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18 aprile 2021
La Svezia condanna il folle progetto di Bill Gates sul riscaldamento globale
Per più di un decennio, Bill Gates ha versato milioni di dollari in un progetto scientificamente folle che pretende di indagare la possibilità del "raffreddamento globale causato dall'uomo". Il progetto, guidato da un fisico di Harvard, propone di inviare satelliti nell'atmosfera per far cadere tonnellate di sostanze chimiche nel tentativo di bloccare il sole. Ora, una forte resistenza in Svezia ha costretto Gates & co. ad abbandonare il previsto lancio del satellite svedese.
Quest'ultima impresa di geoingegneria di Gates mostra quale impresa non scientifica sia la farsa del riscaldamento globale. Come Gates senza dubbio sa, la Terra si sta lentamente raffreddando mentre entriamo in quello che alcuni astrofisici stimano essere diversi decenni di raffreddamento globale causato da un ciclo di grande minimo solare che abbiamo iniziato nel 2020.
27 dicembre 2020
Francia, Alto Consiglio per il Clima: col 5G è allarme inquinamento, + 45% di carbonio entro il 2030
In Francia l’Alto Consiglio per il clima ha pubblicato un rapporto sull’impatto ambientale del 5G. Questa tecnologia potrebbe portare a un aumento del 45% dell’impatto di carbonio della tecnologia digitale entro il 2030.
L’Alto Consiglio per il clima francese afferma che lo spiegamento del 5G in Francia entro i prossimi 10 anni avrà un impatto di carbonio compreso tra 2,7 e 6,7 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. L’attuale impatto di carbonio della tecnologia digitale francese è di 15 milioni di tonnellate, questa nuova tecnologia potrebbe portare ad un aumento dal 18 al 45% di queste emissioni inquinanti.
L’inquinamento è dovuto principalmente alla produzione di smartphone, tablet e oggetti connessi, spesso importati dall’estero. Da segnalare anche il funzionamento della rete e dei data center, così come l’aumento della produzione di energia elettrica in Francia causato dall’arrivo del 5G.
6 febbraio 2020
Banche e fondi pensione esposti per 1400 miliardi di dollari con le aziende del fossile
Banche e fondi pensione presenti a Davos con i propri amministratori delegati per il meeting annuale del World Economic Forum sono esposti finanziariamente con le aziende di combustibili fossili, principali colpevoli della crisi climatica, per un valore di 1.400 miliardi di dollari. È questa la denuncia del nuovo rapporto di Greenpeace.
Banche e fondi pensione presenti a Davos con i propri amministratori delegati per il meeting annuale del World Economic Forum sono esposti finanziariamente con le aziende di combustibili fossili, principali colpevoli della crisi climatica, per un valore di 1.400 miliardi di dollari. È questa la denuncia del nuovo rapporto di Greenpeace International “It’s the finance sector, stupid” che dimostra anche come a Davos siano presenti le cinque compagnie assicurative con i maggiori investimenti a copertura di impianti e infrastrutture legate al carbone, il peggior combustibile fossile.
Banche e fondi pensione presenti a Davos con i propri amministratori delegati per il meeting annuale del World Economic Forum sono esposti finanziariamente con le aziende di combustibili fossili, principali colpevoli della crisi climatica, per un valore di 1.400 miliardi di dollari. È questa la denuncia del nuovo rapporto di Greenpeace International “It’s the finance sector, stupid” che dimostra anche come a Davos siano presenti le cinque compagnie assicurative con i maggiori investimenti a copertura di impianti e infrastrutture legate al carbone, il peggior combustibile fossile.
26 dicembre 2019
Inquinamento e movimento ambientalista: La lotta per il pianeta è contro il capitale
Negli ultimi anni la sensibilità rispetto al tema dell’ambiente è cresciuta esponenzialmente, e oggi in molti paesi europei questo tema è messo al centro del dibattito politico. Le manifestazioni di “Fridays for Future” hanno riportato i riflettori su una questione che sicuramente è fra le più attuali del nostro tempo. E lo è giustamente, perché i cambiamenti climatici e tutte le loro conseguenze sono già una realtà. Ma se è vero che cresce l’interesse per l’ambiente e il clima, non si può dire che si abbiano sempre le idee davvero chiare a riguardo. Molto spesso a prevalere sono i falsi miti. E questi diventano pericolosi quando, oltre a diffondersi nella percezione comune, possono essere utilizzati dai padroni per i loro interessi.
Uno dei grandi miti di questi anni, ad esempio, è l’idea che l’inquinamento si debba combattere innanzitutto con l’attivazione sul piano individuale da parte di ciascuno di noi, a partire dalle piccole azioni quotidiane.
2 dicembre 2019
"Se c'è un COP25 significa che si sono incontrati 24 volte e hanno fallito"
Intervista all'ecologista Antonio Elio Brailovsky
Mario Hernández: Il prossimo 2 dicembre, il COP 25 si riunirà a Madrid. Hanno dovuto cambiare lo scenario a causa della situazione politica in Cile, in particolare a Santiago del Cile. Che aspettative possiamo avere di questo incontro?
E. B.: Nessuna. Il semplice fatto che ci sia un 25° incontro per discutere i problemi climatici significa che si sono incontrati 24 volte e non sono riusciti a raggiungere un accordo che funziona. Promettono sempre qualcosa e poi non lo fanno. Quindi abbiamo 24 esempi di fallimento dei vertici sul clima, dove hanno detto molte cose e non hanno dato risultati. Quindi non vedo ragione di pensare che questa volta sia diversa.
Mario Hernández: Il prossimo 2 dicembre, il COP 25 si riunirà a Madrid. Hanno dovuto cambiare lo scenario a causa della situazione politica in Cile, in particolare a Santiago del Cile. Che aspettative possiamo avere di questo incontro?
E. B.: Nessuna. Il semplice fatto che ci sia un 25° incontro per discutere i problemi climatici significa che si sono incontrati 24 volte e non sono riusciti a raggiungere un accordo che funziona. Promettono sempre qualcosa e poi non lo fanno. Quindi abbiamo 24 esempi di fallimento dei vertici sul clima, dove hanno detto molte cose e non hanno dato risultati. Quindi non vedo ragione di pensare che questa volta sia diversa.
7 ottobre 2019
Chavez e Fidel come riferimento della battaglia ambientalista
Partiamo dall’aspetto indubbiamente positivo: tantissimi giovani hanno deciso di rigettare l’apatia degli ultimi anni e scendere in piazza, per una causa nobile: la difesa dell’ambiente e del pianeta che ci ospita tutti. Secondo gli organizzatori nelle piazze italiane circa un milione sono stati i manifestanti in questo Climate Strike for the Future.
1 ottobre 2019
La guerra contro il mondo: le macchine militari industriali sono una parte dell'emergenza climatica più grande di quanto si possa pensare
Più di un secolo prima di arrivare sull'orlo della catastrofe ecologica, Rabindranath Tagore aveva avuto l'intuizione. Tagore, scrittore e riformatore culturale indiano vissuto durante il periodo del colonialismo britannico, è stato uno degli ultimi di una generazione capace di esaminare il mondo industrializzato dall'esterno. E' autore di uno dei primi e più eloquenti avvertimenti contro la precarietà di un mondo basato, come il nostro attuale, sui due pilastri del consumo industriale e della guerra. Durante un viaggio per mare in Giappone nel 1916, fu testimone di un evento che all'epoca era inconcepibile e che oggi ci sembra quasi banale: una fuoriuscita di petrolio. A suo avviso, questa era un'immagine scioccante di una Terra devastata dalla ricerca incontrollata del potere che era diventata l'ossessione di questa parte dell'umanità ora galvanizzata dalle tecnologie prodotte dalla scienza moderna.
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6 settembre 2019
Le "nuove vie della seta" cinesi rischiano di porre fine alle speranze climatiche
Il gigantesco progetto di sviluppo infrastrutturale guidato dalla sola Cina rischia di rendere obsoleto ogni sforzo per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, avverte un think tank cinese.
Esse rappresentano fino a mille miliardi di dollari di investimenti per costruire una lunga rotta commerciale dalla Cina all'Europa. Il progetto faraonico della "nuova rotta della seta", lanciato da Pechino nel 2013, prevede la costruzione di porti, strade, ferrovie, dighe ed oleodotti in decine di paesi partner in tutta l'Eurasia. Il rischio è soprattutto, che generi emissioni di anidride carbonica altrettanto eccessive.
Esse rappresentano fino a mille miliardi di dollari di investimenti per costruire una lunga rotta commerciale dalla Cina all'Europa. Il progetto faraonico della "nuova rotta della seta", lanciato da Pechino nel 2013, prevede la costruzione di porti, strade, ferrovie, dighe ed oleodotti in decine di paesi partner in tutta l'Eurasia. Il rischio è soprattutto, che generi emissioni di anidride carbonica altrettanto eccessive.
10 maggio 2019
Più di 100 scienziati di 50 paesi prevedono una "sesta estinzione di massa" sulla Terra
Più di 100 scienziati di 50 paesi credono che la Terra sia all'inizio di una nuova "estinzione di massa" segnata dalla scomparsa di specie ad un ritmo allarmante, principalmente a causa dell'azione umana.
Ma non è la prima: negli ultimi 500 milioni di anni, il pianeta ha vissuto cinque episodi in cui almeno la metà di tutti gli esseri viventi è stata sradicata in un batter d'occhio, nella prospettiva della storia geologica. In totale, più del 90% degli organismi che hanno camminato, nuotato, volato o strisciato sono scomparsi.
Ma non è la prima: negli ultimi 500 milioni di anni, il pianeta ha vissuto cinque episodi in cui almeno la metà di tutti gli esseri viventi è stata sradicata in un batter d'occhio, nella prospettiva della storia geologica. In totale, più del 90% degli organismi che hanno camminato, nuotato, volato o strisciato sono scomparsi.
30 aprile 2019
Clima: Catastrofe ineluttabile
Gli interventi di Leonardo Mazzei sul cosiddetto "riscaldamento globale" — Clima 1 - E se fosse la lobby nucleare? (18 marzo 2019). Clima 2 - Quelli che non se la bevono(25 marzo 2019). Clima 3 - Nessuna catastrofe in vista (1 aprile 2019). Clima 4 - La bufala dell'aumento degli "eventi estremi" (11 aprile 2019). Clima 5 - Tutta colpa della CO2?(26 aprile) — hanno suscitato apprezzamenti e critiche.
Tra le critiche pubblichiamo quella appena giunta in redazione.
LA TEORIA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE CRITICA DEL NEGAZIONISMO
in risposta a LEONARDO MAZZEI
LA TEORIA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE CRITICA DEL NEGAZIONISMO
in risposta a LEONARDO MAZZEI
Prima di iniziare vorrei inviare un caldo ringraziamento all’amico Maurizio Fratta che mi ha accompagnato in questo studio con preziosi suggerimenti. Invito altresì il lettore a non perdere la lettura delle note dove ho trasferito lunghe citazioni che avrebbero appesantito il testo.
15 aprile 2019
Perché il FMI adotta la lotta al Riscaldamento Globale?
Il Fondo Monetario Internazionale è un’istituzione benemerita che lavora instancabilmente da settantacinque anni per la salvezza dell’Umanità. Purtroppo le solite menti astiose e sospettose attribuiscono al FMI ogni genere di crimine e nefandezza, accusandolo di essere la maggiore agenzia di lobbying delle multinazionali. Tanta ingenerosità dovrebbe arrendersi di fronte alla constatazione che attualmente la maggiore preoccupazione delle anime belle del FMI è il riscaldamento globale dovuto alle emissioni di CO2.
Il FMI ha addirittura svolto un ruolo pionieristico nella segnalazione e nella denuncia di questa emergenza ecologica. È infatti il FMI, dall’alto della sua illuminata preveggenza, a dettare al mondo l’agenda delle emergenze.
Il FMI ha addirittura svolto un ruolo pionieristico nella segnalazione e nella denuncia di questa emergenza ecologica. È infatti il FMI, dall’alto della sua illuminata preveggenza, a dettare al mondo l’agenda delle emergenze.
14 novembre 2018
Direttore dell’ Istituto di Biometeorologia CNR: "Siamo al centro di un esperimento planetario di cambiamento del clima"
Antonio Raschi |
Incredibilmente Antonio Raschi, Direttore dell’ Istituto di Biometeorologia CNR di Firenze, ammette la manipolazione climatica in atto sul nostro pianeta da decenni, e lo fa proprio da Mamma Rai, dove i Rosacroce non mancano mai, dicendo:
“Siamo al centro di un esperimento planetario di cambiamento del clima, del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo”.
20 dicembre 2017
OVERCAST, esperimenti climatici e scie chimiche
OVERCAST è un documentario innovativo su un fenomeno che molti di noi riterrebbero normale: le scie degli aerei che si allargano fino a diventare nuvole, coprendo il cielo e bloccando l’irradiazione solare. Per alcune persone tuttavia, queste scie costituiscono il più grande crimine ambientale nella storia dell’umanità.
5 dicembre 2017
La legge israeliana contro le capre palestinesi
Un divieto israeliano contro le greggi di capre nere – con il pretesto che causano danni all’ambiente – sta per essere revocato dopo quasi sette decenni di vigore che hanno decimato le tradizioni pastorizie delle comunità palestinesi.
Il governo israeliano pare aver finalmente ammesso che, in un’era di cambiamento climatico, la minaccia di incendi dei boschi alle comunità israeliane sta rapidamente crescendo in assenza delle capre.
Le capre tradizionalmente ripulivano il sottobosco, diventato una polveriera mentre gli israeliani sperimentano siccità estive sempre più lunghe e più calde. Esattamente un anno fa Israele è stato colpito da più di 1.500 incendi che hanno causato vasti danni.
Le capre tradizionalmente ripulivano il sottobosco, diventato una polveriera mentre gli israeliani sperimentano siccità estive sempre più lunghe e più calde. Esattamente un anno fa Israele è stato colpito da più di 1.500 incendi che hanno causato vasti danni.
La storia della docile capra nera, che è stata quasi eliminata da Israele, non è semplicemente una storia di conseguenze involontarie. Serve da parabola delle illusioni e dell’autodistruttività di un sionismo piegato a cancellare i palestinesi e a creare una fetta d’Europa nel Medio Oriente.
23 gennaio 2017
AGENDA 21: Quando l'ONU vorrebbe sostituirsi a Dio?
Forse nell'ultimo ventennio vi sarà capitato di sentire parlare dell'Agenda 21 dell'ONU, o forse no, ma a prescindere dal fatto che conosciate più o meno a fondo l'argomento, l'Agenda 21 ha già iniziato in questi anni ad occuparsi di voi ed intende farlo in maniera se possibile ancora più invasiva nei decenni a venire, senza che nessuno si sia premurato di domandarvi se siete felici di ricevere tante attenzioni.
A grandi linee il progetto Agenda 21 è una sorta di "programma di azione" attraverso il quale l'ONU si impegna a ridisegnare radicalmente tanto il rapporto dell'uomo con l'ambiente in cui vive, quanto il rapporto dell'uomo con la sua propria esistenza, attraverso una complessa operazione d'ingegneria sociale ad ampio respiro che trovi la propria realizzazione nel corso del nuovo secolo.
16 gennaio 2016
COP21: la responsabilità degli eserciti nel cambiamento climatico, il segreto di Pulcinella
L'ultimo documento presentato a fine novembre a Parigi per i negoziati delle Nazioni Unite sul clima è molto loquace: esattamente 32.731 parole. Eppure, un termine non compare: quello di "Spese militari". Ed è inquietante se si considera che l'esercito degli Stati Uniti da solo è il più grande consumatore di petrolio al mondo ed esercita da decenni un controllo primario sull'economia globale di petrolio.
Come sono scomparse le spese militari dal calcolo dalle emissioni di CO2 ? E 'una storia che risale al COP11 di Kyoto (1997). Sotto la pressione dei generali e dei falchi dell'amministrazione statunitense che si opponevano ad un'eventuale riduzione della potenza militare degli Stati Uniti, il team di negoziazione degli Stati Uniti ha ottenuto di esentare gli eserciti dall'obbligo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra nocivo per il clima.
Poi, naturalmente, gli Stati Uniti non hanno ratificato il Protocollo di Kyoto, ma le esenzioni di cui godono le forze armate restarono in vigore per gli Stati firmatari. Ancora oggi, le quantità di combustibile acquistato ed utilizzato all'estero dagli eserciti non sono inclusi nei dati relativi alle emissioni che ciascun paese deve presentare alle Nazioni Unite.
17 dicembre 2015
Cop 21: Nessuna azione a favore del clima!
In concomitanza con gli incontri regolari tra i rappresentanti delle multinazionali per lo sfruttamento dei combustibili fossili e del settore finanziario, che fingono di affrontare il cambiamento climatico, e qualche gruppo delle loro vittime, attualmente Cop21, Oxfam ha pubblicato un'analisi che sostiene che "la disuguaglianza" è una causa centrale della crisi climatica. Di fronte al valore in senso ampio di quest'affermazione, la replica tecnocratica occidentale è che se emettono tutti circa la stessa quantità di anidride carbonica, a risolvere la questione sarà un "democratico" suicidio di massa. Il contingente "sviluppato" in Cop21 fa di questa formulazione il principio motivante: diffondere il consumismo occidentale nel mondo vista l'impossibilità di un consumo "pulito".
L'intuizione di base del rapporto di Oxfam, che profila la catastrofe ambientale quale prodotto del consumismo occidentale, colpisce quasi il bersaglio. La questione della genesi del consumismo punta agli ampi sforzi di considerare l'acquisto capitalista come fatto naturale, mentre l'atto medesimo di vendere crea una contraddizione: perché consumare energia vendendo ciò che è naturale? Prima del XIX secolo la storia era colma di disuguaglianza nella ricchezza, cosa che però ha contribuito molto poco in termini di emissioni di gas serra. La disuguaglianza nella distribuzione economica è l'impianto del capitalismo. Il colpevole della crisi ambientale è la disuguaglianza associata alla produzione economica capitalistica.
L'intuizione di base del rapporto di Oxfam, che profila la catastrofe ambientale quale prodotto del consumismo occidentale, colpisce quasi il bersaglio. La questione della genesi del consumismo punta agli ampi sforzi di considerare l'acquisto capitalista come fatto naturale, mentre l'atto medesimo di vendere crea una contraddizione: perché consumare energia vendendo ciò che è naturale? Prima del XIX secolo la storia era colma di disuguaglianza nella ricchezza, cosa che però ha contribuito molto poco in termini di emissioni di gas serra. La disuguaglianza nella distribuzione economica è l'impianto del capitalismo. Il colpevole della crisi ambientale è la disuguaglianza associata alla produzione economica capitalistica.
15 dicembre 2015
COP21, mete e geoingegneria
Uno dei temi più importanti della riunione globale della Convenzione delle Nazioni Unite sul cambio climatico che è terminata a Parigi il 12 dicembre (COP21) è stato la definizione di una nuova meta del riscaldamento globale che non si potrebbe oltrepassare. Paesi insulari ed altri del Terzo Mondo da anni affermano di non poter sopravvivere ad un riscaldamento globale superiore ad 1,5 gradi centigradi, visto che il loro territorio sparirebbe per l’aumento del livello del mare e per altri disastri. Ragioni più che attendibili, che si aggiungono al fatto che quei paesi non sono responsabili di aver causato il cambio climatico.
La temperatura media globale è aumentata di 0,85 gradi centigradi nell’ultimo secolo, la maggior parte dei quali durante gli ultimi 40 anni, a causa delle emissioni di gas serra di diossido di carbonio (CO2) e di altri gas causati dall’uso di combustibili fossili (petrolio, gas, carbone), in maggior parte per la produzione di energia, per il sistema agro-industriale, le urbanizzazioni e i trasporti. Se continua il corso attuale, la temperatura aumeterà fino a 6 gradi centigradi a fine secolo XXI, con impatti tanto catastrofici che non è possibile prevederli.
29 novembre 2015
Cosa c’è in gioco alla Conferenza sul Cambio Climatico di Parigi ora che sono proibite le manifestazioni
La decisione del governo francese di proibire le proteste, le manifestazioni e altre “attività all’aria aperta” durante il vertice di Parigi sul cambio climatico è preoccupante su molti piani.
Quello che mi preoccupa di più ha a che vedere con la forma in cui riflette la disuguaglianza fondamentale della stessa crisi climatica e la questione chiave di quale è la sicurezza e di chi è quella a cui si da valore in questo mondo disuguale.
Ci sono quelli che dicono che tutto va bene contro il telone di fondo del terrorismo. Ma un vertice sul cambio climatico non è come una riunione del G8 o dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, in cui si trovano i potenti e dove quelli senza potere cercano di guastargli la festa. Gli atti della “società civile” parallela non sono qualcosa di aggiunto né distrazioni dal fatto principale. Sono parte integrante del processo, ragion per cui il governo francese non avrebbe mai dovuto permettersi di decidere qual parte del vertice avrebbe cancellato e quale mantenuto.
2 novembre 2015
COP21 in Francia: libera circolazione sospesa! I difensori del clima non saranno i benvenuti
Il governo francese si accinge a ristabilire i controlli alle frontiere per un mese, durata della Conferenza internazionale sul clima a Parigi. Questa misura d’eccezione viene presa « in caso di grave minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza interna ». La società civile, che conta di mobilitarsi in massa, sembra presa di mira in modo particolare. Numerose delegazioni provenienti da paesi del Sud incontrano difficoltà nell’ottenere i visti d’ingresso.
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