19 novembre 2010

Elezioni in USA: Atroci e Sbagliate

Le elezioni americane di medio termine registrano un livello di rabbia, paura e disillusione nel paese come nulla che io possa ricordare nella mia vita. Poiché che i democratici sono al potere, sono loro che ottengono l'effetto di rigetto in relazione alla nostra attuale situazione politica e socioeconomica.
di Noam Chomsky
La Jornada

Più della metà degli “statunitensi della corrente principale”, secondo una inchiesta Rasmussen dello scorso mese, si sono detti favorevoli al movimento del Tea Party, una chiara dimostrazione dello spirito di disincanto. Le lamentele sono legittime. Per oltre 30 anni, i redditi reali della maggior parte della popolazione sono rimasti stazionari o diminuiti mentre le ore di lavoro e l' insicurezza sono aumentate, insieme al debito. La ricchezza è stata accumulata, ma nelle tasche di pochi, generando disuguaglianze senza precedenti.
Questi effetti derivano principalmente dalla finanziarizzazione dell'economia fin dagli anni '70 e il corrispondente buco della produzione. Il processo è favorito da una mania di deregolamentazione favorito da Wall Street ed è sostenuto dagli economisti ipnotizzati dai miti del mercato efficiente.

Le persone vedono che i banchieri sono i responsabili, nella maggior parte, della crisi finanziaria che il pubblico li ha salvati dalla bancarotta e che ora stanno godendo degli utili come mai in precedenza e di enormi bonus. Nel frattempo, la disoccupazione ufficiale rimane a circa il 10 per cento. La produzione è a livelli di depressione, uno su sei è disoccupato, ed è improbabile che si torni ad un buon lavoro. 

Giustamente, la gente vuole risposte e non le riceve salvo da parte di voci che raccontano storielle che non hanno nessuna rilevanza interna- se sei disposto a sospendere l’incredulità ed entrare al mondo dell’irrazionalità e dell’inganno.

Tuttavia, ridicolizzare le arguzie del Tea Party è un grave errore. E’ molto più appropriato comprendere cosa si cela dietro l'appello popolare del movimento, e chiederci perché le persone giustamente arrabbiate vengono mobilitate dall’estrema destra e non dal tipo di attivismo costruttivo che è sorto nel periodo della Depressione, come il CIO (Congresso delle Organizzazioni Industriali).

Adesso quelli che simpatizzano con il Tea Party stanno sentendo che ogni istituzione, governo, corporazione e professioni sono marci e che nulla funziona.

Tra la disoccupazione e i pignoramenti, i democratici non possono lamentarsi delle politiche che hanno portato al disastro.
Il presidente Ronald Reagan ed i suoi successori repubblicani forse sono stati i peggiori colpevoli, ma le politiche sono iniziate con il presidente Jimmy Carter e accelerate sotto la presidenza di Bill Clinton. 

Durante le elezioni presidenziali, i principali elettori di Barack Obama furono le istituzioni finanziarie che hanno conquistato un dominio notevole sull’economia dalla generazione passata. Questo incorreggibile radicale del XVIII secolo, Adam Smith, parlando dell’Inghilterra, disse che i principali architetti del potere erano i padroni della società- a quel tempo i mercanti e costruttori- e loro assicuravano che la politica governativa attendesse scrupolosamente i loro interessi, per quanto “dolente” risultasse l’impatto per il popolo inglese; e peggio ancora, per le vittime della “selvaggia ingiustizia degli europei” all’estero.

Una versione moderna e più sofisticata della massima di Smith è la “teoria degli investimenti della politica” dell’economista Thomas Ferguson, che vede le elezioni come occasione nelle quali i gruppi di investimento si uniscono con lo scopo di controllare allo Stato, selezionando gli architetti delle politiche che serviranno i loro interessi.

La teoria di Ferguson risulta eccellente per predire la politica durante lunghi periodi. Questo non dovrebbe sorprendere nessuno. Le concentrazioni del potere economico naturalmente tendono ad estendere la loro influenza su qualsiasi processo politico. Negli USA, questa dinamica tende ad essere estrema.
Si può dire, però, che i grandi protagonisti corporativi hanno una valida difesa contro le accuse di “avidità” e indifferenza per la salute della società. Il loro compito è di massimizzare gli utili e la loro percentuale sul mercato; di fatto, questo è il loro obbligo legale. Se non rispettano questo mandato, saranno sostituiti da qualcuno che si lo rispetti. Ignorano anche il rischio sistemico: la probabilità che le loro transazioni danneggino l’economia in generale. Tali “effetti esterni” non sono affare loro- non perché siano persone cattive, ma per motivi istituzionali.

Quando la bolla scoppia, quelli che hanno corso dei rischi possono fuggire al riparo dello Stato di protettore. I riscatti-una specie di assicurazione governativa- sono alcuni dei molti incentivi perversi che magnificano le inefficienze del mercato.

“C’è un crescente riconoscimento che il nostro sistema finanziario sta operando in un ciclo di giudizio finale”, a gennaio hanno scritto gli economisti Pete Boone e simon Johnson sul Financial Times. “Ogni volta che fallisce, dipendiamo dal denaro e dalle politiche fiscali per riscattarlo”  Questa risposta insegna al settore finanziario: corre grandi rischi di essere pagato abbondantemente, e non ti preoccupare dei costi, i contribuenti li pagheranno” attraverso i riscatti e altri strumenti, ed il sistema finanziario “è così resuscitato per scommettere nuovamente e fallire di nuovo”

La metafora del giudizio finale si applica anche fuori dal mondo finanziario.L'American Petroleum Institutesostenuto dalla Camera del Commercio e altri organismi aziendali, ha intensificato i suoi sforzi per persuadere il pubblico a scartare le sue preoccupazioni sul riscaldamento globale antropogenico- con successo considerevole, come indicano le inchieste- Tra i candidati repubblicani al Congresso nelle elezioni del 2010, praticamente tutti rifiutano il riscaldamento globale.

I dirigenti dietro la propaganda sanno che il riscaldamento globale è reale, e che le nostre prospettive sono terribili. Ma il destino della specie è un estremo di cui i dirigenti non devono tener conto, nella misura in cui il sistema di mercato prevalga. E il pubblico non potrà ricorrere al riscatto quando la peggiore delle possibilità si presenti.

Sono sufficientemente vecchio per ricordare quegli orrendi  giorni quando la Germania discese dalla decenza alla barbarie, per citare Fritz Stern, studioso della storia tedesca. In un articolo del 2005, Stern indica che ha in mente il futuro degli Stati Uniti quando rivede “un processo storico nel quale il risentimento contro un mondo secolare disincantato ha trovato la sua soluzione in una via di fuga estatica senza ragione”.

Il mondo è troppo complesso affinchè la storia si ripeta, ma ci sono però, lezioni che dobbiamo ricordare nel registrare le conseguenze di un altro ciclo elettorale. Non ci sarà carenza di compiti per chi cerca di presentare un' alternativa alla furia e agli sbagli fuovianti, aiutare gli innumerevoli colpiti e condurre la transizione verso un futuro migliore.

2 commenti:

  1. BlogEconomy Day
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  2. Noam Chomsky è una barzelletta vivente. Dice più idiozie di Di Pietro. E' tutto dire.

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