"Ci vorrebbe un genio per chiudere Guantanamo" (Allusione ironica al tweet di Trump nel quale si definiva “un genio”) |
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26 gennaio 2018
41 cuori battono ancora a Guantanamo
Convocate da Witness Against Torture (WAT, Testimoni contro la tortura), una trentina persone si sono riunite a Washington D.C. con l’intento di digiunare una settimana intera per cercare di far chiudere Guantánamo e abolire per sempre le torture.
Sei giorni fa, Matt Daloisio è arrivato da New York con un furgone accuratamente carico di cartelloni e striscioni creati nel corso di dodici anni, oltre a sacchi a pelo, vestiti invernali e altri oggetti essenziali per quella settimana.
25 gennaio 2018
Stato di Polizia Globale
Lo stato di polizia globale fa riferimento a tre dimensioni intrinseche.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
In secondo luogo, si riferisce alla crescente dipendenza dell'economia globale dallo sviluppo e dalla diffusione di questi sistemi di guerra, controllo sociale e repressione semplicemente come un mezzo per trarre profitto e continuare ad accumulare capitale di fronte alla stagnazione - ciò che chiamo l'accumulazione militarizzata, o l'accumulazione per repressione.
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15 gennaio 2018
Muore l'ISIS, nasce il BSF
Gli
americani proprio non riescono a rinunciare al loro sogno
imperialistico. Evidentemente ce l'hanno nel DNA. E'
ancora fresca la sconfitta della loro adorata ISIS da parte dei
russi, che già gli omini verdi del Pentagono si stanno ingegnando
per creare un'altra forza militare che possa destabilizzare la Siria. La
nuova genialata di Washington si chiama BSF, che significa Border
Security Force (forza di sicurezza di confine), che sta venendo
impiantata nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia.
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
Questa forza è composta in buona parte dagli ex-combattenti della Syrian Democratic Forces (SDF), i militanti curdi già sostenuti apertamente da Washington, ai quali andranno ad aggiungersi altre unità di non chiara origine (probabilmente guerriglieri riciclati dall'ISIS e mercenari della peggior risma, come al solito).
12 gennaio 2018
Le torture della CIA in Europa all'esame del Tribunale Penale Internazionale
L'ufficio del procuratore dell'Aia ha chiesto di aprire un'inchiesta sull'Afghanistan per crimini di guerra che include abusi di prigionieri in Polonia, Romania e Lituania. Gli Stati Uniti tenevano lì i centri di detenzione con la complicità dei loro governi
Facciamo un viaggio nel tempo. 20 settembre 2001, Washington. Il presidente degli Stati Uniti, George Walker Bush, fa un discorso solenne al Congresso rivolgendosi a una nazione che si chiede ancora perché è stata attaccata. Il texano apprezza la solidarietà della comunità internazionale, parla della ricostruzione di New York e menziona l'odio dei terroristi verso la democrazia. Nomina anche una persona, Osama bin Laden, e un paese, l'Afghanistan, sconosciuto a quel tempo al 99% dei suoi concittadini. È lì dove gli Stati Uniti inizieranno la loro "guerra al terrore" e avverte il resto delle nazioni che si aspetta la massima collaborazione. "O siete con noi o siete con i terroristi", dice Bush.
Soldati latinoamericani convertiti in mercenari per l'Impero e le imprese
Il presidente Juan Manuel Santos vuole che la Colombia sia un partner dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) in modo che i militari esperti nelle lotte contro i guerriglieri assumano funzioni internazionali nelle missioni belliche che la NATO dispiega in tutto il mondo, secondo gli interessi imperiali statunitensi e dei suoi partner europei. Tuttavia, il governo colombiano tace in modo vergognoso sulla realtà dei suoi soldati che sono stati trasformati in mercenari dagli Stati Uniti e dai suoi uomini d'affari che privatizzano le guerre per accumulare milioni di dollari in cambio della vita di colombiani prevalentemente, ma ci sono anche cileni, panamensi e i salvadoregni, secondo rapporti di fonti affidabili e, sporadicamente, giornali come il New York Times e agenzie internazionali come BBC Mundo e RT.
Il Medio Oriente è diventato l'area più conflittuale e violenta della terra. Centinaia di persone muoiono ogni giorno in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, Kuwait, Pakistan e gli ebrei sionisti aumentano il numero ogni giorno uccidendo palestinesi indifesi.
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11 gennaio 2018
Verso la completa digitalizzazione di denaro e lavoro
L’altro giorno, mi servivano soldi e cercavo un bancomat in un centro commerciale. Non c’era nessuno sportello automatico. Una settimana fa, in quel centro commerciale c’era ancora un’agenzia di una banca locale – ma non c’è più, lo spazio vuoto sarà riempito da uno Starbucks. Ho chiesto in giro – non ci saranno più bancomat in questo centro commerciale – e questo schema si sta ripetendo più e più volte in tutta la Svizzera e in tutta l’Europa occidentale. Le macchine bancomat gradualmente ma sempre più velocemente stanno scomparendo, non solo dai centri commerciali ma anche dagli angoli delle strade. Sarà la Svizzera il primo paese dove sarà pienamente operativo il denaro digitale.
Questo nuovo modello di vita senza denaro contante viene progressivamente e brutalmente imposto a svizzeri e europei in generale – dato che nessuno sta dicendo che cosa sta veramente succedendo dietro le quinte. Se mai, si sta dicendo alla popolazione che pagare diventerà molto più facile.
10 gennaio 2018
Imperialismo senza maschere
Il 2017 è stato un anno chiarificatore durante il quale la politica internazionale si è sincerata e ha messo alla prova la politica estera della Repubblica Bolivariana del Venezuela e la Diplomazia Bolivariana di Pace. Non ci sono più dubbi, l'unilateralismo e l'imperialismo americano si sono riaffermati. Molti si sono lasciati confondere dal sorriso di Barack Obama e dal suo fare impegnato e amichevole, non considerando la caratteristica devastante dell'impero. La verità, oggi, è più che evidente.
Coloro che pensavano che i gruppi terroristici in Medio Oriente sorgessero spontaneamente senza finanziamenti e supporto dal Pentagono sono rimasti senza un appiglio e senza argomenti; coloro che mantenevano l'illusione affermando che Washington non interviene più negli affari interni di altri paesi, né finanzia piani di destabilizzazione e colpi di stato, si sono sbagliati; chi pensava che il Dipartimento di Stato non forgia più le frodi elettorali a suo piacimento, né crea matrici tendenziose nei media per giustificare le successive azioni di guerra, si è sbagliato.
8 gennaio 2018
In ricordo di Ferdinando Imposimato: la sua denuncia del ruolo della NATO nelle stragi
Manlio Dinucci Μάνλιο Ντινούτσι مانليو دينوتشي
3 gen 2018 — È morto Ferdinando Imposimato, un uomo che ha fatto della difesa della Costituzione il suo programma politico e umano di magistrato. Ha servito il popolo senza tatticismi, senza esitazioni, senza tornaconto personale. Ha combattuto la mafia e il terrorismo, pagando per questo un prezzo durissimo: l'assassinio del fratello Franco per mano della camorra.
Il Comitato No Guerra No Nato, di cui egli è stato uno dei promotori, lo ricorda con profonda gratitudine per il grande contributo che ha dato alla lotta per un’Italia sovrana e neutrale, per l’attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione.
Il modo migliore per ricordarlo è diffondere il suo intervento al Convegno in cui il CNGNN presentò il suo programma nell’ottobre 2015. Invitiamo tutti voi a farlo conoscere nel modo più ampio possibile.
3 gen 2018 — È morto Ferdinando Imposimato, un uomo che ha fatto della difesa della Costituzione il suo programma politico e umano di magistrato. Ha servito il popolo senza tatticismi, senza esitazioni, senza tornaconto personale. Ha combattuto la mafia e il terrorismo, pagando per questo un prezzo durissimo: l'assassinio del fratello Franco per mano della camorra.
Il Comitato No Guerra No Nato, di cui egli è stato uno dei promotori, lo ricorda con profonda gratitudine per il grande contributo che ha dato alla lotta per un’Italia sovrana e neutrale, per l’attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione.
Il modo migliore per ricordarlo è diffondere il suo intervento al Convegno in cui il CNGNN presentò il suo programma nell’ottobre 2015. Invitiamo tutti voi a farlo conoscere nel modo più ampio possibile.
6 gennaio 2018
Le armi passano di mano dalla CIA all’ISIS in meno di due mesi
Come documenta Zero Hedge, i media mainstream fingono di accorgersi solo oggi che le armi segretamente fornite dal governo USA ai ribelli siriani finivano regolarmente nelle mani dei terroristi islamici. Dopo aver ridicolizzato in passato qualsiasi legame tra il sostegno USA ai “ribelli moderati” e gli armamenti a disposizione dei terroristi, oggi riconoscono lo schema, riducendolo però a un disguido dovuto a carenze nei controlli. In realtà che il flusso di armi dal governo americano ai ribelli passasse da questi all’ISIS era noto almeno dal 2014, e nonostante ciò l’intelligence americana alla guida di Obama continuava ad alimentarlo, sperando che potesse servire per destabilizzare il legittimo governo siriano di Assad.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
I media mainstream nel 2013: “Complottisti!”
I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!”
Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
15 dicembre 2017
Paul Craig Roberts: "L’America cammina verso l’Armageddon
L’ostilità orchestrata verso Russia, Cina, Iran e Corea del Nord protegge il budget annuale di 1.000 miliardi di dollari del complesso militare/della sicurezza, convincendo l’opinione pubblica americana che gli Stati Uniti sono minacciati da nemici. Mantiene anche vive le speranze del Partito Democratico che Trump possa essere rimosso dal suo incarico, e ha impedito al presidente Trump di normalizzare le relazioni con la Russia.
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14 dicembre 2017
Gli errori delle armi intelligenti: Vittime civili dei bombardamenti aerei “di precisione” in Iraq ed in Siria
L’eliminazione definitiva dell’Isis in Iraq ed in Siria è vicina, ma, benché possa essere la sconfitta di questi mostruosi movimenti, è stata raggiunta solo a costo di grandi distruzioni e perdite di vite umane. Questa è la nuova faccia della guerra che i governi cercano di nascondere: un numero limitato di truppe da combattimento a terra chiama devastanti attacchi aerei compiuti dagli aeroplani, dai missili e dai droni, siano essi americani o russi, per spianare la strada alla loro avanzata.
Di Patrick Cockburn
I governi fingono che le guerre aeree oggi siano molto diverse dal Vietnam mezzo secolo fa quando le città erano notoriamente “distrutte per poter essere salvate”. In questi giorni le forze aeree – siano gli americani in Iraq, i russi in Siria od i sauditi in Yemen – affermano che queste distruzioni di massa non avvengono più grazie alla maggiore precisione delle loro armi: usando un singolo cecchino, una stanza in una casa può presumibilmente essere colpita senza danneggiare una famiglia che si accovaccia terrorizzata nella stanza accanto.
Di Patrick Cockburn
I governi fingono che le guerre aeree oggi siano molto diverse dal Vietnam mezzo secolo fa quando le città erano notoriamente “distrutte per poter essere salvate”. In questi giorni le forze aeree – siano gli americani in Iraq, i russi in Siria od i sauditi in Yemen – affermano che queste distruzioni di massa non avvengono più grazie alla maggiore precisione delle loro armi: usando un singolo cecchino, una stanza in una casa può presumibilmente essere colpita senza danneggiare una famiglia che si accovaccia terrorizzata nella stanza accanto.
La vendita di armi di alta precisione molto costose a paesi come l’Arabia Saudita è persino giustificata come misura umanitaria volta a ridurre le vittime civili.
29 novembre 2017
L’incubo no cash e il teorema di Pangloss
Delle tante pessime idee escogitate dalla civiltà occidentale per autodistruggersi, l’abolizione del denaro contante è forse la più folle e pericolosa. I pretesti variano secondo l’inclinazione del gregge: in Italia si dice per fermare l’evasione e all’estero – nientemeno – per sconfiggere il terrorismo e le mafie.
Ovviamente in un’ipotetica società cashless gli evasori e i criminali continuerebbero a frodare il fisco e a muovere miliardi truccando bilanci, creando società di comodo e corrompendo funzionari e politici, esattamente come fanno oggi. E i ladri troverebbero altri modi per rubare, esattamente come ne hanno già trovati. Le cose cambierebbero invece per tutti gli altri, quelli che non avendo conti in Lussemburgo e/o inclinazione al crimine non potranno più proteggere la propria ricchezza dalle crisi finanziarie e dall’arbitrio dei governi.
9 novembre 2017
"Non si tratta solo della Catalogna: ma della democrazia stessa"
Di Carles Puigdemont
La Catalogna è oggi il solo territorio dell’Unione Europea cui è stata negata la legge suprema a favore della quale hanno votato i suoi cittadini, il parlamento che i suoi cittadini hanno eletto, il presidente che tale parlamento ha eletto e il governo che tale presidente ha nominato nell’esercizio dei suoi poteri. Agendo in modo arbitrario, antidemocratico e, secondo me, illegale, lo stato spagnolo ha deciso di sciogliere il parlamento catalano nel mezzo del mandato elettorale, di rimuovere il presidente e il governo catalano, di intervenire nel nostro autogoverno e nelle istituzioni che i catalani sono andati costruendo nella nostra nazione per secoli. Ha attuato una brutale offensiva giudiziaria per determinare l’incarcerazione di massa e la criminalizzazione di candidati promotori di idee politiche che, solo due anni fa, hanno ottenuto livelli storicamente elevati di sostegno pubblico.
Carles Puigdemont con un manifestante |
Oggi i leader di questo progetto democratico sono accusati di ribellione e rischiano una grave punizione, possibile in base al codice penale spagnolo: la stessa dei casi di terrorismo o omicidio, cioè trent’anni di carcere.
12 settembre 2017
Il consigliere di sicurezza del presidente Jimmy Carter: "Ho creato il terrorismo jihadista e non me ne pento!"
"Qual è la cosa più importante per la storia del mondo? I talebani o il crollo dell'impero sovietico?" È la risposta di chi era il consulente per la sicurezza del presidente Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, alla domanda della rivista francese Le Nouvel Observateur (21 gennaio 1998) sulle atrocità commesse dai jihadisti di al-Qaeda. Un'aberrante mancanza di etica di individui che distruggono la vita di milioni di persone per raggiungere i loro obiettivi.
In questa intervista, Brzezinski confessa un'altra realtà: che i jihadisti non entrarono dal Pakistan per liberare il loro paese dagli occupanti sovietici infedeli, ma che sei mesi prima dell'ingresso dell'Armata Rossa in Afghanistan gli Stati Uniti hanno lanciato l'Operazione Ciclone, il 3 di Luglio 1979, inviando 30.000 mercenari armati anche di missili Stinger, in Afghanistan per devastare il paese, diffondere il terrore, rovesciare il governo marxista del dottor Nayibolá e piazzare una trappola per l'URSS: trasformandola nel suo Vietnam. E ci sono riusciti. Sul loro cammino, hanno violentato migliaia di donne, hanno decapitato migliaia di uomini e hanno causato la fuga di 18 milioni di persone dalle loro case. Caos che continua ancora oggi.
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1 settembre 2017
Il Mossad ha usato due furgoni nell'attentato a Barcellona...
Il primo furgoncino senza logo |
28 agosto 2017
Sul ripugnante video della “sceneggiata di Barcellona”
È l’ultima frontiera dell’intossicazione mediatica: promuovere o, addirittura, commissionare video che “smascherano” complotti utilizzando “prove” così palesemente false o inconsistenti da neutralizzare ogni pur serio tentativo di mettere in dubbio la Verità ufficiale.
Una strategia già segnalata, anni fa, dall’ottimo Massimo Mazzucco e che ha cominciato a marciare a pieno regime con la diffusione di un falso-falso video attribuito allo staff del senatore McCain e soprattutto con i falsi-falsi video dellastrage al Bataclan (da noi analizzati qui). Video che, come quelli prodotti per altre stragi che hanno insanguinato l’Europa, pretendono di dimostrare come queste siano null’altro che sceneggiate realizzate con l’utilizzo degli ormai famigerati “Crisis Actors” e cioè comparse, – spesso mutilate di braccia o gambe – solitamente utilizzate per rendere più “verosimili” esercitazioni militari o di Protezione civile.
Una strategia già segnalata, anni fa, dall’ottimo Massimo Mazzucco e che ha cominciato a marciare a pieno regime con la diffusione di un falso-falso video attribuito allo staff del senatore McCain e soprattutto con i falsi-falsi video dellastrage al Bataclan (da noi analizzati qui). Video che, come quelli prodotti per altre stragi che hanno insanguinato l’Europa, pretendono di dimostrare come queste siano null’altro che sceneggiate realizzate con l’utilizzo degli ormai famigerati “Crisis Actors” e cioè comparse, – spesso mutilate di braccia o gambe – solitamente utilizzate per rendere più “verosimili” esercitazioni militari o di Protezione civile.
20 agosto 2017
Terrorismo in Catalogna: Non è stato l’ISIS
Gli episodi, si tratta di tre momenti di attacco, distinti ma collegati, ci dicono che qualcosa è cambiato nelle strategie, nella tattica e nel Brand dei terroristi.
L’unico ad averlo notato è stato @Giuseppe Santomartino in un suo post che non ritrovo più.
Evito di proposito di parlare di morti e ” sangue sulle ramblas” come fanno gli pseudo giornalisti de @ il messaggero e mi concentro sui fatti acclarati con un paio di commenti personali.
L’ISIS – posto che abbia mai avuto una consistenza da Stato organizzato, ora non l’ha più e ha cambiato nome – essendosi evidentemente fuso con le cellule marocchine, numerose, efficaci e silenti, e da che era ” Siria e Irak” è diventato ufficialmente ” Stato Islamico” tout court.
La ” rivendicazione” è ambigua ed evita di battere la grancassa, come usava fare, in prima persona.
18 luglio 2017
Venezuela, Oscar Perez: da attore mancato a terrorista di successo
Il latitante responsabile dell'attacco terroristico alla Corte Suprema del #Venezuela e al Ministero degli Interni, è apparso in Altamira, l'epicentro delle proteste dell'opposizione a Caracas. Si tratta di Oscar Perez, il pilota che lo scorso 27 giugno ha perpetrato gli attacchi contro la sede del Governo in Venezuela. Per tale attentato Perez dovrebbe essere ricercato dall'Interpol, ma evidentemente può permettersi di girare liberamente per Caracas e rilasciare interviste al canale spagnolo TVE, come è successo il 5 luglio.
L'ex ispettore aggregato della polizia venezuelana, la sera del 27 giugno ha rubato un elicottero di stato dalla base aerea Generalissimo Francisco Miranda, nota come "La Carlota", ha gettato 4 bombe presso la Corte Suprema dove era in sessione la Corte Costituente, poco prima invece aveva sparato 15 colpi preso la sede del Ministero degli Interni e della Giustizia, come riferito dal governo venezuelano.
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17 luglio 2017
Alcune domande scomode sul terrorismo
Di fronte ai continui massacri di esseri umani perpetrati negli ultimi anni attraverso attentati in Asia, Africa, Nord America ed Europa, si dovrebbe cominciare a porre pubblicamente alcune domande semplici ma fondamentali.
Sanno le nostre società, ad esempio, che i Fratelli Musulmani furono creati per volere dell'impero britannico per assicurare il suo dominio in Egitto e nell'Asia Occidentale (quello che è stato chiamato “Medio Oriente”)? Che esso ha creato divisioni e in tal modo ha cercato di far fronte ai progetti sovranisti, laici e di sinistra che si erano sollevati contro la sua dominazione? Per caso qualcuno ha informato la nostra gente che Al-Qaeda fu creata alla fine degli anni 70 dagli Stati Uniti per rovesciare il legittimo governo afghano? Questo governo aveva avviato una politica economica di inclusione delle diverse classi popolari, un ampio programma di alfabetizzazione e anche una riforma agraria. Aveva ottenuto che migliaia di donne potessero frequentare l'università e che occupassero funzioni e cariche pubbliche. I talebani USA hanno messo fine a tutto ciò. La desolazione della situazione sociale di oggi in Afghanistan ci viene mostrata solo in parte dai nostri telegiornali. Dell'inferno che stanno vivendo le donne, solo una piccola parte.
26 giugno 2017
Perché finora l’Italia è stata risparmiata da attacchi terroristici di massa?
Ogni volta che Youssef Zaghba atterrava a Bologna c’era qualcuno che lo aspettava appena sceso dall’aereo. Non era un segreto, in Italia, che il 22enne italiano nato in Marocco, identificato come uno dei tre terroristi dietro l’attacco al London Bridge, fosse sotto stretta sorveglianza.
“All’aeroporto gli parlavano. Poi, durante la sua permanenza, i funzionari di polizia venivano un paio di volte al giorno a controllarlo”, ha raccontato sua madre, Valeria Collina, in un’intervista al Guardian. “Erano amichevoli con Youssef. Gli dicevano: ‘Ehi figliolo, dimmi cos’hai fatto. Che cosa stai facendo adesso? Come stai?’ ”
Nelle settimane dopo l’attacco, il ruolo di Zaghba ha gettato una luce sulle differenze tra come i sospettati di terrorismo sono trattati in Italia e nel Regno Unito. All’arrivo a Londra, ha raccontato la madre di Zaghba, suo figlio non era mai stato fermato all’aeroporto né interrogato, nonostante i funzionari italiani avessero informato le loro controparti britanniche che quell’uomo poteva rappresentare una minaccia.
“All’aeroporto gli parlavano. Poi, durante la sua permanenza, i funzionari di polizia venivano un paio di volte al giorno a controllarlo”, ha raccontato sua madre, Valeria Collina, in un’intervista al Guardian. “Erano amichevoli con Youssef. Gli dicevano: ‘Ehi figliolo, dimmi cos’hai fatto. Che cosa stai facendo adesso? Come stai?’ ”
Nelle settimane dopo l’attacco, il ruolo di Zaghba ha gettato una luce sulle differenze tra come i sospettati di terrorismo sono trattati in Italia e nel Regno Unito. All’arrivo a Londra, ha raccontato la madre di Zaghba, suo figlio non era mai stato fermato all’aeroporto né interrogato, nonostante i funzionari italiani avessero informato le loro controparti britanniche che quell’uomo poteva rappresentare una minaccia.
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