Il 1° giugno 2018, Diane Greene ha annunciato che Google non rinnoverà il contratto con il governo degli Stati Uniti. D'altra parte, sono stati firmati i principi di lavoro, alcuni dei quali menzionano "benefici sociali" o "sicurezza" come una delle loro basi etiche.
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19 luglio 2018
"Etica Artificiale"
Nel 2017, il gigante di Internet Google ha firmato un contratto con il Dipartimento della Difesa statunitense per fornire un'intelligenza artificiale ai suoi droni militari. Per anni, l'uso di tali droni è stato criticato e denunciato per i suoi devastanti effetti collaterali, sia in termini di morti non programmati che di effetti psicologici, culturali e ideologici a lungo termine. Di conseguenza, diversi tecnici all'avanguardia, come l'ingegnere Jeff Dean, avevano firmato una protesta contro l'uso di armi autonome con intelligenza artificiale. Dodici di loro si sono dimessi dalle loro posizioni.
Il 1° giugno 2018, Diane Greene ha annunciato che Google non rinnoverà il contratto con il governo degli Stati Uniti. D'altra parte, sono stati firmati i principi di lavoro, alcuni dei quali menzionano "benefici sociali" o "sicurezza" come una delle loro basi etiche.
Il 1° giugno 2018, Diane Greene ha annunciato che Google non rinnoverà il contratto con il governo degli Stati Uniti. D'altra parte, sono stati firmati i principi di lavoro, alcuni dei quali menzionano "benefici sociali" o "sicurezza" come una delle loro basi etiche.
16 gennaio 2018
La Nuova Riforma: 33 tesi per una riforma della disciplina economica
Il 12 dicembre, in coincidenza con il 500° anniversario delle tesi di Lutero, un gruppo di economisti e studenti ha "affisso" alla London School of Economics un elenco di raccomandazioni per procedere a una riforma economica.
Queste 33 tesi,
preparate da studenti, economisti e accademici, riunite da Rethinking
Economics e New Weather Institute, sostenute da eminenti economisti e
leader politici, come la parlamentare britannica Caroline Lucas,
riassumono una critica dettagliata della corrente principale della
disciplina economica.
Famosi economisti come Mariana Mazzucato, Kate Raworth, Steve Keen, insieme a Sally Svenlen, studentessa di Rethinking Economics, hanno preso parte a un atto presieduto da Larry Elliott, capo della sezione Economia di The Guardian , in cui hanno discusso le 33 tesi, insieme alla richiesta di riforme.
Famosi economisti come Mariana Mazzucato, Kate Raworth, Steve Keen, insieme a Sally Svenlen, studentessa di Rethinking Economics, hanno preso parte a un atto presieduto da Larry Elliott, capo della sezione Economia di The Guardian , in cui hanno discusso le 33 tesi, insieme alla richiesta di riforme.
L'evento
si è svolto martedì 12 dicembre presso l'University College di
Londra e, una volta terminato, i partecipanti, il pubblico e gli
studenti sono andati alle porte della London School of Economics dove
hanno affisso le loro tesi e richiesto quella riforma.
12 gennaio 2018
La metabolizzazione della bugia
Finchè si riesce a tenerlo nascosto, uno sporco segreto rimane tale. Quando diventa impossibile nasconderlo, allora nasce una serie di bugie atte a mascherarlo. E teoricamente, se possibile, anche a farlo metabolizzare dalla società, in modo che quello che una volta era un problema, in futuro non lo sia più.
Una volta le scie chimiche erano uno sporco segreto. Ora che il segreto è stato svelato, le scie chimiche diventano ufficialmente delle innocenti "scie di condensa". La foto che pubblichiamo è stata scattata da un nostro lettore, Federico Ferrari, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. [...]
27 dicembre 2017
L'alternanza scuola-lavoro come inganno pedagogico
"Torniamo a educare i figli", recita il mantra degli adulti consapevoli. La nuova (vecchia) parola d'ordine dei genitori e degli insegnanti che hanno ancora un briciolo di sale in zucca, quelli che hanno resistito alla valanga di YouTube, Instagram e Spotify… è l'esercito dei padri che non prendono in mano il joystick della PS4, delle madri che non gareggiano con le figlie nell'indossare un abbigliamento giovanile e che non si sforzano di resistere al proprio inevitabile invecchiamento…
Ragazzini fuori controllo, irrispettosi, privi di profondità, incapaci di riflettere, persi nello scintillante mondo dell'iPhone. Preferiscono stare davanti a uno schermo piuttosto che andare a correre, chattare più che parlare davvero. Il mondo adulto disorientato e in preda al panico cerca risposte…
17 dicembre 2017
La scuola siciliana va alla guerra
Nel sistema educativo sembra non esserci più cittadinanza per la pace. Quella vera, disarmata e giusta. Nessuna intenzione di riflettere sul ruolo della Sicilia negli scenari di guerra planetari, sull’iperdronizzazione di Sigonella o sul MUOStro di Niscemi. Da Messina a Trapani, Catania o Comiso, “militari Usa brava gente”. E l’inno dei sommergibilisti prende piede. Sembrava avessimo chiuso con la retorica colonial-fascista-razzista e subito ci si imbarca nel sommergibile, pattugliatore o nave o velivolo da guerra con istruttori del 60° Stormo. Non mancano esercitazioni e addestramenti. Si osservano i droni militari. Torna prepotente il mito del supereroe combattente. Musica e propaganda bellica, scuola e forze armate: binomi utili e perfetti da replicare ovunque con la compiacenza di generali e ammiragli, presidi e docenti. Si aspettano tempi migliori per l’educazione alla pace.
10 giugno 2017, base militare della Marina militare di Terravecchia, Augusta, sede del Comando Marittimo Sicilia. Nel salone-teatro si esibiscono, uno dopo l’altro, i cori degli istituti scolastici di una delle cittadine più militarizzate d’Italia.
16 giugno 2017
Da peones del debito a schiavi salariati
Gli studenti sono una classe?
20 febbraio 2017
Bologna: Sulla polizia nell’università e i tornelli in biblioteca
Come spesso accade, i giorni che seguono una notizia di particolare rilevanza sono i giorni della polemica. È il caso degli scontri del 9 febbraio a Bologna fra gli studenti dei collettivi studenteschi e le forze dell’ordine, durante lo sgombero della Biblioteca della Facoltà di Lettere in Via Zamboni 36. Pubblicare dichiarazioni di studenti che prendono le distanze, discutibili petizioni che in poco tempo hanno raggiunto migliaia di firme, certo fa notizia e permette ai giornali di monetizzare le visualizzazioni, moltiplicando i click. Ma l’effetto finale di tutto questo è l’occultamento della questione principale dei fatti di Bologna, delle principali responsabilità di quanto avvenuto.
Nessuno più sta dicendo che l’intervento di un reparto della celere in tenuta antisommossa all’interno dei locali di un’università pubblica è oggettivamente inaccettabile e fuori dal mondo, sintomo di un’aggressività e di una gestione autoritaria dell’università a livelli impensabili fino a qualche decennio fa.
12 dicembre 2016
1986-2016: Ricordi di una violenta repressione
Nel dicembre 1986, in Francia, i liceali presto raggiunti da studenti e insegnanti, si mobilitarono contro la "legge Devaquet" che mirava ad aumentare il prezzo dei diritti di iscrizione all'università. Il movimento crebbe in misura considerevole e la repressione non si aspettava di dover affrontare una protesta tanto legittima quanto democratica. Bilancio: un morto, Malik Oussekine, e feriti gravi, tra cui François Rigal, Patrick Berthet, Jérôme Duval [l'autore di questo scritto] e molti altri. 30 anni dopo, Maurice Duval, padre e Jérôme Duval, figlio, ricordano.
Maurice Duval padre: Che ricordo hai del giorno del 4 dicembre 1986?
Jérôme Duval, figlio: Organizzati per la mobilitazione al Liceo Maurice Ravel e anche in coordinamento con le altre scuole superiori a Parigi, siamo andati alla manifestazione nazionale per portare le nostre rivendicazioni, la prima delle quali era l'abrogazione totale del progetto di legge.
24 giugno 2016
Joseph Stiglitz:"TPP e TTIP sono un tentativo da parte delle multinazionali di cambiare le regole del gioco contro il resto della società"
Joseph Stiglitz (Indiana, 1943) non è radicale. Il suo carattere, rivestito di un cauto ottimismo, e il suo impressionante curriculum, fanno di lui tanto un uomo d'ordine, quanto un riformatore. Eppure, il premio Nobel, che fu capo economista della Banca Mondiale alla fine degli anni novanta, dopo aver presieduto il Consiglio dei Consulenti Economici di Bill Clinton, è diventato un forte critico dell'establishment. Per qualcuno del suo pedigree, prendere posizione in favore del "no" al referendum greco sul piano di salvataggio, o gridare contro gli accordi di libero scambio, lo sfruttamento dei lavoratori, l'estorsione dei fondi avvoltoio alle nazioni indebitate e ciò che egli chiama la "depravazione morale" del settore finanziario, suggerisce un rinnovato slancio progressista, o forse una rivelazione. Eppure le posizioni di Stiglitz non sono cambiate molto - è il mondo che le mantiene che è cambiato. La marcia verso destra inarrestabile dell'ortodossia economica, insieme alla crescita della disuguaglianza, posizionano questo professore della Columbia University in contraddizione con i suoi presunti alleati, e anche con i suoi colleghi. Non sembra curarsene troppo. Stiglitz riceve CTXT nel suo ufficio alla Columbia per discutere del suo nuovo libro, The Great Divide: Unequal Societies and What We Can Do about Them (2015), che affronta le cause, le conseguenze e i pericoli del crescente divario tra ricchi e poveri. E perché niente di tutto questo è inevitabile.
9 febbraio 2016
Tunisia: “Abbiamo perso le nostre illusioni, i nostri sogni sono realistiˮ
Rym Ben Fraj, 31 anni, è tunisina, blogger, traduttrice, editrice, diplomata precaria, membro della rete di traduttori Tlaxcala. Lavora come giornalista freelance. La ringrazio per aver risposto alle nostre domande.
Milena Rampoldi: Quali sono i problemi principali della nuova generazione in Tunisia?
Rym Ben Fraj: La marginalizzazione economica, sociale e dunque politica e culturale.
La gioventù che ha fatto la rivoluzione non ha alcuna rappresentanza in parlamento o al governo. Ci sono almeno 250.000 diplomati disoccupati.
In certe regioni la disoccupazione raggiunge l’80% dei giovani.
La sola alternativa possibile – l’immigrazione clandestina – viene resa impossibile dal muro elettronico di Frontex nel Mediterraneo.
I giovani che si rifiutano di farsi reclutare dallo Stato Islamico non hanno più altro obiettivo che la rivolta.
Ma anche se organizzano una rivolta, lo stato non è in grado di soddisfare le loro rivendicazioni: una delle condizioni poste dalla Banca mondiale per i crediti concessi alla Tunisia consiste nel blocco delle nuove assunzioni nel settore pubblico.
Milena Rampoldi: Quali sono i problemi principali della nuova generazione in Tunisia?
Rym Ben Fraj: La marginalizzazione economica, sociale e dunque politica e culturale.
La gioventù che ha fatto la rivoluzione non ha alcuna rappresentanza in parlamento o al governo. Ci sono almeno 250.000 diplomati disoccupati.
In certe regioni la disoccupazione raggiunge l’80% dei giovani.
La sola alternativa possibile – l’immigrazione clandestina – viene resa impossibile dal muro elettronico di Frontex nel Mediterraneo.
I giovani che si rifiutano di farsi reclutare dallo Stato Islamico non hanno più altro obiettivo che la rivolta.
Ma anche se organizzano una rivolta, lo stato non è in grado di soddisfare le loro rivendicazioni: una delle condizioni poste dalla Banca mondiale per i crediti concessi alla Tunisia consiste nel blocco delle nuove assunzioni nel settore pubblico.
3 febbraio 2016
La buona scuola, di buono ha veramente nulla
La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, messa anche come preambolo alla Costituzione francese del 1791, le prime fasi della Rivoluzione, recita quanto segue: "considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti dell'uomo sono le uniche cause delle sciagure politiche e della corruzione dei governi….". L'ignoranza viene indicata come prima causa di ogni male sociale e politico. Ma anche questa osservazione, che pare essere "per sempre", soffre l'usura del tempo storico.
Qualche decennio fa, un caso emblematico, il vice presidente degli Stati Uniti, Dan Quayle, secondo di George Bush, nel giugno del 1992 durante una visita ad una scuola elementare di Trenton, nel New Jersey, corresse la parola patata - potato - ad uno studente di quel livello che l'aveva scritta in modo corretto, aggiungendo una e alla fine della stessa e dimostrando così di non sapere, neppure, scrivere la parola patata in modo corretto, facendo peggio di un ragazzino delle scuole elementari. Sonora dimostrazione che la cultura non sempre viene vissuta come antidoto ai mali sociali.
Qualche decennio fa, un caso emblematico, il vice presidente degli Stati Uniti, Dan Quayle, secondo di George Bush, nel giugno del 1992 durante una visita ad una scuola elementare di Trenton, nel New Jersey, corresse la parola patata - potato - ad uno studente di quel livello che l'aveva scritta in modo corretto, aggiungendo una e alla fine della stessa e dimostrando così di non sapere, neppure, scrivere la parola patata in modo corretto, facendo peggio di un ragazzino delle scuole elementari. Sonora dimostrazione che la cultura non sempre viene vissuta come antidoto ai mali sociali.
10 settembre 2015
New Orleans: dieci anni dopo "Katrina" segregazione sociale e razziale
Quando 29 Agosto 2005, l'uragano Katrina ha colpito la costa del Golfo del Messico, Larry Bradshaw e Lorrie Beth Slonsky, collaboratori del sito SocialistWorker.org, sono stati bloccati a New Orleans. Stavano partecipando da diversi giorni ad una conferenza di lavoratori per i servizi medici di emergenza (EMS), e non sono potuti andar via. Hanno trascorso gran parte della settimana seguente intrappolati dalle inondazioni e dal cordone della legge marziale, schierato intorno alla città.
Superstiti di Katrina si fanno strada tra gli edifici allagati
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Quando finalmente furono in grado di raccontare la loro storia su quello che era successo nel sito SocialistWorker.org, le informazioni si sono diffuse in tutto il mondo, contribuendo a svelare ciò che era realmente accaduto a New Orleans durante Katrina. Erano presenti, soprattutto quando centinaia di persone hanno cercato di attraversare un ponte sul fiume Mississippi prima di essere arrestate dalla polizia armata sparando munizioni sopra le loro teste. In questa intervista di Elizabeth Schulte, Lorrie Beth e Larry, alla luce dell'esperienza acquisita, dieci anni fa, parlano di ciò che è cambiato - e ciò che non è chiaramente cambiato - a New Orleans.
12 aprile 2015
Cattiva scuola
I mass media hanno preso a parlare di “buona scuola”
riguardo ai progetti di cambiamento che il governo in carica sta progettando
attraverso un Disegno di Legge. Ma a nostro avviso dovrebbero parlare di
“cattiva scuola”, perché questi cambiamenti non presagiscono niente di buono, e
l’intenzione sembra essere tutt’altro che positiva. Lo fanno capire diverse
idee già espresse dallo stesso Renzi.
Spieghiamo di cosa stiamo parlando: si vorrebbero
introdurre cambiamenti involutivi nella scuola, ad esempio, il governo ha
parlato di “chiamata in diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico,
senza rispettare i punteggi e quindi le graduatorie di merito. Questo sa molto
di “precedenza al raccomandato” o del tentativo di estromettere qualche
insegnante che ancora si prende il lusso di pensare con la sua testa.
Inoltre, l’altra idea del governo è quella di dare
“un rimborso per le spese di carattere culturale”, rimborso che potrebbe essere
per un massimo di 500 euro all’anno. Questa idea serve ad eliminare l’altra
idea a nostro avviso fondamentale: che ogni insegnante debba guadagnare uno
stipendio aggiornato ai costi reali dell’esistenza.
29 ottobre 2014
"LA PEDAGOGIA DEGLI 'OPPRESSI": PAULO FREIRE E LA STORIA DI UN MANOSCRITTO
E' stato 46 anni fa, quando nel Sud, come ora, cominciava la primavera...
Divennero grandi amici.
Quella sera, nel salutarsi, Freire disse di voler offrire loro un
ricordo in segno di gratitudine per gli anni di lavoro insieme: il
manoscritto di un libro scritto in perfetto corsivo, quasi senza
cancellature e diviso in quattro capitoli. Nella dedica ai suoi cari Jacques e Maria Edy, scrisse: "Vorrei che riceveste questo manoscritto di un libro che forse non serve, ma che incarna la profonda convinzione che ho negli uomini".
10 giugno 2014
LA TRUFFA DELL'UNITA' D'ITALIA: DAL LADRO GARIBALDI AI ROTHSCHILD
Il processo di Unità di Italia ha visto come protagonisti una sfilza
di uomini più o meno celebri, i cosiddetti padri del Risorgimento. Dal
nord al sud Italia ogni piazza o via principale si fregia di nomi
illustri: Garibaldi, Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele etc.
Il popolo viene indottrinato fin dalla più tenera età a considerare costoro dei veri eroi, gli artisti li raffigurano esaltando il loro valore in maniera da rafforzare il mito che li circonda. Innumerevoli sono infatti le opere d’arte che ritraggono l’eroe dei due Mondi ora a cavallo…ora in piedi che impugna alta la sua spada, alcune volte indossa la celebre camicia rossa…altre volte si regge su un paio di stampelle come un martire. Tuttavia un ritratto che di certo non vedremo mai vorrebbe il Gran Maestro massone, Giuseppe Garibaldi, privo dei lobi delle orecchie. E dire che nessuna raffigurazione potrebbe essere più realistica poiché al nostro falso eroe furono davvero mozzate le orecchie, la mutilazione avvenne esattamente in Sud America, dove l’intrepido Garibaldi fu punito per furto di bestiame, si vocifera che fosse un ladro di cavalli. Naturalmente nessuna fonte ufficiale racconta questa vicenda.
È dunque lecito chiedersi quante altre accuse infanghino le gesta degli eroi risorgimentali? Quante altre macchie vennero lavate a colpi d’inchiostro da una storiografia corrotta e pilotata? Ma soprattutto quale fu il ruolo dei banchieri Rothschild nel processo di Unità d’Italia?
Il popolo viene indottrinato fin dalla più tenera età a considerare costoro dei veri eroi, gli artisti li raffigurano esaltando il loro valore in maniera da rafforzare il mito che li circonda. Innumerevoli sono infatti le opere d’arte che ritraggono l’eroe dei due Mondi ora a cavallo…ora in piedi che impugna alta la sua spada, alcune volte indossa la celebre camicia rossa…altre volte si regge su un paio di stampelle come un martire. Tuttavia un ritratto che di certo non vedremo mai vorrebbe il Gran Maestro massone, Giuseppe Garibaldi, privo dei lobi delle orecchie. E dire che nessuna raffigurazione potrebbe essere più realistica poiché al nostro falso eroe furono davvero mozzate le orecchie, la mutilazione avvenne esattamente in Sud America, dove l’intrepido Garibaldi fu punito per furto di bestiame, si vocifera che fosse un ladro di cavalli. Naturalmente nessuna fonte ufficiale racconta questa vicenda.
È dunque lecito chiedersi quante altre accuse infanghino le gesta degli eroi risorgimentali? Quante altre macchie vennero lavate a colpi d’inchiostro da una storiografia corrotta e pilotata? Ma soprattutto quale fu il ruolo dei banchieri Rothschild nel processo di Unità d’Italia?
30 aprile 2014
CILE: Resistenza Linguistica Mapuche
Ramtukan (Intervista)
Resistenza linguistica Mapuche nella voce di una leader: intervista a Elisa Loncon Antileo
Mapuce zomo weycafe igkanielu mapuzugun
Di
Fernanda Sánchez Jaramillo Traduzione di Alba Canelli per TLAXCALA Resistenza linguistica Mapuche nella voce di una leader: intervista a Elisa Loncon Antileo
Mapuce zomo weycafe igkanielu mapuzugun
Elisa Loncon Antileo (nella foto) è una donna mapuche, linguista, membro della Rete per i diritti educativi e linguistici dei popoli indigeni in Cile, difende e parla il Mapuzugun oltre al castigliano e l'inglese. E' anche un'accademica presso l'Università di Santiago. Tuwvn: Origini
Quando
divenne consapevole della necessità di esercitare una resistenza
linguistica e della sua importanza per la sopravvivenza della lingua e
del popolo Mapuche?
Sapevo di parlare una lingua poco apprezzata socialmente, associata alla discriminazione subita da bambina per essere Mapuche, ma era una lingua che aveva un valore nella mia famiglia. Presi coscienza fin da piccola, del fatto che la mia cultura era importante e allo stesso tempo mi resi conto che era discriminata. Ci è stato insegnato fin da piccoli che è stato un errore chiamarci indiani, che chi arrivò qui pensava di essere in India. Appresi che non eravamo indiani, ma Mapuche.
1 marzo 2014
OLTRE LA GLOBALIZZAZIONE PER UNA SOCIETA' A DIMENSIONE "UMANA"
La Nazione è Indipendenza e Libertà delle comunità
Di Vàturu Erriu Onnis Sayli
SaDefenza
Di Vàturu Erriu Onnis Sayli
SaDefenza
Da dove partire?
Ovviamente dalla concezione di nazione, il significato da cui deriva la
parola nazione (nascita in latino) oppure dalla sua implicazione
sociale?
Una nazione (dal latino natio, in italiano "nascita") può riferirsi ad una comunità di individui che condividono alcune caratteristiche comuni quali la lingua, il luogo geografico, la storia ed un governo.^Il World Book Dictionary definisce la nazione come “la popolazione che occupa uno stesso luogo geografico, unita sotto lo stesso governo, e parlante usualmente la stessa lingua”. Un'altra definizione considera la nazione come uno "stato sovrano" che può far riferimento ad un popolo, a un'etnia, a una tribù con una discendenza, una lingua e una storia in comune."
Avendo chiaro il
significato che abbiamo sopra riportato, pensiamo a che tipo di società
deve assumere una nazione sovrana, come si determina, che aspetto
istituzionale deve avere e quali i valori deve esprimere per essere
tale.
Mancini: le nazioni costituiscono una dimensione naturale e necessaria della storia umana, la cui vitalità storica dipende tuttavia dalla loro libertà e indipendenza, dal fatto cioè di essere non un mero aggregato di fattori naturali e storici (territorio, lingua, ecc.), bensì un corpo politico e di possedere un governo, una volontà giuridica e leggi proprie. Senza lo Stato la nazione rischia di restare un corpo inanimato.
Mancini: le nazioni costituiscono una dimensione naturale e necessaria della storia umana, la cui vitalità storica dipende tuttavia dalla loro libertà e indipendenza, dal fatto cioè di essere non un mero aggregato di fattori naturali e storici (territorio, lingua, ecc.), bensì un corpo politico e di possedere un governo, una volontà giuridica e leggi proprie. Senza lo Stato la nazione rischia di restare un corpo inanimato.
17 giugno 2013
RFID: Piani del governo Usa per convincere i giovani a farsi "marchiare".
In una scuola nel Maryland è stato
installato PalmSecure, un sistema di scansione
biometrica che richiede agli studenti delle elementari di mettere la mano su
scanner a raggi infrarossi al fine di pagare il loro pranzo a
scuola. Le
sfumature uniche della mano di ogni singolo bambino verranno catalogate e
l'immagine criptata con un algoritmo numerico che viene combinato con il costo
del pasto.
PalmSource, una società giapponese specializzata in tecnologia biometrica offre questo "sistema di autenticazione" che è commercializzato come una necessità nel settore sanitario, bancario, della sicurezza, del governo, vendite al dettaglio e istruzione. La società fornisce anche una serie di chip RFID con capacità di memoria. Il costo per contribuenti e genitori dell'installazione di questo sistema di sorveglianza stile Grande Fratello in 43 scuole in Maryland è stimato in 300.000 dollari.
PalmSource, una società giapponese specializzata in tecnologia biometrica offre questo "sistema di autenticazione" che è commercializzato come una necessità nel settore sanitario, bancario, della sicurezza, del governo, vendite al dettaglio e istruzione. La società fornisce anche una serie di chip RFID con capacità di memoria. Il costo per contribuenti e genitori dell'installazione di questo sistema di sorveglianza stile Grande Fratello in 43 scuole in Maryland è stimato in 300.000 dollari.
PalmSource è in fase di sperimentazione
in Florida, Mississippi e Louisiana.
I responsabili del scolastico di Spring
Independent a Houston, nel Texas, affermano che "i lettori RFID situati lungo ogni campus sono utilizzati per
identificare la posizione degli studenti all'interno della struttura, e che
possono essere utilizzati per verificare la frequenza dello studente per il
finanziamento e le finalità del corso".
25 luglio 2012
"PROFUMO" ... DI AUSTERITY
Merito e formazione: riflessioni e spunti di dibattito verso l’autunno che viene
Di Niccolò Cuppini
Nelle ultime settimane il ministro Profumo ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle misure che vorrebbe applicare a partire dall’autunno nelle scuole e nelle università. Nell’ormai rituale mettere mano di ogni governo al sistema formativo, in un clima di riforma permanente, è bene considerare a mente fredda le proposte del banchiere come spunto per riprendere un ragionamento collettivo sul mondo della formazione, da un punto di vista dei movimenti. Utile in forma preliminare sottolineare come le esternazioni in questione non facciano altro che inserirsi in un filone discorsivo ormai ampiamente consolidato, a tratti estremizzandone i termini. Il “merito” è il baricentro attorno al quale ruotano le indicazioni fornite, e viene utilizzato da un lato come paravento per celare una sostanziale vuotezza delle proposte, e dall’altro come potenziale ariete per eventualmente proporre un ulteriore inasprimento delle misure contenute nel ddl Gelmini. Per completare il quadro va aggiunto che alcune settimane fa la ministra Fornero aveva esortato le famiglie italiane a non investire più nell’acquisto di case, bensì nella formazione dei propri figli.Leggi tutto...
11 luglio 2012
LETTERA APERTA AI DOCENTI DELLA SCUOLA ITALIANA
I. Un suicidio di massa. Nei libri sugli animali che leggevamo da ragazzi si raccontava la triste storia dei lemming. Questi piccoli roditori delle tundre nordiche, simili a criceti, a intervalli di tre o quattro anni, spinti dalla scarsità di cibo, iniziano a migrare. La conclusione di tali migrazioni è però drammatica: i poveri lemming finiscono per gettarsi in mare dalle scogliere, realizzando un autentico suicido di massa. Diventati adulti, abbiamo scoperto che questa storia, così impressionante e capace di colpire l’immaginazione di un ragazzo, è una leggenda, diffusa nel mondo, pare, da un documentario della Disney. Pur sapendola falsa, vogliamo però usare questa immagine del suicidio di massa dei lemming per iniziare a parlare della situazione dei docenti della scuola italiana. Enunciamo subito la nostra tesi fondamentale: la realtà della scuola italiana è caratterizzata da un suicidio di massa degli insegnanti. L’immagine dei professori-lemming descrive bene, a nostro avviso, alcuni aspetti decisivi delle vicende della scuola in questi ultimi anni. Le caratteristiche di tale suicidio di massa possono essere riassunte nei tre punti seguenti:
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