Dopo decenni di ingenuità e fiducia cieca e quasi beota nel prossimo, nelle TV e nei media ufficiali, sono man mano diventato un complottista. Lo ritengo un obbligo morale, una sorta di dovere civico di cittadino che aspira a una polis fondata sul bene comune. Nella vita di tutti i giorni continuo, probabilmente da idiota, a dare fiducia a tutti ma sono diventato sospettoso sulle grandi manovre politiche e sociali che avviluppano da almeno due decenni le nostre vite. Diciamo dalle torri gemelle in poi. Da quando sconvolto dopo 14 ore di volo senza mai atterrare a destinazione (Miami) venimmo sbarcati a Madrid e alla TV vidi quell'orrore che da subito mi pose dubbi su come un aereo potesse fare cadere dei grattacieli dalle fondamenta...
In sostanza, la Rete Centralizzata di Guerra traduce la superiorità nell’informazione in potenza bellica.
(DARPA – Defense Advanced Research Projects Agency
[Agenzia degli Stati Uniti per i progetti di ricerca avanzata di difesa])
Nel 1993, Arquilla e Rondfeldt, due importanti teste pensanti del Pentagono, annunciavano la costituzione di una nuova modalità di guerra che corrispondeva a ciò che implicitamente veniva riconosciuto come un nuovo ambito di dominio. Il mondo ha così ricevuto l’annuncio di una nuova epoca, in gestazione già da tre decadi: eravamo entrati nell’era informatica (cyber).
L’aspetto esteriore del mondo si è trasformato. Ai territori conosciuti (mare, terra, sottosuolo e spazio) si è aggiunto il cyberspazio, costruito materialmente e virtualmente con cavi, macchinari che comunicano fra loro, informazioni, codici, protocolli, algoritmi e onde che attraversano in modo permanente lo spazio atmosferico, rendendo possibile lo scambio di crescenti quantità di informazioni di ogni tipo.
La leggenda del rock britannico e frontman dei Pink Floyd Roger Waters ha ribadito che perseguitando il fondatore di WikiLeaks Julian Assange i governi vogliono spaventare giornalisti e i comunicatori dall'esporre la verità Roger Waters, co-fondatore e bassista dell'iconica rock band Pink Floyd, ha dichiarato in un'intervista ad RT che le autorità perseguitando il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, cercano di mostrare in questo modo ad altri giornalisti che possono anche affrontare a una dura punizione "se dicono la verità". "Stanno chiaramente cercando il modo di ucciderlo il più duro possibile", ha dichiarato il musicista. Assange, che è attualmente in una prigione nel sud-est di Londra, potrebbe essere condannato fino a 175 anni di prigione, nonché un possibile estradizione negli Stati Uniti.
Un articolo dell’autorevole settimanale inglese The Economist passa in rassegna a 360 gradi le molteplici minacce alla libertà di informazione e di parola, che aumentano in tutto il mondo. Se nei paesi non liberi il pericolo viene dai governi che perseguitano i giornalisti indipendenti e i dissidenti, nelle democrazie mature è il culto del politically correct e la difesa sempre più violenta delle minoranze deboli – o presunte tali – che si sta trasformando in una minaccia per chiunque osi esprimere opinioni non allineate. Tra i possibili strumenti per imbavagliare la libertà di parola è citato anche il diffondersi delle leggi contro l’hate speech, fenomeno difficile da valutare oggettivamente, che rischiano di trasformare qualsiasi critica in un reato perseguibile penalmente. Sia negli stati democratici sia in quelli autoritari alzare la voce diventa sempre più difficile Il 22 giugno in Etiopia si è verificato un presunto tentativo di colpo di stato. Il capo del personale dell’esercito è stato ucciso, così come il presidente dell’ Amhara, una delle nove regioni del paese. I cittadini comuni in Etiopia cercavano disperatamente di capire che cosa stesse succedendo. E poi il governo ha sospeso Internet. A mezzanotte, circa il 98% dell’Etiopia era offline.
Cos’è l’Associazione Treellle? Come influisce sull’istruzione pubblica? Perché, secondo Pietro Ratto, creerebbe le condizioni per mettere gli studenti “a 90°“? Pietro Ratto torna su Byoblu per raccontare la sua visione della scuola, i nemici che a suo parere la starebbero mettendo in crisi e le sue ricette per invertire la rotta.
Addio link facili, fine della libertà di circolazione dei contenuti sul web. Il Parlamento Ue ha infatti approvato la direttiva europea sul copyright. Con 348 voti a favore e 274 contrari, gli articoli 11 e 13 sono diventati realtà. «Non vi è stata nemmeno la possibilità di votare per gli emendamenti che avrebbero proposto la rimozione dei singoli articoli – possibilità persa per soli 5 voti contrari», scrive Riccardo Coluccini su “Motherboad”. Gli sforzi dei cittadini, degli attivisti e degli esperti di Internet – culminati con la pubblicazione di una lettera contraria agli articoli 11 e 13, firmata dagli accademici di tutta Europa che si occupano di diritto informatico e proprietà intellettuale – non sono bastati a convincere la maggioranza degli europarlamentari a votare contro una direttiva «che introduce una macchina della censura preventiva, che dovrà filtrare ogni contenuto caricato online».
L’arresto di Julian Assange era prevedibile perché oramai tutte le voci fuori dal coro, tutti i personaggi che sfidano il pensiero unico sono inaccettabili e vanno eliminati come si fa con un prodotto di fabbrica mal riuscito. L’accusa di un crimine orribile come lo stupro, temo sia il solito e puntuale pretesto per tentare di delegittimare chi si è permesso di sfidare certi poteri occulti. Così, dopo ben 7 anni in cui Assange è stato costretto a vivere da sequestrato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, oggi l’arresto. A mio avviso la “colpa” di Assange e della sua Wikileaks è quella di aver svelato quei poteri che proliferano dietro le quinte della politica estera e che puniscono chi si permette di rendere note le loro gesta. La “colpa” di Assange è quella di aver palesato ciò che si cela dietro la maschera che i mass media costruiscono. Assange è come il personaggio che nel mitodella Caverna di Platone si libera dalle catene e, uscendo in superficie, riesce a comprendere la verità. Una verità che Wikileaks ha reso nota, cercando di svegliare le coscienze assopite.
Secondo Tom Luongo, l’approvazione della Direttiva sul diritto d’autore (con il solito metodo-Juncker) è l’estremo e futile tentativo di un’oligarchia di eurocrati di controllare l’informazione attraverso la cooptazione delle maggiori piattaforme digitali. In particolare la link-tax e il filtro di upload, oltre ad essere normative liberticide, finiranno per essere del tutto inadeguate allo scopo di bloccare le informazioni non allineate al mainstream. La nuova, pervasiva, Direttiva UE sul diritto di autore è stata approvata dal Parlamento europeo, garantendo che il modo in cui usiamo internet cambierà in futuro. E non in meglio.
Le parti controverse sono l’articolo 11 e 13: la “link tax” e il “filtro di upload”. Per avere un’idea di quanto siano terribili queste nuove regole, potete guardare un po’ ovunque su internet, soprattutto quest’articolo di Gizmodo (che spero non mi addebiti la link tax per aver messo questo link!).
Nella lista ufficiale degli emendamenti al ddl 770 si legge una “premessa” (se così si può chiamare) a firma della sen. Fattori, la quale tenta di sminuire il problema delle reazioni avverse da vaccino e sostiene, tra l'altro, che “Nelle schede tecniche dei vaccini si trovano d'altronde effetti avversi più disparati, persino annegamento e l'incidente automobilistico, segnalati anche a distanza di diversi mesi dalla vaccinazione senza che sussistano studi scientifici a supporto, semplicemente per l'interesse da parte delle cause farmaceutiche di tutelarsi”.
Questa è un’affermazione fuorviante, che non meriterebbe attenzione se non comparisse in un documento ufficiale e se non fosse che la si sente utilizzare spesso dai “difensori ad oltranza” dell’obbligo vaccinale.
Un articolo di Daniele Bellasio iin materia di Venezuela su Repubblica, intitolato "L'isolamento dell'Italia", denuncia: "La regola è semplice: se litighi con tutti, in politica estera non conti più niente. E gli alleati europei non ti cercano più, come dimostra il caso del Venezuela". Può essere, ma vediamo la questione esattamente al contrario: Non litighi, ma fai tutto quello che vogliono i tuoi strani alleati, come per la Libia, quando ti rimangi il trattato di amicizia appena firmato e distruggi un paese con cui avevi un enorme interscambio. Quanto conti, a guerra finita, di più o di meno?
Numerosi canali dell’industria mediatica hanno iniziato l’anno pubblicando attacchi scurrili e derisori contro WikiLeaks e il suo fondatore Julian Assange. La copertura ha il carattere di una campagna politica coordinata con i motivi più sinistri. Il suo scopo consiste nel legittimare l’intensificata persecuzione di Assange da parte dei governi statunitense e britannico che stanno perseguendo il giornalista e editore a causa della denuncia da parte di WikiLeaks dei loro crimini di guerra, intrighi diplomatici e spionaggio illegale della popolazione statunitense e mondiale. Articoli virtualmente identici sono stati pubblicati questa settimana da alcune delle pubblicazioni più rinomate di tutto il mondo tra cui il Times di Londra, il Washington Post e l’Australian. Tutti sono stati concentrati su diffamazioni personali contro Assange e su tentativi di minimizzare l’immensa minaccia ai diritti democratici posti dalla vendetta a guida USA contro di lui.
Carlo Freccero sommerso dalle polemiche. Qualcuna legittima, alcune ridicole, molte del tutto inutili. L'oggetto del polverone del momento è la "nuova" Rai 2 che Freccero - che ne è da poco direttore - ha annunciato di voler costruire. Gratuitamente ed anche con una buona dose di soddisfazione personale: "Il Pd mi mandò in esilio sul satellite". Freccero ha le spalle larghe e ha sopportato vessazioni peggiori di queste polemiche alle quali ha risposto con prontezza, respingendo le inevitabili etichette più o meno nobili che sono state attaccate su di lui e sulla sua televisione, a partire da "Rai sovranista", una parola abusata che ha perso del tutto il suo significato originario e che viene sventolata in accostamento a realtà ben poco nobili. Sono "contro l'informazione a senso unico", dice Freccero, annunciando di aver ideato un nuovo programma di approfondimento politico chiamato "L'ottavo blog", in cui verrà dato spazio a quelle riviste, blog e testate indipendenti autorevoli ma scomode, e quindi del tutto assenti dai palinsesti televisivi.
Dopo l’editoriale di Prescrire che abbiamo proposto qualche tempo fa, è interessante osservare un altro editoriale, pubblicato quest’anno da quella che è forse la rivista scientifica più prestigiosa in assoluto: Nature. Anche in questo caso una posizione di pieno sostegno all’uso dei vaccini non impedisce un’altrettanto aperta disanima delle criticità connesse al ricorso all’obbligo per aumentarne la diffusione. Nature sottolinea infatti come imporre per legge le vaccinazioni possa risultare controproducente e come dovrebbe essere al massimo una misura temporanea. Il quadro banalizzato e riduttivo presentato dai media italiani – novax da una parte/favorevoli all’obbligo vaccinale dall’altra – si sfalda di fronte alle posizioni assai più articolate e meditate di un caposaldo dell’informazione scientifica autorevole come Nature.
I vaccini interferiscono con il nostro sistema immunitario.Questo in un certo senso è un effetto desiderato, tuttavia possono anche avere effetti collaterali che non possono essere previsti e che potrebbero comportare reazioni avverse a lungo termine sconosciute.Le vaccinazioni odierne sono semplicemente esaminate in studi a breve termine, non esistono studi a lungo termine sugli effetti della vaccinazione. Vaccini e infezioni
Esistono ricerche che dimostrano come nel tempo le vaccinazioni possono portare a una generale suscettibilità alle infezioni.In uno studio di Jaber si è scoperto che dopo una vaccinazione è aumentata in modo significativo l'insorgenza di infezioni nei bambini (JABER, L. CLINICAL PEDIATRICS 1988; 27: 491-494).
La Commissione Affari Legali del Parlamento europeo, su proposta dell’immancabile commissario tedesco Oettinger, ha dato il primo via libera alla legge sul Copyright, che di fatto, se verrà approvata anche in Aula, permetterà di introdurre misure censorie mai viste prima. Ci stanno provando in tutti i modi da tempo, negli Stati Uniti e, soprattutto, in Europa. Se viene approvata questa legge sarà la fine di Internet come la conosciamo ora (Libera!). Lo scopo è di suscitare una sollevazione della Rete e siccome le grandi testate stanno , ovviamente, ignorando la notizia, l’unica possibilità è di innescare un passaparola che induca decine di migliaia di cittadini a firmare questa petizione.
Il gruppo di Deviance Project ha condotto una serie di "esperimenti sociali", intervistando per la strada cittadini qualunque su diversi episodi "false flag" della storia recente. Il caso dell'Operazione Northwoods, il modello universale di operazione false flag, la Loggia P2 oppure il caso di Nayirah, la finta nurse kuwaitiana che servì per scatenate la prima Guerra del Golfo.
Le reazioni del pubblico sono state molto diverse. Secondo voi c'è più da deprimersi oppure da esserne confortati?
Perché i palestinesi che partecipano a proteste settimanali lungo la barriera di confine, sono meno coraggiosi o meno giustificati dei manifestanti iraniani? Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome.I palestinesi e la manciata di israeliani che combattono l'occupazione sono dissidenti.Così dovrebbero essere chiamati.Sono dissidenti che si oppongono al regime.Sono dissidenti come chiunque si oppone a qualsiasi regime tirannico e meritano tanto rispetto e apprezzamento quanto ne abbiamo dato ai dissenzienti nel corso della storia, da Nelson Mandela ad Andrei Sakharov, da Lech Walesa a Natan Sharansky.
Il regime che stanno combattendo e di cui sperano la rovina, non è meno crudele dei tiranni contro i quali i più famosi dissidenti nella storia hanno combattuto.Questo regime non ha alcun collegamento con la democrazia di cui Israele è così orgoglioso e che il mondo applaude.
Mentre il gregge disorientato mangia panettoni sintetici bevendo spumanti tossici aromatizzati seduti comodamente sul divano davanti ad un plasma da 50 pollici comprato proprio per le finte partite di calcio, il Regime va avanti con il ruolino di marcia. Le pecore festeggiano felici con in testa il cappellino rosso e bianco (colore non a caso della famosa coca legalizzata) e il Sistema estrae dal cilindro oltre alle trombette anche la vaselina… Nel periodo natalizio in cui le potenti energie del solstizio invernale (il giorno più corto dell’anno) illuminate dalla flebile luce, suggeriscono non a caso l’introiezione, la chiusura per ritrovare se stessi, cosa sta facendo il governo illegittimo di turno? DITTATURA MEDIATICA L’emanazione dei poteri finanziari internazionali conclude l’anno siglando una dittatura oramai sempre più manifesta.