Il nodo cruciale è il dominio totale
degli esseri umani, più che delle risorse energetiche o delle materie
prime che le multinazionali rubano impunemente a Gaia, con il favore di
governi fantoccio, privi di sovranità. Donne e uomini senza distinzioni,
trasformati in docili automi. E così sono alacremente in attività,
da un lato narcotizzatori del pericolo e dall'altro untori in divisa
stellare, insieme per annientare la vita in ossequio al nuovo ordine
mondiale (NWO sotto regia Rockefeller/Rothschild/Kissinger) perseguito
da entità terroristiche come Bilderberg Group e Trilateral Commission, a
cui sono affiliati, per esempio dall'Italia, il primo ministro pro
tempore Enrico Letta e tanti altri (Monti, Prodi, eccetera).
Napolitano e Kissinger
I documenti ufficiali licenziati dal
Governo degli Stati Uniti d'America attestano, senza equivoci, che le
sperimentazoni belliche segrete nei cieli del mondo, grazie alla tacita
connivenza di numerosi Stati, ormai privi di sovranità, in particolare
l'Italia, ha l'obiettivo di manipolare il clima per schiavizzare
l'umanità ed assoggettare il pianeta Terra. Tali attività, inoltre,
inquinano l'aria perché le irrorazioni contengono misture tossiche di
alluminio, bario e polimeri di laboratorio.
Pubblichiamo un articolo del climatologo Luca Romaldini.
Il testo presenta gli aspetti salienti della questione “scie chimiche”,
inquadrandone la matrice militare, dietro il paravento degli
“esperimenti” volti a mitigare il cosiddetto “riscaldamento del
pianeta”. Non sfugga il piglio ironico dell’autore, un'ironia tanto più
pungente quanto più forte è la condanna nei confronti di avvelenatori e negazionisti.
La polvere di vetro
speciale (porous-walled glass microsphere) dovrebbe assorbire parte del
CO2 e soprattutto riflettere i raggi solari, impedendo loro di giungere
sulla Terra in eccesso.
Il punto è che gli esperimenti ("limitati") sono condotti da qualche
anno in segreto dal Savannah River National Laboratory di Alken (South
Carolina), un centro che appartiene al Dipartimento dell’Energia
(D.O.E.), un ministero che si occupa anche di realizzazioni militari,
specie di quelle troppo "delicate" per apparire sotto la sovrintendenza
del Pentagono. Leggi tutto...
Dane Wigington, uno dei maggiori esperti mondiali di Geoingegneria, interpellato pure nel fondamentale documentario di Michael Murphy, “What in the world are they spraying?”, ha di recente rilasciato un’intervista a George Noory, il conduttore del celebre programma radiofonico, “Coast to coast”.
Si tratta di un importante contributo, soprattutto poiché Wigington
evidenzia il caos climatico provocato dalle operazioni di geoingegneria
clandestina. La sua analisi ci consentirà di svolgere rilevanti
riflessioni che saranno il succo di un articolo il cui titolo sarà
“Convergenza”.
Il ricercatore ed attivista Dane Wigington ha documentato
preoccupanti cambiamenti nell'ambiente dovuti alla geoingegneria. Ciò
include varie tecniche di modificazione del clima, come le scie chimiche
ed i sistemi H.A.A.R.P. A causa degli interventi compiuti con la
dispersione nella biosfera di nanoparticelle metalliche, stiamo
assistendo ad un "oscuramento globale", con cui il 20% dei raggi del
sole non raggiunge la superficie del pianeta.
Forse non tutti sanno
che la più grande colonia statunitense (l'Italia), nel mese di gennaio
del 2002, firmò un accordo che, insieme al trattato definito "OPEN SKIES TREATY", firmato nel 2009, sancì l'inizio ufficiale delle attività di aerosol clandestine sul territorio italico, come per stessa ammissione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In molti ormai avranno però compreso che soggetti come Andrea Corigliano o Peppe Caridi,
di comune accordo con i loro colleghi burattini ed in ottemperanza alle
precise disposizioni dell'aeronautica militare italiana, svolgono un
assiduo lavoro di disinformazione, sia attraverso previsioni meteo
oggettivamente insultanti (che cosa sarebbero le innocue velature?) sia
con la pubblicazione di articoli del tutto simili a quelli che si
possono trovare sui beceri canali di negazionismo istituzionalizzato.
E'
oggettivamente avvenuto un passaggio del testimone tra i disinformatori
storici, obbiettivamente col fiato corto, ed i galoppini
dell'aeronautica militare italiana: i "meteorologi" civili. Ora sono
loro che tentano di tappare la falla attraverso la quale fiumi di
informazioni corrette rendono edotte le persone sulla geoingegneria
clandestina attualmente in corso d'opera e che qualcuno vorrebbe regolamentare. Per quale motivo si chiederebbe di regolamentare un qualcosa che non è in atto? Leggi tutto...
Il grande gelo. Quali sono le reali cause? Per quale motivo i media di regime parlano di correnti fredde dalla Siberia e cioè dal lato opposto del globo? Forse non vogliono dover parlare di questa anomalia? Top secret? Sicuramente, così come spiega il Dottor Broocks Ednew, sono i riscaldatori ionosferici la causa dello smembramento e conseguente biforcazione delle Jet Streams. Leggiamo che cosa dice Ednew:
"H.A.A.R.P. viene sfruttato per le mutazioni atmosferiche. I rapporti del'esercito lo dimostrano, il Pentagono lo ammette nei documenti ufficiali, eppure smentisce il suo reale utilizzo all'opinione pubblica".
Il fatto che il pianeta viene bombardato con sostanze chimiche con irrorazioni da alta quota, come parte dei numerosi programmi di geoingegneria condotti dalle agenzie governative statunitensi e dalle università, che sono stati approvati senza alcun tipo di controllo, non può più essere negato.
La riclassificazione del riscaldamento globale, altamente controversa, spesso scientificamente fraudolenta, come una "minaccia alla sicurezza nazionale" è stata sfruttata dai governi come una scusa per giocare a fare Dio, dando il via ad esperimenti segreti su larga scala che comportano innumerevoli pericoli per l'uomo e l'ambiente.
Tuttavia, ora che la crescente consapevolezza della geoingegneria, come conseguenza del fenomeno scie chimiche, si è propagata largamente, le autorità sono costrette lentamente a rivelare alcuni aspetti del programma. Siamo ormai non lontano dalla piena divulgazione della reale portata della sperimentazione nel campo della geoingegneria.
Piogge anticipate, controllo degli uragani, neve per mitigare la siccità, riduzione della dimensione della grandine, tutto questo è tecnicamente possibile, grazie alla geoingegneria. Intervento tecnologico e scientifico su scala globale per cercare di contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Un gioco pericoloso con conseguenze imprevedibili.
In un primo momento un gruppo di scienziati autorevoli, sostenuti dagli Stati Uniti, nega categoricamente gli effetti del cambiamento climatico. In seguito non solo lo accetta, ma propone misure tecnologiche per salvare il pianeta dalla crisi climatica. Lo stesso percorso seguono la maggior parte degli stati del nord del pianeta, responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2. Il settore privato, in cui rientrano le multinazionali chimiche, silvicole, petrolifere e agro-alimentari, lo stesso che aveva contribuito e beneficiato di questo caos, dà il benvenuto a questa specie di piano B provvidenziale che pretende di ignorare il cambiamento climatico.
Che cosa provoca questo cambio di opinione? Ammettere fin dall'inizio i fatti avrebbe significato riconoscere il fallimento del modello economico attuale, cosa che non interessa in alcun modo, perché continua a produrre benefici. D'altra parte, parlare di un cambiamento di paradigma sarebbe una misura molto impopolare tra la popolazione. Soluzione? Lasciare le cose come stanno e cercare altre "vie d'uscita" per mitigare gli effetti di questo ormai inarrestabile cambiamento climatico. Qualcosa che consenta di proseguire con le emissioni di CO2, il livello attuale di produzione e ovviamente di consumo e che garantisca la continuità del sistema attuale.
Il paese di fronte ad uno scenario di conflitto bellico.
Di Marcos A. Peñaloza- Murillo
Gli sviluppi scientifici ed i progressi tecnologici possono essere usati per lo studio e per un uso pacifico dell' ambiente naturale, traducendosi in risorse che favoriscono il benessere, la salute e la sicurezza internazionale dell’umanità (Golden & DeFelice- 2006) Dalla scoperta, nel 1946, di Irving Langmuir (Premio Nobel 1946) e di Vicente Schaefer, nel laboratorio della compagnia nordamericana General Eletric, che un pezzo di ghiaccio secco potrebbe creare una tormenta di neve virtuale, molti sono stati i tentativi di riprodurre la pioggia artificiale. Progetti come il Whitetop (Università di Chigago) a fine degli anni 50, il National Hail Research Experiment (Fondazione Nazionale per la Scienza, NSF), il Colorado River Basin Pilot Project (Ufficio Reclami) ed il Florida Area Cumulus Experiment I e II (Amministrazione Nazionale Atmosferica e Oceanica, NOAA) durante gli anni 60 e 70, sono stati portati avanti negli Stati Uniti per far piovere come risultato di iniezioni relativamente piccole di materiali chimici nelle nubi, come lo ioduro di argento (Kerr, 1982a, 1982bb, Lambright & Changnon, 1989).