Prima che USA, Israele e Gran Bretagna scatenassero l’occupazione genocida, distruttiva e fascista in Iraq, sunniti e sciiti, mussulmani e cristiani, arabi e curdi vivevano insieme in un’armoniosa atmosfera di fraternità e unità parallela a quella dell’occupata Palestina prima dell’occupazione sionista del 1948. E’ atroce. Ripugnante. Disprezzabile. Ignorante. Assurdo. Ed erroneo in ogni fondamento di fatto, affermare che i gruppi etnici e religiosi menzionati ora si stiano massacrando a vicenda, quando in realtà sono i criminali dell’esercito dell’occupazione che stanno sterminando tutti.
di Jonathan AzaziahDividere l’Iraq lacerandolo e condannandolo ad un inferno di pulizia etnica fu un complotto sionista che è stato originariamente progettato nel 1982 dal consiglire di politica estera israeliana Oded Yinon (1). Le politiche per destabilizzare l'Iraq furono recuperate più tardi e sono apparse riflesse nei documenti chiamati “Clean Break”, scritti dall’assassino di massa Benjamin Netanyahu dalla spia Richard Perle e diversi criminali di guerra sionisti tra cui Douglas Feith, David Wurmser, Meyrav Wurmser e Robert Loewenberg.(2) Agenti del gruppo terroristico internazionale conosciuto come il Mossad hanno operato in Iraq fin dal 1950, quando l'entità sionista ha lanciato una falsa campagna terroristica contro la comunità ebraico-irachena (3). L’obiettivo assoluto dell' illegittima e usurpatrice entità è stata sempre quello di distruggere l’Iraq come nazione, per poter portare avanti il suo sogno del “Grande Israele” e relegare i suoi estremisti coloniali sulle rive dei vecchi fiumi Tigri e Eufrate.