Sosteneva Eduardo Galeano che“in America tutti hanno una parte di sangue indigeno, alcuni nelle vene, altri sulle mani”, tra i secondi, indubbiamente, può essere annoverato il generale Julio Argentino Roca, passato alla storia per aver portato a termine, nel Sud del paese, la missione civilizzatrice del nuovo Stato argentino. Tale missione prevedeva l’eliminazione della barbarie, del“fetore d’America”, come direbbe R. Kush, cioè dei popoli indigeni. Si è trattato della tristemente conosciuta ‘campagna del deserto’, tra il 1869 e il 1884, ovvero, la campagna militare che ha macchiato di genocidio la genesi dello Stato argentino.
L'esercito israeliano ha ucciso lunedì un giovane palestinese nella Cisgiordania occupata, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità palestinese, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Anadolu. Il Ministero ha dichiarato che Taher Mohammad Zakarneh, 19 anni, è stato colpito mortalmente dalle forze israeliane nella città di Qabatia, a sud della città di Jenin. Un altro palestinese è stato ferito dal fuoco israeliano, ha aggiunto il Ministero.
Bisogno di ZAD (in francese Zones A Défendre: zone da difendere dall’avanzata del mostro produttivista, NdT), emancipazione delle società... In un momento in cui la diserzione si sta diffondendo in Francia, Reporterre ha parlato con Raoul Vaneigem, i cui scritti hanno influenzato il maggio 68.
* Scrittore impegnato, protagonista essenziale dell'Internazionale Situazionista con Guy Debord, il medievalista Raoul Vaneigem ha pubblicato una cinquantina di libri a cominciare dal suo Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni (mia traduzione per Castelvecchi, Roma 2006, NdT), che ha contribuito al sollevamento delle università nel maggio '68.
Macron non si è espresso correttamente: non è la fine dell’abbondanza, è la fine di un mondo. Quella del liberalismo dal volto umano. Già fortemente messo in discussione con la covid global governance, il sistema liberale è stato appena seppellito da Macron, poi da Borrell, dopo le numerose dichiarazioni surreali di vari politici europei. La pagina del 20° secolo è voltata. Quello che si apre è poco appetitoso… E non potendo assumere apertamente questa scelta ideologica impopolare, si sfrutta il conflitto in Ucraina, si demonizza la Russia.
È proprio la morte del Novecento, con il rafforzamento della classe media, con l’idea dello sviluppo di una società per tutti, con il desiderio di un’educazione di massa che consenta un miglioramento generale delle condizioni di vita. Questo è ciò che è finito. Questo è ciò che non ha più il suo posto nel mondo globalizzato in guerra per la sua sopravvivenza. In guerra con noi.
Tra le due storiche città portuali palestinesi di Haifa e Akka, entrambe occupate dal 1948, esiste un’incantevole baia chiamata Baia di Haifa. Le città sono state sottoposte a una pesante campagna di pulizia etnica, e ora sono costituite da una popolazione israeliana a maggioranza ebraica. Diverse colonie sioniste sono state costruite lungo la baia di Haifa nel corso degli anni e, anche se si tratta di immobili di prim’ordine fronte mare, gli alloggi sono stati costruiti principalmente per i nuovi immigrati poveri.
Il “Bel Paese” un tempo detto Italia è stato infettato dal virus pandemico del globalismo ed è divenuto Draghistan.
Il virus del globalismo ha infettato tutte le istituzioni, dagli ordini professionali ai sindacati, alle associazioni di categoria ed ha colpito l’organo vitale della democrazia: il Parlamento.
Questa patologia ha completato il processo di trasformazione da Democrazia a quella che il sociologo - ed ex Presidente della Fabian Society (nel 1976) - Colin Crouch aveva definito “Postdemocrazia”[2].
La Postdemocrazia è una condizione degenerativa della Democrazia in cui le istituzioni e le consuetudini democratiche perdono la loro reale funzione e rimangono semplici orpelli formali per fare da paravento al vero governo delle oligarchie plutocratiche.
Gli elementi costitutivi dell'esercito sovranazionale esistono già... stanno solo aspettando un motivo... La conferenza speciale “Il futuro dell’UE” si è conclusa pochi giorni fa.
Potrà anche essere sembrata una “consultazione pubblica”, ma lo scopo della conferenza era semplice: dire all’UE di fare quello che avevano già da anni pianificato di fare.
Se questo non era chiaro fin dall’inizio, è diventato indiscutibilmente ovvio un paio di giorni fa, quando, il 27 aprile, è stata pubblicata la lista delle 49 “raccomandazioni” della conferenza.
Potete leggere l’intera lista qui, se ne avete voglia. Ne abbiamo scelte alcune delle più preoccupanti da discutere.
RAMALLAH, Cisgiordania — Il governo israeliano ha recentemente approvato più progetti di insediamento all'interno della Linea Verde e nei territori occupati nel 1967 in Cisgiordania e nelle alture del Golan siriano.
Il 26 dicembre, il governo israeliano ha approvato un piano di insediamento nelle alture del Golan siriano occupate del valore di 1 miliardo di shekel israeliani (323 milioni di dollari). Il 28 dicembre, il ministro dell'Interno israeliano Ayelet Shaked ha annunciato la creazione di quattro insediamenti nel deserto del Negev per accogliere 3.000 famiglie ebree. Questo fa parte di un piano più ampio per stabilire da 10 a 12 insediamenti nel Negev. Il piano prevede anche l'attuazione di infrastrutture “nazionali” e progetti industriali, come il progetto dell'elettricità ad alta tensione, il progetto ferroviario e le fabbriche di fosfato.
Ci sono momenti nella vita di popoli e Nazioni in cui i loro governi hanno come nemico non lo straniero con cui entrano in guerra ma il loro stesso popolo, o una parte più o meno consistente di esso.
L’esempio più tragico che viene facilmente alla mente è la persecuzione degli ebrei tedeschi da parte del governo del Terzo Reich: una persecuzione immane, in nome di un odio insensato e privo di fondamento, che culminò nel tentativo di genocidio scientifico non solo degli ebrei tedeschi ma anche di tutti quelli rastrellati nei Paesi occupati dalle armate del Terzo Reich. Come è noto, presto non furono solo ebrei.
Il direttore delle Entrate non usa giri di parole: "I nuovi limiti sono tappe intermedie verso l'eliminazione del cash"
Basta contanti, questa è la via tracciata che bisognerà seguire rapidamente: il controllo delle tasche degli italiani diventa parte integrante del progresso e della digitalizzazione, questo lo scenario ipotizzato dal direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini durante l'audizione in commissione Finanze alla Camera.
"Il mondo va verso l'eliminazione del contane, i cui limiti sono solo passaggi intermedi", ha infatti spiegato Ruffini senza mezzi termini, prospettando il prima possibile una sterzata in quella direzione in primis per il nostro Paese, come riferisce "Radiocor Plus".
Come le masse vengono guidate e soggiogate per mezzo della propaganda anche in ambito economico
Oggi vi voglio parlare di un’altra frode mentale, che coloro che ci comandano, ci propinano per mezzo dei canali di informazione, da loro controllati. Parlo della monetizzazione del debito pubblico e della conseguente paura di una incontrollata inflazione, che questo provocherebbe nelle nostre economie.
Cominciamo con il dire cosa significa monetizzare il debito. In poche parole la monetizzazione è l’operazione con cui la Banca Centrale crea moneta per acquistare i titoli in mano ai risparmiatori privati. La paura dell’inflazione nella gente nasce, o meglio viene fatta nascere, ogni qualvolta appare nelle nostre menti la fatidica frase “stampare la moneta”. “Apriti cielo!!!!”…
Gli accordi di pesca firmati dall'UE-Marocco contribuirebbero a perpetuare e approfondire l'occupazione. Diverse imprese spagnole beneficerebbero della pesca di sardine e polpi del Saharawi.
Aisha non sa nuotare e nonostante sia magra e fragile, spiega che ha fiducia nel mare dove è nata in esilio. Sarebbe capace di gettarsi nell'oceano per annodare tra loro tutte le reti dei pescherecci che pescano e impoveriscono i fondali. Questa ragazza rifugiata saharawi di 13 anni che vive a Siviglia vorrebbe un boicottaggio di natura poetica. Un'azione a fuoco lento per cambiare il mondo in un attimo. "Un giorno sarò io a pescare dalla spiaggia di Boujdour e venderò il mio pesce a Rabat".
Il Marocco ha superato Almeria nelle esportazioni di pomodori nel 2020. Per la prima volta. Ma l'impronta della sua produzione mostra che gran parte di queste cifre provengono dalla regione di Dakhla, nel Sahara occidentale occupato.
L'incertezza di Almeria
-Dove laggiù? Non vedo nulla. Dolores lascia cadere dei semi umidi e ribelli dopo il morso del pomodoro.
-"José, portami quel panno laggiù", sentiamo mentre l'immagine Skype mostra tre vasi con gerani traboccanti di rosa e bianco nella finestra posteriore, un'immagine della Virgen del Mar (patrona di Almería),
Dall'inizio di questa "strana crisi", una cosa è definitivamente scomparsa, sia dai televisori che dai cervelli degli scienziati: la logica.
Gli scienziati, che si vantano della verità, delle dimostrazioni tutte più dimostrative delle altre e della ricerca degli errori, hanno dimenticato nella stragrande maggioranza dei casi quello che ogni essere umano sa fin dall'antichità: che ci sono cause ed effetti e che il legame tra i due si deduce da una sequenza logica di eventi; che ogni ragionamento che si contraddice è probabilmente falso e che a forza di esagerare le idee si finisce per avere un ragionamento sofisticato.
Ecco alcuni esempi di questo fallimento della logica.
In questo periodo di pandemia, i governi hanno trasformato i cittadini in "esseri così spaventati dalla morte da rinunciare alla vita", scrive Raoul Vaneigem in questo articolo. Lo scrittore chiede il "ritorno dei vivi, l'unità dell'Io e del mondo".
Raoul Vaneigem è uno scrittore. Dal Traité de savoir-vivre à l'usage des jeunes générations(Gallimard, 1967), uno dei libri che ha alimentato la rivolta del maggio '68, ha pubblicato una quarantina di libri, i più recenti dei quali sono La liberté enfin s'éveille au souffle de la vie (Le Cherche Midi, 2020), che rende omaggio ai «Gilets jaunes et à l’insurrection de la vie qu’ils ont initiée», eL’Insurrection de la vie quotidienne. Testi e interviste (Grevis, 2020), dedicato agli "insorti che, in tutto il mondo, lottano per liberare la vita e l'essere umano dalla mortificante dittatura del profitto".
Non pensate ai rivoltosi di Gerusalemme come a eccentrici nazionalisti Haredim, una marmaglia che non ha alcuna relazione con noi civili israeliani.
"Quando sentite le grida 'Lasciate bruciare il vostro villaggio', questo vi rappresenta?" ha chiesto Suleiman Masswadeh, un reporter della Kan Public Broadcasting Corporation, a una giovane donna che ha partecipato ai disordini di Lehava - un'organizzazione di destra dura e antiaraba - nel centro di Gerusalemme giovedì. Indossando un adesivo "Kahane aveva ragione" sul petto, ha risposto: "Non così. Non sto dicendo che dovremmo bruciare, ma che tu dovresti lasciare il villaggio e noi andremo a vivere lì".
Sono un organizzatore della comunità palestinese nel quartiere Silwan di Gerusalemme Est. Lasciate che vi mostri cosa significa essere assediati dai coloni e sotto costante attacco da parte delle autorità israeliane.
“Sei colto”, ha detto l'interrogatore israeliano, in arabo beffardo. “Inta mathaqaf. Hai delle connessioni. Non pensare che io abbia paura delle tue conoscenze. Vai a dire loro quello che ho detto, e che ti ho minacciato. Dillo ad Al-Manar e ad Al-Jazeera”.
Il suo nome era Doron Zahavi, alias ‘Capitano George’, ed era noto per i brutali metodi di interrogatorio che aveva usato contro i prigionieri libanesi. Lo scopo di questa ‘conversazione’ a cui ero stato convocato cambiava continuamente...
Per la prima volta in decenni, l'Autorità palestinese (AP) e Israele terranno elezioni parlamentari a pochi mesi di distanza l'una dall'altra. Molti nella comunità internazionale e nei media vedranno questo come un esercizio congiunto di democrazia, ma in realtà è una finestra sulla realtà di un sistema a due livelli che nega ai palestinesi la libertà e i diritti fondamentali che molti nel mondo danno per scontati.
Guidate lungo le strade tortuose della Cisgiordania questa primavera e vedrete cartelli elettorali che interrompono il bel paesaggio di ulivi e mandorli. Guardandoli da vicino, ci si può rapidamente rendere conto che il candidato mostrato non è un palestinese desideroso di fare campagna elettorale per un seggio parlamentare. Probabilmente è un candidato israeliano che corre per un seggio nel parlamento israeliano.
Questa settimana Donald Trump è stato in Svizzera e si è recato in BRI, la Banca dei regolamenti internazionali, cioè il terreno di incontro tra tutte le Banche centrali. Cosa abbia fatto e per quali motivi ci sia andato, non lo so, né posso suffragare questa affermazione con fonti ufficiali. Mi hanno riferito questa notizia due persone operanti ad alto livello in ambito finanziario proprio in Svizzera, e poiché non ritengo avessero motivi per propalare una sciocchezza, ho preso in considerazione questo accadimento.
Mi hanno anche riferito che alle 17 e 45 di mercoledì 3 marzo, Trump avrebbe lasciato la Svizzera ma non mi hanno detto se fosse di ritorno in Florida o si recasse altrove in Europa. Tuttavia, poiché i titoli di Stato Usa sono crollati nel mercato interbancario tra il 3 e il 4 corrente mese, e la scorsa settimana la FED ha delineato colossali riaggregazioni monetarie del dollaro,
Il procuratore del Tribunale Penale Internazionale (ICC) indagherà sui crimini di guerra nei territori palestinesi, facendo infuriare di Israele
L’Aja – Il procuratore del Tribunale Penale Internazionale ha annunciato mercoledì che il suo ufficio indagherà formalmente sui crimini di guerra nei Territori Palestinesi, una mossa accolta dall’Autorità Palestinese e denunciata da Israele. La decisione segue una sentenza del Tribunale del 5 febbraio che ha stabilito la propria giurisdizione sul caso, provocando immediati rifiuti da parte di Washington e Gerusalemme.