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16 aprile 2020
Un confronto tra Italia e Olanda sulla responsabilità fiscale
Una discussione su Twitter dell’economista Alexandre Afonso, professore di politica economica all’Università di Leiden in Olanda, documenta con una significativa serie di grafici come la gestione della finanza pubblica italiana non sia stata affatto più “dissoluta” che in Olanda, anzi il contrario. Oltre ai ben noti effetti perversi delle esagerate politiche di austerità adottate in Italia, Afonso mette in luce anche il paradosso insito nella Eurozona già evidenziato da De Grauwe, per cui sono proprio i paesi del Nord ad avvantaggiarsi della crisi di fiducia dei mercati nei confronti dei paesi periferici.
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6 aprile 2020
4 aprile 2020
Il debito pubblico come strumento di sottomissione dei popoli
Se avessimo la certezza che gli stati che hanno mantenuto la propria sovranità monetaria emettessero debito in esatta proporzione alla nuova moneta stampata o comunque emessa questo post potrebbe risultare pretestuoso e vanamente complottista.
Ma così non è! da quando la produzione di cartamoneta, tra l'altro per lo più ormai virtuale, è stata slegata dapprina ad un proporzionale deposito di riserve auree e poi almeno valutarie, la moneta emessa dalle banche centrali ha assunto connotati misteriosi. I cittadini hanno ben poche fonti per sapere come e in che quantità viene emessa la moneta per non parlare della destinazione. L'unico dato certo è che specie in paesi come l'Italia il debito pubblico è in continuo aumento e questo giustifica ogni manovra che va sempre più a impoverire la popolazione: tasse, imposte, balzelli vari, tagli alla sanità ed alla scuola ed ai servizi pubblici per non parlare delle pensioni, salvo eccezioni dorate, sempre più misere e posticipate nel tempo.
Dei 55 miliardi che lo stato risparmia sugli interessi del debito pubblico grazie a i tassi vicini allo zero di BOT e CCT nessuna traccia ...la cosa certa è che la BCE emette e l'Italia crea debito pubblico.
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Ma così non è! da quando la produzione di cartamoneta, tra l'altro per lo più ormai virtuale, è stata slegata dapprina ad un proporzionale deposito di riserve auree e poi almeno valutarie, la moneta emessa dalle banche centrali ha assunto connotati misteriosi. I cittadini hanno ben poche fonti per sapere come e in che quantità viene emessa la moneta per non parlare della destinazione. L'unico dato certo è che specie in paesi come l'Italia il debito pubblico è in continuo aumento e questo giustifica ogni manovra che va sempre più a impoverire la popolazione: tasse, imposte, balzelli vari, tagli alla sanità ed alla scuola ed ai servizi pubblici per non parlare delle pensioni, salvo eccezioni dorate, sempre più misere e posticipate nel tempo.
Dei 55 miliardi che lo stato risparmia sugli interessi del debito pubblico grazie a i tassi vicini allo zero di BOT e CCT nessuna traccia ...la cosa certa è che la BCE emette e l'Italia crea debito pubblico.
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3 aprile 2020
"Laboratorio Grecia"
LABORATORIO GRECIA” è un viaggio che attraversa la Storia greca ed europea passata e recente: dalla seconda guerra mondiale alla crisi che viviamo. Un documentario di Storia e di tante storie. Analisi e referti dal laboratorio greco. Cronache del nostro avvenire: in cammino fra le generazioni, per abbandonare l’eterno presente ed inventare un Futuro dalle misure umane.
«Se la Democrazia può essere distrutta in Grecia, può essere distrutta in tutta Europa» Paul Craig Roberts
«Se la Democrazia può essere distrutta in Grecia, può essere distrutta in tutta Europa» Paul Craig Roberts
29 marzo 2020
La gestione disastrosa del coronavirus da parte della Banca Mondiale e del FMI
"Il miglior consiglio per l'Africa è di essere preparati al peggio e di essere preparati oggi". La dichiarazione del 18 marzo del direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci ricorda che il coronavirus non risparmia il Sud, compreso il continente africano, particolarmente vulnerabile alla pandemia.
Già presente in una quarantina di paesi africani il 24 marzo, il virus si sta diffondendo così rapidamente che l'OMS è già preoccupata per l'alto rischio di saturazione dei centri sanitari, di cui le donne sono le prime vittime. Le donne sono, infatti, particolarmente esposte alle epidemie perché sono loro a prendersi cura dei malati, cercando così di compensare i servizi pubblici carenti o addirittura inesistenti nei loro Paesi.
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Già presente in una quarantina di paesi africani il 24 marzo, il virus si sta diffondendo così rapidamente che l'OMS è già preoccupata per l'alto rischio di saturazione dei centri sanitari, di cui le donne sono le prime vittime. Le donne sono, infatti, particolarmente esposte alle epidemie perché sono loro a prendersi cura dei malati, cercando così di compensare i servizi pubblici carenti o addirittura inesistenti nei loro Paesi.
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27 marzo 2020
Le monete nuove dell’imperatore La rivoluzione monetaria post-Covid19
Tutto avvenne per un processo spontaneo, naturale, che solo pochi fra i soliti ignoti riconobbero fin dalle prime fasi, assistendo impotenti al fiasco delle loro armi classiche: né l’ipnosi mediatica né la repressione poliziesca poterono impedire lo sviluppo autonomo degli eventi. Sarebbe stato come tentare di fermare la pioggia o, appunto, il ritorno della primavera dopo un inverno economico prolungato e inasprito con ogni possibile artificio finanziario, comunicativo, politico e militare.
La famigerata “moneta-debito”1 era stata lo strumento tanto subdolo quanto micidiale per asservire individui, imprese e nazioni, nel nord e nel sud del mondo.
COVID-19: Un virus molto amichevole con l'oligarchia finanziaria
Il Covid-19 e' un virus molto amico - forse molto utile - alle elites del pianeta che -dagli Stati Uniti all'Unione Europea- stanno stampando moneta all'ingrosso, per poi consegnarla a Wall Street e al sistema bancario sull'orlo del precipizio. Con piroette, giravolte e salti mortali carpiati, hanno già compensato le "perdite" del tribalismo finanziario occidentale, ma non le "perdite" di quelli che si ritrovano al confino domiciliare, e con ridotte garanzie costituzionali. E' peccato mortale, sempre, sostenere il potere di acquisto e la domanda della maggioranza. Ma cosa ci si può aspettare dalla signora Lagarde? Il mondo conosce la sua fedina ideologica: socializzare i debiti, privatizzare gli utili, e se questi non ci sono, la zecca lavora al servizio dell'elite più venale. Distribuzione diretta in dollari,
euro e sterline ai racket per cui lavorano, da cui sono cooptati o consustanziati.
Solite paranoie cospirative? Nei mesi immediatamente precedenti al grande crack finanziario, e' avvenuto il più grande esodo di CEO e capi d'impresa mai visto prima. Con acute doti di veggenza, sono state vendute miliardi di azioni, immediatamente prima dell'esplosione virale avvenuta a Wuhan.
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euro e sterline ai racket per cui lavorano, da cui sono cooptati o consustanziati.
Solite paranoie cospirative? Nei mesi immediatamente precedenti al grande crack finanziario, e' avvenuto il più grande esodo di CEO e capi d'impresa mai visto prima. Con acute doti di veggenza, sono state vendute miliardi di azioni, immediatamente prima dell'esplosione virale avvenuta a Wuhan.
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21 marzo 2020
Il debito ai tempi del Coronavirus: la borsa e la vita
La rapida diffusione della Covid-19 ha
creato una situazione di emergenza, non solo in Italia, che rende
necessario un tempestivo intervento pubblico per sostenere il settore
sanitario e l’economia nel suo complesso. La violenza di questo shock, manifestatosi nel mezzo di una situazione economica già precaria,
con l’Italia in stagnazione e la locomotiva tedesca in frenata, ha
indotto persino i più ferrei sostenitori dell’austerità ad ammettere la necessità che lo Stato faccia immediatamente ricorso alla spesa in deficit
per arginare l’imminente crisi.
Quando a rischiare non sono solo i
lavoratori e i loro salari, ma anche i profitti di imprese e banche, il
debito pubblico è il benvenuto: i soldi, che non ci sono mai, come per
miracolo ora ci sarebbero. Alfieri del neoliberismo e maître à penser dell’austerità di matrice europea (Mario Monti, Carlo Cottarelli, Elsa Fornero, Alesina e Giavazzi, e la neo-insediata commissaria Von der Leyen) incoraggiano i governi a fare tutto il possibile, ricorrendo al malum necessariumdella spesa in deficit, contro la Covid-19. Possiamo dire che la prima vittima del nuovo virus sia dunque l’austerità? Purtroppo, no.
16 marzo 2020
Event 201: Come la pandemia virale beneficia l'Agenda Globalista
Questa non è una novità per la maggior parte delle persone del movimento per la libertà che da anni seguono la spirale discendente, ma è una novità per la maggioranza degli americani medi (ed europei) che raramente si azzardano a cercare informazioni approfondite su qualsiasi questione. Il fatto è che, anche se siamo milioni di persone consapevoli del pericolo, siamo ancora una minoranza. Questo crea un serio insieme di frustrazioni. Quando il cittadino comune ignora l'esistenza di una minaccia, cercare di spiegargli la fonte di tale minaccia diventa una perdita di tempo. Come possono vedere la radice del problema se non sanno nemmeno che il problema c'è?
Sì, il mondo è sull'orlo di un violento cambiamento di rotta, ma non è questa la questione più importante. La questione più importante è che questa situazione precaria non è il prodotto del caso, della semplice avidità, della fragilità umana di base o di un sistema "troppo complesso", come affermeranno prevedibilmente gli esperti mainstream; è una scatola del caos deliberatamente progettata per servire gli interessi di pochi eletti.
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12 marzo 2020
Wall Street: "Un altro bagno di sangue", crollano gli indici del mercato azionario mondiale
Altre borse, come quelle europee, di San Paolo (Brasile) e del Messico, hanno subito brusche cadute; alcune hanno temporaneamente sospeso le loro operazioni.
Oggi, le quotazioni di Wall Street sono state sospese subito dopo l'apertura, in quanto gli indici principali sono scesi di oltre il 7%, ovvero oltre il limite giornaliero.
Fino a quel momento gli indici del mercato azionario statunitense erano in forte calo. La media industriale del Dow Jones è scesa del 7 %, oltre 1.600 punti. Anche S&P 500 e Nasdaq sono diminuiti del 7% ciascuno.
Oggi, le quotazioni di Wall Street sono state sospese subito dopo l'apertura, in quanto gli indici principali sono scesi di oltre il 7%, ovvero oltre il limite giornaliero.
Fino a quel momento gli indici del mercato azionario statunitense erano in forte calo. La media industriale del Dow Jones è scesa del 7 %, oltre 1.600 punti. Anche S&P 500 e Nasdaq sono diminuiti del 7% ciascuno.
27 febbraio 2020
Blocca il contagio: fermiamo il MES!
PRIMA ASSEMBLEA PUBBLICA
Roma, sabato 7 marzo 2020 ore 16:00. Sala Risorgimento, Hotel Massimo d’Azeglio Via Cavour, 18.
Cos'è il M.E.S.?
Il M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità) è una istituzione finanziaria internazionale (Art. 1) finanzionato dagli Stati che la sottoscrivessero (art. 8) a cui l’Italia è impegnata a versare ben 125 miliardi di euro.
Roma, sabato 7 marzo 2020 ore 16:00. Sala Risorgimento, Hotel Massimo d’Azeglio Via Cavour, 18.
Cos'è il M.E.S.?
Il M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità) è una istituzione finanziaria internazionale (Art. 1) finanzionato dagli Stati che la sottoscrivessero (art. 8) a cui l’Italia è impegnata a versare ben 125 miliardi di euro.
16 gennaio 2020
L'USAmerica intensifica la sua guerra "democratica" del petrolio in Medio Oriente
I media mainstream evitano accuratamente di discutere il metodo dietro l'apparente follia dell'America nell'assassinio del generale della Guardia rivoluzionaria islamica Qassem Soleimani, che ha segnato l'inizio del nuovo anno. La logica alla base di questo assassinio era un'applicazione della politica mondiale statunitense di lunga data, non solo un'eccentricità personale dell'impulsivo Donald Trump. L'assassinio del leader militare iraniano Soleimani è stato in effetti un atto di guerra unilaterale in violazione del diritto internazionale, ma è stato un passo logico in una strategia statunitense di lunga data. E' stato esplicitamente autorizzato dal Senato nella legge di finanziamento del Pentagono approvata l'anno scorso.
L'assassinio aveva lo scopo di intensificare la presenza statunitense in Iraq per mantenere il controllo delle riserve petrolifere della regione e per sostenere le truppe wahhabite in Arabia Saudita (Isis, Al-Qaeda in Irak, Al Nusra e altre divisioni di quella che è a tutti gli effetti la legione straniera degli USA-America) a sostegno del controllo statunitense sul petrolio del Medio Oriente come stampella per il dollaro USA. Questa rimane la chiave per comprendere questa politica, e il motivo per cui sta crescendo, non svanendo.
L'assassinio aveva lo scopo di intensificare la presenza statunitense in Iraq per mantenere il controllo delle riserve petrolifere della regione e per sostenere le truppe wahhabite in Arabia Saudita (Isis, Al-Qaeda in Irak, Al Nusra e altre divisioni di quella che è a tutti gli effetti la legione straniera degli USA-America) a sostegno del controllo statunitense sul petrolio del Medio Oriente come stampella per il dollaro USA. Questa rimane la chiave per comprendere questa politica, e il motivo per cui sta crescendo, non svanendo.
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3 gennaio 2020
Africa e Europa: Le Condizioni Economiche Della Pace
Le conseguenze sociali di tutto ciò sono devastanti. Nell’Africa subsahariana, la cui popolazione supera il miliardo ed è composta per il 60% da bambini e giovani di età compresa tra 0 e 24 anni. Circa i due terzi degli abitanti vivono in povertà e, tra questi, circa il 40% – cioè 400 milioni – in condizioni di povertà estrema7. La «crisi dei migranti» è in realtà la crisi della diseguaglianza, figlia del sistema di brigantaggio internazionale più raffinato mai congeniato.
Mohamed Konarè, nella sua ultima intervista su MePiù che ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima, ha descritto le sorti della sua gente con una immagine particolarmente vivida. “L’Africa e i popoli che la abitano, vivono oggi nel più grande Lager a cielo aperto che la storia abbia mai conosciuto”. Tutte le principali potenze economiche della Terra, Francia, Inghilterra, USA, Cina, India guardano all’Africa come un semplice deposito di materie prime da depredare. Nessuna di queste potenze è interessata alle sorti del miliardo di persone che vive in quelle terre.
Mohamed Konarè, nella sua ultima intervista su MePiù che ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima, ha descritto le sorti della sua gente con una immagine particolarmente vivida. “L’Africa e i popoli che la abitano, vivono oggi nel più grande Lager a cielo aperto che la storia abbia mai conosciuto”. Tutte le principali potenze economiche della Terra, Francia, Inghilterra, USA, Cina, India guardano all’Africa come un semplice deposito di materie prime da depredare. Nessuna di queste potenze è interessata alle sorti del miliardo di persone che vive in quelle terre.
2 dicembre 2019
YES, WE MES!
Come notava un amico c’è chi dice che il MES dopo tutto non è che una specie di assicurazione.
Bene così, se si vuol giocare al gioco delle semplificazioni, facciamolo.
Il MES, come emergerebbe nelle formulazione recentemente emendata, sarebbe un po’ come un’assicurazione sulla casa.
Un’assicurazione un po’ speciale, però.
L’assicurazione MES è un’assicurazione assai costosa (14 miliardi già versati, 125 miliardi di possibile versamento futuro).
Beh, però ne varrà la pena, no?
Dunque, vediamo. Se un meteorite mi distrugge la casa, un’assicurazione qualunque mi ripagherà di norma almeno i costi di ricostruzione.
30 novembre 2019
Tutte le fake news de Linkiesta su Lira, Iri e Unione Europea
Linkiesta riscrive la storia per darci lezioni di storia*
Probabilmente l'unica cosa - in parte - salvabile è il sommario, dove si ammette, come ha colto Vladimiro Giacché, «che il vincolo esterno ha svolto la stessa funzione che negli anni Venti avevano svolto i manganelli degli squadristi».
Andiamo però a ribattere punto su punto alle imprecisioni, alla confusione e alle vere e proprie balle contenute nel testo.
«Ai nostalgici della Lira e della spesa pubblica in forte deficit si sono ultimamente aggiunti anche – dal governo e dai sindacati - quelli dell'Iri. C'è una coerenza nella nostalgia che alcuni provano per la lira, la spesa, e l’Iri. Le tre erano, infatti, il “pacchetto” che caratterizzava la Prima Repubblica.
Probabilmente l'unica cosa - in parte - salvabile è il sommario, dove si ammette, come ha colto Vladimiro Giacché, «che il vincolo esterno ha svolto la stessa funzione che negli anni Venti avevano svolto i manganelli degli squadristi».
Andiamo però a ribattere punto su punto alle imprecisioni, alla confusione e alle vere e proprie balle contenute nel testo.
«Ai nostalgici della Lira e della spesa pubblica in forte deficit si sono ultimamente aggiunti anche – dal governo e dai sindacati - quelli dell'Iri. C'è una coerenza nella nostalgia che alcuni provano per la lira, la spesa, e l’Iri. Le tre erano, infatti, il “pacchetto” che caratterizzava la Prima Repubblica.
23 settembre 2019
Zaba è morto: Antirequiem per un bastardo
La notizia è trapelata giovedì 19 settembre 2019: Zine El Abidine Ben Ali è morto all'età di 83 anni.
Finalmente. Non è durato così a lungo come il suo luogotenente e successore Essebsi, ma ha retto comunque bene, nonostante i ripetuti tumori che lo avevano divorato per oltre 20 anni. In giorni come questi, il miscredente che sono spera che esista davvero, questo inferno di cui tutti i credenti ci minacciano. In assenza di giustizia umana, vorremmo vedere la giustizia divina. Zaba, un altro bastardo morto nel suo letto, tra lenzuola di seta, impunemente, quando sarebbe dovuto morire nel carcere di Mornaguia o altrove in questo mini-gulag tunisino dove languono 30.000 cittadini, un terzo dei quali per aver fumato una canna.
Se così non è stato, è perché ancora una volta grazie alla diligenza dei suoi scagnozzi che, sapientemente consigliati da un'ambasciata yankee ancora in allerta, hanno messo lui e il suo entourage su un aereo la mattina del 14 gennaio 2011. Questa era solo la ripetizione di uno scenario collaudato, già applicato nel febbraio 1986, quando, contemporaneamente, i coniugi Marcos e Duvalier lasciarono i paesi che tenevano sotto il loro controllo, rispettivamente le Filippine e Haiti.
Finalmente. Non è durato così a lungo come il suo luogotenente e successore Essebsi, ma ha retto comunque bene, nonostante i ripetuti tumori che lo avevano divorato per oltre 20 anni. In giorni come questi, il miscredente che sono spera che esista davvero, questo inferno di cui tutti i credenti ci minacciano. In assenza di giustizia umana, vorremmo vedere la giustizia divina. Zaba, un altro bastardo morto nel suo letto, tra lenzuola di seta, impunemente, quando sarebbe dovuto morire nel carcere di Mornaguia o altrove in questo mini-gulag tunisino dove languono 30.000 cittadini, un terzo dei quali per aver fumato una canna.
Se così non è stato, è perché ancora una volta grazie alla diligenza dei suoi scagnozzi che, sapientemente consigliati da un'ambasciata yankee ancora in allerta, hanno messo lui e il suo entourage su un aereo la mattina del 14 gennaio 2011. Questa era solo la ripetizione di uno scenario collaudato, già applicato nel febbraio 1986, quando, contemporaneamente, i coniugi Marcos e Duvalier lasciarono i paesi che tenevano sotto il loro controllo, rispettivamente le Filippine e Haiti.
La sparizione del denaro contante
Nella vita comune, l’utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante, per compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.
Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita l’utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente ridotta. L’utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso.
13 settembre 2019
Draghi: politiche fiscali per aumentare la domanda
Finalmente Mario Draghi è costretto ad ammettere che “la politica monetaria da sola è insufficiente per far ripartire l’inflazione e la crescita dell’Eurozona” e per la prima volta dichiara che “la politica fiscale dovrebbe diventare lo strumento principale per aumentare domanda” e avere “un ruolo molto più attivo”.
In pratica Draghi ammette che le politiche monetarie adottate negli ultimi anni dalla BCE sono state fallimentari perchè non hanno prodotto gli effetti sperati nell’economia reale. Ma ammette anche che solo gli Stati possono raggiungere l’obiettivo di stimolare la domande interna attraverso le loro politiche fiscali.
Infatti il Quantitative Easing QE e i prestiti al sistema bancario TLTRO non hanno prodotto effetti positivi nell’economia reale, ma sono solo serviti “per far fronte a tutte le nostre emergenze”, nel senso di salvare le banche e sostenere l’economia finanziaria.
In pratica Draghi ammette che le politiche monetarie adottate negli ultimi anni dalla BCE sono state fallimentari perchè non hanno prodotto gli effetti sperati nell’economia reale. Ma ammette anche che solo gli Stati possono raggiungere l’obiettivo di stimolare la domande interna attraverso le loro politiche fiscali.
Infatti il Quantitative Easing QE e i prestiti al sistema bancario TLTRO non hanno prodotto effetti positivi nell’economia reale, ma sono solo serviti “per far fronte a tutte le nostre emergenze”, nel senso di salvare le banche e sostenere l’economia finanziaria.
19 luglio 2019
Il “disturbo da ricchezza eccessiva”
Paul Krugman, premio Nobel per l’Economia nel 2008, mostra sul New York Times quanto e attraverso quali sistemi l’agenda politica degli straricchi – volta, molto banalmente, a tutelare i loro interessi di classe, per esempio a ottenere tasse più basse tagliando sui servizi sociali – venga imposta all’opinione pubblica e spacciata per l’unica strategia “responsabile”. I desideri dei più ricchi vengono trasformati in “quello che è giusto fare”, anche quando in realtà danneggiano non solo le persone meno abbienti, ma anche l’economia di un Paese nel suo insieme. Ecco perché ridurre l’eccesso di ricchezza è anche un modo per ottenere un sistema politico più sano.-VdE
Come non ripetere gli errori del 2011.
Tra un paio di giorni parteciperò a una conferenza all’Istituto di politica economica sul “disturbo da ricchezza eccessiva” – ovvero i problemi e i pericoli che nascono dall’estrema concentrazione di reddito e ricchezza ai vertici della società.
Come non ripetere gli errori del 2011.
Tra un paio di giorni parteciperò a una conferenza all’Istituto di politica economica sul “disturbo da ricchezza eccessiva” – ovvero i problemi e i pericoli che nascono dall’estrema concentrazione di reddito e ricchezza ai vertici della società.
13 luglio 2019
« È ora di fare una rivoluzione nel nostro paese »
Una rivoluzione sia culturale che politica, perchè l’una senza l’altra sarebbe inefficace.
La rivoluzione culturale è iniziata con questo video, dove insieme all’amico Francesco Carraro abbiamo provato ad allargare il campo della consapevolezza, cercando di trovare anche in altri ambiti della conoscenza umana, le motivazioni per cambiare l’attuale società.
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