L'ultimo documento presentato a fine novembre a Parigi per i negoziati delle Nazioni Unite sul clima è molto loquace: esattamente 32.731 parole. Eppure, un termine non compare: quello di"Spese militari".Ed è inquietante se si considera che l'esercito degli Stati Uniti da solo è il più grande consumatore di petrolio al mondo ed esercita da decenni un controllo primario sull'economia globale di petrolio.
Come sono scomparse le spese militari dal calcolo dalle emissioni di CO2?E 'una storia che risale al COP11 di Kyoto (1997).Sotto la pressione dei generali e dei falchi dell'amministrazione statunitense che si opponevano ad un'eventuale riduzione della potenza militare degli Stati Uniti, il team di negoziazione degli Stati Uniti ha ottenuto di esentare gli eserciti dall'obbligo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra nocivo per il clima.
Poi, naturalmente, gli Stati Uniti non hanno ratificato il Protocollo di Kyoto, ma le esenzioni di cui godono le forze armate restarono in vigore per gli Stati firmatari.Ancora oggi, le quantità di combustibile acquistato ed utilizzato all'estero dagli eserciti non sono inclusi nei dati relativi alle emissioni che ciascun paese deve presentare alle Nazioni Unite.
Perché viene condotta una campagna d'odio contro i musulmani? Perché sono i Musulmani ad essere sempre più etichettati come terroristi? Perché questa campagna d'odio diviene parte della campagna elettorale per le presidenziali americane? Perché Donald Trump chiede misure liberticide di polizia federale contro i Musulmani d'America? Perché i Musulmani sono oggetto di schedatura etnica e discriminazione sul lavoro? Perché il Presidente Francese Francois Hollande ha sospeso i diritti civili in corrispondenza di una campagna d'odio diretta contro i Musulmani di Francia, i quali rappresentano il 7,5% della popolazione del paese? Perché è l'occidente a condurre una guerra contro nazioni Musulmane? Perché l'Islam è visto come male assoluto?
La risposta a queste domande è insieme semplice e complessa. Si dà il caso che più del 60% delle riserve mondiali di petrolio greggio sono locate nelle terre Musulmane.
Gli interventisti americani faranno di tutto per impedire che la popolazione si renda conto che le loro scelte di politica estera stanno alimentando il terrorismo e ispirando gli altri a cercare di colpire l'occidente, scive Ron Paul sul sito del suo Istituto. I neocon sanno che quando si capisce che boomerang è reale - che le persone cercano di attaccarci, non perché siamo buoni e liberi, ma perché bombardiamo e occupiamo i loro paesi - la loro stretta mortale sulla politica estera inizierà a scivolare.
È per questo che ogni volta che si verifica un evento come gli attentati di Parigi all'inizio di questo mese, hanno fretta di occupare le stazioni televisive per terrorizzare gli americani ad accettare ancora più bombardamenti, più occupazione, più sorveglianza a casa, e più decurtazione delle nostre libertà civili. Ci dicono che dobbiamo farlo, al fine di combattere il terrorismo, ma le loro politiche stanno alimentando il terrorismo.
In questi giorni tutti i media condannano unanimemente il massacro di Pariri, esortano all’unità dell’Occidente e ad intensificare l’azione militare contro l’ISIS. Ma … non bisognava risolvere il problema del terrorismo? Non sarà magari il momento di riflettere sulle responsabilità dell’Occidente nell’aumento del terrorismo?
E’ chiaro, il massacro di Parigi può solo causare orrore e lutto. Ma… perché delle persone così giovani possono agire in modo così atroce? Il municipio di Courcouronne, il ghetto da cui viene il kamikaze identificato Ismail Mostafa, è anche il luogo di origine di Assata Diakité, una delle vittime.
Tre riflessioni…
La primaè che le relazioni fra mondo arabo e Occidente hanno una storia pesante. Iniziano quando, nel 1916, durante la 1° Guerra Mondiale, Francia, Gran Bretagna, Russia e Italia fecero un accordo per dividere tutto l’Impero Ottomano.
Ken O'Keefe è un ex-Marine degli Stati Uniti, di origine irlandese-palestinese, che ha rinunciato alla cittadinanza americana nel 2001. Come scrive nella propria biografia, "Quando ero un Marine denunciavo apertamente l'abuso di potere da parte dei miei superiori, e per questo motivo ho pagato un caro prezzo.
All'ISIS non bastava venire bombardata dalla Russia (bombe vere) e dagli Stati Uniti (bombe misteriose che in un anno non hanno creato danni; testimoni sostengono che assomigliassero invece parecchio a rifornimenti). L'ISIS vuole che anche la Francia ora si faccia avanti per bombardarli e, possibilmente, che invii anche truppe di terra per combatterli meglio. Cosa c'è di strano? Ha già annunciato simili attentati pure a Roma, Londra e Washington. Capirei quasi Washington che in teoria li sta bombardando da un anno (come detto con proiettili davvero misteriosi) ma Londra e soprattutto Roma cosa c'entrano? L'ISIS vuole quindi evidentemente farsi bombardare anche da Inghilterra e Italia, possibilmente da tutta l'Europa. Questa sì che è strategia! Chi non vorrebbe farsi bombardare da quanti più paesi possibili, soprattutto quando già la Russia ti sta facendo un mazzo tanto?
A scanso di equivoci i terroristi a Parigi recavano con se i soliti passaporti[1] che tutti i terroristi sempre portano con sé in questi casi. La parola sempre è sottolineata. I terroristi di Charlie Hebdo dimenticarono il loro passaporto in auto[2]. I terroristi dell'11 settembre avevano con loro i passaporti più miracolosi del mondo poiché in grado sopravvivere alla nota esplosione con palla di fuoco che ci hanno più volte mostrato in TV ed il crollo di un paio di torri alte 500 metri[3].
Il
recente 70° anniversario della liberazione di Auschwitz ci ha
ricordato quale grande crimine sia il fascismo, la cui iconografia
nazista è radicata nelle nostre coscienze. Il fascismo è conservato come
storia, come tremolanti riprese di camicie nere che marciano al passo
dell'oca, la loro criminalità terribile e chiara. Eppure, nelle stesse
società liberali le cui belligeranti élite ci impongono di non
dimenticare mai, del crescente pericolo di un moderno tipo di fascismo
non si parla, perché è il loro fascismo.
"Iniziare una guerra di aggressione...", dissero nel 1946 i
giudici del tribunale di Norimberga, "non è soltanto un crimine
internazionale, ma è il crimine internazionale supremo, che differisce
dagli altri crimini di guerra solo in quanto contiene in sé l'accumulo
di tutti i mali".
Se i nazisti non avessero invaso l'Europa, Auschwitz e l'Olocausto
non sarebbero accaduti. Se gli Stati Uniti ed i loro vassalli non
avessero iniziato la loro guerra di aggressione in Iraq nel 2003, quasi
un milione di persone oggi sarebbero vive, e lo Stato islamico, o
ISIS, non ci avrebbe in balìa delle sue atrocità. Essi sono la progenie
del fascismo moderno, svezzato dalle bombe, dai bagni di sangue e
dalle menzogne, che sono il teatro surreale conosciuto col nome di
informazione. Leggi tutto...
Si annunciano tempi
nuovi che, come sempre, odorano di vecchio e di stantio come un processo di
putrefazione che prosegue per mesi, anni e decenni. Perchè, a ben osservare i
fatti e gli eventi che caratterizzano soprattutto il grande calderone delle
relazioni geopolitiche ed internazionali niente cambia ma tutto si amplifica se
si muove la gigantesca e implacabile macchina dell'Impero con i suoi tentacoli
militari, finanziari, industriali, tecnologici e culturali.
La riprova di quanto
vò scrivendo è l'attuale successo della pellicola ammantata di ambigua e
propagandistica retorica bellica diretta dal sempliterno, glaciale e granitico
Clint che ben farebbe a concedersi la pensione – pensione ? - e appendere al
chiodo pistola, cappellacio e cinturone. Perchè al di là dei presunti pregi
stilistici o estetici – che agli occhi di un vero e onesto cineasta appaiono
molto ma molto discutibili – "American Sniper" si rivela un abile e
preciso marchingegno cultural mediatico a sostegno delle pulsioni imperialiste
e armaiole di un "grande paese" che ormai ha perso ogni senso della
misura e delle proporzioni,
Un film “profondamente reazionario”, che “umanizza e glorifica un cristiano fondamentalista che agisce da assassino e uccide 160 iracheni”, e che invece “demonizza e disumanizza ogni singolo iracheno”. E’ destinata a far discutere la durissima critica che Larry Everest, corrispondente del giornale Revolution, scrittore ed esperto di Medio Oriente, fa dell’ultimo film di Clint Eastwoood, che Everest ritiene un omaggio alla propaganda americana.
Innanzi tutto, per inquadrarne l’esperienza, c’è da spiegare chi è Larry Everest. Corrispondente per il giornale Revolution, autore di Oil, Power & Empire: Iraq and the U.S. Global Agenda (Common
Courage, 2004), nel 1991 ha viaggiato attraverso l’Iraq per seguire la
Guerra del Golfo e ha girato il video pluripremiato Iraq: War Against the People. Nel 2005 ha testimoniato nella sessione finale del World Tribunal on Iraq a Istanbul in Turchia.
Everest
è uno dei milioni di individui ad avere visto “American sniper”, il
film di Clint Eastwood sulla storia di un Navy Seal americano, Chris
Kyle, film basato sull’autobiografia dello stesso soldato. Kyle ha
combattuto in Iraq dal 2004 al 2009 quando gli Usa occupavano il paese.
Le divisioni e l'odio, le dispute religiose, linguistiche, culturali e
nazionali, il razzismo in tutte le sue varianti [1] sembrano essere una
vecchia ed efficace ricetta per dominare e sfruttare i popoli, il modo
di rovinarli, indebolirli e dividerli al fine di soggiogarli,
schiavizzarli o cancellarli dalle mappe a beneficio degli interessi di
colonizzatori e imperialisti. Questa politica, attuata durante la Guerra fredda contro l'Unione
Sovietica, la Cina e gli altri paesi socialisti, non è scomparsa con il
crollo dell'Urss e del campo socialista europeo.
In realtà, la guerra ideologica e le pratiche sovversive dei tempi della
Guerra fredda sono state adattate da oltre quattro decenni, agli
obiettivi egemonici dell'imperialismo Usa e dei suoi alleati della Nato,
al capitalismo che oggi chiamiamo neoliberismo, e da allora hanno
effetto su tutti i paesi e le regioni del mondo che rifiutano l'egemonia
imperiale.
La guerra condotta dagli Usa contro lo Stato Islamico è una grande menzogna. Dare la caccia ai "terroristi islamici", portare avanti una guerra
preventiva in tutto il mondo per "proteggere la patria americana" sono
giustificazioni di un programma militare. Lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) è una creazione
dell'intelligence Usa. Il "programma di contro-terrorismo" di Washington
in Iraq e in Siria consiste nel sostenere i terroristi.
L'incursione delle brigate dello Stato Islamico (IS) in Iraq a partire
dal giugno 2014 erano parte di un'operazione militare e di intelligence
accuratamente pianificata supportata segretamente da Usa, NATO e
Israele.
Il mandato di lotta al terrorismo è una finzione. L'America è il numero uno degli "stati che sostengono il terrorismo".
Lo Stato Islamico è protetto dagli Usa e dai suoi alleati. Se avessero
voluto eliminare le bande dello Stato Islamico, avrebbero potuto
bombardare "a tappeto" i loro convogli di pick-up Toyota quando
attraversavano il deserto dalla Siria verso l'Iraq a giugno.