12 novembre 2010

Miti, Mezze Verità e Menzogne Del Sistema Capitalista

Capitalismo in ribasso? Chi direbbe che è stato quello più colpito dalla crisi? Quelli che hanno perso il loro lavoro, quelli che hanno visto i loro stipendi tagliati, gli imprenditori che hanno dovuto chiudere, gli investitori che hanno visto sfumare i loro risparmi….La lista è infinita, ma c’è una parte lesa che, forse per essere più astratta, risulta meno ovvia: lo stesso Capitalismo.
Qui ci sono alcuni miti di un sistema che attraversa ore buie.

L’economista sudcoreano Han-Joon Chang, dell’università di Cambridge, autore di due libri tradotti in decine di lingue (il recente : 23 cose che non vi hanno detto sul Capitalismo e Cattivi Samaritani, Il mito del libero commercio e la storia segreta del capitalismo) è uno dei critici più feroci del neoliberalismo contemporaneo, secondo la BBC, che chiarisce come nonostante questo non si tratta di un anticapitalista.

“Il capitalismo può piacere o no, ma tutto il mondo sa di cosa si tratta. Quello che cerco di dimostrare è che molte delle premesse utilizzate per il capitalismo sono mezze verità o direttamente miti”, osserva il professore in un’intervista concessa alla catena britannica….

Mitologia finanziaria
Il primo mito che Chang identifica è la stessa idea del Libero Mercato. “Il libero mercato non esiste. Tutto il mercato ha delle regole e limiti che restringono la libertà di scelta”, segnala, e illustra la sua teoria con un esempio: “Perché un autista di autobus in Svezia guadagna 50 volte in più di uno a Nuova Delhi? Perché quello di Nuova Delhi non può andare in Svezia perchè ci sono limiti ai flussi migratori”.

Prendendo questo come base, un'altra delle credenze che considera sbagliate è che la libertà del mercato, il non intervento statale, genera più ricchezza. E basta guardare la “deregolamentazione del sistema finanziario”. Può essere che crei molto denaro, ma ha provocato la crisi nella quale siamo immersi e la brutale distruzione della ricchezza che ancora si continua a produrre.
  • Per questo dico anche che i mercati finanziari devono essere meno efficienti: una maggior efficienza intensificherebbe la speculazione e il breve termine degli investimenti”, assicura.
…e falsi credo economici
Ma non solo nel mondo della finanza si trovano mezze verità. Ci sono anche idee sbagliate per quanto riguarda lo sviluppo dell'economia. “Il libero commercio è uno dei miti. I paesi sviluppati dicono che i paesi in via di sviluppo devono permettere il libero flusso dei capitali e delle merci per svilupparsi”, ma non è esattamente così, spiega alla BBC.

Chang dubita che le politiche che hanno peggiore pubblicità oggi, come il protezionismo o l’interventismo, siano così cattivi come li dipingono. “Non dico che questa politica sia una bacchetta magica. Quello che dico è che se si studia la realtà dei paesi in via di sviluppo dalla post guerra, la storia ufficiale che diffonde il neoliberismo con il FMI e la Banca Mondiale in testa, non coincide con la realtà. Il miracolo giapponese è un buon esempio ben chiaro, ma lo è anche la Cina o la Corea del Sud” spiega.

Come esempio, l’economista ricorda che si menzionano gli anni 60 e 70 come “l' epoca nera del protezionismo” nel Terzo Mondo. Il reddito pro capite del Messico durante quell’epoca nera era del 3,1%. Tra il 1985 e il 1995, il periodo in cui comincia la liberalizzazione economica, era dello 0,1%

Globalizzazione inevitabile?
Chang non ha fiducia neanche nella teoria che la globalizzazione è un fenomeno inevitabile e che lo è principalmente per lo sviluppo d’internet.

Così, considera che ci sono stati dei passi in avanti nel passato che in quel momento hanno avuto un maggiore impatto rispetto a quanto non lo abbia avuto la rete negli ultimi due decenni, come è successo con il telegrafo nel XIX secolo.

Il fatto che abbia messo le ali alle complicate transazioni finanziarie, che vengono completate in pochi secondi, non è tanto l’effetto dei progressi tecnologici quanto della deregolamentazione. “Il ricorso alla tecnologia è un modo di negare che in realtà si tratta di una decisione politica”, sentenzia l’esperto.

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA

1 commento:

  1. Ottimo articolo, fra le pieghe dei vari ragionamenti emerge un dato incontrovertibile:_ non vi può essere sviluppo, crescita e vita "normale" nel/del libero mercato, se produzione e investimenti non si poggiano sul risparmio. Quest'ultimo deve essere effettivo, reale e tangibile. In poche parole prima fai la formica e poi spendi/investi ciò che hai messo da parte. Il ricorso feroce all'indebitamento, l'esistenza di un sistema bancario a riserva frazionaria e la semplice stampa di nuovi soldi da parte delle banche centrali (per tappare i buchi) sta demolendo l'economia mondiale.

    Credo che ripartire da piccole realtà, sia sociali che territoriali, sia/sarà la chiave per un nuovo inizio. Grazie dell'attenzione. Antonio.

    RispondiElimina

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)