nostre istituzioni finanziarie internazionali per superare la crisi ed evitare crisi future; promuovere il commercio e gli investimenti globali, respingere il protezionismo globale per sostenere la prosperità, la costruzione di una società di recupero, ecologica e sostenibile. Per caso qualche documento internazionale di una simile grandezza pretesa di quelli firmati nell'ambito del programma neoliberale globale, consacrato dal consenso di washington, si è pronunciato nel senso contrario agli ennunciati del 2 aprile che abbiamo appena citati?
Gli accordi che abbiamo raggiunto oggi costituiscono un programma di ulteriori 1,1 miliardi di dollari di aiuti per ripristinare il credito, la crescita e l'occupazione nel contesto dell'economia globale. Le misure comprendono: una triplicazione delle risorse a disposizione del FMI fino a 750.000 milioni di dollari, per sostenere un nuovo Diritti Speciali di Prelievo (DSP) di 250.000 milioni di dollari e almeno 100.000 milioni di dollari in ulteriori prestiti a banche di sviluppo multilaterali, 250.000 milioni di dollari per garantire il sostegno agli scambi commerciali;e utilizzare le risorse supplementari di vendita di oro concordato dal FMI per finanziamenti agevolati ai paesi più poveri. Il FMI e le altre istituzioni finanziarie, spine dorsali del modello finanziario egemonico, risultano non solo inalterati ma rafforzati, con un'iniezione di fondi multimilionari, in base ai vigenti meccanismi di sempre, certamente non corretti. Cioè più FMI, ad esempio.
Il resto dei 29 punti del programma annunciato a Londra contiene calcoli noti, le dichiarazioni di buona volontà e le promesse, nessuna di esse contraria al linguaggio politicamente corretto utilizzato dai cosiddetti leader mondiali in uno dei tanti documenti firmati nel conclave riunito. Quando massacrarono l'Iraq, con l'azione o l'omissione, molti degli Stati recentemente riuniti a Londra hanno dichiarato di agire "in nome della libertà e della democrazia."
L'esito del vertice del G-20 si compone di una nuova iniezione di fondi per più giocatori del sistema finanziario mondiale corporativistico, in aggiunta a quelle già applicate dall' Amministrazione Obama e dalle autorità bancarie dei cosiddetti paesi centrali del sistema capitalista-imperialista.
A suo tempo, i cannoni mediatici hanno qualificato come nazionalizzazione il comprare i passivi finanziari da parte dello Stato -si è arrivati ad imporre la farsa che gli Stati Uniti "nazionalizzavano" la bamca- falsa qualificazione che nasconde una delle più profonde operazioni di privatizzazioni dello Stato e delle sue funzioni pubbliche.
Ora, la stessa artiglieria parla di "Nuovo Ordine Mondiale" per coprire la profondità strategica del modello neoliberista, che noi chiamiamo Impero Globale Privatizzato (IGP). (vedi libro "Il colore dei soldi" e "Bush e Bin Laden SA"; Ego Ducrot, Victor; Norma, Buenos Aires; 1998 e 2001 rispettivamente, e "America Latina Siglo XXI: riconolizzazione indipendenza" Stella Calloni Ego Ducrot, Victor; Norma, Buenos Aires; 2004)
Il governo statunitense e britannico sono sinceramente convinti che il modo migliore per la risurrezione di un' economia in coma sono i pacchetti di incentivi, anche a scapito del deficit astronomico e pericoloso. Francia e Germania preferiscono prevenire piuttosto che curare. Con gli occhi sul PIL e senza forti posizioni ideologiche, la tedesca Angela Merkel, in concomitanza con Nicolas Sarkozy, ha la priorità di regolamentare il settore bancario e di controllare o l'eliminare i paradisi fiscali. In questa analisi, confluivano quasi tutti i grandi mass media durante i giorni anteriori al summit.
Conclusioni: In primo luogo, un tale schema riproduce una costante della mappa sulla scacchiera delle dispute nel consiglio di amministrazione di IGP e, in secondo luogo, ancora una volta l'equilibrio è inclinato verso l'Atlantico comprensione tra Stati Uniti e Regno Unito, fermo restando che è iniziata poco dopo l'indipendenza degli Stati Uniti alla fine del diciottesimo secolo, che viene effettuata attraverso il passaggio di grandi insediamenti bancari e finanziari del Regno Unito verso l'ex-colonie.
Resta da vedere come continuano gli scontri per il controllo della massa multimilionaria di dollari a livello mondiale svariati organismi finanziari da conclave del 2 aprile. E dovremo prestare la massima attenzione ai due fenomeni che sono di vitale importanza: la Cina e la lotta per il controllo dei paradisi fiscali.
La Cina è il grande protagonista strategico del secolo attuale e mira a sostituire il dollaro con lo yuan negli scambi commerciali, ma la maggior parte delle loro collocazioni finanziarie continuano ad essere in dollari, che permette agli Stati Uniti di dormire tranquilli.
Tuttavia, le iniziative come il recente accordo commerciale con l'Argentina, per dollari statunitensi al di fuori della denominazione, possono essere strumenti importanti da prendere in considerazione. All'interno di questo quadro in cui l'America Latina ha un urgente bisogno di creare le proprie condizioni per accumulare ed ottenere un peso specifico e una propria voce, che non ha ancora messo in chiaro, e l'esito del vertice di Londra lo dimostra.
Si consideri che il primo ministro britannico e il vice presidente degli Stati Uniti da un lato, e l'Argentina e altri paesi latino-americani, dall'altro, condividono uno spazio strategico comune e chiamarlo progressista è nel migliore dei casi, un campione di imperdonabile ingenuità.
Lasciamo alla fine, la chiave segreta del modello attuale di accumulazione finanziaria e di potere: i paradisi fiscali.
Nel suddetto libro "Il colore dei soldi" si dimostra che senza di loro, il capitalismo non avrebbe potuto consolidarsi in quanto l'annerimento sistemico di una parte sostanziale degli attivi, ha permesso la creazione di ciò che alcuni chiamano reddito finanziario marginale.
La maggior parte del patrimonio imponibile di flussi finanziari basati su più di due miliardi di dollari (alcuni economisti ritengono che "nascondano" il 40 per cento del risparmio mondiale) - è radicata negli istituti offshore controllati da banche ed entità non bancarie di origine statunitense, il che spiega la preoccupazione (insoddisfatta) che la Francia e la Germania ha portato a Londra.
Al di là della fiammante promessa del G 20 contro i paradisi fiscali, la storia dimostra che al capitalismo manca almeno un attributo: contare su uno spirito suicida. Quindi è giusto dedurre che tali attività che svolgono tutte le banche del mondo (altrimenti la loro redditività sarebbe inferiore se non uguale a zero), non sarà debellata.
A questo proposito vale la pena di leggere un articolo pubblicato nel quotidiano Página Buenos Aires 12, ore dopo la riunione a Londra: È finita l'era della segreto bancario, sentenzia il comunicato finale del G-20. Per rafforzare il sistema finanziario globale, i paesi membri hanno deciso di imporre "sanzioni" a quei territori che si rifiutano di condividere le informazioni con le autorità di altri paesi. Al di là della dichiarazione enfatica, le varie giurisdizioni che operano come paradisi fiscali dovrebbero rispettare ed attuare la trasparenza fiscale delle pratiche raccomandate dalle Nazioni Unite. Le multinazionali e le banche che canalizzano e riciclano i loro soldi attraverso i rifugi fiscali relegano ad un secondo piano la possibilità di effettuare maggiori controlli sulle operazioni di questi territori. Spinto dal G20
Rispetto al modello neoliberale, chiediamo, come abbiamo fatto in un altro articolo di APM, si prega di non seppelire i morti in buona salute. Non è che ci stiamo suicidando.
La fazione dominante del sistema ha vinto una battaglia strategica. La cosiddetta crisi nasconde una guerra feroce all'interno del capitalismo egemonico.
Giorni prima del vertice di Londra, i cannoni mediatici hanno sparato pesanti munizioni sulla coscienza e la fantasia di milioni di persone in tutto il mondo. Siamo di fronte alla nascita di un Nuovo Ordine Internazionale. Tuttavia, il partenariato della secolare alleanza strategica tra Stati Uniti e il Regno Unito resta in piedi ed è riuscito ad ottenere un'importante trionfo. In tal senso, Obama e Brown hanno perfezionato e oliato gli attrezzi già adoperati da George W. Bush e Tony Blair, sia in Iraq che in altri scenari politici, militari ed economici.
Il presidente degli Stati Uniti e del Primo Ministro britannico, con il consenso più o meno caloroso, o più o meno timoroso, degli altri leader riuniti nel recente vertice del G-20, hanno affermato che l'esito della riunione ha segnato "una svolta storica" , "Il Consenso di Washington è giunto alla fine" e che "un Nuovo Ordine Mondiale, sta emergendo".
Ecco quello che hanno concordato alla riunione tenutasi a Londra il 2 aprile.
Ripristinare la fiducia, la crescita e l'occupazione; riparare il sistema finanziario per ristabilire il credito, rafforzare la regolamentazione finanziaria per ricostruire la fiducia; riformare a fondo le nostre istituzioni finanziarie internazionali per superare la crisi ed evitare crisi future; promuovere il commercio e gli investimenti globali, respingere il protezionismo globale per sostenere la prosperità, la costruzione di una società di recupero, ecologica e sostenibile. Per caso qualche documento internazionale di una simile grandezza pretesa di quelli firmati nell'ambito del programma neoliberale globale, consacrato dal consenso di washington, si è pronunciato nel senso contrario agli ennunciati del 2 aprile che abbiamo appena citati?
Gli accordi che abbiamo raggiunto oggi costituiscono un programma di ulteriori 1,1 miliardi di dollari di aiuti per ripristinare il credito, la crescita e l'occupazione nel contesto dell'economia globale. Le misure comprendono: una triplicazione delle risorse a disposizione del FMI fino a 750.000 milioni di dollari, per sostenere un nuovo Diritti Speciali di Prelievo (DSP) di 250.000 milioni di dollari e almeno 100.000 milioni di dollari in ulteriori prestiti a banche di sviluppo multilaterali, 250.000 milioni di dollari per garantire il sostegno agli scambi commerciali;e utilizzare le risorse supplementari di vendita di oro concordato dal FMI per finanziamenti agevolati ai paesi più poveri. Il FMI e le altre istituzioni finanziarie, spine dorsali del modello finanziario egemonico, risultano non solo inalterati ma rafforzati, con un'iniezione di fondi multimilionari, in base ai vigenti meccanismi di sempre, certamente non corretti. Cioè più FMI, ad esempio.
Il resto dei 29 punti del programma annunciato a Londra contiene calcoli noti, le dichiarazioni di buona volontà e le promesse, nessuna di esse contraria al linguaggio politicamente corretto utilizzato dai cosiddetti leader mondiali in uno dei tanti documenti firmati nel conclave riunito. Quando massacrarono l'Iraq, con l'azione o l'omissione, molti degli Stati recentemente riuniti a Londra hanno dichiarato di agire "in nome della libertà e della democrazia."
L'esito del vertice del G-20 si compone di una nuova iniezione di fondi per più giocatori del sistema finanziario mondiale corporativistico, in aggiunta a quelle già applicate dall' Amministrazione Obama e dalle autorità bancarie dei cosiddetti paesi centrali del sistema capitalista-imperialista.
A suo tempo, i cannoni mediatici hanno qualificato come nazionalizzazione il comprare i passivi finanziari da parte dello Stato -si è arrivati ad imporre la farsa che gli Stati Uniti "nazionalizzavano" la bamca- falsa qualificazione che nasconde una delle più profonde operazioni di privatizzazioni dello Stato e delle sue funzioni pubbliche.
Ora, la stessa artiglieria parla di "Nuovo Ordine Mondiale" per coprire la profondità strategica del modello neoliberista, che noi chiamiamo Impero Globale Privatizzato (IGP). (vedi libro "Il colore dei soldi" e "Bush e Bin Laden SA"; Ego Ducrot, Victor; Norma, Buenos Aires; 1998 e 2001 rispettivamente, e "America Latina Siglo XXI: riconolizzazione indipendenza" Stella Calloni Ego Ducrot, Victor; Norma, Buenos Aires; 2004)
Il governo statunitense e britannico sono sinceramente convinti che il modo migliore per la risurrezione di un' economia in coma sono i pacchetti di incentivi, anche a scapito del deficit astronomico e pericoloso. Francia e Germania preferiscono prevenire piuttosto che curare. Con gli occhi sul PIL e senza forti posizioni ideologiche, la tedesca Angela Merkel, in concomitanza con Nicolas Sarkozy, ha la priorità di regolamentare il settore bancario e di controllare o l'eliminare i paradisi fiscali. In questa analisi, confluivano quasi tutti i grandi mass media durante i giorni anteriori al summit.
Conclusioni: In primo luogo, un tale schema riproduce una costante della mappa sulla scacchiera delle dispute nel consiglio di amministrazione di IGP e, in secondo luogo, ancora una volta l'equilibrio è inclinato verso l'Atlantico comprensione tra Stati Uniti e Regno Unito, fermo restando che è iniziata poco dopo l'indipendenza degli Stati Uniti alla fine del diciottesimo secolo, che viene effettuata attraverso il passaggio di grandi insediamenti bancari e finanziari del Regno Unito verso l'ex-colonie.
Resta da vedere come continuano gli scontri per il controllo della massa multimilionaria di dollari a livello mondiale svariati organismi finanziari da conclave del 2 aprile. E dovremo prestare la massima attenzione ai due fenomeni che sono di vitale importanza: la Cina e la lotta per il controllo dei paradisi fiscali.
La Cina è il grande protagonista strategico del secolo attuale e mira a sostituire il dollaro con lo yuan negli scambi commerciali, ma la maggior parte delle loro collocazioni finanziarie continuano ad essere in dollari, che permette agli Stati Uniti di dormire tranquilli.
Tuttavia, le iniziative come il recente accordo commerciale con l'Argentina, per dollari statunitensi al di fuori della denominazione, possono essere strumenti importanti da prendere in considerazione. All'interno di questo quadro in cui l'America Latina ha un urgente bisogno di creare le proprie condizioni per accumulare ed ottenere un peso specifico e una propria voce, che non ha ancora messo in chiaro, e l'esito del vertice di Londra lo dimostra.
Si consideri che il primo ministro britannico e il vice presidente degli Stati Uniti da un lato, e l'Argentina e altri paesi latino-americani, dall'altro, condividono uno spazio strategico comune e chiamarlo progressista è nel migliore dei casi, un campione di imperdonabile ingenuità.
Lasciamo alla fine, la chiave segreta del modello attuale di accumulazione finanziaria e di potere: i paradisi fiscali.
Nel suddetto libro "Il colore dei soldi" si dimostra che senza di loro, il capitalismo non avrebbe potuto consolidarsi in quanto l'annerimento sistemico di una parte sostanziale degli attivi, ha permesso la creazione di ciò che alcuni chiamano reddito finanziario marginale.
La maggior parte del patrimonio imponibile di flussi finanziari basati su più di due miliardi di dollari (alcuni economisti ritengono che "nascondano" il 40 per cento del risparmio mondiale) - è radicata negli istituti offshore controllati da banche ed entità non bancarie di origine statunitense, il che spiega la preoccupazione (insoddisfatta) che la Francia e la Germania ha portato a Londra.
Al di là della fiammante promessa del G 20 contro i paradisi fiscali, la storia dimostra che al capitalismo manca almeno un attributo: contare su uno spirito suicida. Quindi è giusto dedurre che tali attività che svolgono tutte le banche del mondo (altrimenti la loro redditività sarebbe inferiore se non uguale a zero), non sarà debellata.
A questo proposito vale la pena di leggere un articolo pubblicato nel quotidiano Página Buenos Aires 12, ore dopo la riunione a Londra: È finita l'era della segreto bancario, sentenzia il comunicato finale del G-20. Per rafforzare il sistema finanziario globale, i paesi membri hanno deciso di imporre "sanzioni" a quei territori che si rifiutano di condividere le informazioni con le autorità di altri paesi. Al di là della dichiarazione enfatica, le varie giurisdizioni che operano come paradisi fiscali dovrebbero rispettare ed attuare la trasparenza fiscale delle pratiche raccomandate dalle Nazioni Unite. Le multinazionali e le banche che canalizzano e riciclano i loro soldi attraverso i rifugi fiscali relegano ad un secondo piano la possibilità di effettuare maggiori controlli sulle operazioni di questi territori. Spinto dal G20
Rispetto al modello neoliberale, chiediamo, come abbiamo fatto in un altro articolo di APM, si prega di non seppelire i morti in buona salute. Non è che ci stiamo suicidando.
Fonte: APM
8 aprile 2009
L'IMPERO COLPISCE ANCORA...CON IL TERRORE

Tornano le tenebre
Di Chris Floyd
I- Quello che segue è uno scenario completamente ipotetico. Supponiamo che voi siate dei fervorosi militari imperiali che credete che la sicurezza, il prestigio e gli interessi finanziari del vostro paese sono serviti meglio dalla guerra e dall'onnipresente minaccia di guerra. Supponiamo che voi avete in atto alcune operazioni veramente eccitanti e succulente, interminabili conflitti mortali che canalizzano centinaia di miliaia di milioni di dollari alla vostra macchina da guerra e che radicano la politica nazionale ancor più profondamente nella filosofia militare- la "machtpolitik" (politica del potere tedesco, N.dT) nella quale credete.
Ma esiste un problema. Il pubblico in generale - il gregge intimorito che vi circonda e non capisce di grandi strategie così come lo fate voi e la vostra elite- si preoccupa e diventa nervoso per la vostra Lunga Guerra. Il tesoro nazionale è in bancarotta, l'infrastruttura nazionale in marciume, le comunità della nazione muoiono; milioni di persone sono senza lavoro, perdono la loro casa, perdono i loro sogni, cadono in una spirale discendente verso il bisogno, la privazione e la disperazione. Ma avete grandi piani per scalare la guerra, espandere la vostra macchina bellica e mantenere la dominazione globale che credete sia il ruolo giusto e naturale della vostra nazione così speciale- e le sue elites. Cosa fare? Come incitare il raccapricciante gregge, assorto nei suoi pensieri, perchè torni a sostenere con entusiasmo la vostra agenda vitale?
Bene, ciò che segue è solo una visione puramente ipotetica che potete comprobare. Aizzate e provocate gruppi estremisti violenti affinchè facciano rappresaglie per i vostri attacchi, invasioni e incursioni assassine di civili nel loro terrotorio. Non potendo affrontare direttamente la vostra macchina bellica- la più grande, più avanzata, forza militare nella storia del mondo, sostenuta da uno tsunami di soldi pubblici che ogni anno sorpassa le spese militari del resto del mondo- reagiscono naturalmente con operazioni "asimmetriche". All'inizio, sono dirette contro obiettivi vicini: la vostra linea di approviggionamento, le forze dei vostri portaborse e alleati locali, e altre depredazioni che portano il caos nelle regioni del gruppo, con l'intenzione di rovinare le vostre linee di controllo e di mandarvi via. Con la stessa naturalezza, approfittate di quegli attachi per giustificare una presenza militare ancora maggiore nelle loro regioni. Il ciclo avanza inevitabilmente e inesorabilmente verso l'alto e verso fuori, fino a che finalmente gli estremisti attaccano la vostra terra nativa - con la vostra complicità, con il vostro consenso occulto o, in ogni caso, con la vostra conoscenza previa che un attacco simile abbia luogo. E' il momento che aspettavate, è esattamente ciò che volevate. Adesso potete tornare a fustigare il gregge verso una frenesia marziale, continuare la Lunga Guerra, e lasciare da parte i miserabili desideri, limitati, di una vita pacifica e prosperosa in casa, della gente preoccupata per i loro propri affari.
Evidentemente, uno non sa mai esattamente quello che succede dietro le cortine imperiali dei palazzi di Potomac; i comuni cittadini statunitensi sono stati convertiti da tempo in Kremlinologi del loro stesso governo, cercando di discernere- attraverso ceremoniosi segnali, rumori tra i bastitori e leggere deviazioni di un retorico rituale- quello che veramente propongono i loro padroni. Ma alcuni cinici sospettano occultamente che trame come quella descritta in precedenza sia già in atto; per esempio, nel nuovo "Pearl Harbor" che distrusse Stati Uniti, l' 11 settembre 2001- un anno dopo un gruppo che canalizzava punti di vista dei futuri pesci grossi del governo di Bush (inclusi Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Scooter Libby e molti altri) aveva sperato, apertamente, in un nuovo "Pearl Harbor" per "elettrizare" il popolo statunitense affinchè sostenesse la sua agenda militarista, che includeva l'invasione nell'Iraq- che ci fosse Saddam Hussein al potere o no.
Ma lasciando da parte per un momento il problema sempre spinoso di indovinare le diverse proporzioni di complicità, di riconoscimento, conoscenza previa, sfruttamento, incompetenza e fatalità involucrati nel 11 settembre, possiamo dirre come dato di fatto che : E' politica del governo Usa provocare la azione di gruppi estremisti. Una volta che sono in gioco, le loro reazioni possono essere usate nel modo in cui il governo che le ha scatenate ritenga valido. E sappiamo anche che queste provocazioni sono usate, come vuole la politica, per provocare gruppi violenti nel fronte "Af-Pak" affinchè lancino attacchi terroristici.
In altre parole, come scrissi la prima volta sul Moscow Times più di 6 anni fa (e ribadito 3 anni dopo), gli Usa fomentano deliberatamente attacchi terroristici al fine di promuovere le loro agende politiche e militari.
[ Per maggiori informazione su come queste politiche e usi simili del terrorismo e di squadroni della morte sono state realizzate in Iraq e in altri luoghi, veda: "A furnace seal'd: The Wondrous Death Squads of the American Elite, "Ulster on the Euphrates: The Anglo-American Dirty War in Iraq" e "Willing Executioners: America's Bipartisan Atrocity Deepens in Somalia]
Gli occhi da lince di Jason Ditz in Antiwar.com fanno la connessione tra questa politica e il più recente attacco "asimetrico" per un gruppo terroristico " solleticato" in Pakistan:l'attacco mortale contro un centro di polizia in Lahore per Tehreek-e Taliban Pakistan(TTP). Il gruppo, diretto da Baitullah Mehsund, ha detto che l'attacco era una rappresaglia della campagna degli Usa, far attacchi con aerei senza equipaggio nelle regioni di frontiera del Pakistan- attacchi che hanno ucciso numerosi civili insieme a militanti usualmente non identificati. Come segnala Ditz, un obbiettivo della campagna- intensificata da Barack Obama- è precisamente il fomentare quello sopra esposto dell'attività terroristica:
Il governo di Obama ha lanciato una quantità sempre più intensa di attacchi nella FATA (Aree di lavoro sotto l'amministrazione federale del Pakistan) che puntano generalmente alle installazioni di addestramento di Mehsyd in Warziristàn nel Nord e nel Sud. A settembre, l'allora direttore della Cia, Micheal Hayden, ha detto che gli attacchi erano un modo di "provocare una reazione dei gruppi militanti diretti da Mehsud. Sembra che adesso, sei mesi dopo, hanno finito di farlo. [Hayden ha descritto questa sanguinosa strategia come un "solletico" ai terroristi perchè reagissero]
Ma va oltre, Mehsud ha promesso che adesso porterà la lotta sul suolo statunitense. Come ha segnalato il The Times (attraverso Antiwar.com)
"Presto lanceremo un attacco a Washington che sorprenderà a tutto il mondo" (ha dichiarato Mehsud). "Al massimo mi potranno convertire in martire. Ma ci vendicheremo dall'interno degli Stati Uniti".
Resta da vedere se il colorito TTP potrà portare a termine una simile minaccia, come segnala Juan Cote. Ma non si tratta soltanto di questo. Il fatto è che, ancora una volta, si provoca con conoscenza a un gruppo violento perchè entri in un'azione assassina. Meglio ancora, adesso è stata qualificato come "minaccia terroristica mortale" per la sacra Patria: un altro supercattivo fatto a misura dal reparto delle carte.
E notevolmente, questa nuova aperta minaccia per portare il terrore nel cuore degli Usa, avviene solo dopo qualche giorno che Barack Obama annuncia la sua ondata nella guerra Af-Pak, citando- che altro poteva essere?- il bisogno di proteggere gli Stati Uniti contro i terroristi afgani e pakistani come il motivo principale per scalare e spandere il conflitto. Un'altra sorprendente coincidenza per giustificare l'agenda militare, che ha bisogno di una costante somministrazine di cattivi possibili per ottenere le reazioni pubbliche, e minacce esagerate che pieghino la nazione, come il drogato ha bisogno dell'eroina. E ancora una volta, non ci resta altro che sorprenderci di fronte alla variabile proporzione di complicità, conoscenza, sfruttamento, fortuna, ecc. in quest' unione fortuita di dichiarazioni di Obama e Mehsud.
II- Vale la pena nuovamente considerare le implicazioni di questa politica del solletico terroristico. Come abbiamo segnalato recentemente, queste cose non sono solo pezzi sulla Grande Sacchiera di Gioco: sono realtà mortali che uccidono, mutilano e depredano tantissime persone innocenti di tutto il mondo. Quindi torniamo ai primi indizi di questa strategia nel suo contesto della Guerra contro il Terrore. Ciò che segue è dell'articolo sul Moscow Times nel novembre del 2001:
In un articolo (del Los Angeles Times) l'analista militare William Arkin.....(appare) la rivelazione del piano di Rumselfd di creare un' "Attività di appoggio di super Intelligenza" che unirà la Cia e l'azione militare coperta, guerra informatica, intelligenza, copertura dell'inganno." In base a un documento confidenziale preparato a Donald Rumsfeld dal suo Consiglio della Scienza della Difesa, la nuova organizzazione- il "Gruppo Proattivo di Operazioni Preventive (P20G, le sue sigle in inglese)- realizzarà missioni segrete disegnate per "stimolare reazioni" di gruppi terroristici, provocandoli a realizzare atti violenti che li metteranno in condizione di subire dei "contraattacchi" di forza da parte degli Usa.
In altre parole- e diciamolo chiaramente, esplicitamente e seriamente, affinchè nessuno possa confondere l'intenzione del piano di Rumsfeld- il governo Usa pianifica l'uso di "copertura di impostori" e operazioni militari segrete per provocare attacchi terroristici assassini contro gente innocente. Torniamo a dirlo: Donald Rumsfeld, Dick Chaney, Geroge W.Bush e gli altri membri del regime non eletto a Washington pianificano per stimolare deliberatamnte l'assassinio di gente innocente- la vostra famiglia, i vostri amici, i vostri amanti, voi stessi- col fine di impulsare le loro ambizioni geopolitiche.
Il P20G non è destinato soltanto ad esporre terroristi e portarli davanti alla giustizia- ha in sè un obiettivo degno di essere acclamato, anche se il modo di Rumsfeld di combattere il terrorismo è quello di provocarlo, è pura demenza morale.....No, sembra che il P20G abbia in vista pesci più grossi. Una volta che ha scatenato l'azione terroristica- uccidendo i membri della loro famiglia? attraendoli con bottini? caricandoli di droghe? riempendoli di propaganda jihadista? abusando delle loro madri? o attraverso agenti provocatori, forse, infiltrano i gruppi e dopo pianifichino e diriggono loro stessi gli attacchi?- possa prendere misure contro gli "Stati/substati partecipanti per "albergare" le bande causate da Rumsfeld. Che tipo di misure precisamente? Bene il programma confidenziale del Pentagono lo dice in questo modo: "La vostra Sovranità è in pericolo".
il P20G, quindi, sarà utile ogni qualvolta il Regime voglia aggiungere dei beni in petrolio o una nuova base militare alla fiorente borsa dell'Impero. Basta incontrare un nido di scontenti violenti, agitarli con una spranga ed è fatta: c'è una "giustificazione" istantanea per qualsiasi livello di intervento/conquista/furto che si desideri.
Quando il governo di Obama parla di "continuità della politica estera degli Usa" questo diventa parte integrale di quello di cui sta parlando. Quindi possiamo contare di vedere molto di più su TTP e il sultano, Bitullah Mehsud, mentre la lunga guerra bipartidaria avanza tra il tira e molla, con la sua onnipresente necessità di "incitare" e terrorizzare- il popolo degli Usa perchè sostenga il progetto militare.
Crys Floyd è un giornalista Usa spesso collabora con CounterPunch. E' autore del libro "“Empire Burlesque: High Crimes and Low Comedy in the Bush Imperium".
Titolo originale: "Terror as a Tool of Empire" (Terrore come strumento dell'impero)
Fonte: http://informationclearinghouse.info/article22331.htm
Tradotto per Voci Dalla Strada da Vanesa
7 aprile 2009
SOTTO LA BANCONOTA NIENTE

La crisi è profonda ma i metodi messi in campo per risolverla possono riprodurre su scala maggiore la situazione di squilibrio e di instabilità che ci ha portato alla situazione attuale.
La Banca centrale Usa ha deciso di comprare titoli del Tesoro a lungo termine per 300 miliardi di dollari. Di conseguenza, il dollaro ha perso il 3,6% sull’euro, il maggior calo giornaliero di sempre. Gli Usa hanno seguito l’esempio della Banca d’Inghilterra che, qualche giorno, fa ha comprato titoli del Tesoro per 2 miliardi di sterline, cui se ne aggiungeranno nei prossimi tre mesi altri 75 miliardi. L’aumento di liquidità avrà l’effetto di svalutare la sterlina ulteriormente rispetto alle altre valute, specialmente rispetto a euro e dollaro, verso il quale ultimamente ha perso il 23% del proprio valore. La Banca d’Inghilterra è ricorsa, per finanziare l’acquisto dei titoli, alla creazione di denaro dal nulla, semplicemente stampando altra cartamoneta.
Durante la Grande depressione, l’Inghilterra e gli Usa fecero qualcosa di simile, sganciando le loro valute dalla convertibilità con l’oro. In questo modo, si poté attuare la svalutazione di sterlina e dollaro, che, a livello internazionale, permise di vendere le merci statunitensi e britanniche a prezzi più bassi e, a livello interno, al contrario, di rialzare i prezzi e con essi i profitti. Anche gli altri paesi furono costretti a fare lo stesso, col risultato che la crisi si estese, dal momento che la svalutazione delle valute favorì l’insorgere del protezionismo, ed il commercio internazionale si contrasse fortemente. Oggi si ripropone, mutatis mutandis, una situazione simile.
Gli Usa, fiancheggiati dalla Gran Bretagna, sostengono la posizione secondo la quale dalla crisi si esce immettendo massicce dosi di liquidità nel sistema finanziario, e premono affinché la Ue faccia lo stesso. La Ue, invece, vorrebbe una ridefinizione della regolamentazione del mercato finanziario internazionale, cosa che gli Usa rifiutano. Non c’è da meravigliarsi. Le regole attuali per gli Usa sono vantaggiose, fondandosi sul dollaro come moneta internazionale, di scambio e di riserva. Nel 1971 furono aboliti gli accordi del ’44, detti di Bretton Woods, che stabilivano un sistema di tassi di cambio fissi delle varie valute col dollaro, il quale, assumendo il ruolo di moneta internazionale, era convertibile in oro.
Gli Usa scelsero di sganciare il dollaro dall’oro quando il loro debito pubblico cominciò ad aumentare, a seguito della loro politica di interventismo militare. Gli Usa si misero così in condizione di farsi finanziare dal resto del mondo senza che i dollari accumulati con il finanziamento del debito pubblico o con l’export di merci potessero essere convertiti in oro. Un sistema imperiale, in cui il centro dell’impero si fa finanziare dal resto del mondo, semplicemente stampando dollari ed emettendo buoni del tesoro. Come faceva l’Inghilterra che, per rimediare al proprio disavanzo delle partite correnti, si basava sugli attivi del suo impero, specialmente sull’attivo dell’India, alla quale tra l’altro impedì di seguirla nello sganciamento dalla convertibilità con l’oro negli anni ’30. E’ con questo sistema che gli Usa hanno cercato di risolvere la crescente sovrapproduzione di capitale e la deindustrializzazione che minano la loro economia da decenni.
Oggi che il sistema dell’economia basata sul credito è saltato, avendo superato ogni livello critico, gli Usa stanno cercando, nonostante tutto, di conservarne un meccanismo, che, pur essendo perverso, è diventato parte delle relazioni internazionali. La Cina, infatti, continua a finanziare il debito Usa ed è diventata nel 2008 il primo detentore di titoli del tesoro Usa. Proprio per questo è estremamente preoccupata per la svalutazione del dollaro, che, da una parte, decurterebbe il valore delle sue riserve proprio in un momento in cui ha bisogno di risorse per finanziare la sua industria e, dall’altra, metterebbe in difficoltà le sue esportazioni.
In sintesi, i meccanismi perversi di risoluzione della sovrapproduzione strisciante del centro Usa del sistema capitalistico mondiale non accennano a mutare. Al contrario tendono ad esasperarsi con un aumento puro e semplice della liquidità, mediante la creazione di denaro dal nulla e l’abbassamento dei tassi d’interesse, negli Usa allo zero per cento e in Gran Bretagna al minimo storico dello 0,50%. L’immissione di liquidità non può essere la soluzione, visto che il fattore che ha innescato la crisi non è stato la penuria di liquidità, bensì l’eccesso di liquidità, che ha favorito la speculazione e la bolla immobiliare.
Semmai ci sarebbe bisogno di una ridefinizione degli equilibri valutari mondiali, basandoli sull’affiancamento del dollaro, come valuta mondiale, con altre valute. Questo forse aiuterebbe a risolvere lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti mondiali, che vedono, da una parte, un deficit enorme (650 miliardi di dollari) concentrato negli Usa e dall’altra un attivo altrettanto enorme (703 miliardi) concentrato specialmente in Cina.
Fonte: www.resistenze.org
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