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7 maggio 2012
"La loro sorte è nelle nostre mani"
Appello alla solidarietà con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame
Khader Adnan ringrazia tutte le persone che lo hanno appoggiato durante il suo sciopero della fame e lancia un appello alla solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame.
Nel nome di Allah, Il Compassionevole, Il Clemente,
Allah sia lodato, che pace e benedizione abbracci i messaggeri di Allah.
Care persone libere di questo mondo, Cari oppressi e privi di diritti di tutto il mondo.Cari amici di
tutti, che stanno al mio fianco insieme al credo nella libertá e la
dignitá per il mio popoloe per i nostri prigionieri che languono nelle
prigioni dell'occupazione. Care donne e uomini liberi, giovani e
vecchi, gente comune ed elite intellettuali di qualsiasi luogo -Vi
parlo oggi con uno sfogo di speranza e dolore per ogni palestinese che
soffre sotto l'occupazione della sua terra,per ognuno di noi che é
stato ucciso, ferito o imprigionato dallo stato del terrore,che priva
le nostre vite di tutto ció che c'é di bello, anche il sorriso dei
nostri bambini e delle nostre famiglie.Sto parlando a voi in questa
prima lettera che segue la mia scarcerazione -pregando che non sia
l'ultima - dopo che Allah mi ha concesso la libertá, l'orgoglio e
dignitá.Ero un detenuto amministrativo nella cella dell'occupazione per
quattro mesi, dei quali 66 passati in sciopero della fame.
1 maggio 2012
Il Progetto dell’Associazione Riconquistare la Sovranità
Illustro il progetto dell’Associazione Riconquistare la Sovranità e
fornisco anticipatamente alcune delucidazioni utili per chi avesse
dubbi*.
1. L’analisi della situazione politica e l'obiettivo finale.
Alcuni
credono che non abbiamo molto tempo; che le cose stiano per precipitare;
che già alle prossime elezioni il popolo riuscirà, dietro la spinta di
forti movimenti di protesta, a
presentare liste popolari nazionali che sfidino il partito unico delle
due coalizioni. Purtroppo, non credo che abbiano ragione. Spesso la
realtà non coincide con i nostri desideri. Mi auguro che abbiano almeno
parzialmente ragione; ma credo che abbiano torto. D'altra parte, la
contestazione non si caratterizza per chiarezza di idee, che ancora sono
confuse e per certi versi discordanti.
Guardiamo
la Grecia. Vi sono stati negli ultimi anni diciotto importanti
scioperi; quattro di essi sono durati quarantotto ore; vi sono state
molte manifestazioni e incidenti. Vi era un partito comunista forte e
organizzato, più attento alla questione nazionale rispetto ai nostri
partiti comunisti. Vi è stato un rilevante crollo del prodotto interno
lordo. La disoccupazione ha raggiunto il 20%. Vi è stato l’azzeramento
del vertice delle forze armate e il commissariamento. Eppure, ancora non
è accaduto nulla. E soltanto il 30% dei Greci è favorevole ad uscire
dall’euro o dalla Unione Europea.
La macchina fabbricatrice dei sogni e delle menzogne ha lavorato in profondità, in Grecia come in Italia.
Il “sogno” dell’Unione europea, dell’euro e di una società in cui si
viveva a credito e si possedevano appartamenti che ogni anno crescevano
di dieci-quindicimila euro di valore (magari in misura superiore alle
somma annuale delle rate di mutuo da pagare!), lo hanno avuto in molti. Le
bolle promosse da tutti i legislatori lo hanno rafforzato.
23 aprile 2012
CI LIBEREREMO!
Ci libereremo dai vincoli dell'unione europea, propagandati come libertà: di circolazione delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci. Ci libereremo dall’imposizione della diabolica concorrenza, che non è sana competizione, la quale, tra l'altro, deve talvolta lasciare il campo ora alla cooperazione ora al monopolio.
Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.
Ci libereremo dal credito al consumo.
Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.
Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.
Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.
Ci libereremo dal credito al consumo.
Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.
Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.
2 aprile 2012
Riformare le controriforme attuate nell’ultimo ventennio da una classe dirigente esterofila e in preda alla depressione
Quinta parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (i link delle precedenti parti sono indicati in fondo all'articolo): § 8 Riformare le controriforme attuate nell'ultimo ventennio da una classe dirigente esterofila e in preda alla depressione.
Accanto alle direttive e ai
vincoli giuridici provenienti dall’Unione Europea, altre forze, di
natura “culturale”, parallele e in parte coincidenti con quelle
provenienti dall’Unione Europea, sovente riconducibili alla
colonizzazione dell’immaginario degli italiani operata dagli Stati Uniti
d’America, hanno spinto, nell’ultimo ventennio, la classe dirigente
italiana a modificare molteplici settori vitali dell’ordinamento
giuridico italiano.
27 febbraio 2012
Salviamo la Grecia dai suoi salvatori!
Nel momento in cui un giovane greco su due è disoccupato, 25.000 persone senza tetto vagano per le strade di Atene, il 30 per cento della popolazione è ormai sotto la soglia della povertà, migliaia di famiglie sono costrette a dare in affidamento i bambini perché non crepino di fame e di freddo e i nuovi poveri e i rifugiati si contendono l’immondizia nelle discariche pubbliche, i "salvatori" della Grecia, col pretesto che i Greci "non fanno abbastanza sforzi", impongono un nuovo piano di aiuti che raddoppia la dose letale già somministrata. Un piano che abolisce il diritto del lavoro e riduce i poveri alla miseria estrema, facendo contemporaneamente scomparire dal quadro le classi medie.
L’obiettivo non è il "salvataggio"della Grecia: su questo punto tutti gli economisti degni di questo nome concordano. Si tratta di guadagnare tempo per salvare i creditori, portando nel frattempo il Paese a un fallimento differito. Si tratta soprattutto di fare della Grecia il laboratorio di un cambiamento sociale che in un secondo momento verrà generalizzato a tutta l’Europa. Il modello sperimentato sulla pelle dei Greci è quello di una società senza servizi pubblici, in cui le scuole, gli ospedali e i dispensari cadono in rovina, la salute diventa privilegio dei ricchi e la parte più vulnerabile della popolazione è destinata a un’eliminazione programmata, mentre coloro che ancora lavorano sono condannati a forme estreme di impoverimento e di precarizzazione.
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L’obiettivo non è il "salvataggio"della Grecia: su questo punto tutti gli economisti degni di questo nome concordano. Si tratta di guadagnare tempo per salvare i creditori, portando nel frattempo il Paese a un fallimento differito. Si tratta soprattutto di fare della Grecia il laboratorio di un cambiamento sociale che in un secondo momento verrà generalizzato a tutta l’Europa. Il modello sperimentato sulla pelle dei Greci è quello di una società senza servizi pubblici, in cui le scuole, gli ospedali e i dispensari cadono in rovina, la salute diventa privilegio dei ricchi e la parte più vulnerabile della popolazione è destinata a un’eliminazione programmata, mentre coloro che ancora lavorano sono condannati a forme estreme di impoverimento e di precarizzazione.
22 febbraio 2012
LA VERITA' SULLA GRECIA
LETTERA ALL'OPINIONE PUBBLICA DI MIKIS THEODORAKIS
Esiste un complotto internazionale che ha l'obiettivo di cancellare il mio paese. E’ iniziato nel 1975 opponendosi alla civiltà neo-greca, è continuato con la distorsione sistematica della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale e adesso sta cercando di cancellarci anche fisicalmente con la mancanza di lavoro, la fame e la miseria. Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarlo, il pericolo della sparizione della Grecia è reale. Io lo colloco entro i prossimi 10 anni.
Di Mikis Theodorakis
Spitha-kap.grDi Mikis Theodorakis
Di noi, resterà solo la memoria della nostra civiltà e delle nostre battaglie per la libertà. Fino al 2009 il problema economico non era grave. Le grandi ferite della nostra economia erano la spesa esagerata per la difesa del paese e la corruzione di una parte dei politici e dei giornalisti. Per queste due ferite, però, erano corresponsabili anche dei paesi stranieri.
Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico. Questa emorragia continua ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri.
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Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico. Questa emorragia continua ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri.
12 febbraio 2012
DIVIDE ET IMPERA – IL PUGNO CHIUSO
Cos’è questo Impero che ci sovrasta e ci domina ? Questo Impero che inquina i nostri pensieri e ci impedisce di allargare lo sguardo e di agire ? Questo Impero che, giorno dopo giorno, mostra sempre più i contorni allucinanti di una nuova, postmoderna e imperturbabile macchina totalitaria ? Se io dovessi descriverlo ricorrerei alla figura enorme e strabordante di un parco giochi edificato su un immenso deserto, o – il che non è poi tanto diverso – di un supermercato ove, chi se lo può permettere, può acquistare qualunque prodotto, voluttuario, superfluo o di lusso che sia…
Fuori da questo gigantesco magazzino si concentra una massa composta da un numero incalcolabile di persone che, attratte da quel che luccica nelle vetrine, sogna di poter un giorno o l’altro entrarvi e poter acquistare tutto ciò che desidera, senza lesinare sul prezzo…
13 gennaio 2012
Appello per i migranti tunisini dispersi
Prova a immaginare: tuo fratello o tuo figlio parte e non dà più notizie di sé dopo la sua partenza. Non è arrivato? Non lo sai, potrebbe essere stato arrestato nello stato di arrivo che non prevede che si possa arrivare semplicemente partendo e che per questo arresta quelli che arrivano mettendoli nei centri di detenzione o in prigione. Aspetti qualche giorno, guardi immagini alla televisione del luogo in cui potrebbe essere arrivato, per sperare di vederlo. Capisci anche che tuo figlio o tuo fratello non è l’unico a non aver telefonato dopo essere partito.
Insieme alle altre famiglie chiedi allora alle autorità del tuo paese di informarsi, di capire se sono tutti in qualche carcere, speri che lo siano anche se temi che non vengano trattati bene. Ma le autorità non fanno nulla, non chiedono e non ti ascoltano, per mesi. Tu nel frattempo fai presidi, manifestazioni, parli con i rappresentanti di alcune associazioni, con i giornalisti, porti la foto di tuo figlio o di tuo fratello ovunque, ti affidi a ogni persona che viene dall’altro paese, le dai le foto, la data di nascita, le impronte digitali. Vuoi sapere.
Insieme alle altre famiglie chiedi allora alle autorità del tuo paese di informarsi, di capire se sono tutti in qualche carcere, speri che lo siano anche se temi che non vengano trattati bene. Ma le autorità non fanno nulla, non chiedono e non ti ascoltano, per mesi. Tu nel frattempo fai presidi, manifestazioni, parli con i rappresentanti di alcune associazioni, con i giornalisti, porti la foto di tuo figlio o di tuo fratello ovunque, ti affidi a ogni persona che viene dall’altro paese, le dai le foto, la data di nascita, le impronte digitali. Vuoi sapere.
9 gennaio 2012
INFIAMMARE LA FAME NEL MONDO: COME L'INDUSTRIA GLOBALE DEI BIOCOMBUSTIBILI STA CREANDO DISTRUZIONE DI MASSA
L'espansione globale dell'industria dei biocarburanti - in cui vengono utilizzati terreni agricoli e colture per produrre carburante per i veicoli da trasporto, piuttosto che cibo per gli esseri umani - è un fattore fondamentale per la drammatica escalation dei prezzi alimentari in tutto il mondo. [1]
In un nuovo libro, Massive Destruction [2], l'autore francese Jean Ziegler [3] mostra come l'industria dei biocarburanti e la più vasta agroindustria minacciano di provocare la fame nel mondo su una scala senza precedenti. Non è un incidente involontario, dice Ziegler. E' il risultato intenzionale delle politiche attuate dai governi legati a potenti corporazioni agro-alimentari nella loro ricerca del profitto privato. In questo modo, il conseguente aumento dei livelli della fame nel mondo può essere descritto come una forma di "omicidio calcolato".Ironia della sorte, l'industria dei biocarburanti viene promossa da società e governi come sostenibile, un'alternativa ai combustibili fossili "sicura per l'ambiente". In realtà, è solo un'altra forma dello sfruttamento sconsiderato di risorse che deriva dall'insaziabile profitto privato dell'elite nella produzione economica capitalista.
10 dicembre 2011
Attivisti a Gaza con l'ISM
L'International Solidarity Movement lancia un appello perchè nuovi attivisti si uniscano al nostro gruppo nella striscia di Gaza assediata.
Dopo avere lasciato la striscia nel 2003 in seguito agli omicidi di Rachel Corrie e Tom Hurndall, l'ISM Gaza è rinato nel mese di agosto 2008 quando attivisti ISM ed altri volontari hanno compiuto lo storico viaggio per rompere l'assedio di Gaza a bordo della prima free-gaza boat. Da allora e per oltre 3 anni di assedio, l'ISM ha mantenuto una presenza costante a Gaza.
Gli attivisti ISM hanno rifiutato di andarsene quando Israele ha iniziato a bombardare Gaza nel dicembre 2008. Durante i 23 giorni di devastanti attacchi, essi hanno accompagnato le ambulanze e fornito essenziali testimonianze.
La vita quotidiana a Gaza è un'atroce lotta. In palese violazione del diritto internazionale, Israele impone il limite di tre miglia marine ai pescatori. La “buffer zone”, unilateralmente imposta da Israele, divora oltre un terzo delle aree agricole della striscia, quelle che si trovano lungo il confine. Regolarmente viene sparato ai contadini e talvolta vengono uccisi con la sola colpa di coltivare la propria terra all'interno dei confini di Gaza.
6 dicembre 2011
Giustizia per Thomas Sankara Giustizia per l’Africa
Buongiorno a tutti, ad oggi, all'appello di giustizia per Thomas Sankara e per l'Africa abbiamo raggiunto 7.569 firme. Vi chiediamo di aiutarci ad arrivare ad 8.000 firme entro il 21 dicembre 2011, giorno dell'anniversario della sua nascita che sarà ricordato a Ouagadougou il 20 e 21 dicembre con la 3° EDIZIONE del Thomas SANKARA REVIVAL (segue programma).
Vi ricordiamo che per firmare l’appello dovete riempire il formulario che trovate al link http://thomassankara.net/spip.php?article878&lang=it. Il vostro indirizzo e-mail non sarà pubblicato Riceverete però una mail in cui vi sarà indicato un link sul quale dovrete cliccare perchè la vostra firma sia resa valida.
Condividete alla vostra mailinglist
Grazie
Comitato SankaraXX
Vi ricordiamo che per firmare l’appello dovete riempire il formulario che trovate al link http://thomassankara.net/spip.php?article878&lang=it. Il vostro indirizzo e-mail non sarà pubblicato Riceverete però una mail in cui vi sarà indicato un link sul quale dovrete cliccare perchè la vostra firma sia resa valida.
Condividete alla vostra mailinglist
Grazie
Comitato SankaraXX
1 dicembre 2011
Discorso di Thomas Sankara del 4 agosto 1985
Compagni della Rivoluzione democratica e popolare
Prima di tutto, vorrei chiedere a ciascuno di noi di osservare un
minuto di silenzio, minuto di silenzio in omaggio, alla memoria dei
nostri cari scomparsi, di tutti quelli che, conosciuti o sconosciuti,
hanno pagato con il loro sangue affinché oggi potessimo festeggiare il
II° anno della RDP. Vi ringrazio.
Onorevoli invitati del Burkina Faso, Rappresentanti del governo della
Repubblica del Mali, Rappresentanti del governo della Repubblica
francese, Rappresentanti della Jamahiriya araba libica popolare,
Rappresentanti della Repubblica del Ghana
Cari amici,
Compagni militanti e militanti della RDP.
Giusto un anno fa mi rivolgevo a voi, popolo burkinabè, per portarvi
il saluto militante della RDP, ripercorrevo la strada percorsa in un
anno, come voi apprezzavo la determinazione e la fermezza rivoluzionaria
nell’entusiasmo del Consiglio Nazionale della Rivoluzione (CNR) per
annunciare nuovi approdi davanti al vasto oceano di minacce e di sforzi.
Allora, io non ero che convinto della giustezza della nostra causa. In
quel momento io ero solo certo che lo scopo della nostra rivoluzione era
la rivoluzione stessa e cioè, questa ricerca costante della felicità
del nostro popolo, questo crescere della vita, questa creazione continua
di forme colorate, di limpidi paesaggi sulle rovine delle mura che ci
tenevano prigionieri.
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9 novembre 2011
Appello urgente: Non più detenzioni arbitrarie in Turchia!
L'opinione pubblica internazionale ha fatto orecchie da mercante alle cosiddette "operazioni KCK" che il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan e il suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) ha condotto negli ultimi due anni. Dietro la facciata della "lotta al terrorismo," il governo Erdogan ha usato i tribunali, la polizia e ogni mezzo per punire qualsiasi attivismo civico a sostegno dei diritti che richiedono i cittadini curdi in Turchia. In particolare, "le operazioni di KCK" hanno lo scopo di provocare paura tra gli attivisti, silenziare il dissenso e normalizzare le detenzioni arbitrarie di cittadini. Ironia della sorte, la soppressione del dissenso e della politica democratica da parte del governo Erdogan si è intensificata nel momento stesso in cui viene elogiata la "democrazia turca" come un modello per il mondo arabo.
Dal 2009, un totale di 7748 persone sono sotto custodia della polizia accusate di associazione con il KCK - un'organizzazione che si suppone sia il ramo urbano del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) - e 3895 sono stati imprigionati senza che ci siano notizie di procedimenti giudiziari nel prossimo futuro. Tra i cittadini che soffrono di questo pesante trattamento ci sono sindaci eletti, docenti universitari, membri di associazioni civiche, giornalisti, studenti, ricercatori, accademici e attivisti.
Dal 2009, un totale di 7748 persone sono sotto custodia della polizia accusate di associazione con il KCK - un'organizzazione che si suppone sia il ramo urbano del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) - e 3895 sono stati imprigionati senza che ci siano notizie di procedimenti giudiziari nel prossimo futuro. Tra i cittadini che soffrono di questo pesante trattamento ci sono sindaci eletti, docenti universitari, membri di associazioni civiche, giornalisti, studenti, ricercatori, accademici e attivisti.
16 ottobre 2011
Le ragioni di un’Assemblea – il programma definitivo
Fuori dall'euro! Fuori dal debito! – Assemblea Nazionale di Chianciano del 22 e 23 ottobre
di Stefano D’Andrea
Invito tutti i naviganti della rete che si imbatteranno in questo testo e in particolare tutti i lettori di Appello al Popolo - sia coloro che conosco personalmente, sia coloro che, con maggiore o minore frequenza, dialogano tramite i commenti, sia coloro che ci leggono in silenzio – a partecipare all'Assemblea Nazionale che si terrà il 22 e 23 ottobre a Chianciano Terme e dedicata al tema “Fuori dall’euro! Fuori dal debito!”. Chi non può pernottare è invitato a venire almeno un giorno, preferibilmente il sabato.
Spiego brevemente le ragioni e gli obiettivi dell'assemblea.
Mi sembra indubitabile che il cosiddetto "rifiuto del debito" non sia di per sé un programma. Non esprime i principi nuovi che dovrebbero disciplinare i rapporti economici.
31 agosto 2011
FINTA DI NIENTE
Dico ma, davvero davvero questi sapiens della politica non si rendono conto che hanno fallito in massa? È mai possibile che non si siano accorti e non si stiano accorgendo che il popolo li sta accerchiando e con sempre maggiore convinzione di fargliela pagare?
Un qualsiasi essere umano sano di mente, già, sano di mente, avrebbe caricato le valige nel bagagliaio insieme al bottino di una vita, una valanga inimmaginabile di denari sottratti al paese e via andare in una qualche paradisiaca località a godersi gli ultimi grassi rantoli di una vita da infami.Macchè! Sembrano quei rapinatori incalliti che dopo avere passato decenni a saccheggiare in qua e in la i beni migliori ed avere profanato ogni locale dove c’era qualcosa di valore anche presunto, mai sazi, si riuniscono tutta la banda insieme e dicono per l’ennesima volta: “facciamo questo ultimo colpo e poi ci ritiriamo”.
Di Moreno Corelli
Ad onore del vero il paese sperava che “l’ultimo colpo” l’avessero fatto ai tempi di mani pulite, e nessuno mai si sarebbe immaginato che dopo la tristissima epoca “Craxiana” che ha tappezzato la nazione di fazzoletti e pannolini, ci sarebbe stato un susseguirsi di operazioni catastrofiche tali da dovere aprire centinaia di inchieste, “piedi puliti, viso pulito, pancia pulita e colon pulito”.
Ma la parte più incredibile è che i “malfattori” i quali hanno svaligiato tutto, sono gli stessi che stanno raccontando alla nazione che “qualcuno” si è impossessato dei gioielli di famiglia e che non ci sono più gli ori, gli argenti, i soprammobili, i tappeti e la carta igienica.
26 agosto 2011
A CHI SI RIBELLA
A chi sa che fra un po’ dentro la scatola dei diritti non ci sarà più niente.
A chi paga tasse che non bastano mai, perché gli evasori sono troppi e se la ridono.
A chi è salito sui tetti, perché per terra non lo cagava più nessuno.
A chi si oppone ai marchionni, casual di fuori e gerarchi dentro, che pretendono servi muti e striscianti.
A chi non vuole più altre ‘grandi opere’ perché gli bastano quelle già fatte: grandi solo di corruzione, scempio e debiti che lasciano a chi verrà.
A chi ha osato alzare la testa contro una dirigenza arrogante protetta da divise e lacrimogeni.
A chi pretende un orizzonte certo e invece la Gelmini gli propone solo un precariato surrogato.
A chi è stanco di raccogliere pomodori al prezzo degli schiavi,
5 agosto 2011
BAMBINI PALESTINESI: TRA ABUSI E DIRITTI NEGATI
Ogni anno, decine e decine di giovani palestinesi vengono arrestati perché sospettati di aver scagliato sassi. I diritti dei minori devono essere rispettati, anche se hanno commesso un reato.
La legislazione militare deve essere emendata per garantire ai trasgressori in età minore le stesse tutele garantite dalla legislazione israeliana.
Fonte: http://www.btselem.org
3 luglio 2011
"GENUINO CLANDESTINO"
Prima presentazione nazionale di "Genuino Clandestino" (colore, 70 min) Ingresso libero - per chi vuole prenotare: genuino@insutv.it Il nuovo docu-film di insu^tv sui movimenti di resistenze contadine in Italia! Dopo "Una montagna di balle" Nicola Angrisano torna sul tema della difesa della salute e dell'ambiente contro la speculazione e il potere della grande distribuzione e delle multinazionali.
MERCOLEDI 6 LUGLIO ore 18.00
CINEMA MODERNISSIMO | sala 1
Via Cisterna dell'Olio - centro storico di NapoliMERCOLEDI 6 LUGLIO ore 18.00
CINEMA MODERNISSIMO | sala 1
Interverrano gli autori e alcuni dei protagonisti.
17 giugno 2011
Lettera di sostegno e solidarietà al Movimento Nazionale Contadino Indigeno dell'Argentina
Come Coordinatrice Latino-americana di organizzazioni rurali, CLOC-Via Campesina, referente storica per la lotta e la resistenza del Continente, denuncia la repressione e la criminalizzazione della lotta sociale, che attualmente si sta accentuando in Argentina e nel resto del continente.
Di fronte all'ordine di arresto e perquisizione di 12 compagne e compagni del Movimento Nazionale Contadino Indigeno dell' Argentina, MNCI, la CLOC-Via Campesina esprime la propria solidarietà, mentre manifesta il suo ripudio verso questi atti di criminalizzazione della protesta sociale. Crediamo nel diritto legittimo dei popoli a resistere, a lottare per il diritto alla terra, all'acqua, i diritti di sovranità alimentare, diritti che sono stati condizionati dagli interessi del capitale transnazionale correlato al settore agroalimentare.
13 marzo 2011
Il 17 aprile: è il giorno dei prigionieri palestinesi
L'International Solidarity Movement (ISM) Gaza chiede una giornata di azione globale per attirare l'attenzione sui prigionieri politici palestinesi che si trovano illegalmente detenuti in Israele. Il 17 aprile è il giorno dei prigionieri palestinesi, una giornata in commemorazione delle 5.834 palestinesi che sono attualmente (al 1 Febbraio 2011), detenuti nelle carceri israeliane. Non meno di 221 di loro sono bambini e 798 sono condannati all'ergastolo.
Vi chiediamo di organizzare eventi il 17 aprile o nel corso di quella settimana nei vostri paesi per contrastare le numerose violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte di Israele in materia prigionieri palestinesi.
Aumentate la consapevolezza, incentivate la pressione dell'opinione pubblica i vostri rappresentanti locali e nazionali per far rendere conto ad Israele dei suoi crimini, domandando che vengano rispettati come minimo i seguenti punti:
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