Visualizzazione post con etichetta Venezuela. Mostra tutti i post
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3 dicembre 2018
Maduro acclamato in Messico. Cadono anni di fake news
I fatti hanno la testa dura. Presto o tardi arrivano a smentire la propaganda a reti unificate dei media mainstream, contro il Venezuela e il suo presidente Nicolas Maduro, che propalano fake news a tutto spiano per screditare il massimo dirigente della Rivoluzione Bolivariana.
Maduro è un dittatore. Il popolo lo odia. Non solo i venezuelani, anche i latinoamericani provano rabbia verso il presidente venezuelano. Questo è quanto il martellamento mediatico cerca di far entrare nella testa dell’opinione pubblica.
Però succede che avvengono dei fatti capaci di cancellare le narrazioni tossiche dei media dominanti. Come a Città del Messico in occasione dell’insediamento al potere del presidente messicano Andres Lopez Obrador. Qui Maduro viene infatti acclamato dai messicani accorsi per accompagnare nel giorno del suo insediamento l’esponente della sinistra messicana che si propone di risollevare un paese devastato dal neoliberismo.
3 novembre 2018
Il ritorno dei caudillos latinoamericani
La “primavera del socialismo” dell’America Latina è al termine. Dopo oltre un decennio di Presidenti progressisti socialisti che anteponevano le persone al clientelismo, gli oligarchi dell’America latina, attraverso la prevaricazione dei tribunali, dei parlamenti e dei sistemi elettorali, hanno messo dei caudillos in carica in tutta la regione. A differenza del passato, quando i generali locali, con un cenno del capo dalla base locale della CIA, chiamavano i carri armati e le truppe per cacciare i Presidenti eletti democraticamente, i leader fascisti di oggi hanno scoperto che i social media, associati a giudici e legislatori corrotti, può mettere in scena quelli che sono, essenzialmente, “colpi di stato costituzionali” soft.
La primavera del socialismo in America Latina ha visto molte nazioni adottare politiche estere indipendenti, esenti dai dettami provenienti da Washington. Con gli Stati Uniti impaludati nei pantani [delle operazioni] militari in Afghanistan e in Iraq, l’America Latina si è liberata dalle catene politiche, finanziarie e militari che la legavano a Washington.
21 ottobre 2018
Fine del dollaro, fine delle guerre
Il Venezuela ha annunciato che eliminerà l’uso del dollaro nel sistema bancario ufficiale, privilegiando euro, yuan e altre monete convertibili. E’ stata, ha spiegato il governo di Caracas, “una conseguenza delle recenti e illegali sanzioni Usa che bloccano la possibilità di continuare a usare dollari”.
Di necessità virtù, infine. Pianeta dedollarizzato, pianeta mezzo salvato. Perché?
Un articolo pubblicato nel 2005, ancora sull’onda dell’indignazione per la guerra di Bush in Iraq, esordiva così: “Se la possibilità da parte degli Stati uniti di intraprendere guerre e conquiste imperiali dipende dalla loro supremazia militare, questa a sua volta si basa sull’uso del dollaro come moneta di riserva mondiale. Il privilegio che il mondo ha concesso al dollaro sostiene il dominio finanziario degli Usa e il loro illimitato potere di spesa, il quale permette loro di mantenere centinaia di migliaia di uomini e basi in tutto il mondo. Distruggi l’egemonia del dollaro Usa e l’impero si scioglierà”. Che pace!
10 ottobre 2018
L'imperialismo e i suoi complici: Dittatura e Democrazia negli Stati Uniti e nel mondo
Uno dei progressi storici più sorprendenti nel mondo dell'imperialismo occidentale (di Stati Uniti e Unione europea) è la scomparsa e la dissoluzione dei grandi movimenti anti-imperialisti e anti-interventisti (AIM) che funzionavano da anni.
Una delle ragioni principali di questa disfatta è la limitata disponibilità o incapacità dei movimenti di affrontare le élite imperiali emerse dalle elezioni e impegnate in guerre regionali contro regimi nazionalisti dittatoriali o autoritari.
In questo articolo ci occuperemo di delineare la dimensione del problema. Successivamente, analizzeremo le conseguenze politiche ed economiche dei mali politici dell'AIM. Finiremo questo lavoro con la proposta di alternative all'attuale impasse.
Una delle ragioni principali di questa disfatta è la limitata disponibilità o incapacità dei movimenti di affrontare le élite imperiali emerse dalle elezioni e impegnate in guerre regionali contro regimi nazionalisti dittatoriali o autoritari.
In questo articolo ci occuperemo di delineare la dimensione del problema. Successivamente, analizzeremo le conseguenze politiche ed economiche dei mali politici dell'AIM. Finiremo questo lavoro con la proposta di alternative all'attuale impasse.
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1 ottobre 2018
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Il 26 settembre alla Assemblea dell'ONU i presidenti di Venezuela, Cuba e Bolivia hanno parlato contro la politica dei blocchi economici, delle invasioni, delle ingerenze, portate avanti dagli Stati Uniti d'America.
Il presidente cubano Díaz-Canel:
Il presidente cubano Díaz-Canel:
"i principali problemi che affliggono il mondo sono il risultato del capitalismo, in particolare dell'imperialismo e del neoliberismo. L'egoismo e l'esclusione che accompagnano questo sistema, sociale e culturale favoriscono l'accumulo di ricchezza nelle mani di pochi a scapito della maggioranza e causano sfruttamento e miseria. L'attuale Amministrazione statunitense, in un nuovo sfoggio di politica imperiale, attacca il Venezuela con speciale ferocia. Ribadiamo il nostro assoluto sostegno alla Rivoluzione Bolivariana e al legittimo governo del presidente Maduro."
19 settembre 2018
Venezuela, la sfida di Maduro al Capitale riguarda tutti. Anche l'Italia
Sono oramai quasi 20 anni che il Venezuela bolivariano ha lanciato la sua sfida al potere, sia sul piano politico - mettendo in questione l'imperialismo statunitense in America latina e altrove - sia su quello economico - opponendosi alle politiche delle istituzioni finanziarie internazionali che hanno sparso miseria e morte nel mondo intero, costituendo fra l'altro uno dei fattori propulsivi delle migrazioni internazionali. Tali politiche hanno aggravato le disparità in tutto il mondo, facilitato la devastazione dell'ambiente, costretto centinaia di milioni di persone alla fame e alla disperazione. Esse costituiscono un vero e proprio cappio al collo di moltissimi Paesi, non più solamente del cosiddetto Terzo mondo, come dimostrato dalle vicende greche e, in prospettiva, da quelle italiane, a prescindere dall'inevitabile giudizio negativo sull'immangiabile marmellata fascio-leghista con spruzzate di velleitarisimo pentastellato.
La sfida del Venezuela ha registrato per tutto un primo periodo una serie di indiscutibili successi, anche sul piano economico, come dimostrato fra l'altro dai giudizi positivi espressi dalle agenzie internazionali in settori fondamentali come quelli dell'alimentazione e dalla riduzione dei tassi di povertà.
La sfida del Venezuela ha registrato per tutto un primo periodo una serie di indiscutibili successi, anche sul piano economico, come dimostrato fra l'altro dai giudizi positivi espressi dalle agenzie internazionali in settori fondamentali come quelli dell'alimentazione e dalla riduzione dei tassi di povertà.
20 agosto 2018
Il Venezuela si avvia verso la ripresa economica
Il presidente Maduro annuncia una serie di misure per vincere la guerra economica
Giornata importante, quella di ieri, per il Venezuela. Il presidente Maduro ha infatti annunciato una serie di misure che dovrebbero permettere al paese di liberarsi dalla morsa delle sanzioni, per iniziare a marciare verso il recupero dell’economia. Attualmente devastata dalla guerra economica.
Si tratta di quelle misure che Maduro stava per annunciare il giorno in cui attraverso l’utilizzo di droni carichi di esplosivo, settori dell’opposizione golpista venezuelana, coadiuvati da Colombia e Stati Uniti, hanno cercato di uccidere il presidente venezuelano. Un attentato che i fake media italiani, nonostante le numerose evidenze emerse, continuano a definire ‘presunto’.
6 agosto 2018
Venezuela: Fallito attentato con droni contro Maduro
Mandanti: Coalizione Interventista Colombia-USA
CORIOLANIS Caracas, Durante la cerimonia pubblica nella centrale avenida Bolivar della capitale per commemorare l'anniversario 81 della Guardia Nazionale, sono esplosi in aria due oggetti volanti caricati con esplosivo. Erano diretti contro la tribuna da dove il Presidente Maduro stava concludendo il
suo discorso. Accanto a lui erano riunite altre alte autoritá istituzionali, di fronte numeroso personale militare e il pubblico che assisteva all'atto commemorativo.
I due droni sono esplosi in volo, prima che facessero impatto sul palco delle autoritá, neutralizzati dal sistema di sicurezza e dalla tecnologia di immunizzazione anti-aerea da esso operata. Si tratta di una vera e propria barriera, dimostratasi invalicabile. Uno dei due droni-esplosivi si é infranto all'esterno di un edificio, l'altro é esploso anzitempo in aria.
CORIOLANIS Caracas, Durante la cerimonia pubblica nella centrale avenida Bolivar della capitale per commemorare l'anniversario 81 della Guardia Nazionale, sono esplosi in aria due oggetti volanti caricati con esplosivo. Erano diretti contro la tribuna da dove il Presidente Maduro stava concludendo il
suo discorso. Accanto a lui erano riunite altre alte autoritá istituzionali, di fronte numeroso personale militare e il pubblico che assisteva all'atto commemorativo.
I due droni sono esplosi in volo, prima che facessero impatto sul palco delle autoritá, neutralizzati dal sistema di sicurezza e dalla tecnologia di immunizzazione anti-aerea da esso operata. Si tratta di una vera e propria barriera, dimostratasi invalicabile. Uno dei due droni-esplosivi si é infranto all'esterno di un edificio, l'altro é esploso anzitempo in aria.
13 luglio 2018
Reti e reti sociali: Usuari o Usati? Più connessi o più controllati?
Vorrei dire che per la maggior parte degli utenti sono già considerati assiomi e quindi ci sono pochissimi che si dedicano a discutere la loro esistenza, il loro funzionamento, il controllo dell'accesso a Internet, l'accesso a Internet come diritti umani universali. Siamo utenti passivi, consumatori di prodotti sviluppati per controllarci, venderci e manipolarci.
Parliamo di reti e mi fermo per un momento a chiarire qualcosa che è indubbiamente ovvio per la maggior parte di coloro che leggono questa nota: reti e social network (popolarmente chiamate "reti") sono cose diverse. Come rete o reti comprendiamo tutte le infrastrutture fisiche, cavi in fibra sottomarina, fibre ottiche, cavi in rame, emissioni radio come GSM, 3G, 4G (LTE) o 5G. Vale a dire: l'infrastruttura fisica che rende possibile il funzionamento delle reti locali (LAN) o delle reti aziendali e della rete di reti, Internet.
22 maggio 2018
Abecedario per capire la vittoria del Chavismo in Venezuela
Il Chavismo ha vinto nuovamente le elezioni in Venezuela. Si tratta di 22 delle 24 elezioni tenutesi in Venezuela dopo il trionfo del Comandante Chávez nel 1998, un trionfo che ha inaugurato il cambio d'epoca in America Latina.
In un chiaro esempio di dissonanza cognitiva, buona parte dell'opinione pubblica internazionale, inclusa la sinistra, non comprende appieno il motivo per cui se il Venezuela è una dittatura nel mezzo di una guerra civile, le elezioni si svolgono in pace, senza morti e con risultati simili, in partecipazione e supporto al vincitore, ad altri processi elettorali del continente.
Cerchiamo di capire con un breve abecedario cosa è successo:
C di Chavismo. Questo abecedario non inizia con la A, ma con la C di Chavismo, che, più che un concetto teorico, è una teoria dell'azione collettiva, plebea, messa nin pratica. Senza il chavismo politico e sociologico, selvaggio nelle parole di Reinaldo Iturriza, non sarebbe possibile comprendere non la rivoluzione bolivariana, ma l'eroica resistenza agli attacchi politici, economici e mediatici contro un processo, attacchi che iniziarono dopo la vittoria di Chávez, ma si sono intensificati con la sua morte nel 2013.
9 maggio 2018
Tra Venezuela e Vaticano, ponti minati a poche settimane dalle elezioni?
“Si informano i giornalisti accreditati che lunedì 7 maggio 2018, alle ore 12.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà un Meeting Point per presentare il progetto Ponti di solidarietà – Piano pastorale integrato per assistere i migranti venezuelani in Sud America, nato per dare risposte concrete alle sfide poste dalla migrazione di massa che sta coinvolgendo i venezuelani".Questa la convocazione fatta pervenire dal Vaticano alla stampa internazionale, che ha risposto numerosa.
A ridosso delle elezioni presidenziali del 20 maggio, osteggiate dalle gerarchie ecclesiastiche e dalla cosiddetta “comunità internazionale”, quello del Venezuela e dell’“emergenza umanitaria” alle frontiere è un tema ghiotto. Per tutta la durata dell’incontro, sullo schermo hanno continuato a sfilare le immagini di un documentario privo di audio, ma ben pensato per indurre nel pubblico la ricezione dei più vieti luoghi comuni contro il socialismo bolivariano.
7 maggio 2018
Venezuela, quale democrazia?
Sebbene la nozione di democrazia comprenda un ampio campo semantico, nel caso venezuelano è diventata particolarmente imprecisa e manipolabile per giustificare il rovesciamento di un presidente eletto dalla maggioranza delle liste elettorali del suo paese. "Ripristino democratico", "cambiamento democratico", "governabilità democratica", sono frasi sempre più comuni quando ci si riferisce al Venezuela.
Venezuela: Maduro SI Trump NO
Stati Uniti ed Unione Europea hanno decisopreventivamente che sono elezioni farlocche, con tare irreversibili, prive di terapie di sorta. Prima ancora della partita dicono che l'arbitro è cornuto e geneticamente venduto. Anzi, è impeccabile solo quando proclama vincitori quelli che gli stanno simpatici (vedi Capriles Radosky, governatori vari, maggioranza dei deputati).
Traduzione: finora non siamo riusciti a comprarlo, quindi le elezioni presidenziali del 20 maggio non s'hanno da fare. Non vi sono bastate le "misure correttive" applicate contro di voi nell'ultimo biennio? Volete più blocco commerciale? Più sequestro -perdon, "congelamento"- delle finanze del vostro erario da parte del sistema bancario santificato nello SWIFT? Ahivoi, osate sfidare il pugno di ferro con guanto di seta delle nostre "camere di compensazione" Euroclear?
6 maggio 2018
Venezuela: Non voglio essere vittima della disinformazione mediatica FIRMA LA PETIZIONE!
Il 20 maggio 2018, i venezuelani saranno chiamati a un nuovo processo elettorale. Quattro avversari proveranno a sostituire l'attuale presidente Nicolás Maduro, in un'elezione che sarà supervisionata da 2000 osservatori dei 5 continenti e organizzazioni come l'Unione Africana, il Caricom o il Consiglio di Esperti Elettorali dell'America Latina.
5 maggio 2018
"Odio gli indifferenti" Venezuela di Maduro, ultima trincea moderna dell'impegno di Lenin e Gramsci
L'anno scorso, una poeta argentina che vive negli Stati uniti, scampata alla dittatura civico-militare degli anni '70, venne in vacanza in Italia e mostrò una sua bella foto scattata a Roma. Le erano piaciute parole di rivolta dipinte su un muro... sotto un simbolo nazista che lei, evidentemente, non conosceva. Fuori dal contesto storico, nel tritacarne del post-moderno e della “verità dei post”, anche le belle parole possono indurre in errore, depistare, disorientare.
A 200 anni dalla nascita di Marx, il capitale ha affinato gli strumenti per manipolare le coscienze, convincendo gli oppressi a lucidare con cura le catene imposte dai loro oppressori. L'Italia è la patria di Gramsci, morto il 27 aprile del 1937 dopo dieci anni di carcere duro nelle galere del fascismo. Nel circo post-moderno dell'Italia senza memoria, lo hanno però celebrato anche personaggi della sinistra che lo avrebbero fatto rivoltare nella tomba.
4 maggio 2018
Nicolás Maduro: "La nostra democrazia è proteggere"
La nostra democrazia è diversa dalle altre. Perché tutte le altre - in praticamente tutti i paesi del mondo - sono democrazie formate da e per le élite. Si tratta di democrazie dove è giusto solo ciò che conviene ai pochi. Sono democrazie classiste, dove i molti sono visti più come una quantità, invece che in termini di qualità.
In Venezuela, no. In Venezuela, la democrazia è per i molti, ed è giusto ciò che risulta essere positivo per tutto il popolo. Così come i bisogni delle persone cambiano, si articolano e si rinnovano, il nostro progetto rivoluzionario cambia continuamente.
2 maggio 2018
Venezuela: Mi rifiuto di essere scambiato per un obiettivo mediatico
Le elezioni presidenziali in Venezuela si terranno il 20 maggio 2018. Questa chiamata del popolo alle urne sarà un'opportunità per chiedere ai cittadini di fare una scelta sul futuro del loro paese, nella forma più sovrana e democratica. Il chavismo, guidato da Nicolas Maduro, affronterà quattro candidati dell'opposizione, tra cui Henri Falcón (1).
Questo ex governatore dello Stato del Lara, era il direttore della campagna elettorale del candidato all'opposizione Henrique Capriles Radonski nelle ultime elezioni presidenziali del 2013. Con il 22% di preferenze nei sondaggi elettorali, è oggi il candidato dell'opposizione nella posizione migliore per tentare di strappare l'esecutivo del presidente uscente. Nicolas Maduro, nel frattempo, è ora accreditato al 52% nei sondaggi (2). È improbabile che questa situazione sia vera se ci si attiene alla copertura mediatica dominante, ma rimane perfettamente razionale nel contesto venezuelano, dove il Chavismo mantiene una forte base elettorale.
30 marzo 2018
La politica estera degli Stati Uniti: il circolo estremista si chiude
Nel mezzo dell’ambiente febbrile che si vive nalla Casa Bianca, le recenti nomine del presidente Trump a posti-chiave della sua amministrazione riflettono chiaramente l’accento militarista, di potere forte e di ricatto imperiale che questi sta imprimendo alla politica estera statunitense.
Insieme ai cambi al comando del Dipartimento di Stato e del Consiglio di Sicurezza nazionale, anche il bilancio che Trump ha appena firmato lo scorso venerdì, per quello che resta dell’esercizio fiscale 2018, mostra la preminenza delle politiche della forza sulla diplomazia, nel più classico stile detto “hard power”. Mentre le assegnazioni al Dipartimento della Difesa crescono più di 60 mila milioni di dollari, il bilancio della cancelleria statunitense e dei suoi organi per la diplomazia pubblica è stato tagliato del 32%. Mentre la spesa totale per la difesa, compreso il rinnovamento dell’arsenale nucleare, arriva a 700 mila milioni di dollari, il resto delle spese raggiungerà i 591.000 milioni. Gli Stati Uniti spenderanno in difesa più di quello che spendono i sette paesi che li seguono.
19 marzo 2018
Lettera aperta di sostegno alla mediazione per la pace in Venezuela e in opposizione alle sanzioni
Lettera inviata da oltre 150 personalità di Stati Uniti e Canada al Senato e al Congresso degli Stati Uniti e al Parlamento canadese.
Chiediamo ai governi degli Stati Uniti e del Canada di desistere immediatamente dalle loro sanzioni illegali* contro il Venezuela e di sostenere gli sforzi di mediazione tra il governo venezuelano e i settori nonviolenti dell'opposizione politica.
Noi, le organizzazioni e gli individui sotto firmatari di Stati Uniti e Canada, sosteniamo relazioni emisferiche basate sul rispetto reciproco e sulla sovranità di tutti i popoli delle Americhe. Siamo profondamente preoccupati per l'imposizione di sanzioni illegali, i cui effetti ricadono soprattutto sui settori più emarginati e poveri della società, per imporre un cambiamento politico ed economico in una democrazia sorella.
Le indagini in Venezuela mostrano che la stragrande maggioranza dei venezuelani si oppone alle sanzioni, indipendentemente dalla loro opinione sul governo di Maduro.
6 marzo 2018
Venezuela, l’intervento illegale
"Gli Stati Uniti sembrano destinati a tormentare l'America con miserie in nome della libertà",
il liberatore Simón Bolívar
Gli Stati Uniti vogliono fare accettare un intervento contro il Venezuela con la complicità del cosiddetto “Gruppo di Lima”, composto da 12 Paesi, ossia meno della metà dei membri dell’OSA (Organizzazione degli Stati Americani). Tra i dodici figura, vergognosamente, Panama. È un’iniziativa illegittima e impossibile che vìola scandalosamente la Carta dell’OSA, la Carta dell’ONU e il Diritto Internazionale.La violazione collettiva del Diritto Internazionale è una sommatoria di azioni illecite, che dura da decenni, da quando in Venezuela è arrivato al potere Hugo Chávez e gli Stati Uniti hanno cominciato a perdere privilegi, prebende e vantaggi petroliferi.
Illegalità di un intervento in Venezuela in virtù della carta dell’OSA
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