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13 febbraio 2019
Venezuela: Tutto ciò che si sa e non si dice...
In questi tempi di dittatura economica, i signori/e "So tutto Io", escono come lumache dopo la pioggia. Molti di loro fallirebbero un semplice test a scelta multipla per testare le loro conoscenze di base sull'argomento della loro "competenza". Con poche eccezioni, tra coloro che scrivono o parlano del Venezuela, nessuno ha idea se Lara sia una città o uno stato, per non parlare di dove "esso" si trovi geograficamente. In altre parole, mancano degli elementi essenziali di base per avventurarsi nel dare lezioni.
Per correggere alcuni errori ricorrenti che condizionano analisi e commenti, potrò menzionare alcuni dati "sconosciuti" per contribuire a una migliore salute del dibattito globale sul Venezuela:
Venezuela: Voto al Senato sul golpe...
"Abbiamo udito perentori richiami all’ordine, che ci esortavano a credere che l’appartenenza all’Occidente sia un legame totalitario dove dobbiamo dire tutti la stessa cosa, nel modo più ultimativo e sanzionatorio, sotto lo slogan della «esportazione di democrazia".
8 febbraio 2019
"Perché crede che gli Stati Uniti vogliano attaccare il Venezuela?"La straordinaria attualità di questa risposta di Hugo Chavez
Tutto quello che devi sapere sul nuovo golpe in Venezuela sono racchiusi in questa magistrale sintesi di 2 minuti dell'ex Presidente Hugo Chavez, vittima, per le stesse ragioni di un colpo di stato degli Stati Uniti nell'aprile del 2002.
4 febbraio 2019
Il Venezuela e i sinistri “critici-critici”
L’autoproclamazione di Guaidò rappresenta a tutti gli effetti un tentativo di colpo di Stato, ed è davvero difficile, se non impossibile, provare a descrivere diversamente quello che sta avvenendo in questi giorni in Venezuela. Un tentativo che fortunatamente, almeno per ora, non ha avuto gli sviluppi che auspicavano a Washington, ma che però è ben al di la dall’essere stato scongiurato, come dimostra l’esproprio dei conti bancari della PDVSA negli Stati Uniti. Miliardi di dollari pubblici sottratti allo stato venezuelano e messi arbitrariamente a disposizione di un golpista, il tutto in barba ad ogni legge del diritto internazionale.
Ora immaginate solo per un momento cosa sarebbe accaduto se Bernie Sanders si fosse dichiarato unilateralmente Presidente degli Stati Uniti invitando l’esercito alla diserzione, magari contestando l’irregolarità delle presidenziali del 2016 adducendo come prova l’interferenza dei russi nel processo elettorale. Con ogni probabilità il “mondo civilizzato” che oggi plaude al “giovane ribelle” di Caracas lo avrebbe preso per matto, oppure ignorato. Probabilmente sarebbe stato anche arrestato e processato nel giro di qualche ora, visto che l’ordinamento giuridico nordamericano prevede il reato di cospirazione.
28 gennaio 2019
Propaganda contro il VenezuelaLa scuola del mondo alla rovescia
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ordina a Nicolas Maduro di non reprimere l'opposizione, MA DIMENTICA i 3300 arresti e i 2.000 feriti legati alla repressione del movimento dei gilet gialli.
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, dà a Nicolas Maduro otto giorni per organizzare le elezioni, MA DIMENTICA che è nel suo incarico solo grazie a una mozione di censura, e non con libere elezioni.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump accusa Nicolas Maduro di non essere legittimo perché il presidente venezuelano è stato eletto con solo il 30,45% degli elettori, MA DIMENTICA che solo il 27,20% degli elettori statunitensi hanno votato per lui.
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, dà a Nicolas Maduro otto giorni per organizzare le elezioni, MA DIMENTICA che è nel suo incarico solo grazie a una mozione di censura, e non con libere elezioni.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump accusa Nicolas Maduro di non essere legittimo perché il presidente venezuelano è stato eletto con solo il 30,45% degli elettori, MA DIMENTICA che solo il 27,20% degli elettori statunitensi hanno votato per lui.
25 gennaio 2019
Colpo di stato in Venezuela
Facciamo subito una domanda ai nostri lettori (in Francia, NdT).
Immaginate che le più alte autorità cinesi incitino i giubbotti gialli a prendere le strade di Parigi e delle principali città francesi.
Immaginate che la Russia decida di non riconoscere più il presidente Macron e dichiari che il nuovo legittimo presidente francese sia Marine Le Pen o Jean-Luc Mélenchon.
Immaginate che l'Iran finanzi e armi gruppi paramilitari per mettere a fuoco e fiamme il Paese.
Come chiamereste tutto ciò? Qualunque sia la vostra opinione sul signor Macron, sareste pronti ad accettare tali interferenze straniere negli affari della nostra Repubblica?
Situazione incongruente? Eppure questo è esattamente ciò che sta accadendo in Venezuela.
Immaginate che le più alte autorità cinesi incitino i giubbotti gialli a prendere le strade di Parigi e delle principali città francesi.
Immaginate che la Russia decida di non riconoscere più il presidente Macron e dichiari che il nuovo legittimo presidente francese sia Marine Le Pen o Jean-Luc Mélenchon.
Immaginate che l'Iran finanzi e armi gruppi paramilitari per mettere a fuoco e fiamme il Paese.
Come chiamereste tutto ciò? Qualunque sia la vostra opinione sul signor Macron, sareste pronti ad accettare tali interferenze straniere negli affari della nostra Repubblica?
Situazione incongruente? Eppure questo è esattamente ciò che sta accadendo in Venezuela.
5 gennaio 2019
Cuba sempre
Si compiono 60 anni del trionfo della Rivoluzione cubana, il cui esempio per i paesi dipendenti del mondo significò la possibilità di realizzare l’utopia di liberarsi e poter decidere da sé la strada da seguire. Le grandi trasformazioni che da subito realizzò il governo rivoluzionario sono la dimostrazione che è possibile realizzare un’altra forma di economia e di società, lontane dalla devastazione che il capitalismo storico ha generato per sua natura.
La Rivoluzione è riuscita a vivere resistendo ad ogni forma di aggressione, da un’invasione orchestrata dagli Stati Uniti nel 1961 a Playa Giròn al permanente blocco economico imposto dall'imperialismo yankee, insieme a centinaia di attacchi terroristici coordinati dalla CIA oltre che a continue campagne controrivoluzionarie, molte delle quali provenienti da Miami. Cuba ha superato un numero senza fine di boicottaggi economici, politici, sociali e culturali, e da essi ne è uscita con sempre maggior onore per la sua resistenza, per il suo spirito rivoluzionario e per la sua dignità fondata nelle convinzioni socialiste che guidano i passi liberi del suo popolo per il mondo.
La Rivoluzione è riuscita a vivere resistendo ad ogni forma di aggressione, da un’invasione orchestrata dagli Stati Uniti nel 1961 a Playa Giròn al permanente blocco economico imposto dall'imperialismo yankee, insieme a centinaia di attacchi terroristici coordinati dalla CIA oltre che a continue campagne controrivoluzionarie, molte delle quali provenienti da Miami. Cuba ha superato un numero senza fine di boicottaggi economici, politici, sociali e culturali, e da essi ne è uscita con sempre maggior onore per la sua resistenza, per il suo spirito rivoluzionario e per la sua dignità fondata nelle convinzioni socialiste che guidano i passi liberi del suo popolo per il mondo.
4 gennaio 2019
Cuba. Gli anni passano, la Rivoluzione resta
Cuba, dicembre del 1958.
L’isola è percorsa dal fuoco rivoluzionario che, né Batista né gli Usa suoi alleati, sono riusciti a spegnere. Al contrario: esso è ormai penetrato in ogni angolo di quella terra, agitando il popolo, informando di sé ogni spirito ormai convinto che il tiranno, anche a Cuba come in URSS, potesse essere sconfitto.
Il Movimento 26 Luglio, guidato da Ernesto Guevara e da Camilo Cienfuegos, dopo un inutile tentativo da parte delle forze governative di distruggere alcune posizioni guerrigliere di istanza a Escambray, decide di iniziare l’attacco definitivo a Batista. E lo fa attaccando Santa Clara, cuore dell’isola e ultimo baluardo da conquistare per arrivare alla capitale.
Era il 28 dicembre del 1958.
L’isola è percorsa dal fuoco rivoluzionario che, né Batista né gli Usa suoi alleati, sono riusciti a spegnere. Al contrario: esso è ormai penetrato in ogni angolo di quella terra, agitando il popolo, informando di sé ogni spirito ormai convinto che il tiranno, anche a Cuba come in URSS, potesse essere sconfitto.
Il Movimento 26 Luglio, guidato da Ernesto Guevara e da Camilo Cienfuegos, dopo un inutile tentativo da parte delle forze governative di distruggere alcune posizioni guerrigliere di istanza a Escambray, decide di iniziare l’attacco definitivo a Batista. E lo fa attaccando Santa Clara, cuore dell’isola e ultimo baluardo da conquistare per arrivare alla capitale.
Era il 28 dicembre del 1958.
11 novembre 2018
11 novembre: il trionfo dell'amnesia
Nessuna guerra fra i popoli, nessuna pace fra le classi! |
10 ottobre 2018
L'imperialismo e i suoi complici: Dittatura e Democrazia negli Stati Uniti e nel mondo
Uno dei progressi storici più sorprendenti nel mondo dell'imperialismo occidentale (di Stati Uniti e Unione europea) è la scomparsa e la dissoluzione dei grandi movimenti anti-imperialisti e anti-interventisti (AIM) che funzionavano da anni.
Una delle ragioni principali di questa disfatta è la limitata disponibilità o incapacità dei movimenti di affrontare le élite imperiali emerse dalle elezioni e impegnate in guerre regionali contro regimi nazionalisti dittatoriali o autoritari.
In questo articolo ci occuperemo di delineare la dimensione del problema. Successivamente, analizzeremo le conseguenze politiche ed economiche dei mali politici dell'AIM. Finiremo questo lavoro con la proposta di alternative all'attuale impasse.
Una delle ragioni principali di questa disfatta è la limitata disponibilità o incapacità dei movimenti di affrontare le élite imperiali emerse dalle elezioni e impegnate in guerre regionali contro regimi nazionalisti dittatoriali o autoritari.
In questo articolo ci occuperemo di delineare la dimensione del problema. Successivamente, analizzeremo le conseguenze politiche ed economiche dei mali politici dell'AIM. Finiremo questo lavoro con la proposta di alternative all'attuale impasse.
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8 ottobre 2018
Antonio Ingroia, dal caso Correa-Balda alla trattativa Stato-mafia
Intervista esclusiva all’ex procuratore di Palermo, un protagonista della giustizia
Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo ed oggi avvocato, assieme ad altri legali sudamericani ed europei, su richiesta della Fondazione privata Instituto de Conocimiento Político y Económico, le scorse settimane si è recato a Quito per assistere, come osservatore internazionale, l'ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa, attualmente sotto processo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per comprendere gli aspetti più salienti di questo procedimento.
Un'analisi accurata, la sua, su quella che è la giustizia in quel Paese (dove la politicizzazione ha tergiversato la trasparenza e l’essenza dell'amministrazione della giustizia), basata anche su esperienze vissute in prima persona, con tanto di intimidazioni subite.
La conclusione drammatica che se ne ricava è che dagli Stati Uniti le politiche imperialiste verso l'America Latina non si traducono più in colpi armati, ma in colpi giudiziari, con delle conseguenze più che letali: per le democrazie, le economie ed i popoli.
Un'analisi accurata, la sua, su quella che è la giustizia in quel Paese (dove la politicizzazione ha tergiversato la trasparenza e l’essenza dell'amministrazione della giustizia), basata anche su esperienze vissute in prima persona, con tanto di intimidazioni subite.
La conclusione drammatica che se ne ricava è che dagli Stati Uniti le politiche imperialiste verso l'America Latina non si traducono più in colpi armati, ma in colpi giudiziari, con delle conseguenze più che letali: per le democrazie, le economie ed i popoli.
11 settembre 2018
11 settembre: Ultimo discorso di Salvador Allende
30 agosto 2018
Che cos’è l’imperialismo finanziario?
Emersione di un nuovo imperialismo finanziario
Le ricorrenti crisi debitorie della Grecia costituiscono una nuova forma emergente di imperialismo finanziario. Che cosa, allora, è l’imperialismo e specialmente che cos’è quando è descritto come imperialismo finanziario? Come costituisce una nuova forma di imperialismo ciò che è andato emergendo in Grecia sotto l’eurozona? Com’è l’imperialismo finanziario emergente in Grecia sia simile sia diverso da altre forme di imperialismo? E come rappresenta uno sviluppo più vasto, oltre la Grecia, di una nuova forma di imperialismo in sviluppo nel ventunesimo secolo?
I molti significati dell’imperialismo
Imperialismo è un termine che ha sia un significato politico-militare, sia economico. In generale si riferisce a un insieme di istituzioni politiche e a una società statale o pre-statale che conquista o sottomette un altro stato.
I molti significati dell’imperialismo
Imperialismo è un termine che ha sia un significato politico-militare, sia economico. In generale si riferisce a un insieme di istituzioni politiche e a una società statale o pre-statale che conquista o sottomette un altro stato.
6 agosto 2018
Venezuela: Fallito attentato con droni contro Maduro
Mandanti: Coalizione Interventista Colombia-USA
CORIOLANIS Caracas, Durante la cerimonia pubblica nella centrale avenida Bolivar della capitale per commemorare l'anniversario 81 della Guardia Nazionale, sono esplosi in aria due oggetti volanti caricati con esplosivo. Erano diretti contro la tribuna da dove il Presidente Maduro stava concludendo il
suo discorso. Accanto a lui erano riunite altre alte autoritá istituzionali, di fronte numeroso personale militare e il pubblico che assisteva all'atto commemorativo.
I due droni sono esplosi in volo, prima che facessero impatto sul palco delle autoritá, neutralizzati dal sistema di sicurezza e dalla tecnologia di immunizzazione anti-aerea da esso operata. Si tratta di una vera e propria barriera, dimostratasi invalicabile. Uno dei due droni-esplosivi si é infranto all'esterno di un edificio, l'altro é esploso anzitempo in aria.
CORIOLANIS Caracas, Durante la cerimonia pubblica nella centrale avenida Bolivar della capitale per commemorare l'anniversario 81 della Guardia Nazionale, sono esplosi in aria due oggetti volanti caricati con esplosivo. Erano diretti contro la tribuna da dove il Presidente Maduro stava concludendo il
suo discorso. Accanto a lui erano riunite altre alte autoritá istituzionali, di fronte numeroso personale militare e il pubblico che assisteva all'atto commemorativo.
I due droni sono esplosi in volo, prima che facessero impatto sul palco delle autoritá, neutralizzati dal sistema di sicurezza e dalla tecnologia di immunizzazione anti-aerea da esso operata. Si tratta di una vera e propria barriera, dimostratasi invalicabile. Uno dei due droni-esplosivi si é infranto all'esterno di un edificio, l'altro é esploso anzitempo in aria.
21 giugno 2018
Kerala, Vietnam, Cina, Cuba: Conquiste e limiti dell'agroecologia socialista di fronte all'agrobusiness imperialista
Il governo comunista del Kerala, un piccolo stato nel sud-ovest della Federazione indiana, è appena stato incoronato dal lancio dell'etichetta "Kerala Organic", i successi della sua politica volontaristica in materia di agroecologia. L'obiettivo è passare a un Produzione agricola biologica al 100% entro il 2020. Con 100 000 tonnellate di prodotti biologici, metà del percorso sembra già percorso. Ma non è tutto: la diversificazione della produzione agricola, che contribuisce a sviluppare un'autentica autosufficienza alimentare, ha già trasformato il paese. La rottura con il modello di monocoltura intensiva dipendente, con le sue sopravvivenze feudali, sembra ben vincolato e "sostenibile" (dall'agroecologico), e i principi politici del governo non sono certamente estranei.
Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
9 giugno 2018
Migranti, i morti viventi destinati a morire mille altre volte
Guernica 2015, Yovcho Savov |
Un'America Latina impoverita dai governi neoliberisti succeduti alle dittature, formati da una moltitudine di corrotti e saccheggiatori, che hanno creato bande dedite al narcotraffico e alla tratta delle persone, che agiscono dal cuore stesso dello Stato, rendendo questo viaggio la peggiore tortura per chi riesce a sopravvivere nel cammino verso gli Stati Uniti.
22 maggio 2018
Abecedario per capire la vittoria del Chavismo in Venezuela
Il Chavismo ha vinto nuovamente le elezioni in Venezuela. Si tratta di 22 delle 24 elezioni tenutesi in Venezuela dopo il trionfo del Comandante Chávez nel 1998, un trionfo che ha inaugurato il cambio d'epoca in America Latina.
In un chiaro esempio di dissonanza cognitiva, buona parte dell'opinione pubblica internazionale, inclusa la sinistra, non comprende appieno il motivo per cui se il Venezuela è una dittatura nel mezzo di una guerra civile, le elezioni si svolgono in pace, senza morti e con risultati simili, in partecipazione e supporto al vincitore, ad altri processi elettorali del continente.
Cerchiamo di capire con un breve abecedario cosa è successo:
C di Chavismo. Questo abecedario non inizia con la A, ma con la C di Chavismo, che, più che un concetto teorico, è una teoria dell'azione collettiva, plebea, messa nin pratica. Senza il chavismo politico e sociologico, selvaggio nelle parole di Reinaldo Iturriza, non sarebbe possibile comprendere non la rivoluzione bolivariana, ma l'eroica resistenza agli attacchi politici, economici e mediatici contro un processo, attacchi che iniziarono dopo la vittoria di Chávez, ma si sono intensificati con la sua morte nel 2013.
7 maggio 2018
Venezuela: Maduro SI Trump NO
Stati Uniti ed Unione Europea hanno decisopreventivamente che sono elezioni farlocche, con tare irreversibili, prive di terapie di sorta. Prima ancora della partita dicono che l'arbitro è cornuto e geneticamente venduto. Anzi, è impeccabile solo quando proclama vincitori quelli che gli stanno simpatici (vedi Capriles Radosky, governatori vari, maggioranza dei deputati).
Traduzione: finora non siamo riusciti a comprarlo, quindi le elezioni presidenziali del 20 maggio non s'hanno da fare. Non vi sono bastate le "misure correttive" applicate contro di voi nell'ultimo biennio? Volete più blocco commerciale? Più sequestro -perdon, "congelamento"- delle finanze del vostro erario da parte del sistema bancario santificato nello SWIFT? Ahivoi, osate sfidare il pugno di ferro con guanto di seta delle nostre "camere di compensazione" Euroclear?
29 aprile 2018
885 feriti e 3 martiri. Oggi, l'ennesima strage (censurata) del regime d'Israele contro il popolo palestinese
Ennesimo venerdì della Great Return March a Gaza. Ennesimo venerdì di sangue
Per il quinto venerdì di seguito, i palestinesi della Striscia di Gaza, hanno dato vita alla Great Return March, una serie di marce, sit in e veglie, che andranno avanti fino al 15 maggio, volte a ricordare ad Israele ed al mondo intero che esistono. E resistono. E chiedono, pacificamente, e dopo 70 anni, l'applicazione della Risoluzione ONU 194 che prevede il diritto al ritorno di ogni palestinese espulso da Israele, nella propria terra. Mi preme ricordare, come ogni venerdì, che non c'è nessuna fazione politica, dietro queste iniziative. Che nascono invece da una spinta solo e tutta popolare, indipendentemente dall'appartenenza politica. Più precisamente, le iniziative sono state messe in campo dal Coordinating Committee of the March of Return (Comitato di Coordinamento della Marcia di Ritorno) che, in una dichiarazione, ha affermato che i profughi palestinesi sono pronti ad intraprendere delle marce pacifiche verso Israele per tornare alle loro case in conformità con le risoluzioni internazionali, come già riportato.
30 marzo 2018
La politica estera degli Stati Uniti: il circolo estremista si chiude
Nel mezzo dell’ambiente febbrile che si vive nalla Casa Bianca, le recenti nomine del presidente Trump a posti-chiave della sua amministrazione riflettono chiaramente l’accento militarista, di potere forte e di ricatto imperiale che questi sta imprimendo alla politica estera statunitense.
Insieme ai cambi al comando del Dipartimento di Stato e del Consiglio di Sicurezza nazionale, anche il bilancio che Trump ha appena firmato lo scorso venerdì, per quello che resta dell’esercizio fiscale 2018, mostra la preminenza delle politiche della forza sulla diplomazia, nel più classico stile detto “hard power”. Mentre le assegnazioni al Dipartimento della Difesa crescono più di 60 mila milioni di dollari, il bilancio della cancelleria statunitense e dei suoi organi per la diplomazia pubblica è stato tagliato del 32%. Mentre la spesa totale per la difesa, compreso il rinnovamento dell’arsenale nucleare, arriva a 700 mila milioni di dollari, il resto delle spese raggiungerà i 591.000 milioni. Gli Stati Uniti spenderanno in difesa più di quello che spendono i sette paesi che li seguono.
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