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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
22 luglio 2013
LA CIA FINANZIA UNO STUDIO SULLA GEOINGEGNERIA
La CIA sta finanziando uno studio scientifico per determinare la
possibilità di alterare il clima del pianeta, con lo scopo di
scongiurare il cambiamento climatico, secondo alcuni documenti
rilasciati dalla National Academy of Sciences.
I documenti rivelano che il progetto avrà una durata di
21 mesi con un costo di 630 mila dollari ed una relazione finale
prevista per il 2014. Gli scienziati appoggiati dalla CIA studieranno
come i modelli meteorologici possano essere influenzati e modificati e
in tal modo valutare i potenziali impatti dei tentativi di
geo-ingegneria. Il sitoweb della NAS rileva che il finanziamento per lo studio proviene dalla “comunità di intelligence degli Stati Uniti“. William Kearney, portavoce della NAS, ha riferito a Mother Jonesche l’agenzia in questione è la CIA. Tali rivelazioni segnano la prima volta che una agenzia di intelligence finanzia pubblicamente un tale studio.
Un portavoce della CIA non ha confermato il coinvolgimento dell’agenzia, ma ha affermato che “è
‘naturale che su un tema come il cambiamento climatico l’Agenzia possa
collaborare con gli scienziati per comprendere meglio il fenomeno e le
sue implicazioni sulla sicurezza nazionale.” Sembra che la CIA abbia esternalizzato i suoi studi sulla
geo-ingegneria a seguito della chiusura di un proprio centro di ricerca
sul cambiamento climatico e la sicurezza nazionale nel 2012. La mossa è
arrivata dopo le critiche di alcuni membri repubblicani del Congresso,
secondo i quali la comunità d’intelligence non dovrebbe impiegare il
proprio tempo a ricercare come manipolare il clima. Il sito web della NAS afferma anche che lo studio comprenderà una “valutazione tecnica di un numero limitato di tecniche di geoingegneria proposte.” Una delle principali tecniche che sarà valutata, secondo i documenti, è “la gestione della radiazione solare“,
che consiste nello spruzzare particelle di aerosol nella stratosfera
per riflettere la luce del sole lontano dal pianeta – in altre parole le
scie chimiche.
Lo studio dovrà anche prendere in considerazione “la rimozione del biossido di carbonio (CDR)“,
che consiste nell’ estrarre il biossido di carbonio dall’aria
attraverso reazioni chimiche o nanospugne porose. Naturalmente,
l’anidride carbonica è fondamentale per ogni forma di vita sulla Terra,
quindi “succhiarla fuori dall’aria” potrebbe portare a conseguenze disastrose. Lo studio viene sostenuto anche da altre due agenzie governative – la NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration. Scrivendo di questo progetto, The New Scientist sottolinea che il coinvolgimento della CIA nella modificazione del clima non dovrebbe essere visto come qualcosa di sinistro.
“In effetti, l’interesse principale della CIA nella geoingegneria
non sta in alcun uso offensivo. Piuttosto, la comunità
dell’intelligence statunitense vede il cambiamento climatico come una
potenziale minaccia per la stabilità geopolitica globale, e quindi vuole
un’analisi approfondita delle opzioni di mitigazione. ”
I critici non crederanno certamente ad una dichiarazione così
ingenua, data la storia della CIA di sovversioni e rovesciamenti di
governi stranieri e nel fare qualsiasi cosa per garantire la stabilità
geopolitica. Le armi meteorologiche esistono da decenni, con la ricerca su tali
tecniche offensive che risalgono agli anni ‘50. Nel 1997, il Segretario
alla Difesa americano William Cohen ammise che le tecniche di
modificazione del clima erano state utilizzate attivamente dai governi per oltre 15 anni . L’esercito americano ha utilizzato tecniche di modificazione del clima dalla fine della guerra del Vietnam.
Basta guardare il cielo per aver conferma che i nostri governi, per volere di think tank, gruppi di “ricerca” e
delle organizzazioni ambientali radicali, sono già impegnati in questo
tipo di programmi. I nostri cieli sono pieni di nuvole artificiali che,
palesemente, non sono solamente le normali scie di condensazione degli
aerei. In realtà, come abbiamo riportato l’anno scorso, un progetto
sperimentale dell’Università di Harvard, finanziato dal fondatore di
Microsoft Bill Gates, ha visto migliaia di tonnellate di particelle di
zolfo essere spruzzate sopra il New Mexico, come parte di uno studio di
geo – ingegneria, nonostante il fatto che anche gli ambientalisti
convinti hanno allertato del pericolo che il processo avrebbe potuto comportare effetti catastrofici sull’ ecosistema della terra . Questo è solo un esempio di una pratica che ormai è attiva da anni, se non decenni. Gruppi come l’American Association for the Advancement of Science (AAAS),si incontrano regolarmenteper discutere i programmi di geo – ingegneria, in particolare l’irrorazione di aerosol nell’atmosfera. I livelli di alluminio, bario e stronzio nella nostra aria, acqua e
suolo sono aumentati in modo esponenziale, portando molti a concludere
che queste siano le conseguenze degli effetti dei radicali programmi di
geo – ingegneria che sono già in corso.
Un ulteriore studio dello scorso anno ha rivelato che il costo di un
massiccio programma per spruzzare particelle nella parte superiore
dell’atmosfera per oscurare il sole sarebbe di circacinque miliardi di dollari l’anno . Tuttavia, lo studio condotto dagli scienziati americani che scrivono sul Environmental Research Letters
ha completamente omesso di analizzare se un tale massiccio programma di
geo – ingegneria sia qualcosa di positivo e quali conseguenze
ambientali avrebbe. Anche il Carnegie Institution Science ha recentemente sostenuto che
spruzzare aereosol nell’atmosfera rappresenti un processo che “ridurrebbe del 20 per cento la quantità di luce solare che giunge in via diretta verso la terra” e farebbe sbiadire i cieli azzurri “ verso un bianco nebbioso “, come ha riportato il New Scientist.
Dato il fatto che la maggior parte delle innovazioni nel campo della
scienza e della tecnologia sono già in atto anni prima che vengano rese
note al pubblico, è ovvio che i programmi di geo – ingegneria basati
nello spruzzare particelle in atmosfera sono già in corso. Ora gli scienziati ammettono che le scie di condensazione degli aerei stanno creando “nubi artificiali” che bloccano il sole. Questa non è più una questione di dibattito. I “teorici della cospirazione“delle
scie chimiche, che sono stati ridicolizzati per aver ricordato che a
partire dalla metà degli anni ‘90 le scie lasciate dagli aerei a
reazione persistevano per ore, formando nuvole artificiali, avevano
ragione. Il Professore Keith Shine , della Reading University , ha detto al Daily Mail che “le
nuvole, costituite dai fumi degli aerei potrebbero persistere ‘per
ore’, privando le aree che si trovano sotto grande traffico aereo, come
Londra e le altre contee, del sole estivo.”
Il rapporto fa anche riferimento ad uno studio del 2009 del Met
Office che ha trovato che i venti ad alta quota non disperdono le scie
che poi si trasformano le nubi, coprendo sorprendentemente fino a 20
mila miglia. Come abbiamo documentato, i programmi di geo – ingegneria, basati
soprattutto sull’utilizzo di aerosol artificiali, erano già avviati anni
fa, anche presso il Savannah River National Laboratory del Dipartimento
dell’Energia (DOE) a Aiken, Carolina del Sud, che nel 2009 iniziò a
condurre studi che prevedevano l’immissione di enorme quantità di
particolato, in questo caso “microsfere di vetro con superficie porosa“, nella stratosfera.
Un altro programma sotto l’ Atmospheric Science Program sempre del Dipartimento dell’Energia è diretto a “sviluppare
la comprensione globale dei processi atmosferici che controllano il
trasporto, la trasformazione e il destino delle tracce di sostanze
chimiche e particolato legate al consumo di energia .” Il sito del DOE afferma che “l’ attuale obiettivo del programma è
la forzante radiativa degli aerosol sul clima: la formazione e
l’evoluzione degli aerosol e le proprietà di quest’ultimi che
influenzano direttamente e indirettamente il clima e i cambiamenti
climatici”
Questi programmi stanno già avendo l’effetto di bloccare la luce del
sole. L’emergere del fenomeno scie chimiche ha coinciso con una
diminuzione media del 22% della luce solare che raggiunge la superficie
terrestre. Nel 2008, un inchiesta del KSLA ha
scoperto che una sostanza che ha raggiunto la superficie da una delle
scie chimiche ad alta quota conteneva alti livelli di Bario (6,8 ppm) ,
piombo (8,2 ppm) e tracce di altre sostanze chimiche tra cui arsenico,
cromo, cadmio, selenio e argento. Di questi, tutti tranne uno sono
metalli, alcuni sono tossici, mentre diversi si trovano raramente o mai
in natura. Il notiziario si concentra sul bario, “segno distintivo delle scie chimiche“. KSLA ha trovato nei suoi campioni livelli di bario di 6.8 ppm , “più di sei volte il livello tossico fissato dall’EPA.” Il Dipartimento di Qualità Ambientale della Luisiana ha confermato che i livelli elevati di bario erano “molto insoliti“, ma ha commentato che “individuare da dove provenisse era una questione del tutto diversa” nel suo dibattito con KSLA.
KSLA ha anche chiesto a Mark Ryan, direttore del Centro Antiveleni,
gli effetti del bario sul corpo umano. Ryan ha commentato che “l’esposizione
a breve termine può provocare dolori allo stomaco e al petto e che
l’esposizione a lungo termine provoca problemi di pressione sanguigna.”
Il Centro Antiveleni ha inoltre riferito che l’esposizione a lungo
termine, come per qualsiasi sostanza nociva, contribuirebbe a indebolire
il sistema immunitario. Irrorazione di zolfo nell’atmosfera superiore è collegata sia con le catastrofi ambientali che con i problemi di salute umana. I seguenti effetti sulla salute sono legati all’esposizione allo zolfo.
- Effetti neurologici e variazioni comportamentali
- Disturbi della circolazione sanguigna
- Danni al cuore
- Effetti sugli occhi e sulla vista
- Problemi riproduttivi
- Danni al sistema immunitario
- Disturbi gastrointestinali
- Danni alle funzioni di fegato e reni
- Difetti dell’udito
- Disturbi del metabolismo ormonale
- Effetti dermatologici
- Soffocamento ed embolia polmonare
Anche lo scienziato Mark Watson, favorevole alla geoingegneria,
ammette che l’iniezione di zolfo in atmosfera potrebbe portare a “piogge acide, buco nell’ozono o a disturbi nell’andamento climatico.” Anche il meteorologo Alan Robock, della Rutgers University , ha “creato
simulazioni al computer che indicano che le nubi di solfato potrebbero
potenzialmente indebolire i monsoni estivi asiatici e africani,
riducendo la pioggia che irriga le colture alimentari di miliardi di
persone.” “Immaginate se abbiamo innescato una siccità o una carestia nel tentativo di raffreddare il pianeta“, ha detto Robock in una conferenza sulla geoingegneria nel 2010.
Il canadese Action Group on Erosion, Technology and Concentration (ETC), ha chiesto che tali esperimenti vengano fermati. ”Questo
esperimento è solo la prima fase di un piano molto più grande che
potrebbe avere conseguenze devastanti, tra cui grandi cambiamenti nei
modelli meteorologici cosi come provocare una siccità mortale“, ha affermato il gruppo in una dichiarazione scritta.
Fred Singer, presidente dello Science Environmental Policy Project e
scettico riguardo le teorie artificiali del riscaldamento globale,
avverte che le conseguenze dell’ armeggiare con il delicato ecosistema
del pianeta potrebbero portare rischi di vasta portata. “Se si esegue questa operazione su base continua, si potrebbe
deprimere lo strato di ozono e causare tutti gli altri tipi di problemi
che le persone preferiscono evitare,” ha detto Singer. Anche Doug Parr, capo scienziato britannico di Greenpeace, un
convinto sostenitore del riscaldamento globale causato dall’uomo – ha
bollato i tentativi di manipolare il pianeta come “stravaganti” e “pericolosi“.
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