OurLand, un progetto unico e innovativo ► Dalla Terra alla Blockchain
"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
1 aprile 2014
L’APOCALISSE ALIMENTARE È GIÁ ALLE PORTE
Rivolte. Città a secco. Impennata dei prezzi. Fame
devastante. Se questo vi sembra allarmismo degli scienziati, parlate con
gli agricoltori
La madre di tutti i report sul clima è così spaventosa che uno dei
suoi autori si è dimesso dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti
Climatici (IPCC) in segno di protesta. "Gli agricoltori non sono
stupidi", ha detto la scorsa settimana l'economista della Sussex
University Richard Tol, mentre centinaia di ricercatori si sono ritirati
a Yokohama, in Giappone, per elaborare il testo finale di un documento
che lui ha definito "allarmista" quando tratta delle tante minacce del
riscaldamento globale. La gente che coltiva il nostro cibo troveranno il
modo di adattarsi, ha detto l’isolato scienziato del clima alla più
importante riunione sulla scienza del clima degli ultimi sette anni. Ma cambiare non è facile, soprattutto quando non si parla della tettonica terrestre. Il testo finale è arrivato oggi, e le le più allarmanti proiezioni
del report dell’IPCC chiariscono ciò che avevano ipotizzato tanti altri
studi: il futuro dell'agricoltura - della fame nel mondo, della vostro
conto dal droghiere – è fottuto. O, come ha detto il Segretario Generale dell’ONU Ban-Ki Moon in modo un po’ più educato all'inaugurazione dei primi incontri per il report dell’IPCC nello scorso settembre: "Il caldo si fa sentire. Dobbiamo agire."I ghiacciai continueranno a ridursi in Himalaya, secondo l'IPCC,
impattando seriamente la disponibilità di acqua per l'agricoltura in
vaste aree dell'Asia meridionale e della Cina. Il cambiamento climatico
potrebbe danneggiare le colture sensibili al calore come il grano e il
mais, e avere un impatto minore sulla produzione di riso e soia. I
prezzi per i raccolti essenziali saliranno nel mercato globale. La fame
aumenterà in gran parte dell'Asia e dell'Africa. "Nessuno su questo pianeta sarà immune dagli effetti del cambiamento climatico", ha previsto il capo dell'IPCC Rajendra Pachauri alla conferenza stampa della mattina. Il nuovo rapporto dice che tutte queste cose pessime accadranno nei
prossimi decenni, mentre il cambiamento climatico si rafforza. Ma, come ho potuto verificare nell’Africa orientale il mese scorso,
questo futuro è già il presente per tanti agricoltori di tutto il
mondo. In Tanzania le piogge stagionali biannuali. da cui dipendono
tanti produttori, non arrivano mai al tempo giusto, e sono sporadiche,
alternando acquazzoni torrenziali a periodi di siccità prolungate. I
picchi di calore stanno facendo appassire le colture di mais, mentre i
pozzi e i corsi d'acqua si stanno sempre più prosciugando. La zona in cui le fattorie di Dephath Omondi nel sud del Kenya
sembrano lussureggianti, con i campi di mais color smeraldo delimitati
dalle alte acacie. Ma lui mi dice che l’apparenza inganna.
Venticinque anni fa, qui il tempo era prevedibile: le
lunghe piogge iniziavano a metà marzo fino a maggio, poi le brevi piogge
iniziavano a fine agosto, o ai primi di settembre. Negli ultimi dieci
anni queste precipitazione non sono mai arrivate in tempo. Abbiamo avuto
inondazioni, e poi settimane e settimani senza pioggia. Gli agricoltori
sono confusi su quando e cosa piantare. È una cosa davvero
preoccupante.
Sconvolgimenti simili sono già una sfida per gli agricoltori di tutto il mondo. Nel delta del Mekong in Vietnam,
le popolazioni rurali stanno perdendo i terreni perché le acque salate
del mare stanno salinizzando troppo i fiumi per poter crescere il riso. In Nicaragua
l'aumento delle temperature sta diffondendo "il fungo della ruggine del
caffè”, una malattia che sta uccidendo migliaia di alberi e che
potrebbe rendere inutilizzabile l'80% delle aree per la coltivazione del
caffè da qui al 2050. E nelle Filippine centrali
gli agricoltori di cocco stanno lottando per riprendersi dal tifone
novembrino Haiyan, che ha gravemente danneggiato o divelto circa 33
milioni di alberi. Così come non ci sono atei in trincea, ci sono pochi scettici del
cambiamento climatico tra coloro che coltivano il cibo del mondo, se non
nessuno. Gli agricoltori non devono leggersi i resoconti delle Nazioni Unite
per sapere quanto radicalmente sta cambiando il loro clima. E i
consumatori non hanno bisogno di studi accademici o di prove provate per
sapere che i prezzi degli alimenti sono in costante aumento. Ma forse potrebbe essere utile sapere che un report pubblicato dall’Institute of Development Studies nel Regno Unito
prevede uno spaventoso aumento dal 20% al 60% dei prezzi degli alimenti
per il 2050, a seconda del tipo di cibo, principalmente per la
diminuzione della resa dovuta al cambiamento climatico. E se pensate che
la cosa sarà dolorosa, il mondo intero potrebbe dover affrontare uno
shock ancora più grave: l’IPCC prevede che
un aumento di a 2,5°C nelle temperature globali costerà all’economia
globale fino al 2% della sua produzione, con una stima di 1,4 trilioni
di dollari all’anno. E potreste anche voler sapere che un report pubblicato la scorsa settimana dal gruppo Oxfam ci
avverte che il riscaldamento globale potrebbe far posticipare la lotta
contro la fame nel mondo per decenni, mettendo a rischio la vita di
altri 50 milioni di persone. Il mondo "è assolutamente impreparato"
per l’impatto sul cibo, ha detto Oxfam. Più del 75% della varietà dei
semi in tutto il modo è scomparso nell’ultimo secolo, e la spesa di
ricerca e sviluppo per l’agricoltura è ai minimi storici. Lester Brown, il controverso fondatore dell’Earth Policy Institute, afferma che ci troviamo di fronte un incombente "crisi alimentare",
non solo a causa del cambiamento climatico, ma anche per le sempre
maggiori scarsità d'acqua e per la conversione di terreni agricoli verso
usi non alimentari. Le grandi quantità di terreno utilizzate per la
produzione di biocarburanti e di grano per nutrire il bestiame stanno
riducendo i raccolti dei cereali di base, di cui le persone hanno
bisogno per sopravvivere. Ma non ci sbagliamo: le tensioni più forti per il nostro approvvigionamento alimentare verranno dal cambiamento climatico. "Il
sistema agricolo odierno è stato progettato per massimizzare la
produzione all'interno del sistema climatico che è esistito negli ultimi
mille anni", ha detto Brownt all’Harvard Crimson: "Ora,
improvvisamente, non sappiamo cosa succederà esattamente nel futuro.
Sappiamo che abbiamo bisogno di frenare il prima possibile." Tol, il ricercatore che ha lasciato l'IPCC in segno di protesta, ha detto che i contadini "si adatteranno".
Ma è come aspettarsi che gli scoiattoli si adattino a un incendio
boschivo. Come potrà Amani Peter, un giovane agricoltore che ho
incontrato in Tanzania, adattarsi se il suo pozzo si prosciuga? Come
farà a adattarsi al mais che appassisce, quando le piogge si fermano un
mese in anticipo, come hanno fatto lo scorso anno? E cosa faranno i nove agricoltori su dieci della Cina occidentale che non hanno un’assicurazione sui raccolti quando i raccolti di grano cominceranno a mancare? Anche l’agricoltore più brillante potrebbe non farcela. Sono cattive notizie, e sono parecchie. Quella buona? Che ci saranno
anche i vincitori nella roulette globale del cambiamento climatico. I
rendimenti per alcune colture che amano il caldo sono in aumento negli
Stati Uniti e in Canada, anche se l’agricoltura sta già soffrendo per i raccolti rinsecchiti nel sud-ovest degli Stati Uniti e per una siccità estrema in California. E l'IPCC ha invitato i politici a prepararsi, da subito: "Gli adattamenti del cambiamento climatico non sono un bizzarro ordine del giorno che non è mai stato provato",
ha detto Chris Field, co-presidente di uno dei gruppi di lavoro.
Ricordate il costo annuale di 1,4 trilioni di dollari del cambiamento
climatico? Se una piccola frazione di questa somma venisse spesa per la
ricerca sull’agricoltura locale, sarebbe di grande aiuto. Gli
agricoltori hanno bisogno di nuove varietà di semi, resistenti al
calore, che tollerino le frequenti siccità. Hanno bisogno di programmi
di sensibilizzazione per la loro formazione nelle tecniche di
coltivazione più all’avanguardia. E, naturalmente, dobbiamo smettere di
vomitare sempre più CO2 nell'aria. Proprio mentre suona l'allarme.
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti: - messaggi pubblicitari - messaggi con linguaggio offensivo - messaggi che contengono turpiloquio - messaggi con contenuto razzista o sessista - messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
Nessun commento:
Posta un commento
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)