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22 febbraio 2013
SPAGNA AD UN PASSO DALLA GRECIA
LA SPAGNA E' AD UN PASSO DALL'IMPLOSIONE DELLE ISTITUZIONI DEL MODELLO DEMOCRATICO ATTUALE
«I
diversi ricatti che pesano sui politici e le istituzioni minacciano di
provocare una paralisi del sistema politico e un’implosione delle
istituzioni, che potrebbe portare alla fine del modello democratico
attuale.»
«Malefatte che hanno trasformato la Spagna in un’immensa cloaca inondata dalla corruzione».
«La fogna in cui si è trasformato lo stato spagnolo conta più astri di una costellazione»
Sono anni che andiamo ripetendo queste affermazioni, invero con
audience ben scarsa. Fa quindi una certa quale impressione leggerle su
organi a vasta diffusione. Due concetti dovrebbero essere valutati con la massima attenzione.
1. «Implosione delle istituzioni»
L’ostinarsi nel non voler vedere, considerare e rimediare una lunga
serie di problemi porta inevitabilmente alla loro putrefazione.
Esattamente quello che é successo per l’Unione Sovietica: nel disperato
tentativo di mantenere in vita un sistema marcio i russi arrivarono al
crollo, all’implosione. Repentina ed inaspettata solo per gli sprovvidi
accecati dai paraocchi delle ideologie.
Quando un corpo di regole non rappresenta più la realtà e presenta
evidenti contraddizioni dovrebbe essere abbandonato, ed in tutta fretta.
Le teorie economiche e politiche non dovrebbero essere vissute come
dogmi di fede. Non sono verità eterne.
4 dicembre 2012
NO A QUESTA €UROPA!
Vi
è una diffusa percezione che la crisi economica e finanziaria
nell'Unione europea (UE) in generale, e della zona euro, in particolare,
stanno mostrando la necessità di avere "più Europa", espressione
ampiamente utilizzata in ambienti politici e mediatici di diversa
sensibilità politica per definire la necessità di un sistema federale in
cui l'UE avrebbe alcune analogie con il governo federale degli Stati
Uniti (USA). La cancelliera tedesca, la signora Merkel, riluttante a tale possibilità
in passato, ha cambiato idea ed è in prima linea nella creazione di un
governo europeo che abbia un carattere federale.
Di Vicenç Navarro Conseguenza di questa posizione è che il governo Merkel ha spinto perché gli Stati membri dell'UE approvino nelle loro Costituzioni il Patto Fiscale (formalmente conosciuto come Trattato sulla Stabilità, Coordinamento e Governance nell'Unione Economica e Monetaria) in base al quale gli Stati non potrebbero avere un disavanzo strutturale superiore allo 0,5% del PIL. Il Patto di Stabilità e Crescita sollecita gli Stati ad avere un deficit pubblico inferiore al 3% del PIL. Tale Patto Fiscale va oltre ed è un enorme, ripeto, un enorme attacco al settore pubblico di qualunque Stato
13 novembre 2012
BILDERBERG: "Riunione straordinaria per decidere le sorti dell'€uropa"
Per decidere l'€uro, il commissariamento di Italia, Spagna e Grecia, i grembiulini del gruppo Bilderberg, quasi come se fosse una provocazione, domani (oggi, N.d.E) sbarcano in gran segreto a Roma ma scelgono il posto sbagliato: l'hotel De Russie. In pieno centro, l'hotel è invaso nelle stesse ore da toupe a caccia di starlette, attrici, papponi e veline venuti a smignotteggiare per il festival del cinema. Requisiti i musei capitolini per una cenetta da 1000 euro a cranio per 80 persone.
Dagospia
Nel momento politico più drammatico per l'Italia e per l'Europa il gruppo Bilderberg, quasi come se fosse una provocazione, ha scelto proprio Roma per tenere da domani la sua 61° sessione di lavori che si concentrerà soprattutto sul commissariamento dei paesi euro più a rischio Italia, Spagna e Grecia. Della riunione non c'è' traccia neppure sul sito ufficiale della più potente e misteriosa organizzazione mondiale che raccoglie manager, banchieri e imprenditori da tutto il mondo.
Dagospia
Nel momento politico più drammatico per l'Italia e per l'Europa il gruppo Bilderberg, quasi come se fosse una provocazione, ha scelto proprio Roma per tenere da domani la sua 61° sessione di lavori che si concentrerà soprattutto sul commissariamento dei paesi euro più a rischio Italia, Spagna e Grecia. Della riunione non c'è' traccia neppure sul sito ufficiale della più potente e misteriosa organizzazione mondiale che raccoglie manager, banchieri e imprenditori da tutto il mondo.
7 novembre 2012
L'UNIONE €UROPEA GENERA GUERRE CIVILI
L’Unione europea instaura un regime di guerra permanente. Dapprima concorrenza tra imprese non mediata dagli Stati. Poi guerra di classe necessaria per l’esigenza di ricorrere alla deflazione salariale. Poi guerra ideologica contro lo Stato, accusato ingiustamente di essere il responsabile della crisi; poi guerre civili all’interno degli stati, minati nella loro unitarietà dal venir meno della coesione sociale e territoriale generato dal mercatismo unionista. E non è impossibile che alla resa dei conti, una volta implosa l’Unione europea, restino gravi conflitti politici tra nazioni, in ragione dei debiti esteri, privati e pubblici.
Di Stefano D'andrea
Appello Al Popolo
Di Stefano D'andrea
Appello Al Popolo
In Spagna, in
settembre, le vendite al dettaglio sono crollate del 10,9% annuale
destagionalizzato. Un crollo enorme. Tra le cause c’è certamente la
recessione che dura da oltre due anni ma c’è anche la “cura”
suggerita dall’Unione europea. In particolare l’aumento dell’IVA:
l’aliquota ordinaria è aumentata dal 18% al 21%; quella speciale dall’8%
al 10%;ed è stata prevista l’applicazione dell’aliquota ordinaria,
anziché di quella speciale, come in precedenza, per molti beni e
servizi.
Ma la causa principale
del crollo delle vendite al dettaglio è che la Spagna si è
auto-dissolta come Stato, aderendo all’Unione europea. La moneta
spagnola non si svaluta, anzi non esiste.
5 novembre 2012
ABBANDONARE L'€URO
Di
Vicenç Navarro
Vista l'enorme crisi finanziaria ed economica vigente in Spagna, ci sono tre alternative. Una è quella di continuare le politiche di austerità del governo del Partito popolare, seguendo le istruzioni del Consiglio europeo (dominato da conservatori e liberali), della Commissione Europea (di chiaro orientamento conservatore neoliberista) e della Banca Centrale Europea (sotto l'enorme influenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che è stata definita ironicamente e con ragionevole certezza, come il Vaticano del neoliberismo), massima esponente del sistema bancario tedesco. Queste politiche conducono inevitabilmente ad una situazione di recessione, rasentando la depressione per molti anni. Il suo fulcro è un attacco frontale al mondo del lavoro, allo stato sociale e alla democrazia.
L'evidenza di ciò è forte e sconvolgente. La sua massima espressione è ciò che sta accadendo in Grecia. Dietro questa strategia c'è il capitale finanziariario (che oggi domina il comportamento, non solo finanziario, ma anche economico, nell'area dell'euro) e il capitale delle grandi aziende. Questa opzione è, senza dubbio la peggiore. Aspettarsi che le politiche di quella che viene chiamata "austerità espansiva" siano efficaci nello stimolare l'economia e uscire dalla recessione, appartiene all’ambito del dogma neoliberista, accettato per molto tempo dalle sinistre al governo che stanno portando la Spagna, l'Europa e il mondo al disastro.
Vista l'enorme crisi finanziaria ed economica vigente in Spagna, ci sono tre alternative. Una è quella di continuare le politiche di austerità del governo del Partito popolare, seguendo le istruzioni del Consiglio europeo (dominato da conservatori e liberali), della Commissione Europea (di chiaro orientamento conservatore neoliberista) e della Banca Centrale Europea (sotto l'enorme influenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che è stata definita ironicamente e con ragionevole certezza, come il Vaticano del neoliberismo), massima esponente del sistema bancario tedesco. Queste politiche conducono inevitabilmente ad una situazione di recessione, rasentando la depressione per molti anni. Il suo fulcro è un attacco frontale al mondo del lavoro, allo stato sociale e alla democrazia.
L'evidenza di ciò è forte e sconvolgente. La sua massima espressione è ciò che sta accadendo in Grecia. Dietro questa strategia c'è il capitale finanziariario (che oggi domina il comportamento, non solo finanziario, ma anche economico, nell'area dell'euro) e il capitale delle grandi aziende. Questa opzione è, senza dubbio la peggiore. Aspettarsi che le politiche di quella che viene chiamata "austerità espansiva" siano efficaci nello stimolare l'economia e uscire dalla recessione, appartiene all’ambito del dogma neoliberista, accettato per molto tempo dalle sinistre al governo che stanno portando la Spagna, l'Europa e il mondo al disastro.
3 ottobre 2012
L'ECONOMIA MONDIALE SI STA INDEBOLENDO, ECCO I 14 SEGNALI...
"Se non riesci a leggere questo, stiamo prendendo a calci la tua testa! |
Gli Stati Uniti non sono gli unici ad avere enormi
problemi economici in questo momento. La verità è che quasi ovunque si
guardi nel mondo le cose stanno peggiorando. La Cina sta vivendo un
notevole rallentamento economico, e il Giappone ha fatto ricorso di
nuovo alla stampa di denaro nel tentativo di mantenere l'economia
giapponese in movimento. La disoccupazione in Europa continua a
peggiorare, e gli scontri di questa settimana in Spagna e in Grecia sono
stati assolutamente spaventosi, in alcuni momenti. Negli Stati Uniti ci
sono tutta una serie di segnali che una nuova recessione si sta
avvicinando, e il numero di amministratori delegati americani che dicono
che hanno intenzione di eliminare posti di lavoro nei prossimi mesi è
in rapido aumento.
L'economia mondiale oggi è più interconnessa che mai,
e questo significa che siamo tutti sulla stessa barca. Basta ricordare
quello che è successo nel 2008 e nel 2009. La sofferenza economica
iniziata a Wall Street è stata avvertita in ogni angolo del pianeta.
Dunque, chiunque crede che gli Stati Uniti (o, se è per questo,
qualsiasi altra nazione importante) eviterà la prossima ondata della
crisi economica non è assolutamente realista. Perché pensate che le
banche centrali di tutto il mondo sono in "modalità panico" in questo
momento? Stanno sparando tutte le loro munizioni e stampando denaro come
se non ci fosse un domani, nel tentativo di tenere insieme il sistema.
Purtroppo, non funzionerà.
Se i poteri forti
avessero un "easy button", per sistemare tutto rapidamente, l'avrebbero
già premuto.
30 agosto 2012
IL REGNO DI SPAGNA DISSANGUA LA SUA POPOLAZIONE PER SALVARE LE BANCHE
"Tutti questi tagli di bilancio ci hanno lasciati nudi" |
Il salvataggio di BFA-Bankia attraverso la nazionalizzazione delle sue perdite e dei suoi attivi tossici, seguito da una richiesta storica di aiuti pubblici per 19 miliardi di euro (23,5 miliardi complessivi, contando gli aiuti già ricevuti), ha fatto precipitare la Spagna in un’isteria politica ritmata dalla pressione finanziaria delle scadenze fissate dai creditori. L’annuncio del governo Rajoy, il 9 giugno scorso, di un piano di salvataggio che potrebbe toccare i 100 miliardi di euro (circa il 10% del PIL) destinato a risanare l’intero settore finanziario spagnolo, in precedenza rifiutato, mette i mercati e le istituzioni finanziarie internazionali sotto pressione. A Roma, Washington, Parigi e Bruxelles si susseguono riunioni dell’Eurogruppo, del G20 o videoconferenze incapaci di placare la frenesia degli speculatori che si scatenano sul mercato del debito. Nel frattempo la popolazione subisce nuove misure antisociali che le impongono una precarietà sempre più severa.
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6 agosto 2012
LA SPAGNA IN SEGRETO NEGOZIA CON LA GERMANIA LE CONDIZIONI DEL SALVATAGGIO
Per la prima volta, Rajoy non esclude la possibilità che la Spagna chieda aiuto: "Non ho preso alcuna decisione, farò ciò che è meglio", ha detto il presidente.
La parola "salvataggio" ha smesso di essere un anatema per il governo. Mariano Rajoy, che fino ad ora aveva respinto categoricamente la possibilità di chiedere assistenza finanziaria dall' Europa - oltre a quello già richiesto per il settore bancario - ieri ha cambiato direzione in modo sostanziale.Per la prima volta dal suo arrivo a La Moncloa, non ha negato la possibilità che il paese possa aver bisogno di un intervento, ma ha detto, enigmaticamente, che non ha ancora preso una decisione e che in ogni caso, farà ciò che considera "più conveniente per gli interessi degli spagnoli" .
Questa svolta di 180 gradi nella posizione del presidente ha una spiegazione: l'esecutivo, come rivelato a elEconomista da fonti vicine alla Moncloa, da settimane sta negoziando segretamente con la Germania i termini degli aiuti, e le "misure non convenzionali" con cui la BCE sosterrebbe la Spagna una volta richiesta l'assistenza e le condizioni che dovrebbe soddisfare per essere degna di questo speciale supporto.
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18 luglio 2012
17 luglio 2012
L'ASSE SPAGNA-ITALIA CI COSTERA' LA SOVRANITA'
Trattato di Münster (1648), pezzo fondamentale della pace di Westfalia |
La Vanguardia
Il magnifico episodio della Battaglia di Waterloo in La Certosa di Parma, il secondo grande romanzo di Stendhal, ci è servito la scorsa settimana per descrivere una sensazione sempre più comune di fronte alla vertiginosa spirale della crisi: tutti noi riconosciamo l'interno di una grande macchia, per quanto leggiamo di esperti, abbiamo difficoltà a comprendere il significato e la portata dei movimenti che si susseguono intorno a noi. Non abbiamo alcuna comunicazione diretta con lo stato e abbiamo il sospetto che questo non ha nessuna visione conclusiva degli eventi. Caos digitalizzato. Siamo tutti Fabrizio del Dongo, il giovane italiano che partecipò alla battaglia di Waterloo senza sapere cosa fosse Waterloo.
Questa settimana è più luminosa. Le notizie di venerdì a Bruxelles hanno dato un senso alla grande confusione che ha prevalso dopo le drammatiche elezioni greche, di cui non ci ricordiamo più perché la memoria mediatica è quella di un rettile. Italia e Spagna sono state piantate davanti la Germania, costringendo l'adozione di tre provvedimenti che, in linea di principio, allontanano dai peggiori calvari. Spagna e Italia hanno stretto un'alleanza dell'ultimo minuto - senza precedenti nello scacchiere europeo - al fine di evitare l'umiliazione di gravi conseguenze nelle loro politiche interne. Entrambi i paesi hanno scoperto che, insieme, pesano in Europa.
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Il magnifico episodio della Battaglia di Waterloo in La Certosa di Parma, il secondo grande romanzo di Stendhal, ci è servito la scorsa settimana per descrivere una sensazione sempre più comune di fronte alla vertiginosa spirale della crisi: tutti noi riconosciamo l'interno di una grande macchia, per quanto leggiamo di esperti, abbiamo difficoltà a comprendere il significato e la portata dei movimenti che si susseguono intorno a noi. Non abbiamo alcuna comunicazione diretta con lo stato e abbiamo il sospetto che questo non ha nessuna visione conclusiva degli eventi. Caos digitalizzato. Siamo tutti Fabrizio del Dongo, il giovane italiano che partecipò alla battaglia di Waterloo senza sapere cosa fosse Waterloo.
Questa settimana è più luminosa. Le notizie di venerdì a Bruxelles hanno dato un senso alla grande confusione che ha prevalso dopo le drammatiche elezioni greche, di cui non ci ricordiamo più perché la memoria mediatica è quella di un rettile. Italia e Spagna sono state piantate davanti la Germania, costringendo l'adozione di tre provvedimenti che, in linea di principio, allontanano dai peggiori calvari. Spagna e Italia hanno stretto un'alleanza dell'ultimo minuto - senza precedenti nello scacchiere europeo - al fine di evitare l'umiliazione di gravi conseguenze nelle loro politiche interne. Entrambi i paesi hanno scoperto che, insieme, pesano in Europa.
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29 giugno 2012
Crisi europea: Dopo la Spagna toccherà all'Italia
La Spagna ha conosciuto oggi una crisi bancaria senza precedenti, che è la conseguenza diretta e indiretta della sua appartenenza all'euro. L'euro ha accelerato il fenomeno della de-industrializzazione dell'economia spagnola, che si è ripiegata verso il settore dei servizi e immobiliare. Le banche hanno ampiamente finanziato il settore immobiliare, fornendo ad esso sia agenti immobiliari e imprenditori, sia famiglie. I professionisti del settore sono stati i primi ad essere toccati dalla crisi, incapaci di vendere le case sia ai turisti, ad eccezione della Spagna - salvo i più ricchi - per i costi interni e il tasso di cambio dell'euro, sia alla popolazione.
Di Jacques SapirMarianne2.fr
La dinamica delle costruzioni si è brutalmente invertita. Si è passati dalla costruzione di 1 milione di abitazioni all'anno, alle circa 80.000 di oggi, una divisione per un fattore 12! Da qui l'esplosione della disoccupazione. La rapida contrazione delle costruzioni ha trascinato nella sua caduta l'intera economia, ed ha avuto importanti conseguenze per solvibilità globale del paese.
Le famiglie colpite dalla crescente disoccupazione che raggiunge il 24,4% della forza lavoro, non potevano far fronte agli interessi dei propri debiti e gli arretrati si sono accumulati. Ciò ha portato ad un tasso d'insolvenza pari all' 8,3% degli attivi bancari.
Le famiglie colpite dalla crescente disoccupazione che raggiunge il 24,4% della forza lavoro, non potevano far fronte agli interessi dei propri debiti e gli arretrati si sono accumulati. Ciò ha portato ad un tasso d'insolvenza pari all' 8,3% degli attivi bancari.
26 giugno 2012
La banca tedesca beneficiaria del "salvataggio" spagnolo
Una delle cause dell'attuale crisi in Spagna è lo scoppio della bolla immobiliare. Il matrimonio tra il capitale finanziario (banche, casse di risparmio, compagnie di assicurazione ed altri istituti finanziari) e il settore immobiliare ha creato tale bolla. Negli ultimi dieci anni sono state costruite più case nel nostro paese che in tutta la Francia, la Gran Bretagna e la Germania. E nonostante questa enorme costruzione che ha rappresentato quasi il 9% del PIL spagnolo, i prezzi sono saliti del 150%, crescendo molto più velocemente dei salari, e questo come risultato di speculazioni improprie.
Vnavarro.org
Non c'è dubbio che le banche, le casse di risparmio, la Banca di Spagna e le autorità pubbliche, sia spagnole che europee, ne erano a conoscenza. Bastava vedere un grafico in cui si confronta l'evoluzione dei prezzi delle abitazioni e dei salari (la stragrande maggioranza di compratori traggono il loro denaro dal reddito da lavoro) per vedere che i primi sono cresciuti molto più velocemente dei secondi. Si cerca di colmare con il credito la distanza tra i due prezzi. E quindi l'indebitamento delle famiglie è enorme.
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Vnavarro.org
Non c'è dubbio che le banche, le casse di risparmio, la Banca di Spagna e le autorità pubbliche, sia spagnole che europee, ne erano a conoscenza. Bastava vedere un grafico in cui si confronta l'evoluzione dei prezzi delle abitazioni e dei salari (la stragrande maggioranza di compratori traggono il loro denaro dal reddito da lavoro) per vedere che i primi sono cresciuti molto più velocemente dei secondi. Si cerca di colmare con il credito la distanza tra i due prezzi. E quindi l'indebitamento delle famiglie è enorme.
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20 giugno 2012
E' DA PAGARE IL DEBITO ?
Il debito è ormai una questione centrale nell'agenda politica e sociale. E' nel suo nome che si effettuano privatizzazioni, misure di austerità e, infine, il trasferimento del costo della crisi sulle spalle della maggioranza della popolazione. Bisogna in primo luogo porsi queste domande: chi beneficia del debito? Chi l'ha contratto? A cosa è servito? Chi dovrebbe pagarlo? E' a queste domande che cercano di rispondere coloro che, all'interno del movimento degli Indignati, evidenziano la necessità di un'audit (revisione, N.d.T.) cittadino dei debiti.
Di Esther Vivas
Nei decenni degli anni '80, '90 e 2000, abbiamo visto l'impatto del debito estero sui popoli del Sud del pianeta, attraverso l'applicazione sistematica di programmi di adeguamento strutturale e di misure di austerità nella spesa sociale che era presentata come "necessaria" per garantire il rimborso.
Dal 2010, con l'esplosione della crisi del debito sovrano, quest'ultimo è diventato un tema centrale anche nei paesi dell'Unione Europea, e in particolare tra quelli della sua periferia, dove si condensano le contraddizioni dell'attuale crisi.
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Di Esther Vivas
Nei decenni degli anni '80, '90 e 2000, abbiamo visto l'impatto del debito estero sui popoli del Sud del pianeta, attraverso l'applicazione sistematica di programmi di adeguamento strutturale e di misure di austerità nella spesa sociale che era presentata come "necessaria" per garantire il rimborso.
Dal 2010, con l'esplosione della crisi del debito sovrano, quest'ultimo è diventato un tema centrale anche nei paesi dell'Unione Europea, e in particolare tra quelli della sua periferia, dove si condensano le contraddizioni dell'attuale crisi.
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13 giugno 2012
NIGEL FARAGE: "Col salvataggio della Spagna fallisce l'Italia!"
Nigel Farage è intervenuto oggi a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per commentare il prestito di 100 miliardi al sistema bancario spagnolo. Il pacchetto prevede che l'Italia contribuisca al 20% e che il prestito venga erogato al 3%. Ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire!
29 aprile 2012
SPAGNA: Rajoy vuole il carcere per chi organizza proteste, anche su Internet
Negli ultimi giorni, sui Twitter spagnoli, uno dei più seguiti hashtag (parole precedute dal simbolo # che servono per segnalare e ricercare particolari tematiche su social network come Google+, identi.ca o Twitter appunto) è #HolaDictadura. Il motivo è che il governo di Mariano Rajoy
ha annunciato l'intenzione di imporre un controllo sui social network e
convertire in reato penale ogni incitazione o organizzazione di
protesta attraverso questi mezzi.
Se l'iniziativa dovesse
andare in porto, l'esecutivo di destra del Partito Popolare (PP) potrà
perseguire i movimenti sociali e mettere in atto una sorta di detenzione
preventiva dei manifestanti. Cosa che a ben vedere già accade, almeno
in parte, visto che alcuni giovani sono stati arrestati a Barcellona
durante l'ultimo sciopero generale, e attualmente restano in prigione
con la motivazione che “podrìan reincidir”, potrebbero essere recidivi,
dunque protestare di nuovo.
Proprio gli incidenti del 29
marzo a Barcellona sembrano aver fornito al governo il pretesto
necessario per introdurre le nuove norme repressive. È a partire da
allora infatti che l'esecutivo, assieme alla Giunta regionale della
Catalogna, decise di promuovere riforme legislative per indurire la
criminalizzazione di atti che qualificano come "guerriglia urbana" mossi da "gruppi anti-sistema radicali".
Nello spiegare ai giornalisti gli intenti dell'iniziativa, il ministro degli Interni spagnolo, Jorge Fernandez Diaz,
ha descritto in anteprima alcune novità introdotte dalla riforma.
Chiunque sia sorpreso a svolgere azioni che mirano ad "alterare
gravemente l'ordine pubblico" potrà essere accusato di "coinvolgimento
in organizzazione criminale".
21 aprile 2012
Sciopero generale: pioggia di arresti a Barcellona. Madrid: incatenarsi sarà reato
Sei le persone arrestate in Catalogna per aver partecipato allo
sciopero generale del 29 marzo scorso. Intanto il Partito Popolare al
governo propone il reato di 'resistenza passiva', per punire con il
carcere proteste simboliche come incatenarsi.
Di
Marco Santopadre
Contropiano
Una impressionante ondata repressiva si sta abbattendo sui due territori dello Stato Spagnolo che più massicciamente hanno risposto all’appello dei sindacati e delle organizzazioni politiche della sinistra a scioperare durante la mobilitazione generale dello scorso 29 marzo. Contemporaneamente alla retata che ha portato giovedì all’arresto di 14 persone nel territorio basco della Navarra, un’altra maxioperazione di Polizia veniva realizzata in Catalogna, anche in questo caso contro attivisti e giovani accusati di aver compiuto dei reati durante le manifestazioni e gli scontri che hanno caratterizzato lo sciopero generale.
Una impressionante ondata repressiva si sta abbattendo sui due territori dello Stato Spagnolo che più massicciamente hanno risposto all’appello dei sindacati e delle organizzazioni politiche della sinistra a scioperare durante la mobilitazione generale dello scorso 29 marzo. Contemporaneamente alla retata che ha portato giovedì all’arresto di 14 persone nel territorio basco della Navarra, un’altra maxioperazione di Polizia veniva realizzata in Catalogna, anche in questo caso contro attivisti e giovani accusati di aver compiuto dei reati durante le manifestazioni e gli scontri che hanno caratterizzato lo sciopero generale.
7 settembre 2011
AUSTERITA’: CONTESTAZIONI IN SPAGNA E IN ITALIA
Alla chiamata dei sindacati, migliaia di italiani sono scesi in strada per denunciare le misure di austerità sempre più opprimenti di cui sono vittime. Gli spagnoli hanno iniziato a sfilare da 18 ore.
Sono decine di migliaia, uniti, con lo stesso slogan, con la stessa rabbia: no all’austerità, no alla regola d’oro. E i loro rispettivi governi, non contenti di annegare i loro cittadini in misure di rigore sempre più soffocanti, si accusano l’un l’altro. A Madrid, Grecia e Italia vengono incolpate di essere la nuova causa del “panico dei mercati”.
Berlusconi aveva promesso quest’estate un taglio di almeno 95 miliardi di Euro per cercare di raggiungere il pareggio nel 2013. Misure che il Senato italiano esamina questo martedì. Peggio ancora, Berlusconi e il suo governo si sono barricati nelle stanze di Roma per discutere su come aggravare la situazione:
2 giugno 2011
L'ECCESSIVA INDIPENDENZA DELLE BANCHE CENTRALI, INCLUSA LA BCE
Di Vicenç Navarro
http://www.vnavarro.org/L'opinione pubblica in generale dovrebbe sapere e capire il pericolo per la democrazia, il benessere sociale e per la qualità della vita della popolazione dell'eccessivo potere che la banca (il termine generico usato per definire le istituzioni finanziarie che gestiscono la maggior parte del credito in un paese) esercita sugli Stati e sulle istituzioni europee, ivi comprese le istituzioni che dovrebbero regolare, come ad esempio la Banca Centrale Europea (BCE) e le Banche Centrali. E' importante informare l'opinione pubblica del fatto che gli interessi dei banchieri (non sempre coincidono con gli interessi dei risparmiatori che hanno messo i loro soldi in banca), non sono gli stessi interessi della popolazione. La popolazione è divisa in classi sociali e gli interessi di ogni classe sono influenzati in modo diverso dal comportamento delle banche. Ma le classi popolari sono quelle che, in generale, sono più colpite da tale comportamento.
24 maggio 2011
GUERRA DI IV GENERAZIONE NEL SETTORE SOCIALE
La strategia della manipolazione coperta dalla “protesta degli indignati”
Nella Guerra di Quarta Generazione sono contenute le tecniche di gestione delle operazioni e strategie di comportamento collettivo che stanno dietro quelle che sono ingenuamente chiamate "proteste spontanee" che nelle grandi catene mediatiche imperiali installano come una verità accettata su scala globale.
In IARNoticias cominciamo sempre la storia dalla fine. Il nostro stile contro-informativo è sempre stato quello di proiettare e analizzare i fatti con l’obiettivo di anticipare il risultato e senza che l’albero della “congiuntura giornalistica” (manipolatrice del sistema) copra il bosco della comprensione generale.
In piena euforia mediatica per la “rivoluzione democratica ”degli “indignati” in Spagna, abbiamo segnalato che si trattava (al di là delle “buone intenzioni” dei partecipanti) di una nuova strategia di mobilitazione di massa basata su un tripode convergente: Internet, telefoni cellulari e grandi catene mediatiche.
20 maggio 2011
SPAGNA: dilagano i giovani Indignados
Si sta rompendo il “bipolarismo spagnolo”, altrettanto fasullo e interclassista di quello italiano. Continua infatti la protesta dei giovani 'indignados' contro la crisi, la politica e il sistema, che questa notte hanno fra l'altro di nuovo occupato la Puerta del Sol, nel cuore di Madrid.
Guarda la diretta in streaming della mobilitazione a Puerta del Sol http://www.ustream.tv/channel/acampadabcn
Circa 4mila giovani si sono accampati per la terza notte consecutiva nella piazza più centrale della capitale spagnola, da dove erano stati sgombrati manu militari ieri mattina dai reparti antisommossa della polizia spagnola. Il movimento si ispira esplicitamente alle rivolte popolari nei paesi arabi.
Un portavoce dei giovani antisistema, riuniti nella piattaforma “Democracia real Ya” (Subito una vera democrazia) e nel movimento '15 M', ha precisato che intendono restare accampati a Puerta del Sol fino alle elezioni amministrative e regionali di domenica prossima. Manifestazioni di appoggio ai giovani di Madrid si sono svolte in circa 40 città spagnole.
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