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27 gennaio 2020
Palestina: Pregiudizi e ignoranza tra i coloni israeliani nella West Bank
La scorsa settimana ho partecipato, da oratore, a un seminario patrocinato da un’organizzazione di destra (The Home) che appoggia la sovranità israeliana in tutta la Terra d’Israele, dal fiume al mare. Con me, le comitato e tra il pubblico, c’erano molti coloni israeliani. Seduto accanto a me nel comitato c’era un colono di Itamar, noto per una storia di violenze contro il palestinesi.
Non è un evento consueto per persone come me e come loro, con tali divergenze di idee, dibattere in pubblico in modo civile circa i problemi cruciali che riguardano il presente e il futuro di Israele. L’organizzatore dell’evento mi ha ringraziato, scusandosi, per la mia partecipazione, sapendo che stavo entrando nella ‘tana del lupo’, essendo l’unico ‘di sinistra’ nel gruppo degli oratori e affermando che sarei stato una piccolissima minoranza. Gli ho assicurato che sono molto abituato a essere una minoranza nell’Israele di oggi.
6 gennaio 2020
Il “caos creativo” americano colpisce ancora
L'incendio. L’obiettivo di Washington era ed è polverizzare gli Stati arabi e musulmani che possono opporsi a Israele, il guardiano degli Usa nella regione, e all’Arabia Saudita
Il nuovo anno americano si inaugura con un altro sconcertante capitolo della destabilizzazione permanente del Medio Oriente voluta da Washington: altro che ritiro degli Stati Uniti dalla regione. Colpire al cuore il regime iraniano e assestare una mazzata all’apparato di sicurezza sciita in Iraq.
Uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani e il suo braccio destro iracheno Abu Mahdi al Muhandisi, capo delle forze di mobilitazione popolare dei Kataib Hezbollah: questo è stato l’ordine di Trump anticipato 24 ore prima, pubblicamente, dall’ex agente dei servizi Usa Michael Pregent senza che per altro nessuno se ne accorgesse.
Uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani e il suo braccio destro iracheno Abu Mahdi al Muhandisi, capo delle forze di mobilitazione popolare dei Kataib Hezbollah: questo è stato l’ordine di Trump anticipato 24 ore prima, pubblicamente, dall’ex agente dei servizi Usa Michael Pregent senza che per altro nessuno se ne accorgesse.
10 novembre 2019
L'ultima guerra d'Israele: scenario apocalittico
Nel mio libro del 2011, The Wandering Who (L'errante chi? Un'inquietante introspezione nella psicologia ebraica), ho sviluppato il possibile scenario disastroso in cui Israele è il nucleo di un'escalation globale sulle capacità nucleari emergenti dell'Iran. Ho concluso che la sindrome da stress pre-traumatico di Israele (Pre-TSD) sarebbe stato al centro di tale sviluppo. "Lo stato ebraico e il discorso ebraico in generale sono completamente estranei alla nozione di temporalità. Israele è cieco alle conseguenze delle sue azioni, pensa solo alle sue azioni in termini di pragmatismo a breve termine. Al posto della temporalità, Israele pensa in termini di un presente prolungato".
5 novembre 2019
Essere o non essere uno stato ebraico, questo è il dilemma
I difensori di Israele ci devono una spiegazione. In primo luogo, insistono che Israele è e sempre deve essere uno Stato ebraico, cosa che non si riferisce alla religione ebraica ma al "popolo ebraico" ovunque, compresi gli ebrei che sono cittadini di altri stati e non cercano un nuovo paese di residenza. Per essere ebrei, secondo l'opinione prevalente, è sufficiente avere una madre ebrea (o essere stati convertiti da un rabbino ortodosso autorizzato). La fede in un creatore supremo dell'universo, nella Torah come parola di Dio e nel rituale ebraico non ha nulla a che fare con l'ebraismo (ignoriamo qui i molti problemi di questa concezione, tipo: come può esserci un ebraismo laico?).
Dalla sua fondazione, la definizione di ebraico è stata molto controversa all'interno e all'esterno di Israele. Il punto è che, come ha scritto l'antropologa RoselleTekiner, "quando il compito centrale di uno stato è importare persone da un gruppo etnico/religioso selezionato e sviluppare il paese solo a suo beneficio, è fondamentale essere ufficialmente riconosciuto come membro in buona fede di quel gruppo".
Dalla sua fondazione, la definizione di ebraico è stata molto controversa all'interno e all'esterno di Israele. Il punto è che, come ha scritto l'antropologa RoselleTekiner, "quando il compito centrale di uno stato è importare persone da un gruppo etnico/religioso selezionato e sviluppare il paese solo a suo beneficio, è fondamentale essere ufficialmente riconosciuto come membro in buona fede di quel gruppo".
22 settembre 2019
Israele: L'unico ghetto ebraico in Medio Oriente
Muro di separazione, Enzo Apicella |
Di Gilad Atzmon
The Only Jewish Ghetto in the Middle East
20 giugno 2019
ONU: L'Arabia Saudita colpevole dell'omicidio del giornalista Kashoggi
Il
principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman dovrebbe essere
indagato per l'omicidio del giornalista, secondo il rapporto
dell'ONU.
Come ha riferito dal quotidiano britannico, The Guardian, il principe ereditario dell'Arabia Saudita dovrebbe essere indagato per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi perché ci sono "prove credibili" che lui e altri alti funzionari sono responsabili per l'omicidio, secondo un rapporto ONU.
In un'accorata analisi di 100 pagine su quanto accaduto a Khashoggi lo scorso ottobre, Agnes Callamard, la relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la morte del giornalista è "un crimine internazionale".
Come ha riferito dal quotidiano britannico, The Guardian, il principe ereditario dell'Arabia Saudita dovrebbe essere indagato per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi perché ci sono "prove credibili" che lui e altri alti funzionari sono responsabili per l'omicidio, secondo un rapporto ONU.
In un'accorata analisi di 100 pagine su quanto accaduto a Khashoggi lo scorso ottobre, Agnes Callamard, la relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la morte del giornalista è "un crimine internazionale".
1 giugno 2019
Nuova Nakba?
Il martirio del popolo palestinese va avanti da 71 anni ed è lungi dall'essere finito. I falchi di guerra stanno attaccando. I governi di Stati Uniti e Israele distruggono palesemente tutti gli accordi, le risoluzioni delle Nazioni Unite, la legalità internazionale. In Medio Oriente, L'Iran è annunciato come il nuovo obiettivo di una politica assassina che minaccia di trascinare il mondo intero in una catastrofe mostruosa.
A 71 anni della Nakba, la pulizia etnica che ha accompagnato la creazione dello Stato di Israele, nuvole nere si addensano su Palestina, Iran e oltre. I falchi da guerra stanno attaccando. I governi degli Stati Uniti e di Israele distruggono palesemente tutti gli accordi, le risoluzioni delle Nazioni Unite, la legalità internazionale.
A 71 anni della Nakba, la pulizia etnica che ha accompagnato la creazione dello Stato di Israele, nuvole nere si addensano su Palestina, Iran e oltre. I falchi da guerra stanno attaccando. I governi degli Stati Uniti e di Israele distruggono palesemente tutti gli accordi, le risoluzioni delle Nazioni Unite, la legalità internazionale.
18 maggio 2019
Siria, Roger Waters dopo il rapporto su Douma pretende le scuse del Guardian
E ai governi Usa e Ue: "Che le immagini di queste vittime innocenti possano perseguitarvi"
La leggenda del rock Roger Waters si è riferito al recente studio presentato dal "Gruppo di Lavoro, Propaganda e Media" sulla Siria, omesso dall'OPCW che ha, di fatto, confermato che l'attacco con armi chimiche a Douma, in Siria, ad aprile 2018, è stata una messa in scena dei sedicenti "caschi Bianchi" per incolpare il governo siriano e scatenare una guerra contro Assad. Per Waters, adesso, i Governi di Francia Gran Bretagna e USA saranno perseguitati dalle immagini di innocenti morti per la farsa dei 'caschi bianchi', creduti dai governi occidentali.
La leggenda del rock Roger Waters si è riferito al recente studio presentato dal "Gruppo di Lavoro, Propaganda e Media" sulla Siria, omesso dall'OPCW che ha, di fatto, confermato che l'attacco con armi chimiche a Douma, in Siria, ad aprile 2018, è stata una messa in scena dei sedicenti "caschi Bianchi" per incolpare il governo siriano e scatenare una guerra contro Assad. Per Waters, adesso, i Governi di Francia Gran Bretagna e USA saranno perseguitati dalle immagini di innocenti morti per la farsa dei 'caschi bianchi', creduti dai governi occidentali.
9 aprile 2019
La soluzione a un unico stato ... ebraico!
Alcuni dei commentatori più avanzati sulla questione israelo-palestinese hanno convenuto tra loro che la "soluzione a uno stato" equivale a retorica vuota per la semplice ragione che la Palestina è già uno "stato unico": ha confini naturali, una rete elettrica e persino un prefisso internazionale (+972). Ma questa bellissima terra storica, che si estende dal fiume al mare, è dominata da un'ideologia straniera e ostile, razzista, suprematista e ignobile per gli indigeni del paese.
4 aprile 2019
Yemen: Bambini soldato reclutati da Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti
L'Arabia Saudita e
gli Emirati Arabi Uniti reclutano bambini poveri yemeniti da usare
nella guerra contro lo Yemen, rivela un'inchiesta di Al Jazeera che
ha ottenuto filmati esclusivi.
La rete televisiva
del Qatar, Al Jazeera ha pubblicato, lunedì scorso, un'inchiesta
esclusiva nella quale mostra la presenza di molti bambini soldati nei
campi di reclutamento delle forze guidate dall'Arabia Saudita e dagli
Emirati Arabi Uniti.
Il media del Qatar,
che ha anche intervistato uno di questi bambini e le loro famiglie,
hanno rivelato che molti ragazzi senza risorse sono stati addestrati
a combattere lungo il confine saudita con lo Yemen in cambio di uno
stipendio mensile.
28 novembre 2018
Organizzazioni umanitarie chiedono agli Stati Uniti di fermare il sostegno ai sauditi nello Yemen
Cinque importanti organizzazioni umanitarie internazionali stanno spingono affinché il governo degli Stati Uniti fermi il sostegno militare all'Arabia Saudita e alla coalizione che conduce la devastante guerra contro lo Yemen.
Solo fermando il sostegno militare degli USA all'Arabia Saudita nella sua aggressione allo Yemen, si potrebbero salverebbe milioni di vite, sostengono l'International Rescue Committee, Oxfam America, CARE US, Save the Children e il Norwegian Refugee Council.
Le organizzazioni avvertono che 14 milioni di persone sono a rischio di morire di fame se gli attacchi continueranno come al solito. Questa cifra è supportata dal Programma Alimentare delle Nazioni Unite.
Solo fermando il sostegno militare degli USA all'Arabia Saudita nella sua aggressione allo Yemen, si potrebbero salverebbe milioni di vite, sostengono l'International Rescue Committee, Oxfam America, CARE US, Save the Children e il Norwegian Refugee Council.
Le organizzazioni avvertono che 14 milioni di persone sono a rischio di morire di fame se gli attacchi continueranno come al solito. Questa cifra è supportata dal Programma Alimentare delle Nazioni Unite.
26 novembre 2018
Khan al Ahmar, l'ultima possibilità di sopravvivenza dello stato palestinese
L'obiettivo del governo israeliano è di collegare i due insediamenti coloni separando la città di Gerusalemme Est e Cisgiordania. Sono passati 70 anni dalla Nakba e Israele sta agendo contro il popolo palestinese con un'impunità che non sarebbe permessa ad un altro paese.
Nei giorni dal 2 al 7 novembre, ho accettato l'invito dell'Autorità palestinese per visitare la città di Khan al Ahmar, in Cisgiordania (Palestina). L'importanza di questa visita è fondamentale per lo sviluppo della costruzione dello Stato palestinese, dal momento che questa piccola enclave ha la importanza geostrategica enorme per gli interessi dell'occupazione e dell'oppressione di Israele sul popolo palestinese.
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29 agosto 2018
L’Operazione TP-Ajax della CIA: “ripulire” l’Iran dai comunisti
Sono passati 65 anni dal colpo di Stato del 19 agosto 1953, il primo organizzato dalla CIA e al quale ne seguirà una lunga lista per tutto il mondo. Era un segreto di Pulcinella, e Barak Obama nel 2013 riconobbe, senza chiedere scusa, l’implicazione del suo paese in quell’intervento che cambiò la storia dell’Iran.
Correva l’anno 1950. Il parlamento iraniano ottemperava ad una delle vecchie richieste della società: approvava la Legge di Nazionalizzazione del Petrolio e metteva fine al dominio della società British Persian Oil Company (BP la sua sigla), affidando il controllo sull'esplorazione, l’estrazione e la vendita dell’Oro Nero iraniano allo Stato. Gli sforzi del governo di Winston Churchill perché la legge includesse un emendamento che in realtà annullava l’essenza della legge stessa e che con trappole manteneva i privilegi del consorzio britannico non diedero i risultati desiderati.
18 maggio 2018
Teresa Aranguren: Trump e Netanyahu sono due supremazisti
Alle 21:00 di lunedì 14 maggio, quando si compie il 70° anniversario della proclamazione dello Stato di Israele, oltre 50 morti palestinesi (tra cui sei minorenni) e 2.400 persone ferite dal fuoco dell'esercito israeliano nel quadro delle proteste contro il trasferimento dell'Ambasciata USA a Gerusalemme da Tel Aviv.
La decisione di Washington diventa realtà solo un giorno prima che il popolo palestinese ricordi, come ogni 15 maggio, i 70 anni della Nakba ("catastrofe", in arabo), l'esilio forzato di migliaia di palestinesi dopo l'occupazione israeliana del loro territorio. Per questo motivo, abbiamo intervistato via email Teresa Aranguren, giornalista e scrittrice con una vasta e pluripremiata carriera che copre il Medio Oriente e il conflitto di Palestina e Israele e autore della Palestina. Il filo della memoria e Contro l'oblio.
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14 maggio 2018
70 anni di Nakba 25567 giorni di sumud
In questo 14 maggio 2018, i palestinesi commemorano il 70° anniversario della loro Nakba, la catastrofe che è stata per loro la proclamazione dello Stato di Israele.
Nel corso dei 25567 giorni da quella sinistra data, le quattro successive generazioni di palestinesi hanno dato prova di una costanza, una determinazione, in una parola, di un soumoud - una resilienza che costringe al rispetto. Alcuni per rimanere sulla loro terra, altri per tornare, e tutti con la stessa normale, naturale esigenza di vedere rispettato il loro diritto alla vita e alla terra. Un diritto universale e universalmente rispettato, tranne che per loro, e alcuni altri popoli, anche traditi dalla cosiddetta comunità internazionale (Sahrawi e Kashmiri).
I ventenni palestinesi che oggi sfidano l'occupante che li ha rinchiusi a Gaza sono i figli di coloro che hanno fatto la prima Intifada del 1987, i nipoti di coloro che hanno vissuto l'annessione del 1967, nipoti di coloro che furono cacciati dai loro villaggi nel 1947-1948.
Nel corso dei 25567 giorni da quella sinistra data, le quattro successive generazioni di palestinesi hanno dato prova di una costanza, una determinazione, in una parola, di un soumoud - una resilienza che costringe al rispetto. Alcuni per rimanere sulla loro terra, altri per tornare, e tutti con la stessa normale, naturale esigenza di vedere rispettato il loro diritto alla vita e alla terra. Un diritto universale e universalmente rispettato, tranne che per loro, e alcuni altri popoli, anche traditi dalla cosiddetta comunità internazionale (Sahrawi e Kashmiri).
I ventenni palestinesi che oggi sfidano l'occupante che li ha rinchiusi a Gaza sono i figli di coloro che hanno fatto la prima Intifada del 1987, i nipoti di coloro che hanno vissuto l'annessione del 1967, nipoti di coloro che furono cacciati dai loro villaggi nel 1947-1948.
15 aprile 2018
L’ipocrisia delle armi chimiche
L’ipocrisia di tutto ciò. Queste ignobili intenzioni. La noncuranza. Le vergognose bugie e scuse.
Non sto parlando del presidente USA dai tweet affrettati e impulsivi e dei suoi desideri di scappare dai raid della polizia sull’ufficio del suo avvocato -ovviamente c’è una connessione con la Russia.
E non sto parlando del suo ultimo scandalo. E’ possibile che in questo momento la vita con Melania non stia andando a gonfie vele. Meglio parlare di questo che sedersi con i generali e gli ex-generali e discutere seriamente di Russia e Siria.
Non sto parlando di Theresa May, che vuole evitare il discorso Brexit attraverso ogni tipo di distrazione possibile: gli attacchi di Salisbury, Douma -anche Trump. Quindi quando la povera signora pensava di aver ottenuto il consenso del Presidente USA, Trump ha telefonato a Macron. Cosa è tutta questa assurdità?
24 febbraio 2018
Guerra, dittatura e democrazia: cercate l'errore
"La vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata. Tre giorni di dibattito alla Conferenza di sicurezza di Monaco hanno dato questa diagnosi: l'Occidente si sente assediato, sfidato e destabilizzato. E i colpevoli prendono il nome di Russia e Cina, queste due potenze "revisioniste" che sfidano l'ordine mondiale liberale e seminano il dissenso negli Stati Uniti e in Europa. "Un pezzo di bravura, questa filippica! Pubblicato in La Croix il 18 febbraio 2018 sotto la penna di François d'Alençon, egli pretende di riassumere la conferenza internazionale annuale sulla sicurezza tenutasi a Monaco dal 16 al 18 febbraio. Poiché condensa perfettamente la pappa per gatti che costituisce il discorso ufficiale nei paesi occidentali, merita una visita.
Apprendiamo, quindi, che "la vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata". Se seguiamo il nostro analista, queste povere democrazie tremano come foglie. Questo è inquietante, ammettiamolo. Credere che la paura si installi, che gocce di sudore imperlino la fronte degli europei verdi di spavento. "Assediato, sfidato, destabilizzato", l'Occidente se la farà addosso? Ma ha paura di cosa, esattamente?
Apprendiamo, quindi, che "la vecchia lotta tra democrazie e regimi autoritari è tornata". Se seguiamo il nostro analista, queste povere democrazie tremano come foglie. Questo è inquietante, ammettiamolo. Credere che la paura si installi, che gocce di sudore imperlino la fronte degli europei verdi di spavento. "Assediato, sfidato, destabilizzato", l'Occidente se la farà addosso? Ma ha paura di cosa, esattamente?
19 febbraio 2018
Ricordando, da Gaza, le Fosse Ardeatine
Durante tutta la notte da Gaza city si sono sentiti gli echi dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Prima erano lontani, poi si sono fatti sempre più forti, infatti anche il quartiere Zeitun di Gaza city è stato bombardato. L’aviazione israeliana ha colpito per ore a nord, su Beit Hannoun, al centro, a est e a sud, da Gaza a Deir El Balah a Khan Younis a Abasan El Kabira.
Bombardano dal cielo, così non corrono rischi, uccidono senza essere uccisi e senza sporcarsi di sangue la divisa.
Perché questo nuovo massacro?
Perché 4 soldati israeliani sono rimasti feriti in un’esplosione mentre cercavano di rimuovere una bandiera palestinese che era stata issata vicino Abasan El Kabira sul confine palestinese della Striscia assediata.
Era una trappola, alla bandiera era collegato dell’esplosivo e chi avesse voluto rimuoverla avrebbe pagato le conseguenze dell’ingiuria alla bandiera. Così deve aver pensato chi ha preparato l’azione che ha portato alla rappresaglia.
Bombardano dal cielo, così non corrono rischi, uccidono senza essere uccisi e senza sporcarsi di sangue la divisa.
Perché questo nuovo massacro?
Perché 4 soldati israeliani sono rimasti feriti in un’esplosione mentre cercavano di rimuovere una bandiera palestinese che era stata issata vicino Abasan El Kabira sul confine palestinese della Striscia assediata.
Era una trappola, alla bandiera era collegato dell’esplosivo e chi avesse voluto rimuoverla avrebbe pagato le conseguenze dell’ingiuria alla bandiera. Così deve aver pensato chi ha preparato l’azione che ha portato alla rappresaglia.
18 febbraio 2018
Israele crea una "Blacklist" dei cittadini che sostengono il BDS
Israele ha annunciato piani per una lista nera di qualsiasi cittadino che osa sostenere la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
I cittadini o le organizzazioni che sostengono il boicottaggio di Israele e ricevono agevolazioni fiscali o che partecipano alle offerte governative si troveranno privati dei contratti e dei finanziamenti del governo, come ha annunciato il ministro delle finanze israeliano Moshe Kahlon.
Secondo il Middle East Monitor, i funzionari israeliani nel ministero degli affari strategici "si aspettano che venga compilato un elenco di cittadini e organizzazioni israeliani che supportano il BDS", oltre ad un "elenco esistente di gruppi stranieri che promuovono il BDS".
I cittadini o le organizzazioni che sostengono il boicottaggio di Israele e ricevono agevolazioni fiscali o che partecipano alle offerte governative si troveranno privati dei contratti e dei finanziamenti del governo, come ha annunciato il ministro delle finanze israeliano Moshe Kahlon.
Secondo il Middle East Monitor, i funzionari israeliani nel ministero degli affari strategici "si aspettano che venga compilato un elenco di cittadini e organizzazioni israeliani che supportano il BDS", oltre ad un "elenco esistente di gruppi stranieri che promuovono il BDS".
24 gennaio 2018
La Palestina brasiliana: Libertà contro l'Apartheid
Ho assistito alla prima televisiva del documentario "La Palestina Brasiliana", scritto e diretto dal regista e giornalista Omar L. di Barros Filho. Un lavoro tenero, pertinente, informativo e attuale, pieno di storie e ricordi commoventi di personaggi che si alternano con la stessa agilità e abilità, dando ritmo al film. Focalizzato sulla vita delle famiglie palestinesi residenti nello stato di Rio Grande do Sul, con radici ancora molto forti nella Palestina occupata, il documentario rivela la differenza abissale tra le vite degli immigrati della diaspora e quelle dei genitori e amici che continuano a vivere nella loro terra natale. Si afferma come un grido di libertà contro l'apartheid scioccante che colpisce il popolo palestinese, sottoposto per decenni all'indifferenza e ai pregiudizi di buona parte del mondo.
C'è una riflessione sulla distanza incommensurabile tra guerra e pace, dominio e libertà, odio ed empatia, tra essere e morire, infine sull'eterno conflitto tra violenza e natura nella condizione umana.
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