10 volte che l'America ha aiutato a rovesciare un governo straniero

Da tempo gli Stati Uniti favoriscono i cambiamenti di regime per sostenere i propri interessi strategici e commerciali.
Nel corso della sua storia, gli Stati Uniti hanno utilizzato le loro operazioni militari e segrete per rovesciare o sostenere governi stranieri in nome della salvaguardia degli interessi strategici e commerciali statunitensi.

L'intervento degli Stati Uniti nei governi stranieri è iniziato con gli attacchi e lo spostamento di nazioni tribali sovrane in Nord America. Negli anni Novanta del XIX secolo, questo tipo di attività imperialista, alimentata dall'idea del Destino manifesto, si espanse oltreoceano quando gli Stati Uniti rovesciarono il Regno delle Hawaii e ne annessero le isole. Con l'annessione di altri territori d'oltremare per il suo impero, l'America iniziò a intervenire frequentemente nei governi di altri Paesi, in particolare in quelli del suo cortile.

"All'inizio del XX secolo, gli Stati Uniti sono intervenuti senza sosta nel bacino dei Caraibi", afferma Stephen Kinzer, senior fellow del Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University e autore di Overthrow: il secolo americano del cambio di regime dalle Hawaii all'Iraq.

Dopo la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti iniziarono a utilizzare la neonata Central Intelligence Agency per rovesciare i governi di tutto il mondo in modo più occulto. I leader statunitensi razionalizzarono molti di questi interventi come necessari per prevenire la diffusione del comunismo, secondo la teoria del domino della Guerra Fredda. Allo stesso modo, i leader del XXI secolo avrebbero in seguito difeso gli interventi statunitensi in Medio Oriente come necessari per combattere il terrorismo.

1893: Hawaii

REGINA LILI'UOKALANI DELLE HAWAII

Nel gennaio del 1893, un piccolo gruppo di imprenditori e proprietari di piantagioni bianchi, con il sostegno di un inviato statunitense alle Hawaii, guidò un colpo di Stato che estromise dal potere la regina Liliʻuokalani. Questo avvenne sei anni dopo che il predecessore della regina, il fratello re David Kalakaua, era stato costretto a firmare sotto la minaccia delle armi una nuova costituzione che lo privava della maggior parte dei suoi poteri e li trasferiva ai membri della classe dei piantatori bianchi.

I leader del colpo di Stato spinsero immediatamente gli Stati Uniti ad annettere le Hawaii, cosa che avvenne nel 1898. Le isole rimasero un territorio statunitense fino al 1959, quando le Hawaii divennero il 50° Stato americano.

Nel 1993, un secolo dopo il colpo di Stato, il governo degli Stati Uniti si è formalmente scusato con i nativi hawaiani per aver rovesciato la loro monarchia e annesso 1,8 milioni di acri di terra "senza il consenso o la compensazione del popolo nativo hawaiano... o del suo governo sovrano".

1933: Cuba

Nel 1898, lo stesso anno in cui gli Stati Uniti annessero le Hawaii, la loro vittoria nella Guerra ispano-americana diede loro anche il controllo di Guam, Porto Rico e delle Filippine come territori statunitensi, oltre che una scusa per iniziare l'occupazione militare di Cuba. Dopo che il presidente Theodore Roosevelt affermò il diritto dell'America di intervenire militarmente in America Latina nel 1904-5, gli Stati Uniti cominciarono a farlo più spesso nei Paesi del bacino caraibico, tra cui la Repubblica Dominicana, il Nicaragua, il Messico, Haiti, l'Honduras e Cuba

Dopo aver riconosciuto Cuba come nazione indipendente nel 1902, gli Stati Uniti ritirarono le loro forze armate dal Paese con l'avvertenza che sarebbero comunque intervenuti militarmente per proteggere gli interessi americani in futuro. Nei tre decenni successivi, gli Stati Uniti invasero spesso Cuba e altri Paesi caraibici nelle cosiddette "guerre delle banane", per contribuire a reprimere gli scioperi dei lavoratori e le rivoluzioni che minacciavano le aziende di zucchero, frutta e caffè di proprietà degli Stati Uniti.

Nel 1933, ha appoggiato il colpo di stato del leader militare Fulgencio Batista per rovesciare il governo cubano. Dopo che Fidel Castro spodestò violentemente Batista e instaurò il primo regime comunista dell'emisfero occidentale, il presidente John F. Kennedy tentò di rovesciare il governo di Castro con l'invasione della Baia dei Porci nel 1961. Questo fallito colpo di Stato non solo rappresentò il continuo atteggiamento imperialista dell'America nei confronti dei suoi vicini meridionali, ma mise anche in luce un nuovo braccio interventista: la CIA.

1953: Iran

Il Primo Ministro iraniano Mohammad Mosaddegh e il Segretario di Stato americano Dean Acheson

Dopo aver istituito la CIA nel 1947, gli Stati Uniti iniziarono a utilizzare l'agenzia per rovesciare o sostenere governi stranieri in modo molto più occulto. Prima della Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti non cercavano di nascondere i loro interventi nei governi stranieri. Ma con l'inizio della Guerra Fredda, gli Stati Uniti si preoccuparono molto di più di nascondere le loro azioni all'Unione Sovietica, dice Kinzer.

"Negli anni '50, all'apice della Guerra Fredda, era una priorità per il Presidente Eisenhower e [il Direttore dell'Intelligence Centrale] Allen Dulles assicurare che l'America avesse sempre una negabilità plausibile", dice. "Eisenhower è stato probabilmente l'ultimo presidente a credere che si potessero fare queste cose e che nessuno le avrebbe mai scoperte".

Nel 1953, la CIA orchestrò un colpo di Stato contro il primo ministro iraniano democraticamente eletto, Mohammad Mosaddegh, per consolidare il potere con lo scià (o re) iraniano, Mohammad Reza Pahlavi. I documenti declassificati della CIA affermano che il colpo di Stato, noto internamente come Operazione Ajax, fu progettato per prevenire una possibile "aggressione sovietica" in Iran, ma lo storico iraniano-americano Ervand Abrahamian ha sostenuto che la vera motivazione aveva più a che fare con la sicurezza degli interessi petroliferi statunitensi.

1954: Guatemala

Nel 1954, la CIA orchestrò un altro colpo di Stato contro un leader democraticamente eletto: Il presidente guatemalteco Jacobo Árbenz. Il colpo di stato della CIA, chiamato in codice Operazione PBSuccess, sostituì il presidente con il dittatore militare Carlos Castillo Armas in nome della necessità di fermare la diffusione del comunismo. Tuttavia, la motivazione principale che spinse la CIA a spodestare Árbenz fu il timore che le sue riforme agrarie minacciassero gli interessi della United Fruit Company, di proprietà americana, che possedeva il 42% delle terre del Paese e non pagava tasse.

Alti funzionari dell'amministrazione Eisenhower avevano stretti legami con l'azienda: Il Segretario di Stato John Foster Dulles aveva lavorato per lo studio legale statunitense della United Fruit e suo fratello, il direttore della CIA Allen Dulles, sedeva nel suo consiglio di amministrazione. La CIA continuò a rovesciare i governi latinoamericani; nel primo anno dell'amministrazione Kennedy, sostenne un assassinio nella Repubblica Dominicana e, sotto Lyndon B. Johnson, eseguì un colpo di stato in Brasile nel 1964.

1960-1965: Congo

UN GRUPPO DI DONNE AD ACCRA, IN GHANA, DURANTE UN CORTEO IN LUTTO PER PATRICE LUMUMBA, L'EX PREMIER DEL CONGO ASSASSINATO. I CARTELLI RECITANO: "MOBUTU E TSCHOMBE DEVONO ESSERE IMPICCATI", "KASAVUBU IL TRADITORE" E "HAMMARSKJOLD DEVE ESSERE LICENZIATO"

Nel 1960, la Repubblica del Congo (oggi Repubblica Democratica del Congo) dichiarò la propria indipendenza dal Belgio ed elesse democraticamente il suo primo primo ministro, Patrice Lumumba. Poco dopo aver assunto il potere, il presidente Joseph Kasavubu lo cacciò dall'incarico in seguito a un'invasione militare belga. Preoccupata che i disordini che ne seguirono fornissero terreno fertile per un'incursione sovietica, la CIA incoraggiò e assistette i tentativi di uccidere Lumumba, sostenendo che fosse un leader comunista simile a Castro. La CIA contribuì a facilitare la cattura di Lumumba nel 1960 e l'assassinio nel 1961.

Questa azione fece precipitare la Crisi del Congo (1960-1965), un periodo in cui il leader militare Mobutu Sese Seko consolidò il potere nel Paese. Nel 1965, la CIA sostenne il colpo di Stato di Mobutu per prendere il controllo della Repubblica del Congo in nome della prevenzione della diffusione del comunismo. Mobutu divenne un dittatore che governò il Paese fino al 1997.

1963: Vietnam del Sud

IL PALAZZO PRESIDENZIALE DI SAIGON DOVE NGO DINH DIEM (IN ALTO), IL SEMPRE PIÙ IMPOPOLARE PRESIDENTE DEL VIETNAM DEL SUD, FU ROVESCIATO DA UN COLPO DI STATO MILITARE NEL NOVEMBRE 1963 DURANTE LA GUERRA DEL VIETNAM

I Pentagon Papers, pieni di rivelazioni schiaccianti sulla guerra americana in Vietnam, fecero scalpore quando il New York Times li pubblicò nel 1971. Una delle rivelazioni fu che la CIA aveva finanziato e incoraggiato il colpo di stato e l'assassinio del presidente del Vietnam del Sud, Ngo Dinh Diem, nel 1963.

Nel 1963, gli Stati Uniti avevano inviato migliaia di soldati americani in Vietnam per combattere il governo comunista del nord guidato dal presidente Ho Chi Minh. Inizialmente gli Stati Uniti sostennero Diem perché stava combattendo il nord. Tuttavia, la persecuzione di Diem nei confronti dei buddisti lo rese un governante impopolare, portando l'amministrazione Kennedy a dubitare della capacità di Diem di vincere la guerra. Il colpo di Stato e l'assassinio di Diem avvennero all'inizio del novembre 1963, poche settimane prima dell'assassinio di Kennedy.

1973: Cile

IL PRESIDENTE CILENO AUGUSTO PINOCHET SALUTA IL SEGRETARIO DI STATO HENRY KISSINGER AL SUO ARRIVO NELL'UFFICIO DEL PRESIDENTE, 1976.

Quando il Cile elesse il socialista Salvador Allende come presidente nel 1970, il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon inizialmente voleva impedirgli di entrare in carica, oppure organizzare un colpo di Stato subito dopo l'insediamento di Allende. Su ordine di Nixon, la CIA iniziò a sostenere diversi gruppi cileni che tramavano per rovesciare il nuovo presidente socialista. Nel 1973, il leader militare Augusto Pinochet organizzò un colpo di Stato che spodestò Allende. Pinochet assunse la sua dittatura l'anno successivo, governando come presidente del Cile fino al 1990.

Il coinvolgimento diretto della CIA nel colpo di Stato di Pinochet è tuttora contestato. Tuttavia, il sostegno dell'agenzia a precedenti complotti golpisti ha contribuito all'instabilità politica di cui Pinochet ha approfittato per prendere il potere. In una conversazione telefonica trascritta tra Nixon e il consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger sul colpo di Stato di Pinochet, Kissinger si lamentò del fatto che i media statunitensi non stessero celebrando il colpo di Stato, lamentando che "nel periodo di Eisenhower, saremmo stati degli eroi".

"Beh, non abbiamo - come sa - la nostra mano non si vede in questo caso", rispose Nixon. Kissinger ha chiarito: "Voglio dire che li abbiamo aiutati... abbiamo creato le condizioni migliori possibili".

1981-90: Nicaragua

Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di ingerenze in Nicaragua. Tra il 1912 e il 1933, l'esercito statunitense occupò il Paese. 

Tra il 1981 e il 1986, l'amministrazione del presidente Ronald Reagan vendette segretamente e illegalmente armi all'Iran per finanziare i Contras, un gruppo che la CIA aveva reclutato e organizzato per combattere il governo socialista sandinista guidato da Daniel Ortega. Nel 1986, i dettagli dell'Affare Iran-Contra divennero pubblici, dando luogo a indagini del Congresso. Il governo sandinista di Ortega terminò nel 1990 con l'elezione a presidente della candidata dell'opposizione Violeta Chamorro, tra le voci che gli Stati Uniti avessero fornito finanziamenti per favorirne la vittoria.

2001: Afghanistan

DICEMBRE 2001: HAMID KARZAI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ESECUTIVO DELL'AFGHANISTAN, ENTRA NELL'EDIFICIO DEL MINISTERO DEGLI INTERNI DOVE PRESTA GIURAMENTO DURANTE LA CERIMONIA DI CELEBRAZIONE DEL NUOVO GOVERNO DEL PAESE NELLA CAPITALE KABUL

Quando gli Stati Uniti hanno invaso l'Afghanistan nel 2001, hanno istituito un governo ad interim guidato da Hamid Karzai per sostituire il governo talebano in guerra e l'Alleanza del Nord in opposizione. Il governo di Karzai è proseguito nel 2002, quando è diventato capo del governo di transizione dell'Afghanistan, e nel 2004, quando è diventato presidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan sostenuta dagli Stati Uniti. Nel 2014 gli è succeduto Ashraf Ghani. Ghani è stato presidente fino alla ripresa del potere da parte dei Talebani nel 2021, quando gli Stati Uniti hanno formalmente concluso la loro guerra in Afghanistan.

2003: Iraq

TRUPPE AMERICANE ENTRANO NEL CENTRO DI BAGHDAD, ROVESCIANDO UNA STATUA DI SADDAM HUSSEIN, 9 APRILE 2003

Nel 2003, gli Stati Uniti hanno invaso l'Iraq e rovesciato il governo di Saddam Hussein. Come in Afghanistan, gli Stati Uniti hanno cercato di istituire un governo provvisorio, di transizione e più permanente. Gli Stati Uniti hanno formalmente concluso la loro guerra in Iraq nel 2011. Da allora, la struttura governativa del Paese è rimasta in bilico.

Becky Little è una giornalista con sede a Washington, D.C.

Fonte: https://www.history.com/news/us-overthrow-foreign-governments

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