Il Pakistan come paese Il Pakistan è un paese situato nella parte nord-occidentale del subcontinente indiano. Confina con l'Iran a ovest, l'Afghanistan a nord-ovest, la Cina a nord-est e l'India a est, con sbocco diretto sul Mar Arabico.
Dal punto di vista fisico, il Pakistan è separato dal resto dell'Asia a nord dalle catene montuose dell'Hindu Kush, del Karakorum e dell'Himalaya. Altre catene montuose scendono sul lato occidentale del Pakistan fino al Mar Arabico. Sotto di esse si trova la lunga e ampia valle del fiume Indo. La provincia della Frontiera Nord-Occidentale comprende il Passo Khyber, molto alto e strategicamente importante. Verso sud si trova l'altopiano del Punjab. È irrigato dagli affluenti del fiume Indo, dove si coltiva il grano. Tuttavia, a est si trova il deserto del Thar. È importante sottolineare che tra il deserto del Sind, che copre parte del delta dell'Indo, e il Baluchistan nelle colline occidentali, ci sono grandi riserve di gas naturale e, in una certa misura, di petrolio, che si trova anche nel Punjab.
Le multinazionali stipulano contratti milionari per lo sfruttamento delle risorse minerarie lunari. L'obiettivo è l'estrazione di una preziosa materia prima, nota grazie a film di fantascienza, libri e videogiochi. Secondo gli esperti, il vincitore di questa impresa potrebbe ottenere vantaggi tecnologici senza precedenti.
Nel film ”Moon - Il lato oscuro della luna“, nel XXII secolo gli esseri umani hanno imparato a estrarre elio-3 dal satellite terrestre, che viene utilizzato per alimentare i reattori a fusione.
Quarant’anni fa, proprio in questi giorni d’ottobre, l’Italia ebbe un sussulto di dignità e di sovranità nazionale che fu forse l’unico nella storia della nostra repubblica; certamente l’ultimo che abbia coinvolto un governo e le forze armate insieme. Val la pena di raccontarlo, anche perché pure allora c’era di mezzo il Medio Oriente, i palestinesi, Israele e gli Stati Uniti. Se dico Sigonella, molti italiani ricorderanno poco e pochi italiani ricorderanno vagamente cosa successe. Poi qualcuno disse che fu un episodio gonfiato dalla retorica postuma, distorto, o addirittura frutto casuale di un malinteso. Si sono fatti pure docufilm sulla notte di Sigonella.
Anche allora tutto cominciò il 7 ottobre, quando un commando di palestinesi sequestrò in acque egiziane la nave da crociera italiana Achille Lauro, e quel nome non era più quello famoso del mitico armatore, il Comandante Lauro di Napoli, morto tre anni prima; e non era ancora il nome d’arte di un cantante oggi famoso. Oggi se dici Achille Lauro pensano a lui, non a don Achille e nemmeno alla nave assaltata da miliziani palestinesi. Sulla nave, dirottata verso la Siria, c’erano più di cinquecento persone a bordo. I miliziani uccidono un anziano disabile sulla sedia a rotelle che era a bordo, Leon Klinghoffer, americano di origine ebraica; poi con la mediazione dell’OLP, l’organizzazione di liberazione palestinese e del governo italiano, fanno rientrare la nave in Egitto. In quel tempo l’Italia era in buoni rapporti con l’organizzazione palestinese: è memorabile il discorso del premier italiano Bettino Craxi in difesa di Yasser Arafat, leader e simbolo della causa palestinese, accusato di terrorismo, da Craxi paragonato a Giuseppe Mazzini (ma avrebbe potuto paragonarlo anche ai fondatori dello Stato d’Israele, prima che fossero riconosciuti come patrioti). Un discorso che pronunciò in Parlamento commentando un mese dopo proprio i fatti di Sigonella. Ma torniamo a quel sequestro. Gli Stati Uniti, allora guidati da Ronald Reagan, chiedono l’estradizione dei quattro dirottatori palestinesi al governo egiziano. Ma il sequestro e l’assassinio si sono svolti su una nave che batte bandiera italiana e dunque è avvenuto in territorio italiano. Nasce allora un braccio di ferro, forse l’unico vistoso braccio di ferro, tra l’Italia guidata da Craxi, con Andreotti ministro degli esteri, e gli Stati Uniti. In quel tempo, ma non solo in quel tempo – disse l’ammiraglio Fulvio Martini, capo dei servizi segreti militari che ebbe un ruolo chiave a Sigonella – “eravamo completamente dipendenti dai servizi americani e israeliani; avevano mezzi superiori ai nostri, ma avevano anche interessi diversi”. E lo diceva pur essendo stato un attivo e convinto collaboratore dei medesimi servizi per conto dei nostri.
Ma torniamo a quei fatti: il governo egiziano imbarca i quattro miliziani su un aereo diretto in Tunisia, dove avevano sede i vertici dell’Olp. Ma gli americani fanno pressioni su Tunisi che nega il permesso di atterrare. L’aereo viene intercettato nel Canale di Sicilia da F-14 americani che chiedono al governo italiano di atterrare nella base NATO di Sigonella, in provincia di Siracusa. Craxi autorizza ma quando l’aereo atterra a Sigonella, viene circondato da avieri italiani e da carabinieri. Pochi minuti dopo atterrano a luci spente e senza permesso della torre di controllo anche due Lockheed americani; scendono i soldati e circondano a loro volta i militari italiani. In quella notte, tra concitate telefonate tra i leader dei due governi, avviene l’evento storico: Craxi chiede a Martini, capo dei servizi segreti militari (Sismi) di assumere la guida dell’operazione e fa circondare a sua volta i soldati americani. Immaginate l’aereo al centro e tre cerchi danteschi: il primo italiano, il secondo americano e il terzo costituito da carabinieri italiani che puntano le armi contro i militari Usa. Quando vedo quell’immagine, io che non sono né un guerrafondaio o un militarista e detesto la retorica trombona del patriottismo, confesso di avere un sussulto: la fierezza di essere italiano davanti alla prova di dignità di un paese piccolo, sconfitto, subalterno rispetto all’Impero grande, vincente, la superpotenza mondiale che detta le leggi al mondo e comanda in Occidente. Forse per l’unica volta fu riaffermata la dignità e l’indipendenza sovrana dell’Italia e non con le parole, i comizi, le urla di piazza; ma con i fatti, con i militi in armi, con un’azione concertata di governo (che aveva all’epoca l’opposizione interna del ministro della difesa, filoatlantico e filoisraeliano, l’autorevole Giovanni Spadolini). Lo dico senza polemica, capisco le ragioni degli Stati Uniti e le motivazioni storiche del loro predominio; e capisco le ragioni di Spadolini.
Fu un’azione dimostrativa, senza morti, senza violenze, che si concluse bene, a parte uno strascico nei cieli mediterranei, quando l’aereo egiziano fu portato a Ciampino, col tentativo d’interferenza di un velivolo militare Usa. Ma tutto si concluse in modo pacifico, col ritiro dei soldati americani dalla base di Sigonella. Vinse la linea italiana. La vicenda si concluse bene, ma il suo strascico perdurò sotto traccia nel tempo; e non pochi collegano quella vicenda e in generale la linea di equilibrio di Craxi, Andreotti e prima di loro Moro, in Medio Oriente, alle vicende seguenti, fino a Tangentopoli. Ma questa è un’altra storia.
La Storia Siamo Noi – INTRIGO INTERNAZIONALE: L’affare “Achille Lauro”, il caso Sigonella – Di Giovanni Minoli
Sigonella, naturalmente, può avere letture diverse e controverse, ma fu il primo, eclatante episodio a quarant’anni dalla fine della guerra mondiale che coinvolse direttamente il governo italiano e le nostre forze armate in contrasto col nostro alleato principale, anzi col nostro “referente” (chiamiamolo così). E col senno di poi, fu l’ultimo grande episodio degli ultimi quarant’anni: eppure in questi anni è caduto con l’Urss il bipolarismo mondiale, è nata l’Unione europea, si sono susseguiti da noi governi di centro-destra e di centro-sinistra, premier di centro, di destra, di sinistra, europeisti, tecnocrati, populisti, perfino grillini. L’Italia in quel tempo era la quarta potenza mondiale, oggi è forse la quarta potenza europea, o la quinta se consideriamo il Regno Unito. All’epoca né la sinistra comunista né la destra nazionale e missina furono dalla parte del governo e dell’azione di Sigonella, eccetto alcuni suoi esponenti: sul piano politico Beppe Niccolai, sul piano culturale Giano Accame e pochi altri che ne colsero la portata politica e simbolica. In quel tempi si cominciò a parlare di socialismo tricolore.
Perché rispolverare quell’episodio? Per amore della storia, per curiosità dei fatti e dei corsi e ricorsi; e per quel sussulto di amor patrio, di sovranità e di dignità nazionale che a volte riaffiora e che ci affrettiamo a ricacciare, per carità di patria.
La società rinuncia ai benefici della scienza quando il discorso scientifico viene dirottato dal dogma, quando le opinioni dissenzienti vengono messe a tacere per paura di ripercussioni sulla carriera e quando mettere in discussione la narrativa prevalente porta ad accuse di bigottismo o addirittura di omicidio.
Le teorie di simulazione dell'empatia ipotizzano che l'empatia verso il dolore altrui condivida alcuni processi psicologici comuni con l'elaborazione del proprio dolore. Il sostegno a questa prospettiva si è basato in gran parte su prove di neuroimaging funzionale che dimostrano una sovrapposizione tra le attivazioni durante l'esperienza del dolore fisico e l'empatia verso il dolore altrui. Qui estendiamo la prospettiva della sovrapposizione funzionale al livello neurochimico e verifichiamo se un comune antidolorifico fisico, il paracetamolo, possa ridurre l'empatia per il dolore altrui.
In due esperimenti in doppio cieco controllati con placebo, i partecipanti hanno valutato il dolore percepito, il disagio personale e la preoccupazione empatica in risposta alla lettura di scenari sul dolore fisico o sociale di un altro, assistendo all'ostracismo in laboratorio o visualizzando un altro partecipante allo studio che riceveva rumori dolorosi. Come ipotizzato, il paracetamolo ha ridotto l'empatia in risposta al dolore altrui.
Nelle discussioni sui trattamenti naturali contro il cancro, i critici spesso chiedono: “Dove sono i vostri studi clinici?”. Essi presumono allegramente che non esistano dati clinici sull'uomo a sostegno degli approcci olistici, ma solo studi di laboratorio su linee cellulari o roditori.
Come dimostrerò, si tratta di un'accusa ingiusta. Ma partiamo dal riconoscere che non disponiamo di tutti gli RCT di alta qualità che vorremmo e di cui avremmo bisogno. Ma di chi è la colpa? È un segno di inadeguatezza da parte dei sostenitori o una caratteristica fondamentale del sistema di sperimentazione dei farmaci creato dalla medicina convenzionale e per la medicina convenzionale?
Probabilmente vi chiederete: perché il titolo riguarda il Venezuela, ma l'articolo inizia parlando del nuovo leader siriano? È una domanda legittima, alla quale rispondiamo semplicemente così: dato il massiccio dispiegamento di forze statunitensi al largo delle coste, la presunta minaccia rappresentata dal Tren de Aragua è reale o si tratta di un'operazione dei servizi segreti volta a creare una giustificazione per attuare un cambio di regime in Venezuela?Da prove disponibili al pubblico sappiamo che la CIA ha una storia di sostegno a gruppi islamici radicali in violazione della politica statunitense dichiarata pubblicamente di opporsi a tali gruppi. Hay'at Tahrir al-Sham, guidato dal neo-insediato presidente della Siria, Ahmed Hussein al-Sharaa, precedentemente noto come Abu Mohammad al-Julani, ne è l'ultimo esempio.
Il 25 settembre è apparso sull'ANSA un articolo con il seguente titolo: "Società scientifiche, nessun legame tra paracetamolo, vaççini e autismo. La posizione di 5 organizzazioni: il rischio è che si ricorra a farmaci più pericolosi". Non sappiamo quali siano queste "organizzazioni scientifiche", ma di sicuro non hanno letto il seguente studio scientifico, di cui vi proponiamo alcune parti rilevanti sull'argomento (N.d.E.)
Abstract Un bambino su 36 è stato identificato con autismo nel 2020, con un aumento del 22% rispetto al 2018 e del 98% rispetto al 2010. Contemporaneamente, le diagnosi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) sono aumentate del 36% dal 2003 al 2016-2019. Nonostante questa impennata, le loro eziologie rimangono in gran parte sconosciute. Tuttavia, numerosi studi documentano una maggiore incidenza di anomalie mitocondriali negli individui affetti. Inoltre, il paracetamolo è stato implicato in questi disturbi in studi longitudinali e modelli murini.
Questo articolo di Jim West è stato pubblicato per la prima volta su The Townsend Letter for Doctors and Patients nel giugno 2000, poi ripubblicato in una seconda edizione nel 2002 dalla Weston A. Price Foundation, con materiale aggiuntivo e la direzione editoriale di Sally Fallon. L'articolo riassume il suo libro, “DDT/Polio”, che aveva tentato di pubblicare nel 1998. Questa è la terza edizione, del 14 agosto 2015.
Avvertenza
È stato affermato che il DDT causa o contribuisce a una vasta gamma di malattie nell'uomo e negli animali che in precedenza non erano state associate ad alcuna sostanza chimica. Tali malattie includevano... la poliomielite... affermazioni così irresponsabili potrebbero causare gravi danni e, se prese sul serio, potrebbero persino interferire con la ricerca scientifica delle vere cause...[1](Handbook of Pesticide Toxicology, edited by Wayland J. Hayes, Jr. and Edward R. Laws, 1991)
Hayes e Laws informavano i loro lettori sull'eretico Dr. Morton S. Biskind.
Come semplice cittadino, ho cercato a lungo di capire come la finanza avesse imposto la sua influenza sugli Stati stessi. Ho scoperto, informandomi dai più eminenti economisti, che la risposta, lungi dall'essere complicata, è abbastanza semplice, come descritto da Michael Hudson, un economista americano, considerato dai suoi colleghi uno dei più grandi al mondo: È attraverso il sistema monetario che le persone sono schiavizzate.
La finanza, senza il sistema monetario che le è del tutto favorevole, non rappresenterebbe più un pericolo per l'economia produttiva. È l’eccessiva liquidità che autorizza tutti gli eccessi finanziari. L'alta finanza globalizzata non può prosperare senza l'esistenza di un gigantesco mercato globale del debito pubblico.
«Vediamo ferite raramente osservate nella storia recente»
Un team di ricercatori documenta per la prima volta in modo dettagliato il tipo e la gravità delle ferite inflitte alla popolazione civile dall'esercito israeliano. I dati “mostrano uno scenario senza precedenti”.
Ci vorrà del tempo prima di conoscere con esattezza la portata degli attacchi perpetrati da Israele contro la popolazione civile a Gaza, ma nel frattempo la comunità scientifica e sanitaria sta cercando di documentarla. Al di là della cifra provvisoria di oltre 60.000 palestinesi morti e 143.000 feriti, un team di ricercatori ha cercato di descrivere il panorama che devono affrontare gli operatori sanitari negli ospedali, sotto il bombardamento e nel mezzo di un genocidio.
WASHINGTON, DC – Oggi, grazie alla supervisione del presidente Jim Jordan (R-OH), Google si impegna a offrire a tutti i creatori precedentemente espulsi da YouTube a causa di violazioni del discorso politico su argomenti come COVID-19 ed elezioni l'opportunità di tornare sulla piattaforma.😳
Il Vietnam si appresta a chiudere 86 milioni di conti bancari che non soddisfano gli standard di verifica biometrica. La Banca Centrale del Vietnam (SBV) ha confermato che la misura entrerà a settembre.
La decisione (dicono) fa parte di un piano volto a garantire la sicurezza del sistema finanziario del Paese, contrastare le frodi e promuovere un'economia senza contanti, il vero motivo è quest'ultimo e il controllo totale dei cittadini.
Alexander Dugin traccia un parallelo tra la caduta in disgrazia degli individui transgender negli Stati Uniti e l’imminente abbandono degli ucraini da parte dell’Occidente, dipingendoli entrambi come tragiche vittime di un esperimento globalista che li ha resi grotteschi, usa e getta e, in definitiva, irrilevanti. (N.d.E)
In questo momento, le persone transgender – sia anziane che molto giovani – hanno visto cambiare drasticamente il loro status negli Stati Uniti.
Non molto tempo fa, sotto Obama e Biden, erano celebrate come attivisti sociali progressisti, pionieri e orgoglio dell'umanità. Tutti le sostenevano, le ammiravano e le consideravano esempi luminosi. E ora, in un batter d'occhio, sono diventate dei poveri mostri, dei miserabili storpi da evitare il più possibile. Sono state licenziate dal lavoro – dopotutto, non possono e non vogliono fare nulla. Ora sono semplicemente individui incurabilmente malati e pervertiti mentalmente instabili.
Migliaia di armi occidentali vengono rivendute illegalmente dall'Ucraina e finiscono così nelle mani di terroristi e criminali organizzati. Dopo un colpo inferto dagli investigatori spagnoli alla mafia della droga nella provincia di Almeria, ciò è stato ora pienamente confermato.
Nell'agosto 2025, la polizia nazionale spagnola ha condotto una delle più grandi operazioni degli ultimi anni con il nome in codice “Olea”. L'obiettivo era una rete di traffico di droga nella provincia di Almeria e i risultati delle azioni di polizia hanno superato ogni aspettativa. Cinque arresti, quasi 2,7 tonnellate di droga e materie prime per la produzione, tra cui 2000 chilogrammi di resina di hashish, il cui prezzo sul mercato nero è di 5 milioni di euro.
I falliti attentati di Israele contro la leadership di Hamas a Doha sono stati ampiamente definiti “senza precedenti” e “scioccanti”. Tuttavia, un breve sguardo alla storia di Israele suggerisce proprio il contrario: questo è stato semplicemente un altro Paese da aggiungere a una lunga lista che abbraccia almeno quattro continenti.
Il 10 settembre, il giorno dopo il fallito tentativo di assassinio contro la leadership di Hamas in Qatar, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato pubblicamente di lanciare un altro attacco all'interno del territorio dello Stato arabo del Golfo e oltre. Nonostante anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia cercato di prendere le distanze dall'attacco, che ha violato la sovranità della nazione alleata, il premier israeliano non ha mostrato alcun rimorso o pentimento.
La fine dell'eccezione: per una lettura universalista e decoloniale della memoria della Shoah
Il genocidio perpetrato a Gaza rivela, con tragica brutalità, che la commemorazione dell'Olocausto non serve più necessariamente a prevenire tali orrori, ma talvolta a giustificarli. Lungi dal fare luce sul passato, la sua memoria sarebbe distorta per manipolare il presente.
Quasi tutti gli studiosi dell'Olocausto, che considerano qualsiasi critica nei confronti di Israele come un tradimento assoluto, si sono astenuti dal condannare le atrocità commesse a Gaza.
L'intenzione di Israele di annientare Gaza sarebbe stata chiara molto prima se avessimo ascoltato i giornalisti palestinesi, invece delle evasioni e delle ambiguità della BBC.
La giustificazione di Israele per il massacro di massa della popolazione di Gaza e la sua fame - ora ufficialmente confermata come una carestia provocata da Israele - si basava su una serie di bugie facilmente smentibili fin dall'inizio: bambini decapitati, neonati nei forni, stupri di massa.
Non dovrebbe sorprendere nessuno che Israele abbia continuato a diffondere bugie altrettanto oltraggiose mentre si apprestava - come tutti i regimi genocidi devono fare - a smantellare le infrastrutture più basilari per la sopravvivenza della popolazione di Gaza.
Un libro per bambini dai 18 mesi in su mostra corpi nudi e incoraggia a “partecipare”. Immediatamente si è verificato un presunto abuso sessuale in un asilo nido: un bambino avrebbe immediatamente imitato ciò che ha visto su un altro bambino.
Il titolo è «Wuschelkopf und Pupspopo» (Testa riccioluta e sederino pomposo) e si definisce espressamente «libro interattivo per i più piccoli dai 18 mesi in su». In questo caso, interagire significa esplorare, guardare e toccare il proprio corpo e quello degli altri. Il libro per bambini piccoli è esplicito dal punto di vista visivo: mostra persone nude, bambini e adulti, e tutti i tipi di primi piani di genitali maschili e femminili.
Antonio Tajani, il ministro degli Esteri di Israele in Italia, è corresponsabile del genocidio in Palestina. La ragione è semplice: non ha volutamente fatto nulla per fermare il terrorismo di Stato israeliano.
La sua è stata una scelta politica chiarissima. Si è schierato dalla parte di Israele senza se e senza ma. L'ha fatto nonostante sappia perfettamente quello che accade dall'8 ottobre in poi in Palestina.
Nel gennaio 2025, mentre Israele sparava su moschee e ospedali e uccideva bambini e neonati, intervistato da Report Tajani diceva: “Israele non è un Paese criminale. Non ha compiuto crimini di guerra”.