Dinnanzi all’interesse suscitato dalla corsa ai vaccini ogni altro argomento relativo al virus passa oggi in secondo piano. Ma nella lotta alla pandemia un aspetto importante, forse persino più importante dei vaccini, almeno fino a quando non sarà vaccinata una massa critica sufficiente ad arrestarla, sono le cure.
Ogni tanto qualche buona notizia la si coglie nei giornali, L’autorevole TimesofIsrael il 5 febbraio scorso titolava “Il nuovo farmaco israeliano ha curato 29 dei 30 casi di COVID moderati/gravi in pochi giorni”.
Debriefing di Haim Yativ, ingegnere, e del Dr. Hervé Seligmann, ex dell'Unità di Ricerca sulle Malattie Infettive Emergenti e Tropicali della Facoltà di Medicina dell'Università di Aix-Marseille. Haim Yativ e il dottor Seligmann hanno analizzato i dati sui vaccini di Israele in un articolo pubblicato sul sito Nakim.org.
Il Collectif citoyen de FranceSoir e l'associazione Bon Sens sono molto legati alle pubblicazioni, all'analisi dei dati, al feedback dei vari paesi sulla vaccinazione, ed erano interessati all'articolo. Abbiamo chiesto di intervistarli per capire la loro analisi e i suoi limiti.
Gli autori dell'articolo dichiarano di non avere conflitti o interessi se non quello di avere figli in Israele.
Secondo alcuni ingegneri aeronautici il bombo non può volare, però il bombo non legge le loro pubblicazioni e vola lo stesso. Secondo Pfizer & C. il 'vaccino' a RNA messaggero non può modificare il genoma, però il 'vaccino' non legge i comunicati di Pfizer e... Anzitutto alcune precisazioni:
P1. Il proverbiale calabrone non è un calabrone ma un bombo (Bombus terrestris) su cui un secolo fa Antoine Magnan e altri (1) scrissero che non poteva volare in base ai loro studi di aerodinamica.
P2. Il paradosso non è un paradosso, tanto che Magnan dovette correggere i propri studi invece che 'correggere' i bombi.
P3. il cosiddetto 'paradosso del calabrone' è diventato proverbiale per indicare la presunzione di tanti 'apprendisti stregoni' che pretendono di piegare la Natura alla loro visione ultra semplificata della realtà.
CDC Centro Prevenzione e Controllo Malattie Malattie Infettive Emergenti Volume 26, Numero 5–Maggio 2020 Jingyi Xiao1, Eunice Y. C. Shiu1, Huizhi Gao, Jessica Y. Wong, Min W. Fong, Sukhyun Ryu, and Benjamin J. Cowling
ABSTRACT
Ci sono state 3 pandemie influenzali nel 20° secolo e 1 finora nel 21° secolo. Le autorità sanitarie locali, nazionali e internazionali aggiornano regolarmente i loro piani per mitigare la prossima pandemia influenzale alla luce delle ultime prove disponibili sull’efficacia delle varie misure di controllo nel ridurre la trasmissione. Qui, esaminiamo la base di prove sull’efficacia delle misure di protezione personale non farmaceutiche e delle misure di igiene ambientale in contesti non sanitari e discutiamo la loro potenziale inclusione nei piani pandemici.
Brandy Vaughan, un tempo dipendente Merck, è uscita dall'azienda come whistleblower per denunciare le porcherie che vengono fatte in ambito vaccinale. Ha quindi fondato l'associazione antivax "Learn the Risk", molto attiva per mettere in guardia le persone sui rischi associati alle vaccinazioni che ha avuto una grandissima influenza sul pubblico.
A fine 2019 sono cominciate le intimidazioni, per cui ha deciso di cominciare a pubblicare dei video in cui spiega cosa le è successo, ed a scrivere post come questo dove spiega che siccome ci sono state molte mortI inspiegabili in tempi recenti (tra gli attivisti antivax, ndr), sarebbe stato meglio mettere in chiaro che non abbia mai avuto nessuna intenzione di suicidarsi, non abbia mai fatto uso di antidepressivi ed altri medicinali, che la sua salute fosse perfetta (provata da una batteria di esami fatti per stipulare un'assicurazione sulla vita), e che se le fosse successo qualcosa di tragico sarebbe stato da considerarsi foul play (un omicidio).
Se la Big Tech censura chiunque parli della verità sui danni causati dai vaccini, è anche perché non vogliono che si scopra quanto siano pericolosi i vaccini covid. Negli Stati Uniti e nel mondo, la gente muore a causa dei vaccini Covid-19. Molti altri soffrono di orribili convulsioni, paralisi parziale e altri bizzarri effetti collaterali e vengono ricoverati in ospedale.
Ecco una raccolta di alcune storie recenti sui pericoli dei vaccini Covid.19
I vaccini contro i coronavirus dovrebbero essere 'intelligenti', perché usano nuovi adiuvanti che possono colpire il sistema immunitario in modi specifici. D'altra parte, molti di loro potrebbero causare reazioni immediate di 'ipersensibilità' come anafilassi o convulsioni, o quella che sembra una reazione ritardata, cioè quella che sfocia in un disturbo autoimmune. Un adiuvante (dire 'add-joov-unt') è una sostanza che viene deliberatamente aggiunta a un vaccino per far avere un certo tipo di risposta immunitaria.
Se un vaccino contiene solo un antigene (per esempio un virus), non fa produrre abbastanza anticorpi, quindi vengono aggiunti adiuvanti per forzare una reazione e farla durare più a lungo:
Aggiornamento dati eventi avversi dopo la somministrazione del vaccino Covid Pfizer in Europa. L’EudraVigilance, la banca dati europea per la gestione e l'analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali autorizzati, ha aggiornato al 22 gennaio 2021 il report sugli eventi avversi rilevati in Europa al vaccino Covid di Pfizer/BioNtech Tozinameran (nome durante la sperimentazione: BNT162b2; nome commerciale: Comirnaty).
Sono stati segnalati 16.479 eventi avversi, di cui 13.317 nella fascia di età tra 18 e 64 anni. Di 13.846 casi è stato già registrato il Paese di provenienza della segnalazione.
Lo Stato con più eventi avversi è l’Italia con 4.783 casi.
L’ente di farmacovigilanza USA VAERS ha aggiornato i dati sugli eventi avversi dopo la somministrazione del vaccino Covid. Al 15 gennaio 2021 risultano 181 decessi Di seguito alcuni casi segnalati:
1. Donna di 50 anni residente nello Stato del Nebraska.
Le dichiarazioni dei funzionari sanitari e dei produttori di vaccini secondo cui i decessi e gli eventi avversi in seguito alle vaccinazioni COVID sono coincidenze non correlate, stanno diventando uno schema. Stanno anche privando le persone delle informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni informate.
La gestione ufficiale della scorsa settimana dei decessi di due danesi e di un medico di Miami a seguito dei vaccini COVID evidenzia le lacune del sistema di sorveglianza del governo nel rilevare le reazioni del vaccino dopo la commercializzazione.
Il nuovo vaccino Pfizer vanta un'ottima efficacia, ma ci sono però dei problemi, che sarebbe pericoloso ignorare. Anzitutto la fretta: i pochi dati sulla sicurezza possono far sfuggire alcuni casi non gravi di Covid. Mancano i dati sul tasso di malattia asintomatica. I due morti dopo il vaccino destano qualche perplessità, non per il numero, ma perché non viene spiegato il nesso di causalità, cioè come e se sia stata esclusa la correlazione col vaccino o se sia stato il fattore scatenante. Ma la cosa più grave è che si sia deciso di concludere la ricerca anzitempo, senza decidere di monitorare gli effetti avversi del vaccino. Privilegiare l’efficacia (discutibile) sulla sicurezza è poco etico e poco scientifico.
Il N. England Journal of Medicine ha pubblicato i primi risultati del trial di fase 2/3 del vaccino anticovid Pfizer (si chiama BNT162b2).
Si è discusso molto in questi mesi sui tempi record in cui sono stati realizzati e approvati i primi vaccini per il Covid-19. Molti esperti del settore avevano sottolineato all’inizio della diffusione del virus che sarebbero stati necessari almeno due anni per avere un vaccino contro il nuovo virus. Queste previsioni sono state polverizzate con la realizzazione di molti vaccini in appena un anno. Ci si chiede dunque se il periodo impiegato sia stato sufficiente per effettuare tutti i test necessari ad assicurare la distribuzione di un prodotto sicuro. Il dibattito pubblico è molto acceso su questo tema: la sperimentazione del vaccino è stata troppo breve?
Il parere di Loretta Bolgan, della Harvard Medical School di Boston: “Alterazioni epigenetiche e infertilità”
Mentre si ascolta Loretta Bolgan parlare del vaccino, la sensazione è quella di una roulette russa. Laurea in chimica e tecnologia farmaceutiche, dottorato in scienze farmaceutiche e research fellow alla Harvard Medical School di Boston. È ricercatrice industriale per aziende che producono kit diagnostici e si è occupata di registrazione di farmaci.
La dott.ssa Bolgan teme, nell’ordine, “un rischio gravissimo di reazione avversa fatale; il pericolo di reazioni autoimmuni, di malattie gravi a carico del sistema nervoso; la possibilità che si verifichino alterazioni epigenetiche, ovvero capaci di modificare l’espressione dei geni. Infine, l’ipotesi che possa essere attaccato il sistema riproduttivo con lo spettro dell’infertilità”.
Quattro dei decessi sono stati registrati nel gruppo del placebo e due nel gruppo del vaccino. Tuttavia, la multinazionale "osserva" che nessuna delle morti è stata collegata al farmaco.
La U.S. Food and Drug Administration (FDA) ha confermato in documenti di briefing rilasciati martedì che sei persone sono morte durante la sperimentazione del vaccino coronavirus sviluppato da Pfizer e BioNTech, ma nessuno di questi decessi è stato collegato al vaccino, che si è dimostrato "sicuro ed efficace"(sic!).
E' incredibile come tutti i 90enni morti con 3-4 patologie gravissime pregresse, ma positivi all'inaffidabile tampone PCR, siano stati catalogati come morti di Covid-19 senza nessun ulteriore accertamento, quando persino sul foglietto illustrativo dei tamponi Xpert® Xpress SARS-CoV-2, attualmente in uso, sia specificato che:
Allarmati dal crescendo di notizie sulla pandemia da Covid19 in corso, osserviamo la scomparsa della verità sostanziale dei fatti dall’informazione confusa ed inquietante che arriva sia dalle istituzioni sia dalla stampa, cosa che costituisce un grave attentato agli interessi sostanziali della nazione.
La narrazione si arricchisce ogni giorno degli appelli di scienziati non sempre qualificati, sedicenti “esperti” di diverse discipline, i quali, osservati i dati diffusi dai media, chiedono a gran voce un inasprimento delle misure di limitazione degli spostamenti, al fine di limitare il contagio. Tali appelli sono ripresi ed amplificati nuovamente dalla stampa con allarmismo parossistico ed utilizzati dal Governo per supportare le misure di contenimento che, a loro volta, vengono rilanciate con accorta drammatizzazione. L’effetto complessivo è un innalzamento del livello di ansia, in una spirale che impatta drammaticamente le vite dei cittadini, ma non l’andamento dell’epidemia.
Una svolta dai tratti storici da qualche giorno ha acceso i riflettori sul MetodoDi Bella e le controverse vicende note alle cronache. “Con sentenza in data 23.11.2020 il Tribunale di Catanzaro – si legge sul sito ufficiale metododibella.org – ha riconosciuto il diritto di un paziente del Dott. Di Bella, malato di tumore al pancreas, ad ottenere la somministrazione gratuita dei farmaci da parte dell’ASL”.
Bill Gates sta, a tutti gli effetti, finanziando e promuovendo nuove tipologie, non ancora testate, di vaccini che dovrebbero, in qualche modo, proteggerci dai letali effetti di questo nuovo coronavirus e consentirci di tornare, più o meno, alle nostre vite “normali.”
Il gigante farmaceutico Pfizer ha annunciato quelli che, secondo l’azienda, sarebbero i risultati spettacolari dei test preliminari su esseri umani. Per ottenerli ha utilizzato una tecnologia sperimentale, conosciuta come editing genetico (in questo caso editing genetico mRNA) mai utilizzata prima per realizzare un vaccino. Prima di correre a farci fare l’iniezione, sperando che ci dia l’immunità, ci sono alcune cose che dobbiamo sapere su questa tecnologia sperimentale e sulla sua dubbia affidabilità.
Le scienze esatte sono discipline teoriche, basate su rapporti numerici astratti. La medicina ha come oggetto la cura del corpo umano, e pur condividendo gli stessi organi e lo stesso funzionamento di massima, ogni corpo umano è differente. E ogni corpo umano reagisce in modo differente sia ad un agente patogeno che ad un dato trattamento sanitario. Per questo, la medicina non è una scienza ma una pratica[1]. Una pratica che deve essere – e non può che essere – adeguata di caso in caso, tramite la conoscenza del singolo paziente, delle sue reazioni, delle sue condizioni, delle sue caratteristiche. Questo è infatti il significato di “curare”: “prendersi cura”.
Con la radiazione del dr.Roberto Gava l’ordine dei medici ha svelato la sua vera anima, che non è – come si potrebbe pensare – quella di salvaguardare la salute pubblica, ma quella di salvaguardare la reputazione propria e gli interessi economici altrui (di big pharma, chi altro?).
Il dr.Gava si distingue per una carriera ineccepibile per il gran numero di specialità conseguite per l’enorme numero di pubblicazioni e di libri al suo attivo che lo rendono quasi unico, nel campo dei professionisti della salute.
Ma è il riconoscimento da parte dei suoi pazienti che lo rende ancora più eccezionale; io, nel mio piccolo, posso testimoniare un paio di esperienze dirette, l’ultima da parte del mio papà che rimase colpito dalla preparazione e dall’umanità di questo medico.
Nel numero recente della Rassegna Italiana di Sociologia (Fascicolo 3, pp 479-508, doi: 10.1423/98558) compare un interessante lavoro di Elisa Lello, sociologa dell’Università di Urbino, intitolato "Populismo anti-scientifico o nodi irrisolti della biomedicina? Prospettive a confronto intorno al movimento free vax." In esso si scientificamente le motivazioni della contrarietà alla legge sull’obbligo vaccinale, così come più in generale il fenomeno dell’esitazione o rifiuto vaccinale.
E’ un’analisi lunga e articolata del fenomeno, di cui qui posso dare solo una sintesi.
Si fa notare che le proteste contro la legge Lorenzin 119/2017 fossero state presentate come mere dimostrazioni di ignoranza e rifiuto della conoscenza scientifica, quindi assimilate al populismo e alle teorie del complotto, mentre le richieste non furono considerate degne di attenzione. I risultati di questa ricerca sfidano l'affidabilità di quelle critiche e propongono una visione articolata e più sfumata dei movimenti di protesta.