Si accalcano in questi giorni diverse notizie riguardanti il tema più raccapricciante: l’esistenza di network pedofili in tutto il mondo. Più a margine, altre notizie paiono riguardare altro ma di fondo, hanno lo stesso tema. La sincronia tra tutte questi eventi – cioè, la sincronia di indagini e relative notizie – è disarmante. Tutto pare si stia concentrando in pochi giorni. Perché? 29 giugno: La polizia tedesca indaga su 30.000 sospetti pedofili. I soggetti si scambiavano informazioni in alcuni forum dandosi anche consigli su come rendere accomodanti i bambini. 4 luglio, si ha notizia dell’«Operazione 50 Community»: la Polizia Postale sgomina una rete online di pedofili residenti in ben 15 regioni diverse. Si sparge la voce che ci sarebbe di mezzo anche un personaggio famoso del web, ma nessuno fa il nome.
La nuova legge sulle manifestazioni sarà in grado di vietare le proteste previste se i pubblici ministeri greci vedono queste come una minaccia di disordini.
I cittadini greci hanno ripetutamente protestato ad Atene contro una nuova legge sulle manifestazioni che viene vista come una svolta repressiva. Le azioni pacifiche si sono intensificate in scontri con le forze dell’ordine. La polizia ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti. La nuova legge sarà in grado di vietare le proteste previste se i pubblici ministeri greci li vedono come una minaccia di disordini. Secondo le regole del documento, al fine di gestire qualsiasi dimostrazione, è necessario presentare una domanda in anticipo. E gli organizzatori si impegnano a garantire il corso pacifico dell’azione. Altrimenti, possono essere ritenuti responsabili. I sindacati associati alle forze politiche dell’opposizione hanno chiesto un’azione di massa contro la legge.
Ben sappiamo come l’informazione sia lo specchio necessario per fornire quel feedback della coscienza collettiva indispensabile per il singolo individuo nell’orientamento del suo bisogno umano di essere e di capire ed ancor più importante per la collettività civile nel suo bisogno di avere un referente affidabile in cui riconoscersi come entità che vive, partecipa e si sviluppa nella costruzione del reale. L’informazione è il senso stesso della dignità di vivere nella libertà possibile e condivisa dell’identità comune. È paragonabile agli specchietti retrovisori ed ai fari di un’auto come prolungamenti sensoriali del guidatore. A patto che sia lui a guidare, ovviamente. La sensazione diffusa da molto tempo ormai è che, invece, ci sia una sorta di direttività esterna, una cappa opaca che filtra e predispone il flusso delle notizie riducendole ad una sorta di prescrizione di orientamento del pensiero e delle opinioni su una linea omogenea, diffusa su scala mondiale, che non ammette confronti o dubbi sull’interpretazione di eventi talvolta veri, spesso improbabili, ma a cui viene dato un risalto artificiale.
Samidoun: Oggi e nei giorni precedenti, abbiamo visto decine di mobilitazioni in città e villaggi di tutto il mondo, dalla marcia di Ramallah organizzata da Samidoun Palestina a migliaia di persone nelle strade di Parigi e New York, alle piccole attività nelle città locali dove la gente si sente costretta ad uscire per resistere a quest'ultima ingiustizia. Abbiamo visto una partecipazione massiccia a Gaza, abbiamo visto carovane di auto, gente che camminava e ogni tipo di azione. Cosa pensi che significhi questo? I palestinesi si stanno svegliando dal grande inganno del cosiddetto "processo di pace" e degli accordi di Oslo. Si tratta infatti di un percorso di tradimento guidato da Mahmoud Abbas. I palestinesi si sono resi conto fin dagli accordi di Oslo, negli ultimi 30 anni, che non c'è speranza che questo percorso permetta loro di far valere i propri diritti.
Le dittature si instaurano in due modi: con impeto e violenza oppure a piccole dosi e cercando il consenso.
Il primo metodo non funziona più. L’Era della tv e dei social-media rende ormai impossibile la strada dei virulenti colpi di stato del passato. Oggi servono volti puliti e metodi gentili. Ma oggi come ieri è pur sempre necessario avere il sostegno del Deep State, media e magistratura compresi. Ed è quello che sta accadendo in Italia da fine febbraio in avanti: decreti-legge che delegano a semplici Dpcm la sospensione delle libertà fondamentali (compresa la libertà personale), protocolli della pubblica amministrazione che derogano alla legislazione ordinaria e infine l’esercizio del potere esecutivo attraverso lo stato di eccezione permanente, lo stato terapeutico. Media asserviti e magistratura silente, se non addirittura accondiscendente.
L’incessante avanzata del terrore da coronavirus è stata bloccata. I riottosi Serbi si sono ribellati al loro presidente dopo che quest’ultimo aveva minacciato di rimetterli agli arresti domiciliari.
Dopo due giorni di battaglie nelle strade, con decine di poliziotti ricoverati in ospedale, gli indomiti manifestanti hanno avuto la meglio: le autorità si sono arrese ed hanno rinunciato ai loro piani di bloccare Belgrado. Negozi, pub e ristoranti di Belgrado saranno sottoposti ad un coprifuoco precoce, ma questo è molto meglio del blocco totale che era stato previsto. Il Primo Ministro, la signora Brnabic, si è lamentata del fatto di non riuscire a capire perché la gente stesse protestando. Deve essere particolarmente tonta, questa signora, se, dopo due giorni di proteste, non è riuscita a capire che la gente non vuole il lockdown. Si tratta di un raro passo indietro da parte delle autorità, ha affermato il corrispondente della BBC a Belgrado. Questo è un eufemismo, nella miglior tradizione inglese. Io penso che si tratti di un precedente.
C’è qualcosa che non torna nella storia dell’arresto di Ghislaine Maxwell, la donna ricercata per sfruttamento della prostituzione minorile e già compagna del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein morto in circostanze ancora da chiarire lo scorso agosto. La versione ufficiale fornita dagli Stati Uniti, e riportata dai media internazionali, vuole che la 58enne si trovasse al momento dell’arresto, avvenuto il 1 luglio, in una lussuosa villa nello Stato del New Hampshire, nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti che affaccia sull’Oceano Atlantico. Il quotidiano americano Insider, così come altri media, racconta che gli agenti dell’FBI si sarebbero presentati davanti all’ingresso della villa, ricevuti da una donna di servizio.
A volte dare uno sguardo al settimanale britannico The Economist può essere un esercizio utile. Non certo per ascoltare il consumato verbo del neoliberismo anglosassone, ma per comprendere meglio quale sarà la prossima mossa delle élite. Dal momento che i principali azionisti di riferimento dell’Economist sono gli Elkann e i Rothschild, una delle famiglie di banchieri più potenti al mondo, ciò che appare sulla pagine di questo settimanale non va affatto trascurato. Questa rivista è nota soprattutto per le sue copertine spesso cariche di simboli che annunciano quali saranno gli scenari che hanno in mente gli ambienti del mondialismo che contano.
Un ex amico della coppia sostiene che tali registrazioni coinvolgerebbero persone potenti e che se l'accusata cade "porterà tutti con sé" Ghislaine Maxwell, l'ex partner di Jeffrey Epstein, avrebbe "una scorta segreta" dei sex tape del defunto miliardario americano e userebbe il materiale se dovesse negoziare la sua uscita di prigione, ha detto al Daily Mail un anonimo ex amico. I nastri avrebbero coinvolto personaggi noti e la celebrità britannica li avrebbe conservati perché "è sempre stata molto astuta" e non avrebbe passato così tanto tempo con Epstein senza avere una certezza: "se Ghislaine va giù, porterà tutti con sé", ha detto l'amico di lunga data della sospetta.
Un operazione strategica gestita da dietro le quinte dall'elite per schiavizzare l'umanita'. Questo è in poche parole il coronavirus. Il mondo dopo questo avvento non sarà più lo stesso saranno imposte leggi liberticide come nelle peggiori dittature. Bisogna reagire a questa onda di oppressione! Non dovete permettere ad un politico, giornalista, attore, cantante, virologo di turno di andare in televisione e minacciare TSO, quarantene ed altro ancora. Noi siamo esseri umani ed abbiamo il diritto all'autodeterminazione nessuno può imporci nulla!
La cura della pandemia e l’interesse delle società farmaceutiche
Chi si aspetta un vaccino contro il coronavirus o una cura rapida per il Covid-19 dovrà rivolgere le sue aspettative o preghiere a qualche laboratorio universitario o statale, uno di quelli che ancora ci sono al mondo. Se i primi ad arrivare a questo nuovo “Graal” saranno i laboratori commerciali internazionali, quelli grandi, avremo parecchi problemi.
Il fatto è che queste società (farmaceutiche) si preoccupano della nostra salute quanto McDonald si preoccupa della nostra pancia e sono società che hanno come obiettivo il far felici i loro azionisti con buoni dividendi.
I problemi, allora, possono essere il prezzo del vaccino o della cura ed una serie di ritardi deliberati nella distribuzione.
Giusto in tempo per l'inizio della presidenza tedesca del Consiglio dell'UE, un rapporto delle ONG in Germania e a Bruxelles mostra quanto sia grande l'influenza dei lobbisti sul governo tedesco e quindi anche sulle leggi dell'UE. Dal 1° luglio la Germania assumerà la presidenza del Consiglio dell'UE per sei mesi. Uno dei compiti principali sarà quello di combattere le conseguenze economiche della pandemia della corona. Ma devono essere prese anche altre decisioni innovative - dal Green Deal europeo alla tassazione delle imprese. Diverse ONG tedesche e di Bruxelles hanno indagato su quanto sia probabile che l'influenza dei lobbisti sia grande e su quanto sia stata grande in passato. Il rapporto è stato pubblicato da Corporate Europe Observatory e LobbyControl con il titolo "Tainted Love".
Il regime israeliano ha demolito lo stesso numero di case in Cisgiordania a giugno rispetto ai primi cinque mesi dell'anno in corso, lasciando centinaia di palestinesi senza casa, nel mezzo della pandemia da COVID-19, e in coincidenza con i piani per l'annessione israeliana di questaa zona, - già occupata dal 1967 dopo la fine della guerra dei sei giorni -, come denunciato lunedì scorso dall'ONG israeliana Betselem. Come riportato da questa organizzazione, 30 case sono state demolite nell'area C della Cisgiordania occupata, amministrate militarmente dalle forze israeliane, provocando lo sfollamento forzato di un centinaio di palestinesi, 53 dei quali minorenni.
Ci siamo già occupati della virulenta campagna politico-mediatica a favore del Mes che imperversa ormai da settimane nel nostro Paese. Abbiamo spiegato come la volontà di attivare questo meccanismo niente abbia a che fare con le enormi necessità economiche dell’Italia. Cosa c’è allora dietro a tanta foga, a tante falsità diffuse a piene mani dalle forze sistemiche? Ecco una domanda che può portarci lontano.
Ricapitoliamo anzitutto i termini della questione. Qualora attivato il Mes può fornire all’Italia un prestito pari al 2% del Pil, in soldoni 36 miliardi di euro. La propaganda vorrebbe farci credere che, a differenza di quello “vecchio”, il “nuovo” Mes sia privo di stringenti condizioni, ma – come abbiamo spiegato qui – ciò è falso. Al “nuovo” Mes si accede sì incondizionatamente, ma le regole statutarie di questa trappola ammazza-Stati scatteranno per statuto subito dopo.
Il Paese è allo stremo, lavoratori senza cassa integrazione e autonomi che non incassano, ma i giallo-rossi pensano all’omotransfobia e si apprestano ad iniziare la discussione in sede di commissione parlamentare alla Camera. Il disegno di legge in esame prende il nome dal relatore del testo, il deputato dem Alessandro Zan. La versione originaria veniva presentata alla Camera il 4 luglio 2018 con esame in commissione iniziato nell’autunno 2019, e reca modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale. Di cosa si tratta? Nel 2018, prima delle elezioni politiche, la maggioranza Pd-Ncd, cioè Renzi-Alfano (governo Gentiloni), con D. Lgs. 01/03/2018, n. 21, introdusse nel codice penale gli articoli 604 bis e ter. Il primo punisce la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, il secondo prevede le circostanze aggravanti.
Nel giugno 1967, Israele ha sfollato oltre 400.000 palestinesi a seguito della Guerra dei Sei Giorni. La Naksa (battuta d'arresto) è l'ondata più importante di espulsione dei palestinesi dopo la Nakba del 1948, con la conseguente presa della Striscia di Gaza, di Gerusalemme e della Cisgiordania da parte di Israele. Decenni dopo, il Consiglio di sicurezza dell'Onu sente ancora di aver compiuto il suo dovere attraverso laRisoluzione 242 che considera il ritiro di Israele dai territori occupati un "principio", piuttosto che un obbligo. Naksa è sinonimo di occupazione militare di Israele - un termine che ha eclissato il colonialismo e che protegge Israele dalla responsabilità.
In un recente saggio del Wall Street Journal, "In attesa della fine dell'umanità",Adam Kirsch rappresenta una spinta tecnologica, spinta dalla pandemia globale di coronavirus, che abolirebbe la morte:
"La vita eterna attraverso la tecnologia avanzata sembra un sogno irrealizzabile per una società che, fino a poco tempo fa, aveva difficoltà a produrre abbastanza maschere per salvare la vita di medici e infermieri. Eppure Covid-19 potrebbe rivelarsi proprio il tipo di crisi necessaria per sovralimentare gli sforzi per creare quello che i suoi sostenitori chiamano un futuro "transumano". Con la nostra fragilità biologica più ovvia che mai, molte persone saranno pronte ad abbracciare il messaggio della Dichiarazione transumanista, un programma in otto punti pubblicato per la prima volta nel 1998: “Immaginiamo la possibilità di ampliare il potenziale umano superando l'invecchiamento, le carenze cognitive, involontario sofferenza e il nostro confinamento sul pianeta Terra".