31 gennaio 2018
Perché "non avere nulla da nascondere" non è un motivo per accettare la sorveglianza di massa
"Non ho nulla da nascondere", "Non ho fatto nulla di male o di illegale, quindi non importa se sono spiato". Questo è l'argomento sul quale si scontrano sistematicamente i difensori delle nostre libertà digitali. Ma avere "nulla da nascondere", e accettare di fornire tutti i propri dati a Facebook, Google e una moltitudine di servizi "gratuiti" pur sapendo, più precisamente dopo le rivelazioni di Edward Snowden, che questi dati alimentano direttamente la sorveglianza di massa: questo è davvero un ragionamento sostenibile nel lungo periodo? È questa la società che vogliamo? Uscito nelle sale per alcuni mesi, prima del lancio sotto una licenza Creative Commons programmata per il 30 settembre, il documentario "Nothing to Hide" (Nulla da Nascondere) di Marc Meillassoux è una risposta entusiasmante a questa cruciale domanda per il nostro futuro.
Perché si deve santuarizzare il diritto all'anonimato
30 gennaio 2018
Rise and Kill First: la storia segreta delle uccisioni mirate di Israele
Per anni, molti – prontamente bollati come complottisti – hanno ipotizzato che quando si tratta di raggiungere obiettivi illegali, come, ma non solo, creare false flag ed omicidi politici, pochi sono abili ed operosi come CIA e Mossad. Soprattutto il secondo.
Solo che, come spesso accade, la maggior parte (se non tutte) tali “teorie della cospirazione” risultano veritiere. In questo caso sono venute a galla grazie al lavoro di Ronen Bergman, giornalista investigativo israeliano. Il suo libro appena pubblicato, “Rise and Kill First: la storia segreta delle uccisioni mirate di Israele”, riporta in dettaglio alcuni di questi piani israeliani, come l’assassinio del leader palestinese Yasser Arafat, che includeva un complotto per far esplodere aerei passeggeri e stadi di calcio.
29 gennaio 2018
L'agricoltura contadina alimenta il mondo
I contadini producono il 70% del cibo mondiale nel 25% della terra, mentre il settore agroalimentare, per produrre il 25% del cibo, usa il 75% della terra.
I contadini, gli indigeni e agricoltori familiari producono il 70% del cibo mondiale, nonostante abbiano solo il 25% della terra. Al contrario, le aziende agroalimentari rappresentano il 75% della terra ma producono solo il 25% del cibo. Lo rivela un'indagine dell'ONG internazionale Grupo ETC, che disarma i miti dell'agricoltura industriale e transgenica. Assicura che se i governi vogliono porre fine alla fame e frenare il cambiamento climatico, devono attuare politiche pubbliche per promuovere l'agricoltura contadina.
"Chi ci nutrirà? La rete dell'industria alimentare o la filiera agroindustriale?" È il nome della ricerca del Gruppo ETC (Gruppo d'azione sull'erosione, la tecnologia e la concentrazione) che, sulla base di 24 domande, fornisce la prova delle conseguenze dell'agricoltura industriale e della necessità di un altro modello.
27 gennaio 2018
La Lorenzin continua a disseminare Fake News sui vaccini
Dopo esseri distinta per la clamorosa bufala dei 300 morti di morbillo in Inghilterra, la ministra Lorenzin è tornata alla carica sull'argomento vaccini, totalmente incurante della verità. In un suo recente video di propaganda elettorale infatti, la Lorenzin ha citato un articolo del New York Times dicendo: "Il New York Times fa il confronto fra il caso della California, in cui è strata introdotta l'obbligatorietà vaccinale, e il caso dell'Oregon, dove invece ai genitori è lasciata la totale libera scelta, in cui la copertura dell'immunità di gregge è scesa dal 95 al 30%".
Detto così, sembra che la copertura vaccinale in Oregon sia improvvisamente crollata al 30% per colpa della libertà di scelta.
Detto così, sembra che la copertura vaccinale in Oregon sia improvvisamente crollata al 30% per colpa della libertà di scelta.
26 gennaio 2018
41 cuori battono ancora a Guantanamo
"Ci vorrebbe un genio per chiudere Guantanamo" (Allusione ironica al tweet di Trump nel quale si definiva “un genio”) |
Convocate da Witness Against Torture (WAT, Testimoni contro la tortura), una trentina persone si sono riunite a Washington D.C. con l’intento di digiunare una settimana intera per cercare di far chiudere Guantánamo e abolire per sempre le torture.
Sei giorni fa, Matt Daloisio è arrivato da New York con un furgone accuratamente carico di cartelloni e striscioni creati nel corso di dodici anni, oltre a sacchi a pelo, vestiti invernali e altri oggetti essenziali per quella settimana.
Gli italiani ora possono riportare le fake news alla polizia: ecco perché è un problema
Nel tentativo di affrontare le fake news prima delle elezioni di quest’anno, il governo italiano ha creato un portale online in cui le persone possono segnalare bufale.
Il portale, annunciato giovedì dal Ministro dell’Interno Marco Minniti, invita gli utenti a fornire il loro indirizzo email, un link alla disinformazione che stanno segnalando e qualsiasi social network su cui abbiano trovato la notizia. Quindi le segnalazioni vengono trasferite alla Polizia Postale, un’unità della polizia di stato che indaga sul crimine informatico, che le controllerà e – se le leggi sono state infrante – procederà per via legale. Nei casi in cui nessuna legge fosse infranta, il servizio si avvarrà comunque di fonti ufficiali per negare le informazioni false o fuorvianti.
25 gennaio 2018
Stato di Polizia Globale
Lo stato di polizia globale fa riferimento a tre dimensioni intrinseche.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
In secondo luogo, si riferisce alla crescente dipendenza dell'economia globale dallo sviluppo e dalla diffusione di questi sistemi di guerra, controllo sociale e repressione semplicemente come un mezzo per trarre profitto e continuare ad accumulare capitale di fronte alla stagnazione - ciò che chiamo l'accumulazione militarizzata, o l'accumulazione per repressione.
Labels:
11 Settembre,
Bitcoin,
Brexit,
Capitalismo,
Controllo globale,
Economia,
Fascismo,
Globalizzazione,
Guerra,
Immigrazione,
Neoliberismo,
Nwo,
Privatizzazione,
Razzismo,
Terrorismo,
Usa
Macron: "Se ci fosse un Referendum per l'uscita dall'€uro, la Francia direbbe SI!"
In un’intervista shock, Macron ammette che la Francia voterebbe per l’uscita dalla UE, se si tenesse un referendum
In un’intervista alla BBC commentata da Zero Hedge, Macron afferma a sorpresa che un equivalente francese della Brexit avrebbe “probabilmente” condotto allo stesso esito: l’uscita dalla UE. La dichiarazione del leader francese suona particolarmente insolita in un momento in cui gli alfieri dell’establishment cercano di rassicurare che c’è “ripresa” e che i “populisti” sono in ritirata. Ma suona insolita anche per la spiegazione esatta e puntuale del problema: l’ipotetico voto per l’uscita dalla UE sarebbe l’espressione delle classi medie e delle classi lavoratrici che si oppongono a una globalizzazione fatta contro di loro.
Quando lo scorso anno Marine Le Pen perse le elezioni presidenziali francesi, ed Emmanuel Macron vinse con ciò che sembrò una valanga di voti, l’establishment tirò un sospiro di sollievo, non solo perché la celebre euroscettica populista era stata battuta, ma anche perché sembrò che il vento fosse cambiato.
In un’intervista alla BBC commentata da Zero Hedge, Macron afferma a sorpresa che un equivalente francese della Brexit avrebbe “probabilmente” condotto allo stesso esito: l’uscita dalla UE. La dichiarazione del leader francese suona particolarmente insolita in un momento in cui gli alfieri dell’establishment cercano di rassicurare che c’è “ripresa” e che i “populisti” sono in ritirata. Ma suona insolita anche per la spiegazione esatta e puntuale del problema: l’ipotetico voto per l’uscita dalla UE sarebbe l’espressione delle classi medie e delle classi lavoratrici che si oppongono a una globalizzazione fatta contro di loro.
Quando lo scorso anno Marine Le Pen perse le elezioni presidenziali francesi, ed Emmanuel Macron vinse con ciò che sembrò una valanga di voti, l’establishment tirò un sospiro di sollievo, non solo perché la celebre euroscettica populista era stata battuta, ma anche perché sembrò che il vento fosse cambiato.
24 gennaio 2018
La Palestina brasiliana: Libertà contro l'Apartheid
Ho assistito alla prima televisiva del documentario "La Palestina Brasiliana", scritto e diretto dal regista e giornalista Omar L. di Barros Filho. Un lavoro tenero, pertinente, informativo e attuale, pieno di storie e ricordi commoventi di personaggi che si alternano con la stessa agilità e abilità, dando ritmo al film. Focalizzato sulla vita delle famiglie palestinesi residenti nello stato di Rio Grande do Sul, con radici ancora molto forti nella Palestina occupata, il documentario rivela la differenza abissale tra le vite degli immigrati della diaspora e quelle dei genitori e amici che continuano a vivere nella loro terra natale. Si afferma come un grido di libertà contro l'apartheid scioccante che colpisce il popolo palestinese, sottoposto per decenni all'indifferenza e ai pregiudizi di buona parte del mondo.
C'è una riflessione sulla distanza incommensurabile tra guerra e pace, dominio e libertà, odio ed empatia, tra essere e morire, infine sull'eterno conflitto tra violenza e natura nella condizione umana.
23 gennaio 2018
Moira Millan: "La lotta del popolo Mapuche può costituire la base per creare un nuovo modello di umanità"
“Svegliamoci, svegliamoci umanità già non c’è più tempo. Le nostre coscienze saranno scosse dal fatto di stare solo contemplando l’autodistruzione basata nella depredazione capitalista, razzista e patriarcale”. Berta Caceres
Moira Millán
|
Lei stessa rivela che “sono nata un giorno di agosto in un inverno innevato, in un paesino chiamato El Maiten, nel nordovest della provincia di Chubut, il Lof Pillañ Mahuiza è la mia comunità mapuche”.
In parole e fatti: La genesi della violenza israeliana
Non passa giorno senza che un preminente politico o intellettuale israeliano faccia una dichiarazione oltraggiosa contro i Palestinesi. Molte di queste dichiarazioni tendono ad attirare scarsa attenzione o a suscitare sdegno giustamente meritato.
Proprio di recente, il Ministro dell’Agricoltura di Israele, Uri Ariel, ha chiesto ancora morte e ferite contro i Palestinesi di Gaza.
“Che cosa è questa arma speciale che abbiamo e che quando spariamo vediamo colonne di fuoco e fumo, ma nessuno si fa del male? E’ ora che ci sia anche ferite e morte,” ha detto.L’invito di Ariel a uccidere più Palestinesi è seguito a ruota di altre affermazioni ripugnanti riguardanti una ragazza di 16 anni, Ahed Tamini che è stata arrestata in una violenta incursione dell’esercito israeliano a casa sua nel villaggio di Nabi Saleh, in Cisgiordania.
22 gennaio 2018
Mettere un freno a Facebook e Google prima che sia troppo tardi

Questi esempi, che tutti recentemente fanno notizia, confermano la tendenza ma si limitano a sfiorare la superficie. Un nuovo sondaggio nazionale ha rilevato che l’opinione pubblica sta passando da un caldo abbraccio a uno scetticismo crescente. Non è soltanto il modo in cui le cosiddette notizie false sui media sociali hanno avuto un ruolo nelle recenti elezioni negli USA e hanno condotto a inchieste del Congresso. E non sono solo appelli a iniziative federali antimonopolio mirate ai più popolari curatori di informazioni, Facebook e Google.
18 gennaio 2018
Intelligenza Artificiale: il futuro della speculazione finanziaria
Come definire l'intelligenza artificiale (AI)? In termini molto semplici, può essere definita come una tecnologia basata sulla raccolta di grandi quantità di dati da utilizzare in un processo decisionale con uno scopo specifico. I dati devono essere correlati a un argomento specifico e i parametri che circondano le decisioni devono essere più o meno determinati per raggiungere l'obiettivo desiderato.
Le applicazioni dell'IA sono già presenti in tutti i settori dell'economia. Ma la sua penetrazione nei mercati finanziari è particolarmente allarmante.
Moulud Yeslem: un Saharawi nato sotto le bombe al napalm nel deserto
O diventiamo cittadini liberi in un paese indipendente, o martiri con il resto dei martiri che hanno dato la loro vita". Brahim Gali, presidente Saharawi
Mi chiamo Mohamed Moulud Yeslem, sono un rifugiato saharawi che è nato in piena guerra nel Sahara, ho 40 anni, e faccio parte di un popolo che lotta per ottenere la sua indipendenza. Sono un artista, un pittore che crede che un pennello, è un arma di lotta, di libertà e di espressione; ed arriva più lontano dei missili, perché arriva ai cuori della gente, seminando vita.”
Ho conosciuto Moulud a Barcellona, in ottobre del 2017, mentre cercavo di partecipare ad un evento culturale negli accampamenti dei rifugiati saharawi a Tindouf (Algeria).
Dopo alcuni giorni di un’attesa estenuante, purtroppo, l’incontro non si è svolto, non sono potuta mai arrivare agli accampamenti, questa volta. Ma ho avuto l’onore ed il piacere di potere godere dell’affetto e della compagnia di Moulud, di sua moglie Olga e della sua meravigliosa bambina, Nura.
Ho conosciuto Moulud a Barcellona, in ottobre del 2017, mentre cercavo di partecipare ad un evento culturale negli accampamenti dei rifugiati saharawi a Tindouf (Algeria).
Dopo alcuni giorni di un’attesa estenuante, purtroppo, l’incontro non si è svolto, non sono potuta mai arrivare agli accampamenti, questa volta. Ma ho avuto l’onore ed il piacere di potere godere dell’affetto e della compagnia di Moulud, di sua moglie Olga e della sua meravigliosa bambina, Nura.
17 gennaio 2018
Il capo del Mossad confessa di essere dietro le rivolte in Iran
Netanyahu e Yossi Cohen |
Parlando in una sessione di lavori del Ministero dell'Economia del regime israeliano, il direttore del Mossad ha espresso il suo sostegno per gli atti di violenza che si sono verificati durante le manifestazioni di protesta in Iran. "Israele ha occhi, orecchie e anche di più" in Iran, ha affermato Cohen, aggiungendo che Israele "vorrebbe vedere una rivoluzione" nel paese persiano. Tali dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano israeliano 'Hareetz'.
Pur indicando che i problemi economici "hanno portato le persone in piazza", ha ammesso che non è stato ottenuto il risultato preferito del regime israeliano, ovvero "vedere una rivoluzione" nel paese persiano. "Devono abbassare le aspettative", ha spiegato.
16 gennaio 2018
La Nuova Riforma: 33 tesi per una riforma della disciplina economica
Il 12 dicembre, in coincidenza con il 500° anniversario delle tesi di Lutero, un gruppo di economisti e studenti ha "affisso" alla London School of Economics un elenco di raccomandazioni per procedere a una riforma economica.
Queste 33 tesi,
preparate da studenti, economisti e accademici, riunite da Rethinking
Economics e New Weather Institute, sostenute da eminenti economisti e
leader politici, come la parlamentare britannica Caroline Lucas,
riassumono una critica dettagliata della corrente principale della
disciplina economica.
Famosi economisti come Mariana Mazzucato, Kate Raworth, Steve Keen, insieme a Sally Svenlen, studentessa di Rethinking Economics, hanno preso parte a un atto presieduto da Larry Elliott, capo della sezione Economia di The Guardian , in cui hanno discusso le 33 tesi, insieme alla richiesta di riforme.
Famosi economisti come Mariana Mazzucato, Kate Raworth, Steve Keen, insieme a Sally Svenlen, studentessa di Rethinking Economics, hanno preso parte a un atto presieduto da Larry Elliott, capo della sezione Economia di The Guardian , in cui hanno discusso le 33 tesi, insieme alla richiesta di riforme.
L'evento
si è svolto martedì 12 dicembre presso l'University College di
Londra e, una volta terminato, i partecipanti, il pubblico e gli
studenti sono andati alle porte della London School of Economics dove
hanno affisso le loro tesi e richiesto quella riforma.
Norman Finkelstein: Le molte menzogne perpetuate a proposito di Gaza
Israele rischia una possibile inchiesta da parte della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra per il suo attacco del 2014 contro Gaza che uccise più 2.100 palestinesi, tra cui 500 bambini. Per saperne di più parliamo con Norman Finkelstein, autore del nuovo libro ‘Gaza: An Inquest into its Martyrdom’ [Gaza: un’indagine sul suo martirio]. E’ autore di molti altri libri, tra cui “L’industria dell’Olocausto: lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei” e ‘Knowing Too Much: Why the American Jewish Romance with Israel Is Coming to an End’ [Sapere troppo: perché l’innamoramento degli ebrei statunitensi nei confronti di Israele sta arrivando alla fine].
Prima di cominciare a parlare più estesamente di Gaza volevo chiederti velocemente quali hai pensato siano state le motivazioni del presidente Trump nel riconoscere Gerusalemme come la capitale, dicendo che avrebbe trasferito l’ambasciata statunitense da Tel Aviv, la massica reazione presso le Nazioni Unite dopo il suo annuncio di tale riconoscimento, il prevalente voto contro gli Stati Uniti e gli Stati Uniti che hanno minacciato chi votava contro di loro.
15 gennaio 2018
Muore l'ISIS, nasce il BSF
Gli
americani proprio non riescono a rinunciare al loro sogno
imperialistico. Evidentemente ce l'hanno nel DNA. E'
ancora fresca la sconfitta della loro adorata ISIS da parte dei
russi, che già gli omini verdi del Pentagono si stanno ingegnando
per creare un'altra forza militare che possa destabilizzare la Siria. La
nuova genialata di Washington si chiama BSF, che significa Border
Security Force (forza di sicurezza di confine), che sta venendo
impiantata nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia.
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
12 gennaio 2018
Le torture della CIA in Europa all'esame del Tribunale Penale Internazionale
L'ufficio del procuratore dell'Aia ha chiesto di aprire un'inchiesta sull'Afghanistan per crimini di guerra che include abusi di prigionieri in Polonia, Romania e Lituania. Gli Stati Uniti tenevano lì i centri di detenzione con la complicità dei loro governi
Facciamo un viaggio nel tempo. 20 settembre 2001, Washington. Il presidente degli Stati Uniti, George Walker Bush, fa un discorso solenne al Congresso rivolgendosi a una nazione che si chiede ancora perché è stata attaccata. Il texano apprezza la solidarietà della comunità internazionale, parla della ricostruzione di New York e menziona l'odio dei terroristi verso la democrazia. Nomina anche una persona, Osama bin Laden, e un paese, l'Afghanistan, sconosciuto a quel tempo al 99% dei suoi concittadini. È lì dove gli Stati Uniti inizieranno la loro "guerra al terrore" e avverte il resto delle nazioni che si aspetta la massima collaborazione. "O siete con noi o siete con i terroristi", dice Bush.
Soldati latinoamericani convertiti in mercenari per l'Impero e le imprese
Il presidente Juan Manuel Santos vuole che la Colombia sia un partner dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) in modo che i militari esperti nelle lotte contro i guerriglieri assumano funzioni internazionali nelle missioni belliche che la NATO dispiega in tutto il mondo, secondo gli interessi imperiali statunitensi e dei suoi partner europei. Tuttavia, il governo colombiano tace in modo vergognoso sulla realtà dei suoi soldati che sono stati trasformati in mercenari dagli Stati Uniti e dai suoi uomini d'affari che privatizzano le guerre per accumulare milioni di dollari in cambio della vita di colombiani prevalentemente, ma ci sono anche cileni, panamensi e i salvadoregni, secondo rapporti di fonti affidabili e, sporadicamente, giornali come il New York Times e agenzie internazionali come BBC Mundo e RT.
Il Medio Oriente è diventato l'area più conflittuale e violenta della terra. Centinaia di persone muoiono ogni giorno in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Kuwait, Pakistan e gli ebrei sionisti aumentano il numero ogni giorno uccidendo palestinesi indifesi.
Labels:
Abya Yala,
America Latina,
Arabia Saudita,
Blackwater,
CIA,
Colombia,
Daesh,
Diritti Umani,
geopolitica,
Guerra,
Impero,
ISIS,
Medio Oriente,
NATO,
Privatizzazione,
Terrorismo,
Usa,
Yemen
La metabolizzazione della bugia
Finchè si riesce a tenerlo nascosto, uno sporco segreto rimane tale. Quando diventa impossibile nasconderlo, allora nasce una serie di bugie atte a mascherarlo. E teoricamente, se possibile, anche a farlo metabolizzare dalla società, in modo che quello che una volta era un problema, in futuro non lo sia più.
Una volta le scie chimiche erano uno sporco segreto. Ora che il segreto è stato svelato, le scie chimiche diventano ufficialmente delle innocenti "scie di condensa". La foto che pubblichiamo è stata scattata da un nostro lettore, Federico Ferrari, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. [...]
11 gennaio 2018
Lettonia: Dopo l'entrata nell'U€, la nazione sta scomparendo
Riga – Atis Sjanits ha un incarico un po’ inusuale per essere un ambasciatore. Il diplomatico lettone infatti non è responsabile delle relazioni con un’altra nazione – ma si deve occupare della diaspora che sta avvenendo nel suo stesso paese.
Il compito di Sjanits è quello di reagire all’esodo scatenato dall’entrata della Lettonia nell’Unione Europea. Da quando è entrata nel blocco europeo, infatti, quasi un quinto dei cittadini del paese baltico se n’è andato a cercare lavoro in uno dei maggiori e più ricchi paesi UE: Gran Bretagna, Irlanda, Germania.
Nel 2000 la popolazione lettone era di 2,38 milioni di persone. All’inizio di quest’anno era di 1,95 milioni. Nessun altro paese ha avuto un crollo così drastico della propria popolazione – si tratta del 18,2% secondo le statistiche delle Nazioni Unite. Solo la Lituania, paese limitrofo della Lettonia e su una simile traiettoria, con il 17,5% in meno, e la Georgia con il 17,2% in meno, si avvicinano al record lettone.
Il compito di Sjanits è quello di reagire all’esodo scatenato dall’entrata della Lettonia nell’Unione Europea. Da quando è entrata nel blocco europeo, infatti, quasi un quinto dei cittadini del paese baltico se n’è andato a cercare lavoro in uno dei maggiori e più ricchi paesi UE: Gran Bretagna, Irlanda, Germania.
Nel 2000 la popolazione lettone era di 2,38 milioni di persone. All’inizio di quest’anno era di 1,95 milioni. Nessun altro paese ha avuto un crollo così drastico della propria popolazione – si tratta del 18,2% secondo le statistiche delle Nazioni Unite. Solo la Lituania, paese limitrofo della Lettonia e su una simile traiettoria, con il 17,5% in meno, e la Georgia con il 17,2% in meno, si avvicinano al record lettone.
Verso la completa digitalizzazione di denaro e lavoro
L’altro giorno, mi servivano soldi e cercavo un bancomat in un centro commerciale. Non c’era nessuno sportello automatico. Una settimana fa, in quel centro commerciale c’era ancora un’agenzia di una banca locale – ma non c’è più, lo spazio vuoto sarà riempito da uno Starbucks. Ho chiesto in giro – non ci saranno più bancomat in questo centro commerciale – e questo schema si sta ripetendo più e più volte in tutta la Svizzera e in tutta l’Europa occidentale. Le macchine bancomat gradualmente ma sempre più velocemente stanno scomparendo, non solo dai centri commerciali ma anche dagli angoli delle strade. Sarà la Svizzera il primo paese dove sarà pienamente operativo il denaro digitale.
Questo nuovo modello di vita senza denaro contante viene progressivamente e brutalmente imposto a svizzeri e europei in generale – dato che nessuno sta dicendo che cosa sta veramente succedendo dietro le quinte. Se mai, si sta dicendo alla popolazione che pagare diventerà molto più facile.
10 gennaio 2018
Imperialismo senza maschere
Il 2017 è stato un anno chiarificatore durante il quale la politica internazionale si è sincerata e ha messo alla prova la politica estera della Repubblica Bolivariana del Venezuela e la Diplomazia Bolivariana di Pace. Non ci sono più dubbi, l'unilateralismo e l'imperialismo americano si sono riaffermati. Molti si sono lasciati confondere dal sorriso di Barack Obama e dal suo fare impegnato e amichevole, non considerando la caratteristica devastante dell'impero. La verità, oggi, è più che evidente.
Coloro che pensavano che i gruppi terroristici in Medio Oriente sorgessero spontaneamente senza finanziamenti e supporto dal Pentagono sono rimasti senza un appiglio e senza argomenti; coloro che mantenevano l'illusione affermando che Washington non interviene più negli affari interni di altri paesi, né finanzia piani di destabilizzazione e colpi di stato, si sono sbagliati; chi pensava che il Dipartimento di Stato non forgia più le frodi elettorali a suo piacimento, né crea matrici tendenziose nei media per giustificare le successive azioni di guerra, si è sbagliato.
Turchia: come si esce dalla NATO
I rapporti tra la Turchia e le istituzioni euro-atlantiche, in peggioramento da anni, sono ormai prossimi alla rottura: se la tentata rivoluzione colorata di Gezi Park del 2013 ha segnato l’inizio del gelo, il fallito golpe del luglio 2016 ha impresso lo slancio finale all’uscita di Ankara dall’orbita occidentale. Le manovre mediatico-finaziarie-giudiziarie per piegare Recep Erdogan si sono rivelate fallimentari, grazie al sostegno offerto dal blocco euroasiatico (Cina-Russia-Iran): la Turchia sarà dunque con grande probabilità il primo membro a lasciare la NATO, riducendo ulteriormente l’influenza atlantica nella regione e, soprattutto, fornendo un prezioso esempio a chi aspirasse a seguirla.
Uscire dalla NATO è possibile: il caso turco farà scuola
9 gennaio 2018
L’esercito terrorista israeliano prima gli ha tolto le gambe, poi la vita
E’ successo mentre protestava sulla sua sedia a rotelle vicino alla frontiera con Israele. Il francotiratore dell’esercito israeliano non poteva mirare alla parte inferiore del corpo della sua vittima…
Ibrahim Abu Thuraya non ce l’aveva. 29 anni di età, Thuraya lavorava lavando macchine e viveva nel campo di rifugiati di Shati, nella città di Gaza. Aveva perduto tutte e due le gambe fino alle anche in un attacco aereo israeliano durante l’Operazione Piombo Fuso nel 2008. Utilizzava una sedia a rotelle per spostarsi. Il venerdì l’esercito israeliano ha finito il lavoro: un francotiratore ha mirato alla sua testa e l’ha ucciso.
Le immagini sono terribili: Abu Thuraya sulla sua sedia a rotelle, spinto da amici, che chiama alla protesta contro la dichiarazione degli Stati Uniti che riconosce Gerusalemme quale capitale di israele; Abu Thuraya per terra, trascinandosi verso il muro che imprigiona la Striscia di Gaza; Abu Thuraya che agita una bandiera palestinese; Abu Thuraya che alza le braccia nel segno della vittoria; Abu Thuraya trasportato dai suoi amici mentre si dissangua; il cadavere di Abu Thuraya messo su una barella: The End.
Perché il Socialismo?
Albert Einstein |
Consideriamo dapprima la questione dal punto di vista della conoscenza scientifica. Potrebbe sembrare che non vi siano essenziali differenze di metodo tra l'astronomia e l'economia: in entrambi i campi gli scienziati tentano di scoprire leggi generalmente accettabili per un gruppo circoscritto di fenomeni, allo scopo di rendere il più possibile comprensibili le connessioni tra questi stessi fenomeni. Ma in realtà tali differenze di metodo esistono. La scoperta di leggi generali nel campo economico è resa difficile dal fatto che i fenomeni economici risultano spesso influenzati da molti fattori difficilmente valutabili separatamente. Inoltre l'esperienza accumulata dal principio del cosiddetto periodo civile della storia umana è stata, come ben si sa, largamente influenzata e limitata da cause che non sono di natura esclusivamente economica.
8 gennaio 2018
Israele assassina un adolescente della famiglia Tamimi
E' il primo assassinio dell'anno commesso dallo Stato di Israele in Palestina. Il giovane aveva 17 anni.
Musab Firas al-Tamimi è stato assassinato da un colpo sparato dell'esercito contro i residenti del villaggio di Deir Nitham, a nord di Ramallah, in Cisgiordania. Secondo il ministero della Sanità palestinese, il diciassettenne è stato colpito al collo ed è morto pochi minuti dopo essere arrivato all'ospedale.
In ricordo di Ferdinando Imposimato: la sua denuncia del ruolo della NATO nelle stragi
Manlio Dinucci Μάνλιο Ντινούτσι مانليو دينوتشي
3 gen 2018 — È morto Ferdinando Imposimato, un uomo che ha fatto della difesa della Costituzione il suo programma politico e umano di magistrato. Ha servito il popolo senza tatticismi, senza esitazioni, senza tornaconto personale. Ha combattuto la mafia e il terrorismo, pagando per questo un prezzo durissimo: l'assassinio del fratello Franco per mano della camorra.
Il Comitato No Guerra No Nato, di cui egli è stato uno dei promotori, lo ricorda con profonda gratitudine per il grande contributo che ha dato alla lotta per un’Italia sovrana e neutrale, per l’attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione.
Il modo migliore per ricordarlo è diffondere il suo intervento al Convegno in cui il CNGNN presentò il suo programma nell’ottobre 2015. Invitiamo tutti voi a farlo conoscere nel modo più ampio possibile.
3 gen 2018 — È morto Ferdinando Imposimato, un uomo che ha fatto della difesa della Costituzione il suo programma politico e umano di magistrato. Ha servito il popolo senza tatticismi, senza esitazioni, senza tornaconto personale. Ha combattuto la mafia e il terrorismo, pagando per questo un prezzo durissimo: l'assassinio del fratello Franco per mano della camorra.
Il Comitato No Guerra No Nato, di cui egli è stato uno dei promotori, lo ricorda con profonda gratitudine per il grande contributo che ha dato alla lotta per un’Italia sovrana e neutrale, per l’attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione.
Il modo migliore per ricordarlo è diffondere il suo intervento al Convegno in cui il CNGNN presentò il suo programma nell’ottobre 2015. Invitiamo tutti voi a farlo conoscere nel modo più ampio possibile.
7 gennaio 2018
Non esiste il Capitalismo Buono
Ogni giorno la povertà aumenta in tutto il mondo, mentre le grandi fortune crescono esponenzialmente: i capitalisti degradano sempre più il pianeta e riducono in schiavitù e reificano altri esseri viventi. Escludono milioni di esseri umani da una vita sana e dignitosa. Sterminano specie ed ecosistemi.
Milioni di esseri umani, impoveriti dal saccheggio perpetrato dalle multinazionali che capitalizzano sulla distruzione di montagne e fiumi, finiscono per affollarsi nelle cinte delle grandi città.
Milioni di esseri umani, impoveriti dal saccheggio perpetrato dalle multinazionali che capitalizzano sulla distruzione di montagne e fiumi, finiscono per affollarsi nelle cinte delle grandi città.
Figlia mia, queste sono lacrime di lotta
Bassem Tamimi باسم التميمي |
Anche questa notte, come ogni notte da quando decine di soldati nel cuore della notte hanno invaso la nostra casa, mia moglie Nariman, mia figlia di 16 anni Ahed e Nur, la cugina di Ahed, la trascorreranno dietro le sbarre. Anche se questo è il primo arresto di Ahed, le vostre prigioni non le sono sconosciute. Mia figlia ha passato tutta la vita all’ombra pesante della prigione israeliana – dalle mie lunghe incarcerazioni durante la sua infanzia, ai ripetuti arresti di sua madre, a quelli di suo fratello e dei suoi amici, passando per la minaccia implicita che rappresenta la presenza permanente dei vostri soldati nelle nostre vite. Il suo arresto era quindi solo questione di tempo. Un’inevitabile tragedia che ci stava aspettando.
6 gennaio 2018
Le armi passano di mano dalla CIA all’ISIS in meno di due mesi
Come documenta Zero Hedge, i media mainstream fingono di accorgersi solo oggi che le armi segretamente fornite dal governo USA ai ribelli siriani finivano regolarmente nelle mani dei terroristi islamici. Dopo aver ridicolizzato in passato qualsiasi legame tra il sostegno USA ai “ribelli moderati” e gli armamenti a disposizione dei terroristi, oggi riconoscono lo schema, riducendolo però a un disguido dovuto a carenze nei controlli. In realtà che il flusso di armi dal governo americano ai ribelli passasse da questi all’ISIS era noto almeno dal 2014, e nonostante ciò l’intelligence americana alla guida di Obama continuava ad alimentarlo, sperando che potesse servire per destabilizzare il legittimo governo siriano di Assad.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
5 gennaio 2018
E se Ahed Tamimi fosse vostra figlia?
Come mai gli israeliani sono totalmente indifferenti alla difficile condizione della ragazza bionda dietro le sbarre che potrebbe facilmente essere la loro bambina?
Nelle ultime due settimane, ha fatto irruzione nei salotti degli israeliani, a intervalli di pochi giorni, attraverso un altro rapporto superficiale sull’estensione del suo arresto. Ancora una volta, vediamo i riccioli d’oro; ancora una volta vediamo la figura alla Botticelli nell’uniforme marrone da servizio di sicurezza dello Shin Bet e con le manette, che la fanno assomigliare più a una ragazza di Ramat Hasharon che a una ragazza di Nabi Saleh.
Eppure anche l’aspetto “non arabo” di Ahed Tamimi non è riuscito a toccare alcun cuore qui. Il muro di disumanizzazione e demonizzazione che è stato costruito attraverso vili campagne di incitamento, propaganda e lavaggio del cervello contro i palestinesi ha sconfessato anche la bionda di Nabi Saleh.
4 gennaio 2018
Dissidenti in Iran e in Palestina: trova le differenze
![]() |
Khalida Jarrar, membro del parlamento palestinese |
Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome. I palestinesi e la manciata di israeliani che combattono l'occupazione sono dissidenti. Così dovrebbero essere chiamati. Sono dissidenti che si oppongono al regime. Sono dissidenti come chiunque si oppone a qualsiasi regime tirannico e meritano tanto rispetto e apprezzamento quanto ne abbiamo dato ai dissenzienti nel corso della storia, da Nelson Mandela ad Andrei Sakharov, da Lech Walesa a Natan Sharansky.
3 gennaio 2018
Il Debito Sovrano: un racconto di Natale
Tra le storie subnormali che la destra ha cercato di vendere c'è quella della presunta crescita del debito pubblico cileno. Luis Casado spiega un paio di cose, per ristabilire un po' di verità ...
Ho letto da queste parti che gli esperti sono preoccupati per il debito sovrano del campo di fiori ricamato (*). Sembra che la gestione del biglietto nazionale sia dispendiosa e irresponsabile. Anche se i governi di Bachelet in particolare, e quelli della Concertación/Nueva Mayoría in generale, non sono la mia tazza di tè, sono sorpreso dalla campagna di terrore scatenata sul tema di un debito pubblico che, nel bene e nel male, è un peccato minore.
Ho letto da queste parti che gli esperti sono preoccupati per il debito sovrano del campo di fiori ricamato (*). Sembra che la gestione del biglietto nazionale sia dispendiosa e irresponsabile. Anche se i governi di Bachelet in particolare, e quelli della Concertación/Nueva Mayoría in generale, non sono la mia tazza di tè, sono sorpreso dalla campagna di terrore scatenata sul tema di un debito pubblico che, nel bene e nel male, è un peccato minore.
Dal 1990 in poi, i governi non hanno fatto altro che amministrare il capitalismo puro e duro che oggi chiamano neoliberalismo. Più papisti del Papa, hanno inventato quel surplus strutturale, cioè di spendere meno di quello che è disponibile, secondo quanto stabilito dal Consenso di Washington, e dagli ordini del FMI.
Labels:
Abya Yala,
America Latina,
Augusto Pinochet,
Banca Mondiale,
Banksters,
Capitalismo,
Cile,
Crisi Petrolio,
Debito,
Debito Pubblico,
Debito Sovrano,
Economia,
FMI,
Messico,
Neoliberismo,
PIL
2 gennaio 2018
C'è solo una ragione per cui Ahed Tamimi rimane in prigione
![]() |
"Siamo tutti Ahed" |
L'incidente è avvenuto durante la manifestazione settimanale nel villaggio di Nabi Saleh, un luogo in cui le autorità israeliane hanno progressivamente sottratto terra e risorse idriche a beneficio del vicino insediamento di Halamish.
Al-Tamimi è stato gravemente ferito dal proiettile di gomma che è penetrato nel suo cervello causando gravi lesioni. E' stato indotto in coma farmacologico dal quale dovrebbe riprendersi.
Un rapporto della NBC News sull'inchiesta insiste sul grave errore comunemente usato dalle forze israeliane per giustificare le sparatorie a bambini e adolescenti con questo tipo di munizioni: i proiettili rivestiti di gomma sono spesso usati per disperdere la folla. Sebbene non siano considerati letali, possono essere molto pericolosi.
Ma i proiettili di gomma sono letali. Feriscono, mutilano e uccidono abitualmente manifestanti palestinesi innocenti. Accettare la prospettiva israeliana su questo problema costituisce una negligenza giornalistica.
Labels:
Ahed Tamimi,
Colonialismo,
Democrazia,
Diritti,
Diritti Umani,
Donald Trump,
Gaza,
Israele,
Knesset,
Media,
Medio Oriente,
Occupazione,
Palestina,
Propaganda,
Razzismo,
Tortura,
Usa
La nazionalizzazione dell’Europa centrale e la rinascita dell’Intermarium
Si inasprisce lo scontro politico tra la Polonia e l’Unione Europea: con una decisione senza precedenti, Bruxelles ha avviato la procedura per sospendere i diritti di voto di Varsavia, rea di una riforma delle giustizia che subordinerebbe il potere giudiziario a quello politico. Parallela al braccio di ferro tutto continentale, si sviluppa la grande sintonia tra la Polonia e le potenze marittime: dopo l’accoglienza in pompa magna di Donald Trump della scorsa estate, è toccato a Theresa May volare a Varsavia dove, ignorando le critiche della UE, ha siglato un trattato di difesa comune. A Washington e Londra si ragiona ormai in ottica post-UE: la priorità è la formazione di un blocco nazionalista che separi la Russia dalla Germania. L’iniziativa “Tre mari” è la semplice riproposizione dell’Intermarium del maresciallo Jozef Piłsudski.
Una cortina nazionalista tra l’Europa Occidentale e la Russia
Il Ministero della Difesa tedesco ha recentemente contemplato, redigendo la linee strategiche al 2040, la possibilità che l’Unione Europea imploda1, scombinando l’attuale geopolitica del Continente e spingendo alcuni Paesi ad uscire dal blocco atlantico (UE/NATO) per aderire a quello russo: lo scenario non è soltanto più concreto che mai, ma anche, a giudicare dalle dinamiche europee, molto vicino alla realizzazione.
Labels:
Angela Merkel,
Bruxelles,
Diritti,
Donald Trump,
Europa,
Francia,
geopolitica,
Germania,
Giustizia,
NATO,
Polonia,
Regno Unito,
Russia,
Sovranità,
Ucraina,
Unione Europea,
Usa,
Zbigniew Brzezinski
1 gennaio 2018
« Odio il Capodanno »
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Iscriviti a:
Post (Atom)