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23 luglio 2014
M5s, Di Battista: "A Gaza è un genocidio"
Il 5 stelle Alessandro Di Battista è durissimo: “Non siamo contro
Israele ma contro le politiche del suo governo”, spiega. “Stiamo con i
deboli, oggi con i palestinesi”. Via l’ambasciatore dunque e parole più
nette dal governo, che per ora “in politica estera è stato debolissimo”
E’ il cinquestelle terzomondista, Alessandro Di Battista. “Di politica interna non voglio parlare” dice all’Espresso, prima di rievocare i suoi viaggi e elencare i suoi rapporti internazionali, soprattutto nel sudamerica. Delle bombe che cadono su Gaza, però, parla: “Quello che sta portando avanti Israele è un genocidio” dice senza mezze misure, riprendendo “le parole di tanti leader internazionali”, tra cui “Ortega e Morales, con cui abbiamo molti rapporti di lavoro”. E siccome “fanno bene a parlare di genocidio”, Alessandro Di Battista annuncia che i deputati 5 stelle della commissione esteri presenteranno una risoluzione per il richiamo dell’ambasciatore italiano in Israele, “un atto simbolico dovuto”.
Non teme le accuse, Di Battista: “Chi parla di antisemitismo dovrebbe capire che l’unica cosa a fare il gioco degli antisemiti sono le azioni del governo israeliano”. Di Battista sa che “Israele non è il suo governo”, così come “la Palestina non è Hamas”.
E’ il cinquestelle terzomondista, Alessandro Di Battista. “Di politica interna non voglio parlare” dice all’Espresso, prima di rievocare i suoi viaggi e elencare i suoi rapporti internazionali, soprattutto nel sudamerica. Delle bombe che cadono su Gaza, però, parla: “Quello che sta portando avanti Israele è un genocidio” dice senza mezze misure, riprendendo “le parole di tanti leader internazionali”, tra cui “Ortega e Morales, con cui abbiamo molti rapporti di lavoro”. E siccome “fanno bene a parlare di genocidio”, Alessandro Di Battista annuncia che i deputati 5 stelle della commissione esteri presenteranno una risoluzione per il richiamo dell’ambasciatore italiano in Israele, “un atto simbolico dovuto”.
Non teme le accuse, Di Battista: “Chi parla di antisemitismo dovrebbe capire che l’unica cosa a fare il gioco degli antisemiti sono le azioni del governo israeliano”. Di Battista sa che “Israele non è il suo governo”, così come “la Palestina non è Hamas”.
12 maggio 2014
L'ETERNO BALLETTO DELLE STRAGI E DEI MISTERI D'ITALIA
"Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile."Dall'ultima lettera di Moro dalla prigione "brigatista" alla moglie Nora
Come volevasi puntualmente dimostrare – per chi non lo avesse ancora capito – la commemorazione delle vittime delle stragi e del terrorismo andata in scena in Transatlantico il fatidico 9 maggio si è rivelata l'ennesima fiera della vacuità, dell'ovvio, dell'ipocrisia e della retorica rassicurante e a buon mercato con il concorso di tutta l'Italia che, in un modo o nell'altro, veramente conta... Un grottesco e assurdo balletto di personaggi che, ormai, indossano solo maschere pur di non lasciare trapelare che, dietro, alberga un vuoto orrido e agghiacciante, specchio di un Vuoto di Potere e di una gravissima e lacerante ferita nel tessuto istituzionale e sociale difficilmente rimarginabile.
Par ancora di sentirli i corifei che celebrano le solide basi di una democrazia sempre salda e ban piantata sul terreno dei sacrosanti principi costituzionali... Ma il vizio, paradossalmente, affonda le radici nella nostra Repubblica, così trasandata e sgangherata che, nei momenti si stasi e stabilità, mette pure tenerezza. Perchè la verità vera, la verità che non si vuol pronunciare dietro al comodo schermo dei cosiddetti "misteri d'Italia" è che la nostra è sempre stata una democrazia sotto tutela, una democrazia con puntate alla testa le pistole di quelli che un pò semplicisticamente chiamiamo i "poteri forti", ovvero i veri poteri, più o meno invisibili... Gli americani e i loro alleati israeliani e nella NATO
17 marzo 2014
RON PAUL: "Putin ha il diritto dalla sua parte"
Il politico americano accusa gli Stati Uniti di coinvolgimento nella deposizione di Yanukovich
26 febbraio 2014
LETTERA AI MIEI STUDENTI INDIANI SUGLI EFFETTI LINGUISTICI DEI COLPI D'ARMA DA FUOCO PARTITI DAL PONTE DI UNA PETROLIERA ITALIANA
Care ragazze, cari ragazzi,
per svariati mesi sono stato il vostro insegnante di italiano tra Mumbai e Bangalore. La maggior parte di voi veniva dal Kerala. Alcuni dei vostri genitori erano pescatori. Ricordo i sacrifici dei vostri familiari, che speravano di regalarvi un futuro con una laurea in infermieristica e un corso di italiano. Ricordo che l’Italia e l’Europa rappresentavano ai vostri occhi la possibilità di una svolta nella vostra professione e nelle vostre vite. Ricordo anche che, come tutti gli studenti, l’uso delle preposizioni italiane vi metteva in difficoltà. Per presentarvi, dicevate: “Sono nato a Kerala”. Io allora spiegavo che la regola grammaticale vuole l’uso della proposizione “in + nome dello stato” e “a + nome di città. Per questo si dice “Sono nato in Italia” e “Sono nato a Roma”. Dato che il Kerala è uno stato (l’India è una confederazione di stati, come gli Usa per capirci) si deve dire: “Sono nato in Kerala, a Trivandrum”, come si dice “Sono nato in Colorado, a Boulder”. Capirete il mio stupore e la mia tristezza, dopo l’assassinio dei due pescatori Valentine Jalestine e Ajeesh Binki, colpiti da colpi d’arma da fuoco provenienti dalla petroliera Enrica Lexie (è un dato di fatto: le istituzioni italiane hanno già versato un indennizzo ai parenti delle vittime in un accordo extra-giudiziario di cui si parla poco nel bel paese).
per svariati mesi sono stato il vostro insegnante di italiano tra Mumbai e Bangalore. La maggior parte di voi veniva dal Kerala. Alcuni dei vostri genitori erano pescatori. Ricordo i sacrifici dei vostri familiari, che speravano di regalarvi un futuro con una laurea in infermieristica e un corso di italiano. Ricordo che l’Italia e l’Europa rappresentavano ai vostri occhi la possibilità di una svolta nella vostra professione e nelle vostre vite. Ricordo anche che, come tutti gli studenti, l’uso delle preposizioni italiane vi metteva in difficoltà. Per presentarvi, dicevate: “Sono nato a Kerala”. Io allora spiegavo che la regola grammaticale vuole l’uso della proposizione “in + nome dello stato” e “a + nome di città. Per questo si dice “Sono nato in Italia” e “Sono nato a Roma”. Dato che il Kerala è uno stato (l’India è una confederazione di stati, come gli Usa per capirci) si deve dire: “Sono nato in Kerala, a Trivandrum”, come si dice “Sono nato in Colorado, a Boulder”. Capirete il mio stupore e la mia tristezza, dopo l’assassinio dei due pescatori Valentine Jalestine e Ajeesh Binki, colpiti da colpi d’arma da fuoco provenienti dalla petroliera Enrica Lexie (è un dato di fatto: le istituzioni italiane hanno già versato un indennizzo ai parenti delle vittime in un accordo extra-giudiziario di cui si parla poco nel bel paese).
20 febbraio 2014
L'OCCIDENTE STA SOSTENENDO UN GOLPE NEONAZISTA IN UCRAINA
Le nazioni occidentali, scrive il rapporto del Research Team dell’EIR (Executive Intelligence Review, Washington) pubblicato il 2 febbraio, guidate dall’Unione Europea e dall’amministrazione Obama, sostengono un tentativo di golpe apertamente neonazista in Ucraina. Se riusciranno nell’intento, le conseguenze andranno ben oltre i confini dell’Ucraina e degli stati limitrofi. Per la Russia, tale colpo di stato costituisce un casus belli, in quanto esso avviene nel contesto dell’espansione della difesa antimissile della NATO in Europa centrale e dell’evoluzione della dottrina USA e NATO del "Prompt Global Strike,'' secondo cui gli Stati Uniti possono lanciare un primo attacco nucleare preventivo contro Russia e Cina e sopravvivere ad una rappresaglia.
19 febbraio 2014
"Renzi non deve chiedere a Bruxelles il permesso di governare"
"Renzi andrà a Bruxelles a
tentare di ridurre i vincoli di bilancio. Ma un premier dovrebbe andare a
chiedere il permesso di governare il paese che rappresenta?"
Siamo “cavie” da laboratorio economico? Si domanda Lidia Undiemi oggi sul suo sito per specificare meglio i concetti espressi nella trasmissione di Rai 3. In tutti i paesi in cui è intervenuta la Troika (UE, BCE e FMI) per fornire “assistenza finanziaria”, del resto, il debito pubblico è aumentato e non diminuito. Inoltre, in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro i cittadini europei colpiti dall’austerità hanno pagato a caro prezzo i salvataggi degli interessi finanziari della zona euro.
Siamo “cavie” da laboratorio economico? Si domanda Lidia Undiemi oggi sul suo sito per specificare meglio i concetti espressi nella trasmissione di Rai 3. In tutti i paesi in cui è intervenuta la Troika (UE, BCE e FMI) per fornire “assistenza finanziaria”, del resto, il debito pubblico è aumentato e non diminuito. Inoltre, in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro i cittadini europei colpiti dall’austerità hanno pagato a caro prezzo i salvataggi degli interessi finanziari della zona euro.
16 febbraio 2014
28 gennaio 2014
U€: D€MONIZZARE, €SORCIZZAR€ € COMANDAR€
Il buon candidato? Chi devolve ai legittimi depositari il potere usurpato dalla “commissione” di Bruxelles e dalla Banca Centrale Europea (BCE)
Di Tito Pulsinelli
SelvasBlog
Alla fine l'essenziale è sapere chi è il nemico principale. Quali sono i mezzi più efficaci per impedire che il potere economico deglutisca anche il residuale potere politico. Come strappare spazi di manovra alle onnivore elites universaliste? Il 14 maggio, l'oggetto del contendere è una istituzione devitalizzata, evirata di ogni potere reale sull'economia, moneta e difesa. Strasburgo è un teatro in cui le due ali del neoliberismo -costrette dall'emergenza a dismettere la vetusta baruffa sceneggiata- si coalizzano per non precipitare nel vuoto.
Demonizzano il movimento reale in cui è sottesa un'idea-forza: chi ha il potere economico non può avere anche il potere politico. Oligarchie e lobbies segrete contro ceti medi e produttivi; funzionari in incognito di Goldman Sachs contro dirigenti scaturiti e legittimati dalla sovranità popolare. “Commissari” di Bruxelles e plenipotenziari di Francoforte versus dirigenza leale ai Paesi che compongono l'Europa storica e millenaria. Non quella fuoriuscita dalla provetta di Maastricht con la formula esoterica che riduce il governare a 5 macro-indicatori economici.
Di Tito Pulsinelli
SelvasBlog
Alla fine l'essenziale è sapere chi è il nemico principale. Quali sono i mezzi più efficaci per impedire che il potere economico deglutisca anche il residuale potere politico. Come strappare spazi di manovra alle onnivore elites universaliste? Il 14 maggio, l'oggetto del contendere è una istituzione devitalizzata, evirata di ogni potere reale sull'economia, moneta e difesa. Strasburgo è un teatro in cui le due ali del neoliberismo -costrette dall'emergenza a dismettere la vetusta baruffa sceneggiata- si coalizzano per non precipitare nel vuoto.
Demonizzano il movimento reale in cui è sottesa un'idea-forza: chi ha il potere economico non può avere anche il potere politico. Oligarchie e lobbies segrete contro ceti medi e produttivi; funzionari in incognito di Goldman Sachs contro dirigenti scaturiti e legittimati dalla sovranità popolare. “Commissari” di Bruxelles e plenipotenziari di Francoforte versus dirigenza leale ai Paesi che compongono l'Europa storica e millenaria. Non quella fuoriuscita dalla provetta di Maastricht con la formula esoterica che riduce il governare a 5 macro-indicatori economici.
27 agosto 2013
EMERGENZA COLOMBIA: GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI DA PARTE DELLA POLIZIA
Missione Umanitaria accerta gravi violazioni dei Diritti Umani a Boyacá.
Oggi, 24 de agosto de 2013, è partita da Bogotá una missione umanitaria formata da organizzazioni a difesa dei diritti umani e da giornalisti indipendenti, con il fine di effettuare una verifica della situazione dei diritti umani nel Dipartimento di Boyacá, in un momento in cui si svolge lo sciopero nazionale del settore agrario e in cui si sollevano denunce per gravi violazioni ai Diritti Umani ipoteticamente da aderenti alla Forza Pubblica. Nel suo transito per i primi cinque municipi, la Missione ha raccolto un alto numero di denunce, rapporti e materiale probatorio che danno conto degli eccessi nell’uso della forza da parte della Squadra Mobile Anti-Sommossa (ESMAD) della polizia, di agenti dei reparti dei servizi segreti e di appartenenti alla Polizia Nazionale. La Missione ha potuto accertare l’avvenimento di violazioni sistematiche, generalizzate e indiscriminate ai diritti umani degli abitanti boyacensi e dei partecipanti allo Sciopero del Settore Agrario. A ciò si somma la partecipazione diretta di agenti di questi reparti di sicurezza nel commettere atti vandalici.
Oggi, 24 de agosto de 2013, è partita da Bogotá una missione umanitaria formata da organizzazioni a difesa dei diritti umani e da giornalisti indipendenti, con il fine di effettuare una verifica della situazione dei diritti umani nel Dipartimento di Boyacá, in un momento in cui si svolge lo sciopero nazionale del settore agrario e in cui si sollevano denunce per gravi violazioni ai Diritti Umani ipoteticamente da aderenti alla Forza Pubblica. Nel suo transito per i primi cinque municipi, la Missione ha raccolto un alto numero di denunce, rapporti e materiale probatorio che danno conto degli eccessi nell’uso della forza da parte della Squadra Mobile Anti-Sommossa (ESMAD) della polizia, di agenti dei reparti dei servizi segreti e di appartenenti alla Polizia Nazionale. La Missione ha potuto accertare l’avvenimento di violazioni sistematiche, generalizzate e indiscriminate ai diritti umani degli abitanti boyacensi e dei partecipanti allo Sciopero del Settore Agrario. A ciò si somma la partecipazione diretta di agenti di questi reparti di sicurezza nel commettere atti vandalici.
12 luglio 2013
25 verità sul caso Evo Morales / Edward Snowden
Il caso Edward
Snowden è stato all'origine di un grave incidente diplomatico tra la
Bolivia e diversi paesi europei. A seguito di un ordine da Washington,
Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno proibito all'aereo
presidenziale di Evo Morales di sorvolare sul loro territorio.
- Dopo una visita ufficiale in Russia per partecipare a un vertice dei paesi produttori di gas, il presidente Evo Morales ha preso il suo aereo per tornare in Bolivia.
- Gli Stati Uniti, pensando che Edward Snowden, ex agente CIA e della NSA, autore delle rivelazioni sulle operazioni di spionaggio del suo paese, fosse sull'aereo presidenziale, ha ordinato a quattro paesi europei, Francia, Italia, Spagna e Portogallo, di proibire il sorvolare del loro spazio aereo a Evo Morales.
- Parigi ha immediatamente soddisfatto l'ordine proveniente da Washington e ha annullato l'autorizzazione di sorvolo del proprio territorio che era stato concessa alla Bolivia il 27 giugno 2013, mentre l'aereo presidenziale si trovava a pochi chilometri dal confine francese.
- Così, Parigi ha messo in pericolo la vita del Presidente boliviano, il quale è dovuto atterrare in emergenza in Austria, per mancanza di carburante.
- Dal 1945, nessuna nazione al mondo ha impedito a un aereo presidenziale il sorvolo del proprio territorio.
14 maggio 2013
MORO PER SEMPRE - TRE TRATTATIVE PER UNA CONDANNA A MORTE
Il caso-Moro tra depistaggi e sedute spiritiche - Mentre sui giornali impazzava la “fermezza” ben tre trattative erano aperte: una di Paolo VI, una coordinata da Leone e Fanfani e una dei servizi con Tito, palestinesi e altri gruppi arabi - Ma Moro doveva morire…
Trentacinque anni dopo, ecco Aldo Moro. Cosa sappiamo? Cosa ricordiamo? A malapena, che lo statista democristiano - più volte presidente del Consiglio, ministro e sicuro prossimo capo dello Stato - fu sequestrato a Roma il 16 marzo 1978 dalle Brigate rosse e fu poi ritrovato cadavere, sempre a Roma, il 9 maggio dello stesso anno.Forse i più «informati» sapranno che in quei 55 giorni di prigionia si fronteggiarono un «partito della fermezza» (quasi tutte le formazioni politiche, Pci in testa), contrario a ogni negoziato con i terroristi, e un «partito della trattativa» (i radicali, ai quali poi si aggiunsero i socialisti), che invece voleva salvare l'ostaggio. Poi, più nulla.
Tutto sepolto da quei luoghi comuni che, ripetuti dalla tv fino allo stremo e tradotti in carta stampata di libri e giornali, diventano «storia». Nel caso Moro, essi sanciscono che l'omicidio del presidente Dc fu l'esito tragico e inevitabile di quella contrapposizione. Punto. E che non se ne parli e non se ne dubiti più.
22 aprile 2013
GRECIA: CAMPI MILITARI PER IMPRIGIONARE I DEBITORI STATALI
Un poco alla volta, la Grecia si sta trasformando in una versione del
XXI secolo del tetro e buio mondo di Charles Dickes: famiglie che
bruciano legna per scaldarsi, lavoratori che lavoro per due soldi… e,
per mettere la ciliegina sulla torta greca, tra poco anche prigioni per i
debitori! Ciò che abbiamo riferito a gennaio, è diventato realtà:
prigioni fiscali! Il governo sta cercando dei campi militari per
trasformarli in prigioni per coloro che non sono in grado di pagare i
loro debiti: fisco o fondi per la previdenza sociale, ad esempio.
Tuttavia, le condizioni delle prigioni non saranno così dure come quelle
della prigione Marshalsea, dove Willam Dorrit ha trascorso molto tempo.
I moderni debitori greci in prigione, vivranno in “condizioni umane” perché debitori di più di 5.000 € allo stato, come ha affermato il Ministro della Giustizia ai membri del parlamento giovedì.
“Lo stato sta cercando un campo militare entro i limiti della prefettura di Attica per la custodia dei debitori statali accusati di pene detentive”, ha detto il Ministro della Giustizia Kostas Karagounis al gruppo MPS, aggiungendo che la prigione speciale per debitori migliorerà le loro condizioni detentive, che diventeranno più umane.
I moderni debitori greci in prigione, vivranno in “condizioni umane” perché debitori di più di 5.000 € allo stato, come ha affermato il Ministro della Giustizia ai membri del parlamento giovedì.
“Lo stato sta cercando un campo militare entro i limiti della prefettura di Attica per la custodia dei debitori statali accusati di pene detentive”, ha detto il Ministro della Giustizia Kostas Karagounis al gruppo MPS, aggiungendo che la prigione speciale per debitori migliorerà le loro condizioni detentive, che diventeranno più umane.
18 marzo 2013
IL BUNKER DI ADOLF DRAGHI
E’ paradossale constatare come tanti giornalisti contestino a papa Francesco presunte contiguità passate con il regime di Videla e Massera anche se, stranamente, nessuno di loro è ancora riuscito a scrivere una parola sui carnefici di oggi (non meno spietati dei generali argentini) Draghi e Weidmann.
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8 marzo 2013
SCANDINAVIA IN FUGA DALL'U€
Linkiesta
Ma c’è altro. Commentando le parole di Soini, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen ha detto che non serve una consultazione popolare ma servono riforme: ad esempio è necessario che i paesi dell’Europa Meridionale (vale a dire Italia, Grecia, Portogallo, Spagna) adottino una più rigorosa disciplina di bilancio. Appunto: bilanci statali, piani di salvataggio e denaro che non torna indietro.
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1 marzo 2013
A PROPOSITO DI CLOWNS...
Di Marco Cedolin
Normalmente
dopo la chiusura dei seggi elettorali e lo spoglio delle schede, fa
seguito un periodo di contatti informali fra i partiti, che sfociano
poi nell'insediamento del nuovo parlamento e nei contatti formali
finalizzati alla creazione del nuovo governo. Solamente una volta che
il nuovo governo è stato creato, il premier inizia a vistare o
ricevere i leader degli altri paesi ed a confrontarsi con loro,
illustrando la strada politica che intende intraprendere.
Oggi in
Italia, senza che i media abbiano dato grande risalto alla cosa, né tanto
meno si siano preoccupati di questa anomalia, sta invece accadendo qualcosa
di profondamente diverso....
Dopo
appena un paio di giorni dal voto, quando ancora i nuovi eletti
devono insediarsi in parlamento e non esiste nessuna seria ipotesi
concernente la possibile composizione del nuovo governo, sembra
essere esplosa una frenetica attività di "diplomazia".
14 dicembre 2012
L'importanza di Chávez
Terminata positivamente l'operazione chirurgica durata 6 ore
Di Tito Pulsinelli
Selvas blog
Perchè le elites finanziarie lo detestano tanto? E' lo statista che ha anticipato di un decennio il cammino per mettere a salvo il suo Paese. Ha rimesso all'ordine del giorno valori come la sovranità, preliminare per recidere gli artigli con cui l'oligarchia finanziaria si appropriò delle risorse strategiche di tutti venezuelani. Nel 1989, il Venezuela ebbe la sventura di subire l'equivalente dell'assalto frontale di cui è vittima oggi l'Europa meridionale.
La depredazione era motivata dalle medesime ideologie onnivore, confiscatorie, finalizzate a trasferire a "controllori esterni" beni, risorse, autonomia e poteri istituzionali, propri delle nazioni e delle democrazie.
Chávez è il prodotto della sintesi tra le sollevazioni popolari spontanee del febbraio del 1989, dilagate in tutte le principali città venezuelane -debellate con il fuoco delle armi dal governo-protesi del FMI e USA- e la ribellione del 1992 di quei militari utilizzati come cecchini contro i cittadini. Altro che golpe! Presero il controllo pieno delle cinque maggiori regioni, con la partecipazione di almeno 8000 soldati. Il movimento bolivariano è la ricomposizione della forza tellurica dei saccheggi, della sommossa popolare e della ribellione organizzata dei sottufficiali. In esso confluiscono le energie dell'equità sociale e quelle della sovranità,
Di Tito Pulsinelli
Selvas blog
Perchè le elites finanziarie lo detestano tanto? E' lo statista che ha anticipato di un decennio il cammino per mettere a salvo il suo Paese. Ha rimesso all'ordine del giorno valori come la sovranità, preliminare per recidere gli artigli con cui l'oligarchia finanziaria si appropriò delle risorse strategiche di tutti venezuelani. Nel 1989, il Venezuela ebbe la sventura di subire l'equivalente dell'assalto frontale di cui è vittima oggi l'Europa meridionale.
La depredazione era motivata dalle medesime ideologie onnivore, confiscatorie, finalizzate a trasferire a "controllori esterni" beni, risorse, autonomia e poteri istituzionali, propri delle nazioni e delle democrazie.
Chávez è il prodotto della sintesi tra le sollevazioni popolari spontanee del febbraio del 1989, dilagate in tutte le principali città venezuelane -debellate con il fuoco delle armi dal governo-protesi del FMI e USA- e la ribellione del 1992 di quei militari utilizzati come cecchini contro i cittadini. Altro che golpe! Presero il controllo pieno delle cinque maggiori regioni, con la partecipazione di almeno 8000 soldati. Il movimento bolivariano è la ricomposizione della forza tellurica dei saccheggi, della sommossa popolare e della ribellione organizzata dei sottufficiali. In esso confluiscono le energie dell'equità sociale e quelle della sovranità,
5 settembre 2012
LA BULGARIA DICE NO ALL' €URO
Simeon Djankov |
Uno schiaffo ai burocrati di Bruxelles dal piu' povero dei paesi dell'eurozona. "Il progettato ingresso nella moneta unica ha perso di significato". "Il vento e' cambiato... In questo momento, non vedo alcun beneficio dall'ingresso nell'euro, solo costi", dice Boyko Borisov primo ministro dell'ex paese comunista.
La Bulgaria, il paese dell'Unione Europea piu' povero ma allo stesso tempo raro esempio di politica fiscale virtuosa nel blocco dei 27, ha congelato a tempo indeterminato il progetto di adottare l'euro come moneta. Si tratta dell'ultimo caso di nazione prudente a prendere le distanze da Bruxelles e dalla disastrosa politica Ue, un'Unione incapace di gestire la crisi dei debiti sovrani, il cui effetto e' mancata crescita, tasse piu' alte e sacrifici per centinaia di milioni di cittadini.
Dalla capitale della Bulgaria Sofia, il primo ministro Boyko Borisov e il ministro delle finanze Simeon Djankov hanno spiegato che la decisione di non andare avanti con il piano strategico a lungo termine di adozione dell'euro, arriva in risposta al deterioramento delle condizioni economiche e alla crescita dell'incertezza sulle prospettive della Ue.
4 settembre 2012
NUOVO (?) ACCORDO USA - AL QUAEDA: 5.000 TERRORISTI PER ROVESCIARE ASSAD
"Uno dei terroristi più pericolosi" nel sud dello Yemen, leader di al Qaeda concorda con gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita l'invio in Siria di combattenti del gruppo terroristico per sostenere i ribelli e aiutarli a rovesciare il presidente Bashar al Assad.
L'informazione è stata rivelata da diversi mezzi di comunicazione in Medio Oriente, tra i quali l'agenzia di stampa iraniana Alalam e la rivista digitale yemenita AdenAlghad.net. È stato riferito che Tariq al-Fadhli, un addestrato militante jihadista che ha combattuto a fianco di Osama bin Laden, ha concordato con funzionari di Stati Uniti e l'Arabia Saudita, attraverso la Turchia, l'invio da città meridionali yemenite, l'invio di 5000 militanti nel territorio siriano per "aiutare i ribelli nella guerra per porre fine al regime di Assad". Il fatto, evidenziato dai mezzi di comunicazione, "spiega l'improvviso ritiro di uomini armati dalla regione yemenita di Abyan". Leggi anche:
18 agosto 2012
AHMADINEJAD: "Un attacco all'Iran porterà Israele alla distruzione"
Teheran e il gruppo libanese Hezbollah sostenuto dall'Iran avvertono su una catastrofica ritorsione contro un eventuale attacco israeliano, minacciando di rendere il paese "un inferno". Le dichiarazioni sono arrivate dopo notizie secondo le quali Israele sta preparando un attacco unilaterale contro l'Iran. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha detto che il suo partito aveva già fissato obiettivi in Israele e sarebbe in grado di colpire con un piccolo numero di razzi se Tel Aviv decide di attaccare per primo.
"Se siamo costretti a usarli per proteggere il nostro popolo e il nostro paese, non esiteremo a farlo ... e questo trasformerà la vita di centinaia di migliaia di sionisti in un inferno", così Nasrallah ha avvertito in un discorso nel Quds Day, un evento annuale di solidarietà con i palestinesi sotto occupazione utilizzando il nome arabo di Gerusalemme.
Nasrallah ha anche avvertito che un attacco israeliano contro l'Iran porterebbe una "risposta enorme" della Repubblica islamica, dando "l'opportunità sempre sognata" dal 1979.
"Se siamo costretti a usarli per proteggere il nostro popolo e il nostro paese, non esiteremo a farlo ... e questo trasformerà la vita di centinaia di migliaia di sionisti in un inferno", così Nasrallah ha avvertito in un discorso nel Quds Day, un evento annuale di solidarietà con i palestinesi sotto occupazione utilizzando il nome arabo di Gerusalemme.
Nasrallah ha anche avvertito che un attacco israeliano contro l'Iran porterebbe una "risposta enorme" della Repubblica islamica, dando "l'opportunità sempre sognata" dal 1979.
I leader militari israeliani hanno segnalato che possono attaccare le fazioni militanti del gruppo libanese in un prossimo futuro, se gli attacchi con razzi contro obiettivi israeliani continueranno.
15 aprile 2012
Gli USA hanno perso il "cortile" continentale
32 Paesi su 34 dicono che Cuba è
America - Dal Consenso di Washington al consenso senza Wahington - Le
Malvine sono dell'Argentina - USA devono ridurre il mercato interno del
consumo di cocaina -
Di Tito Pulsinelli
Di Tito Pulsinelli
13/4 - Cartagena de India,
Il vertice delle nazioni americane di questo fine settimana, renderà
visibile anche ai ciechi che gli Stati Uniti hanno definitivamente perso
il loro storico "cortile". Non riesce più ad imporre la propria agenda,
nè ad escludere Paesi sovrani e temi scottanti di interesse mondiale. 32 Paesi su 34 hanno rifiutato l'esclusione aprioristica ed unilaterale di Cuba da questa assise. Si sono spinti a telefonare a Raul Castro per sollecitare il suo arrivo nella città caraibica colombiana.
Gli USA sono isolati, appoggiati alla stampella del Canada, nazione dalla curiosa sovranità limitata. Soprattutto per la politica estera, è totalmente subordinata alla corona inglese, automaticamente allineata alla Casa Bianca. Questa coppia anglosassone, si ritrova contro lo schieramento compatto delle Americhe a sud del rio Bravo e dei Caraibi. Concretamente, la recente fondada CELAC (Comunità degli Stati Latino Americani e Caraibici), manifesta la sua unione all'interno dello strumento storico con cui gli USA hanno dettato legge.
Gli USA sono isolati, appoggiati alla stampella del Canada, nazione dalla curiosa sovranità limitata. Soprattutto per la politica estera, è totalmente subordinata alla corona inglese, automaticamente allineata alla Casa Bianca. Questa coppia anglosassone, si ritrova contro lo schieramento compatto delle Americhe a sud del rio Bravo e dei Caraibi. Concretamente, la recente fondada CELAC (Comunità degli Stati Latino Americani e Caraibici), manifesta la sua unione all'interno dello strumento storico con cui gli USA hanno dettato legge.
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