Sono realmente lecite?
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3 ottobre 2020
Lockdown: Il nuovo totalitarismo
Ogni ideologia politica ha tre elementi: una visione dell'inferno con un nemico che deve essere schiacciato, una visione di un mondo più perfetto, e un piano di transizione dall'uno all'altro.
I mezzi di transizione di solito implicano l'acquisizione e il dispiegamento dello strumento più potente della società: lo Stato. Per questo motivo, le ideologie tendono al totalitarismo. Esse dipendono fondamentalmente dalla prevalenza delle preferenze e delle scelte delle persone e dalla loro sostituzione con sistemi di credenze e comportamenti scritti e pianificati.
I mezzi di transizione di solito implicano l'acquisizione e il dispiegamento dello strumento più potente della società: lo Stato. Per questo motivo, le ideologie tendono al totalitarismo. Esse dipendono fondamentalmente dalla prevalenza delle preferenze e delle scelte delle persone e dalla loro sostituzione con sistemi di credenze e comportamenti scritti e pianificati.
17 settembre 2020
Dareste i vostri dati biomedici ad un'entità anti-democratica come l'UE?
Oggi c'è stato il discorso sullo "stato dell'Unione" della von der Leyen dove si è detto tra l'altro che bisogna procedere verso "la sanità europea".
Lo dico per i gonzi all'ascolto: non vi sognate neanche che voglia dire che gli italiani avranno una sanità di livello tedesco. E' la telemedicina, la condivisione dei dati biosanitari di tutti noi e tante altre cose che verranno fatte attraverso l'utilizzo della blockchain e dell'Intelligenza Artificiale.
Lo dico per i gonzi all'ascolto: non vi sognate neanche che voglia dire che gli italiani avranno una sanità di livello tedesco. E' la telemedicina, la condivisione dei dati biosanitari di tutti noi e tante altre cose che verranno fatte attraverso l'utilizzo della blockchain e dell'Intelligenza Artificiale.
8 settembre 2020
"STOP! Manipolazioni, maschere, bugie, paura..." Un collettivo internazionale di professionisti della salute denuncia "misure folli e sproporzionate"...
Un collettivo di professionisti della salute ha lanciato oggi un "Messaggio di allerta internazionale" rivolto ai governi e ai cittadini di tutto il mondo. Tra i firmatari ci sono medici di molti paesi e diversi professori di medicina, tra cui il microbiologo e specialista in malattie infettive e tropicali Martin Haditsh.
Il gruppo ha discusso il pericolo reale del virus, la manipolazione delle cifre, il ruolo dell'OMS, le conseguenze del confinamento o dell'uso di mascherine, e in particolare ha chiesto ai governi di "togliere tutte le restrizioni e gli obblighi ai cittadini".
Noi, come professionisti della sanità, in molti paesi del mondo:
1. Noi diciamo: STOP a tutte le misure folli e sproporzionate che sono state adottate fin dall'inizio per combattere la SARS-CoV-2 (contenimento, blocco dell'economia e dell'istruzione, distanziamento sociale, mascherine per tutti, ecc) perché sono totalmente ingiustificate, non si basano su alcuna evidenza scientifica e violano i principi fondamentali della medicina basata sull'evidenza.
Il gruppo ha discusso il pericolo reale del virus, la manipolazione delle cifre, il ruolo dell'OMS, le conseguenze del confinamento o dell'uso di mascherine, e in particolare ha chiesto ai governi di "togliere tutte le restrizioni e gli obblighi ai cittadini".
Noi, come professionisti della sanità, in molti paesi del mondo:
1. Noi diciamo: STOP a tutte le misure folli e sproporzionate che sono state adottate fin dall'inizio per combattere la SARS-CoV-2 (contenimento, blocco dell'economia e dell'istruzione, distanziamento sociale, mascherine per tutti, ecc) perché sono totalmente ingiustificate, non si basano su alcuna evidenza scientifica e violano i principi fondamentali della medicina basata sull'evidenza.
5 settembre 2020
Dall’infodemia alla vaccinazione dell’informazione
Infodemia è una parola nuova.
È stata coniata nell’anno del Signore 2020, quest’anno, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per indicare (cito la Treccani):
Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
Per dare un succulento antipasto del perché sia stata creata questa parola, sempre dalla stessa pagina, riporto alcuni commenti.
È stata coniata nell’anno del Signore 2020, quest’anno, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per indicare (cito la Treccani):
Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
Per dare un succulento antipasto del perché sia stata creata questa parola, sempre dalla stessa pagina, riporto alcuni commenti.
[…]Non è così, ovviamente: perché la lotta al coronavirus è una lotta globale, dove i saperi si scambiano e il piccolo passo di ciascuno serve alla battaglia del mondo contro il Grande Nemico scaturito dal ventre di un pipistrello o di un serpente, o dai laboratori segreti di una delle tante Spectre che si aggirano per il mondo, dalle lobby del farmaco alla CIA di Trump. E che gli idioti da tastiera rilanciano in diretta: anche da qua, dall’Italia. Perché è questa «infodemia» il vero virus globale, quello per cui nessun vaccino arriverà mai. Luca Fazzo, Giornale.it, 3 febbraio 2020, Cronache
3 settembre 2020
Taglio dei parlamentari: ecco cosa prevede la riforma e come funziona il referendum
Referendum sul taglio dei parlamentari: ecco cosa prevede la riforma
Il 20 e 21 settembre è in programma un referendum costituzionale attraverso il quale i cittadini italiani saranno chiamati a confermare o meno la riforma sul taglio dei parlamentari approvata dal Parlamento nel 2019: di seguito, nel dettaglio, viene spiegato cosa prevede la legge, qualora dovesse entrare in vigore, e come funziona il quesito referendario.
Approvata in via definitiva dal Parlamento l’8 ottobre 2019, quando la Camera con 553 voti favorevoli e 14 contrari ha dato il via libera alla legge, la riforma prevede un taglio dei parlamentari dagli attuali 945 a 600. I componenti elettivi di Camera e Senato si riducono del 36,5 per cento con 230 deputati e 115 senatori in meno. I deputati, infatti, scendono dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori calano dagli attuali 315 a 200. Qualora la riforma venisse confermata, dunque, cambierebbe il rapporto tra parlamentari eletti e abitanti con l’Italia che diventerebbe uno dei Paesi con la peggior rappresentanza in Europa.
Il 20 e 21 settembre è in programma un referendum costituzionale attraverso il quale i cittadini italiani saranno chiamati a confermare o meno la riforma sul taglio dei parlamentari approvata dal Parlamento nel 2019: di seguito, nel dettaglio, viene spiegato cosa prevede la legge, qualora dovesse entrare in vigore, e come funziona il quesito referendario.
Approvata in via definitiva dal Parlamento l’8 ottobre 2019, quando la Camera con 553 voti favorevoli e 14 contrari ha dato il via libera alla legge, la riforma prevede un taglio dei parlamentari dagli attuali 945 a 600. I componenti elettivi di Camera e Senato si riducono del 36,5 per cento con 230 deputati e 115 senatori in meno. I deputati, infatti, scendono dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori calano dagli attuali 315 a 200. Qualora la riforma venisse confermata, dunque, cambierebbe il rapporto tra parlamentari eletti e abitanti con l’Italia che diventerebbe uno dei Paesi con la peggior rappresentanza in Europa.
25 agosto 2020
Referendum: il piano di Grillo e Casaleggio per rendere la democrazia un sistema chiuso
In un articolo apparso recentemente su La Fionda, Tommaso Fefè finisce con una eloquente domanda: “A che serve la riforma costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari?”.
Effettivamente, se presa così, se letta e riletta, sembra una riforma veramente inutile. Non serve a risanare il debito pubblico, il risparmio che ne verrebbe fuori sarebbe veramente nulla per il bilancio di uno Stato e soprattutto quei soldi non sarebbero, con ogni probabilità, riallocati altrove, poiché rientrano nel bilancio che riguarda il funzionamento dello Stato e delle Istituzioni (dispiace per chi pensa ingenuamente che verranno utilizzati per le pensioni o per il lavoro, ad ogni modo si tratterebbe comunque di spiccioli).
Effettivamente, se presa così, se letta e riletta, sembra una riforma veramente inutile. Non serve a risanare il debito pubblico, il risparmio che ne verrebbe fuori sarebbe veramente nulla per il bilancio di uno Stato e soprattutto quei soldi non sarebbero, con ogni probabilità, riallocati altrove, poiché rientrano nel bilancio che riguarda il funzionamento dello Stato e delle Istituzioni (dispiace per chi pensa ingenuamente che verranno utilizzati per le pensioni o per il lavoro, ad ogni modo si tratterebbe comunque di spiccioli).
13 agosto 2020
Il “lockdown 2” sarà a macchia di leopardo: divide et impera
Ad oggi ci sono 53 persone ricoverate in terapia intensiva (solo +9 dal minimo storico di fine luglio che è stato di 41) e 6 morti (mai così pochi dal 22 febbraio). Su una popolazione di 60 milioni di abitanti.
Durante il picco di fine marzo/inizi di aprile, in piena Fase1, abbiamo avuto circa 4.000 persone ricoverate in terapia intensiva. Oggi ne abbiamo 53. Certo, è aumentato di parecchio in questo periodo il numero dei contagiati (anche per effetto dell’aumento esponenziale dei tamponi effettuati), ma se non si muore più come prima e non si finisce più in terapia intensiva come in passato, a che servono nuovi lockdown?
Anche perché – ad oggi – i posti letto in terapia intensiva sono più di 11.000 (i primi di marzo erano 5.000). E per di più sono state scoperte la cura del plasma ed altre terapie che a metà marzo non si conoscevano ancora.
29 luglio 2020
Crimini sanitari
Tutte le pratiche sanitarie contro la pandemia fino ad oggi, questo insieme di misure e pratiche biomediche volte a proteggere le società umane dal nuovo agente infettivo, non si sono basate su conoscenze e ricerche rigorose, ma su una propaganda diffusa su una "guerra" contro un nemico invisibile, riassunta in slogan terroristici trasmessi quotidianamente dai media, come "Resta a casa" durante la prima fase della pandemia e "Resta al sicuro" durante la seconda fase.
Durante l'attuale pandemia (ma probabilmente anche dopo) è diventato chiaro che i cittadini non hanno più il diritto naturale alla salute di cui godevano fino a ieri, e che sono quindi legalmente obbligati a garantire la salute pubblica con tutti i mezzi e quindi a contribuire alla "biosicurezza" globale, cioè a rispettare una serie di misure e nuove pratiche biomediche che dovrebbero garantire la protezione delle società umane contro qualsiasi minaccia biologica.
Durante l'attuale pandemia (ma probabilmente anche dopo) è diventato chiaro che i cittadini non hanno più il diritto naturale alla salute di cui godevano fino a ieri, e che sono quindi legalmente obbligati a garantire la salute pubblica con tutti i mezzi e quindi a contribuire alla "biosicurezza" globale, cioè a rispettare una serie di misure e nuove pratiche biomediche che dovrebbero garantire la protezione delle società umane contro qualsiasi minaccia biologica.
26 luglio 2020
Covid-19 e 5G: PubMed e Biolife ritirano lo studio sulla possibile correlazione
“Le onde millimetriche del 5G potrebbero essere utilizzate per la costruzione di strutture simili a virus come i Coronavirus (COVID-19) all’interno delle cellule.”Appena nove giorni di visibilità, poco più di una settimana on-line prima di essere ritirato oggi dalla più grande banca dati biomedica e di ricerca scientifica disponibile in rete. PubMed ha infatti tolto quanto pubblicato il 16 Luglio 2020 col titolo “5G Tecnologia e induzione del Coronavirus nelle cellule della pelle“. Sul portale non c’è più traccia del test condotto da sette ricercatori di Italia, Russia e America, tra cui quattro dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma. L’analisi è stata censurata anche dal sito dell’editore scientifico Biolife.
SCARICA E LEGGI IL PDF DELLO STUDIO CENSURATO►QUI
23 luglio 2020
Accordi U€: La frattura tra l'élite e i popoli si allarga sempre di più...
L’ondata della pandemia ha gravemente compromesso l’economia dell’Unione europea, è stata particolarmente dura per i membri già deboli del blocco. Tuttavia, i paesi forti del nord non hanno voglia di aiutare – le discussioni sul budget si sono trascinate per quattro giorni fra litigi e polemiche acute. Per quanto alla fine sia stato adottato il bilancio, inclusi circa 750 miliardi fra prestiti ed aiuti, molti non sono rimasti soddisfatti. La montagna ha partorito un topolino, è stato detto.
Questo perché i paesi ricchi del nord, gli stessi che hanno approfittato della moneta unica e delle regole comunitarie per operare come paradisi fiscali (Olanda e Lussemburgo) oggi non sono propensi a condividere i debiti in comune, gli osservatori critici lo ha capito ma i media filoeuropeisti fanno credere che questo sia stato un “trionfo”.
Questo perché i paesi ricchi del nord, gli stessi che hanno approfittato della moneta unica e delle regole comunitarie per operare come paradisi fiscali (Olanda e Lussemburgo) oggi non sono propensi a condividere i debiti in comune, gli osservatori critici lo ha capito ma i media filoeuropeisti fanno credere che questo sia stato un “trionfo”.
19 giugno 2020
Digital Service Act: L’Europa prepara le nuove regole per le piattaforme online
La Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, a fine gennaio ha pubblicato le linee guida politiche per il periodo 2019-2024, nel quale sono riassunti gli obiettivi da raggiungere. Tra questi “un’Europa adatta all’era digitale”. I documenti confermano che la Commissione è impegnata nella stesura di norme: per i servizi digitali (Digital Service Act), per l’intelligenza artificiale (il Libro bianco, qui un commento di Fabio Chiusi), un quadro per la governance dei dati, un piano d’azione per i media, la revisione delle norme sulla concorrenza, nuove norme in materia di tassazione e così via. Infine, la Commissione ha pubblicato la Comunicazione "Shaping Europe's digital future".
Una delle questioni che si propongono con sempre maggiore forza riguarda la regolamentazione delle piattaforme online e quindi la regolamentazione dei contenuti pubblicati da tali piattaforme o semplicemente immessi sui loro server dagli utenti.
Una delle questioni che si propongono con sempre maggiore forza riguarda la regolamentazione delle piattaforme online e quindi la regolamentazione dei contenuti pubblicati da tali piattaforme o semplicemente immessi sui loro server dagli utenti.
18 giugno 2020
Pandemia, app e tecnologia: Lo spettro della sorveglianza digitale
Mentre gli Stati si preparano a misure di contrasto prolungate per il nuovo Coronavirus, i governi si interrogano sull’utilità e la necessità dell’uso delle nuove tecnologie.
Le misure di sanità pubblica sono sempre dipese da forme di sorveglianza. Lo stesso contact tracking, anche se effettuato personalmente dagli operatori sanitari, alla fine non è altro che una forma di sorveglianza a ritroso, un’indagine approfondita sui comportamenti, le abitudini e i contatti del singolo individuo. Ma oggi si pone il problema di far fare un salto tecnologico a queste forme di invasione nella vita privata dei cittadini.
La popolazione mondiale sta affrontando misure restrittive e limitazioni ai diritti fondamentali senza precedenti, mai viste nei paesi democratici. I confini legali vengono ogni giorno messi in discussione come dei retaggi del passato che impediscono un’efficace lotta al virus. La paura dell’ignoto innesca false notizie, teorie della cospirazione e diffonde panico. E i cittadini risultano, quindi, sempre più aperti a ogni possibile cambiamento.
Le misure di sanità pubblica sono sempre dipese da forme di sorveglianza. Lo stesso contact tracking, anche se effettuato personalmente dagli operatori sanitari, alla fine non è altro che una forma di sorveglianza a ritroso, un’indagine approfondita sui comportamenti, le abitudini e i contatti del singolo individuo. Ma oggi si pone il problema di far fare un salto tecnologico a queste forme di invasione nella vita privata dei cittadini.
La popolazione mondiale sta affrontando misure restrittive e limitazioni ai diritti fondamentali senza precedenti, mai viste nei paesi democratici. I confini legali vengono ogni giorno messi in discussione come dei retaggi del passato che impediscono un’efficace lotta al virus. La paura dell’ignoto innesca false notizie, teorie della cospirazione e diffonde panico. E i cittadini risultano, quindi, sempre più aperti a ogni possibile cambiamento.
17 giugno 2020
Unione Europea: Repressione e galera per chi denuncia i pericoli sanitari del 5G
La notizia che farà tremare il movimento internazionale Stop 5G arriva da Bruxelles: la Segreteria Generale del Consiglio dell’Unione Europea ha inviato a tutti i delegati le conclusioni intitolate “Dare forma al futuro digitale d’Europa“, approvate con procedura scritta il 9 giugno 2020.
Tra le 24 pagine del documento, che parzialmente riportiamo in esclusiva assoluta su OASI SANA, al punto 36 si “sottolinea che, nell’ambito della diffusione di nuove tecnologie come 5G/6G, è importante preservare la capacità delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e della magistratura per esercitare efficacemente le loro legittime funzioni; tenendo conto delle linee guida internazionali per gli effetti sul campo elettromagnetico sulla salute; rilevando che è importante combattere la diffusione di disinformazione sulle reti 5G, in particolare per quanto riguarda le affermazioni secondo le quali questa rete costituirebbe una minaccia per la salute o il fatto che sarebbe collegata al COVID-19“.
Tra le 24 pagine del documento, che parzialmente riportiamo in esclusiva assoluta su OASI SANA, al punto 36 si “sottolinea che, nell’ambito della diffusione di nuove tecnologie come 5G/6G, è importante preservare la capacità delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e della magistratura per esercitare efficacemente le loro legittime funzioni; tenendo conto delle linee guida internazionali per gli effetti sul campo elettromagnetico sulla salute; rilevando che è importante combattere la diffusione di disinformazione sulle reti 5G, in particolare per quanto riguarda le affermazioni secondo le quali questa rete costituirebbe una minaccia per la salute o il fatto che sarebbe collegata al COVID-19“.
31 maggio 2020
Nestlé e la privatizzazione dell'acqua: Il racconto di molte nazioni
A seguito di questo evento pubblico, i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte si sono riuniti per un workshop per scambiare informazioni e discutere possibili strategie comuni di resistenza a questa gigantesca multinazionale che si accaparra l'acqua. Dalle esperienze e dalle storie condivise da gruppi così diversi come il Collectif Eau 88 - della città di Vittel, Francia - Save Our Water - di Elora, Canada - o Michigan Citizens for Water Conservation - degli Stati Uniti - è emerso chiaramente che esiste un modello comune in tutti questi luoghi in cui Nestlé preleva l'acqua per i suoi impianti di imbottigliamento, contrariamente a quanto sostenuto da queste aziende che ogni problema è sempre e solo una questione locale.
20 maggio 2020
Piano Usa: controllo militarizzato della popolazione (mondiale?)
La Fondazione Rockefeller ha presentato il «Piano d’azione nazionale per il controllo del Covid-19», indicando i «passi pragmatici per riaprire i nostri luoghi di lavoro e le nostre comunità».
Non si tratta però, come appare dal titolo, semplicemente di misure sanitarie. Il Piano – cui hanno contribuito alcune delle più prestigiose università (Harvard, Yale, Johns Hopkins e altre) – prefigura un vero e proprio modello sociale gerarchizzato e militarizzato. Al vertice il «Consiglio di controllo della pandemia, analogo al Consiglio di produzione di guerra che gli Stati uniti crearono nella Seconda guerra mondiale».
Esso sarebbe composto da «leader del mondo degli affari, del governo e del mondo accademico» (così elencati in ordine di importanza, con al primo posto non i rappresentanti governativi ma quelli della finanza e dell’economia). Questo Consiglio supremo avrebbe il potere di decidere produzioni e servizi, con una autorità analoga a quella conferita al presidente degli Stati uniti in tempo di guerra dalla Legge per la produzione della Difesa.
Non si tratta però, come appare dal titolo, semplicemente di misure sanitarie. Il Piano – cui hanno contribuito alcune delle più prestigiose università (Harvard, Yale, Johns Hopkins e altre) – prefigura un vero e proprio modello sociale gerarchizzato e militarizzato. Al vertice il «Consiglio di controllo della pandemia, analogo al Consiglio di produzione di guerra che gli Stati uniti crearono nella Seconda guerra mondiale».
Esso sarebbe composto da «leader del mondo degli affari, del governo e del mondo accademico» (così elencati in ordine di importanza, con al primo posto non i rappresentanti governativi ma quelli della finanza e dell’economia). Questo Consiglio supremo avrebbe il potere di decidere produzioni e servizi, con una autorità analoga a quella conferita al presidente degli Stati uniti in tempo di guerra dalla Legge per la produzione della Difesa.
19 maggio 2020
Paradigmi sanitari e crimini contro l’umanità
Ogni grande crisi, ogni grande emergenza può creare dei pericolosi cortocircuiti nelle democrazie.
La paura può diventare psicosi di massa e dare ai governi un alibi per poter sospendere le libertà costituzionali e i diritti fondamentali dell’essere umano. Ma in base a cosa è possibile tracciare il confine di tali sospensioni?
Sono realmente lecite?
Sono realmente lecite?
Schiller scriveva: “Essere libero e determinarsi da sé… è la stessa cosa” (F. Schiller, Kallias, o della bellezza, Mursia, pag. 67.) Quindi un vero stato di diritto è quello che permette all’individuo di determinarsi da sé, dove la sfera della libertà è qualcosa di inviolabile. Ma l’emergenza sanitaria mette in crisi questa visione, poiché va ad intaccare con la paura la psiche individuale, psiche in ostaggio, pronta a sacrificarsi temporaneamente per il bene proprio e altrui.
Ma cosa accade se tale emergenza solleva dei dubbi?
16 maggio 2020
Golpe medico: L'abbattimento dell'umanità
In quattro prigioni statali statunitensi, circa 3.300 detenuti risultano positivi al coronavirus - il 96% senza sintomi.
I responsabili politici ufficiali della sanità sono stati applauditi per la loro azione rapida e decisa durante l'inizio della pandemia di Coronavirus. Tuttavia, il prezzo che sarà pagato dall'umanità per le loro azioni sarà così alto che si troveranno a dover rispondere di qualcosa di più della loro critica mancanza di lungimiranza.
Ora che ci sono prove crescenti che la severità del regime di quarantena ha un impatto sostanzialmente nullo sulle metriche di mortalità, e che le previsioni di morte sono crollate di 20 volte, abbiamo motivo di dubitare seriamente del ragionamento e delle motivazioni degli alti funzionari sanitari.
Non solo i funzionari della sanità non erano preparati dal punto di vista medico (non avevano idea di come curare), e complici della creazione del virus, ma si sono presentati con un'incommensurabile arroganza per indurre gli umani a fermare qualsiasi cosa stessero facendo per distruggere l'economia mondiale e la vita così come la conosciamo. È una follia, una pazzia, una forma di suicidio collettivo in termini di civiltà, cultura, affari e persino agricoltura; una crudeltà e ora sappiamo a chi dare la colpa.
I responsabili politici ufficiali della sanità sono stati applauditi per la loro azione rapida e decisa durante l'inizio della pandemia di Coronavirus. Tuttavia, il prezzo che sarà pagato dall'umanità per le loro azioni sarà così alto che si troveranno a dover rispondere di qualcosa di più della loro critica mancanza di lungimiranza.
Ora che ci sono prove crescenti che la severità del regime di quarantena ha un impatto sostanzialmente nullo sulle metriche di mortalità, e che le previsioni di morte sono crollate di 20 volte, abbiamo motivo di dubitare seriamente del ragionamento e delle motivazioni degli alti funzionari sanitari.
Non solo i funzionari della sanità non erano preparati dal punto di vista medico (non avevano idea di come curare), e complici della creazione del virus, ma si sono presentati con un'incommensurabile arroganza per indurre gli umani a fermare qualsiasi cosa stessero facendo per distruggere l'economia mondiale e la vita così come la conosciamo. È una follia, una pazzia, una forma di suicidio collettivo in termini di civiltà, cultura, affari e persino agricoltura; una crudeltà e ora sappiamo a chi dare la colpa.
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14 maggio 2020
Vietato dissentire
#TSO per chi manifesta pareri contrari a quanto sta succedendo, adulti trovati “infetti” al coronavirus isolati dalle proprie famiglie e costretti a quarantene lontano dalla propria casa, #bambini rinchiusi in centri appositi, strappati ai loro genitori.
La deriva in atto, oltre che autoritaria e antidemocratica, è un crimine contro l’umanità.
Ne ho chiesto conto al governo, interpellando il Ministro degli interni sui fatti di Santa Lucia di Piave, un piccolo comune della provincia di Treviso nel quale il 1° maggio il sindaco Riccardo #Szumski ha organizzato una manifestazione pubblica, nel completo rispetto delle precauzioni richieste dalla “legge” in vigore. L’ha chiamato “Drive In per il lavoro e la libertà”: tutti in macchina, quindi distanziati e protetti, tutti con mascherina. E tutti con autocertificazione "per visita medica" firmata dallo stesso Szumski, medico di base. Tutti identificati dalle forze dell’ordine. E, ad oggi, indagato dalla #Digos.
La deriva in atto, oltre che autoritaria e antidemocratica, è un crimine contro l’umanità.
Ne ho chiesto conto al governo, interpellando il Ministro degli interni sui fatti di Santa Lucia di Piave, un piccolo comune della provincia di Treviso nel quale il 1° maggio il sindaco Riccardo #Szumski ha organizzato una manifestazione pubblica, nel completo rispetto delle precauzioni richieste dalla “legge” in vigore. L’ha chiamato “Drive In per il lavoro e la libertà”: tutti in macchina, quindi distanziati e protetti, tutti con mascherina. E tutti con autocertificazione "per visita medica" firmata dallo stesso Szumski, medico di base. Tutti identificati dalle forze dell’ordine. E, ad oggi, indagato dalla #Digos.
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