MICHEL CHOSSUDOVSKY CONVERSA CON FIDEL CASTRO
NOTA INTRODUTTIVA
A partire dal  12 ottobre 2010 fino al 15 dello stesso mese, ho  sostenuto lunghe e dettagliate conversazioni con Fidel Castro all’Avana  sui pericoli di una guerra nucleare, la crisi economica mondiale e il  carattere del Nuovo Ordine Mondiale. Questi incontri portarono  ad una  proficua intervista su argomenti diversi.
La prima parte dell’intervista pubblicata da GlobalResearch e CubaDebate parla dei pericoli di una guerra nucleare.  
Il mondo si trova di fronte a un pericoloso dilemma . 
Siamo arrivati ad un punto critico cruciale nella nostra storia. 
L’intervista con Fidel Castro dà un’interpretazione della natura  della guerra moderna: Se iniziasse un’ operazione militare contro la  Repubblica Islamica dell’Iran, Gli Stati Uniti e i suoi alleati non  potrebbero vincere una guerra convenzionale, e ci sarebbe la possibilità  che questa guerra diventasse una guerra nucleare.
I dettagli degli attuali preparativi di guerra nei confronti dell’Iran sono stati nascosti dall’opinione pubblica.
Come affrontare la proposta diabolica e assurda formulata dal governo  degli Stati Uniti che l’uso delle armi nucleari tattiche contro l’Iran  faranno del Mondo un luogo più sicuro? Un concetto basilare formulato da Fidel Castro nell’intervista è la ”Battaglia delle idee”. Il leader della Rivoluzione cubana  pensa che  basterebbe una sola grande ”Battaglia delle idee” per cambiare il corso  della storia mondiale. L’obbietivo è quello di impedire l’impensabile,  una guerra nucleare che minaccia con la distruzione della vita sul  pianeta.
I mass media corporativi partecipano ad atti di camuffamento. Le  conseguenze devastanti di una guerra nucleare sono trivializzate oppure  non menzionate. Di fronte a queste circostanze, il messaggio di Fidel al  Mondo dovrà essere ascoltato; tutti i popoli del Pianeta, a livello   nazionale e internazionale, dovranno capire quanto è grave la situazione  attuale e agire energicamente a tutti i livelli della società per  cambiare il corso degli avvenimenti.
La ”Battaglia delle idee” fa parte di un processo rivoluzionario.  Di fronte a questo mare di disinformazione, Fidel Castro è disposto a  diffonfere la parola su tutto il territorio, ad informare l’opinione  pubblica mondiale, a rendere possibile l’impossibile, pur di impedire  un’avventura militare che nel vero senso della parola mette a rischio il  futuro dell’Umanità.
Quando una guerra finanziata dagli Stati Uniti diventa uno strumento  di pace con l’approvazione e il consenso delle istituzioni mondiali e la  più alta autorità inclusa le Nazioni Unite, non torna in dietro: la  società umana va definitivamente verso l’autodistruzione.
La ”Battaglia delle idee” portata avanti da Fidel dovrà essere  tradotta in un movimento mondiale. I popoli dovranno darsi da fare  contro questa impresa militare diabolica.
Questa guerra potrà essere evitata se i popoli fanno presione sui  governi e sui loro rappresentanti eletti, se si organizzano a livello  locale in popoli, borghi e comuni, difendono la parola, informano i  loro concittadini sulle conseguenze di una guerra termonucleare e  cominciano i dibattiti e le deliberazioni con le forze armate.
Quello di cui abbiamo bisogno è un movimento di masse dei popoli  che possa sfidare energicamente la legittimità della guerra, un  movimento mondiale dei popoli che penalizzi la guerra.
Nel suo discorso del 15 ottobre, Fidel Castro ha avvertito il Mondo  dei pericoli di una guerra nucleare: ”Ci sarebbero danni collaterali,  come affermano sempre i leader politici e militari nordamericani, per  giustificare la morte di persone innocenti. In una guerra nucleare il  danno collaterale sarebbe la vita dell’umanità. Abbiamo il coraggio di  proclamare che tutte le armi nucleari o convenzionali, tutto quanto  serva a fare la guerra, devono sparire!
La Battaglia delle idee è affrontare i criminali di guerra che  occupano gli alti posti per rompere l’accordo fatto dagli Stati Uniti in  favore di una guerra mondiale, per cambiare la mentalità di centinaia  di milioni di persone, per abolire le armi nucleari. In essenza, la  Battaglia delle idee è ricuperare la verità e creare la base per un  Mondo di pace.
Michel Chossudovsky, Global Research, Montreal, 
Giorno della Commemorazione,  11 novembre 2010 
- ”La guerra convenzionale gli Stati Uniti la perderebbero e quella nucleare non è un’alternativa per nessuno.D’altra parte, la guerra nucleare si trasformerebbe inevitabilmente in una guerra nucleare globale“
- ”Penso che nessuno al mondo desidera che la specie umana scompaia. Perciò sono dell’opinione che devono sparire non solo le armi nucleari, ma anche quelle convenzionali. Bisogna offrire una garanzia di pace a tutti i paesi senza alcuna distinzione“
- ” In una guerra nucleare il danno collaterale sarebbe la vita dell’umanità.Abbiamo il coraggio di proclamare che tutte le armi nucleari oppure convenzionali, tutto quello che serva per fare la guerra, devono sparire!“
- ” Si tratta d’esigere che il mondo non sia condotto verso una catastrofe nucleare, si tratta di preservare la vita. “
- Fidel Castro Ruz, Ottobre 2010
Michel Chossudovsky: Sono molto lieto d’avere questa opportunità di  interscambio, di conversare su argomenti che sono fondamentali, che  colpiscono la società umana in generale. La nozione che Lei ha  presentato in questi ultimi testi sulla minaccia all’Homo Sapiens,  ritengo sia fondamentale. Qual’è questa minaccia, il pericolo di guerra  nucleare e la minaccia nei confronti degli esseri umani, dell’Homo  Sapiens? 
Comandante Fidel Castro Ruz: Da molto tempo -direi  da anni- , però in particolare da qualche mese, ho cominciato a  preoccuparmi sull’imminenza di una pericolosa e possibile guerra che  diventerebbe in poco tempo nucleare.
Prima gli sforzi erano concentrati sull’analisi del sistema  capitalista in generale, i metodi che la tirannia imperiale ha imposto  all’umanità. Gli Stati Uniti applicano nel mondo la violazione dei  diritti più elementari
Durante la Guerra Fredda non si parlava della guerra, nemmeno di armi  nucleari, si parlava di una pace apparente; ossia, era garantito tra  l’URSS e gli Stati Uniti il famoso MAD, la “distruzione reciproca  sicura”. Sembrava che il mondo avrebbe goduto delle delizie di una pace  prolungata per tempo illimitato. 
Michel Chossudovsky: …Quella nozione di “distruzione  reciproca” è finita con la guerra fredda e poi si è riformulata la  dottrina nucleare, perché in realtà non abbiamo mai pensato ad una  guerra nucleare durante la guerra fredda. Bene, evidentemente c’era un  pericolo - come ad un certo momento ha detto anche Robert McNamara in  un’epoca. Però dopo la guerra fredda, è iniziata la riformulazione della  dottrina nucleare ed in particolare dopo l’11 settembre.
Comandante Fidel Castro Ruz.- Lei mi ha chiesto quando abbiamo  iniziato a renderci conto dell’imminente pericolo della guerra nucleare,  circa 6 mesi fa. In particolare una delle cose che ha richiamato la  nostra attenzione sul pericolo di una guerra, è stato l’affondamento  della Cheonan durante una manovra militare. Era l’ammiraglia  della Marina della Corea del Sud, una nave molto sofisticata. È stato in  quei giorni che abbiamo trovato su Global Research l’articolo del giornalista che offriva un’informazione chiara e veramente coerente sull’affondamento della Cheonan,  che non poteva essere opera di un sommergibile fabbricato oltre 60 anni  fa in URSS, con una tecnologia superata, che non aveva bisogno  d’attrezzatura sofisticata per essere individuato dalla Cheonan, durante una manovra congiunta con le più moderne navi degli Stati Uniti.
La provocazione contro la Repubblica Democratica di Corea si sommava  alle nostre preoccupazioni riguardo ad un’aggressione contro l’Iran, che  si manifestava da tempo. Stavamo seguendo da vicino il processo  politico di quel paese. Conoscevamo perfettamente quanto accaduto negli  anni ‘50, quando l’Iran nazionalizzò le proprietà della British  Petroleum nell’Iran, che allora si chiamava Anglo Persian Oil Company.
Le minacce contro l’Iran, a mio giudizio, diventano imminenti con la  Risoluzione 1929 del 9  giugno 2010, data in cui il Consiglio di  Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’Iran per le sue ricerche e la  produzione di piccole quantità d’uranio arricchito al 20 %, accusandolo  di costituire una minaccia per il mondo. 
In quella riunione si conoscono  le posizioni di ogni membro del Consiglio di Sicurezza: 12 voti a  favore, tra cui i 5 con diritto di veto; 1 astensione e 2 contrari, il  Brasile e la Turchia. Dopo che è stata adottata quella risoluzione, la  più aggressiva di tutte, attraversano quasi immediatamente il Canale di  Suez una portaerei degli Stati Uniti in assetto da combattimento ed un  sommergibile nucleare con la cooperazione del governo egiziano; a queste  s’aggiungono unità navali israeliane in direzione del Golfo Pesco e dei  mari vicini all’Iran.
La sanzione imposta all’Iran dagli Stati Uniti e dai suoi alleati  della NATO è assolutamente illegale ed ingiusta. Non posso comprendere  la ragione per cui la Russia e la Cina non hanno posto il veto alla  pericolosa Risoluzione 1929 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni  Unite; a mio giudizio, ha incredibilmente complicato la situazione  politica e mette il mondo sull’orlo di una guerra. 
Michel Chossudovsky - È certo che, in una certa  forma, quella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza sta annullando il  programma di cooperazione militare che la Russia e la Cina hanno con  l’Iran; in particolare la Russia sta cooperando al Sistema di Difesa  Aereo con il suo sistema S-300.
Mi ricordo che proprio dopo la decisione del Consiglio di Sicurezza,  con l’approvazione della Cina e della Russia, il Ministro degli Affari  Esteri russo disse: “Bene, non abbiamo approvato quella Risoluzione e  questo non invalida la nostra cooperazione militare con l’Iran”; questo  fu nel giugno 2010 , ma alcuni mesi dopo, il governo di Mosca confermò  che avrebbe congelato quella cooperazione militare e quindi ora l’Iran è  in una situazione incredibilmente grave, perché ha bisogno della  tecnologia russa per conservare la sua sicurezza, diciamo, la sua difesa  aerea.
Credo però che le minacce nei confronti della Russia e della Cina  hanno come obbietivo che questi due paesi non entrino nella questione  iraniana. Ossia, che se c’è una guerra contro l’Iran, le altre potenze,  che sono la Cina e la Russia, non intervengano in nessun modo, congelino  la loro cooperazione militare con l’Iran, e, pertanto, questa è una  maniera d’estendere la guerra nel Medio Oriente senza che ci sia un  confronto con la Cina e la Russia, credo che questo sia ora un po’ lo  scenario.
Le minacce nei confronti della Russia e della Cina sono molteplici su  vari fronti. Il fatto che le frontiere della Cina siano militarizzate,  come lo sono il mare meridionale cinese, il Mar Giallo, la frontiera con  l’Afghanistan, lo stretto di Taiwan, è in certo modo una minaccia per  dissuadere la Cina e la Russia a svolgere un ruolo di potenze nella  geopolitica mondiale e preparare il terreno, e perfino il consenso, per  una guerra contro un Iran che si trova con il suo sistema di difesa  aerea debilitato. In inglese esiste l’espressione sitting duck, cioè  papero seduto, ossia l’Iran è un papero seduto dal punto di vista delle  possibilità di difendersi con il suo sistema aereo,… 
Comandante Fidel Castro Ruz.- Nella mia modesta e serena opinione, a  quella Risoluzione si doveva porre il veto, perche a mio giudizio, ha  complicato tutto in vari sensi.
Da un punto di vista militare, per ciò che Lei spiega, ad esempio,  rispetto all’impegno ed al contratto per la fornitura dei S-300  all’Iran, che sono innanzitutto armi antiaeree, molto efficienti, in  primo luogo.
Poi ci sono le questioni riguardanti la fornitura di combustibile  alla Cina, che sono molto importanti, visto che è il paese che la più  alta crescita economica e quindi genera la maggiore domanda di petrolio e  di gas. Benché esistano accordi con la Russia per la fornitura di  petrolio e di gas, sta sviluppando anche l’energia eolica ed altre forme  d’energia rinnovabile, possiede enormi riserve di carbone e l’energia  nucleare non andrà molto in aumento, sarà al 5 % per molti anni, ossia,  la necessità di gas e di petrolio dell’economia la Cina è grandissima e  non concepisco, realmente, come potrà ottenere quell’energia e quali  prezzi se il paese in cui hanno fatto importanti investimenti viene  distrutto dagli Stati Uniti. Però il rischio peggiore è una guerra di  questo tipo in Iran. L’Iran è un paese musulmano che possiede milioni di  combattenti addestrati e fortemente motivati. Michel Chossudovsky - Però le forze convenzionali  sono tremende. Possono mobilitare da un giorno all’altro milioni di  effettivi e si trovano alla frontiera con l’Iraq, alla frontiera con  l’Afghanistan, ed in caso di una blitzkrieg gli Stati Uniti non potrebbero evitare una guerra convenzionale in prossimità delle loro basi militari nella regione. 
Comandante Fidel Castro Ruz - Però questa guerra  convenzionale la perderebbero. Il problema è che nessuno può vincere una  guerra convenzionale contro milioni di persone; non concentreranno in  un luogo una moltitudine di persone perché i nordamericani ammazzino  così un intero Paese.
Io sono stato un guerrigliero e ricordo che dovetti pensare molto  come usare le forze che avevamo e non avrei mai commesso l’errore di  concentrare le forze, perché quanto più sono concentrate, maggiori  saranno le perdite occasionate dalle armi di distruzione di massa… 
Michel Chossudovsky - Prima Lei ha menzionato una  questione molto importante. La decisione della Cina e della Russia  all’interno del Consiglio di Sicurezza, il sostegno alla Risoluzione  1929, è a loro danno perché, innanzitutto, la Russia non può esportare  armi, in modo tale che la principale entrata in valuta è ormai  congelata. L’Iran era uno dei principali clienti o compratori di armi  russe e rappresentava un’entrata in valuta importante che sostiene  l’economia di consumo ed i bisogni della popolazione.
D’altra parte Cina ha bisogno di avere il suo accesso all’energia che  Lei ha menzionato. In realtà il fatto che la Cina e la Russia abbiano  accettato l’accordo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è  come dire: “Accettiamo che facciate fuori la nostra economia, i nostri  accordi commerciali con l’Iran…”
Questo è molto grave, perché non è solamente un danno per l’Iran, è  un danno per questi due paesi ed io suppongo - anche se non sono un  politico - che ci devono essere delle tremende divisioni all’interno  della leadership, sia in Russia come in Cina, perché questo possa  accadere, perché la Russia accetti di non esprimere il suo veto nel  Consiglio di Sicurezza.
Mi hanno detto, ho parlato anche con dei giornalisti russi, che  quello non era un accordo del governo come tale, era un disegno. Però  c’è gente all’interno del governo che ha un altro punto di vista  rispetto agli interessi della Russia ed il suo comportamento nel  Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lei come la vede? 
Comandante  Fidel Castro Ruz- Come vedo la  situazione generale? L’alternativa in Iran - lo dirò in questi termini  -, la guerra convenzionale gli Stati Uniti la perderebbero e quella  nucleare non è un’alternativa per nessuno.
D’altra parte, la guerra nucleare si trasformerebbe inevitabilmente  in una guerra nucleare globale. Perciò la pericolosità dell’attuale  situazione in Iran, prendendo in considerazione le ragioni che Lei sta  esponendo ed altri dati, mi porta alla conclusione che la guerra  acquisirebbe un carattere nucleare. 
Michel Chossudovsky - Vuol dire che siccome gli  Stati Uniti ed i loro alleati sono incapaci di vincere la guerra  convenzionale, utilizzeranno l’arma nucleare; però nemmeno con quella  possono vincerla, perché perderemo tutto. 
Comandante Fidel Castro Ruz.- Perderebbero tutti; è  una guerra che perderebbero tutti. Che cosa ci guadagnerebbe la Russia  se si scatena una guerra nucleare? Che cosa ci guadagnerebbe la Cina?  Che carattere avrebbe quella guerra, come reagirebbe il mondo, che  effetto avrebbe sull’economia mondiale? Lei l’ha spiegato  all’università, quando ha parlato del sistema di difesa centralizzato  ideato dal Pentagono. Sembra fantascienza, non assomiglia per niente  all’ultima guerra mondiale. Un’altra cosa è molto importante: il  tentativo di trasformare le armi nucleari in armamenti tattici  convenzionali.
Proprio oggi, 13 ottobre, ho letto una nota d’agenzia che riportava  che i cittadini di Hiroshima e Nagasaki stavano protestando  energicamente per il fatto che gli Stati Uniti avevano appena realizzato  delle prove nucleare sub-critiche. Le cosiddette prove nucleari  sub-critiche sono con l’impiego di un’arma nucleare senza utilizzare  tutta l’energia raggiungibile con la massa critica. Dice: 
- “Indignazione a Hiroshima e Nagasaki per una prova nucleare degli Stati Uniti.”…
- “Le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki che hanno subito un attacco nucleare al termine della Seconda Guerra Mondiale, hanno condannato oggi la prova nucleare effettuata dagli Stati Uniti lo corso settembre, denominato sub-critica perché non provoca reazioni nucleari a catena.
- “La prova, la prima di questo tipo in quel paese dal 2006, si è svolta il 15 di settembre in un centro del Nevada, Stati Uniti. È stata confermata ufficialmente dal Dipartimento dell’Energia di quel paese, ha informato il quotidiano Japan Times.”
Che cosa ha detto quel giornale?
- ” L’hanno condannata profondamente “perché speravano che il presidente Barack Obama assumesse la leadership nell’eliminazione delle armi nucleari”, ha dichiarato oggi il governatore di Nagasaki, Hodo Nakamura, durante una conferenza stampa.
Seguono quindi una serie di notizie riguardanti il fatto.
- “La prova ha provocato inoltre le proteste dei cittadini di Hiroshima e Nagasaki, compresa quella di diversi superstiti delle bombe atomiche che distrussero le due città nell’agosto del 1945.
- “Non possiamo tollerare un’azione degli Stati Uniti che tradisce la promessa del presidente Barack Obama di progredire verso un mondo senza armi nucleari”, ha detto il vicedirettore del Consiglio delle Vittime della Bomba Atomica di Hiroshima, Yukio Yoshioka.
- “Il governo ha dichiarato che non ha intenzione di protestare.” Lascia all’ambito sociale la protesta e prosegue: “Con questa sono 26 le prove nucleare sub-critiche effettuate dagli Stati Uniti dal luglio del 1997, quando fu effettuata la prima.”
Prosegue dicendo:
- “Washington considera che queste prove non violano il Trattato per la Proibizione Completa Test Nucleari (CTBT) poiché non provocano reazioni a catena e pertanto non liberano energia nucleare, per cui possono essere considerati test di laboratorio.”
Gli Stati Uniti dicono che devono fare quei test perché sono  necessari per mantenere la sicurezza del loro arsenale nucleare”, cioè,  visto che abbiamo grandi arsenali nucleari, lo facciamo per sicurezza. 
Michel Chossudovsky.-  Riprendiamo la questione  della minaccia all’Iran, perché Lei ha detto che gli Stati Uniti ed i  loro alleati non possono vincere una guerra convenzionale.  Quello è  vero;  ma l’arma nucleare potrebbe essere utilizzata come un’alternativa  ad una guerra convenzionale, e questo, evidentemente, è una minaccia  per l’umanità, come Lei l’ha sottolineato nei suoi scritti.
Quello che mi preoccupa è che dopo la Guerra Fredda si è sviluppata  questa nozione dell’arma nucleare dal volto umano, affermando che,  certamente, non è un’arma pericolosa, che non danneggia i civili, ed in  un certo modo si cambiò l’etichetta dell’arma nucleare.  Quindi, secondo  i loro criteri, l’arma nucleare non è diversa da quella convenzionale,  ed adesso nei manuali militari dicono che l’arma nucleare tattica è  un’arma che non rappresenta danni per i civili.
Quindi, potremmo avere una situazione dove perfino quelli che  decidono d’attaccare l’Iran con l’arma nucleare non si rendano conto  delle conseguenze che potrebbe avere per il Medio Oriente, l’Asia  Centrale, ma anche per l’intera umanità, perché dicono: “Beh, secondo i  nostri criteri, quella arma nucleare è diversa da quella della guerra  fredda, e quindi, possiamo utilizzarla contro l’Iran come un’arma a  salvaguardia della sicurezza mondiale.
Che cosa ne pensa?  È tremendamente pericoloso, perché loro stessi  credono alla loro propaganda.  È una propaganda interna in seno alle  forze armate ed all’apparato politico.
Nella declassificazione delle armi nucleari tattiche che si fece nel  2002, 2003, perfino il senatore Edward Kennedy disse allora che era un  modo di confondere le frontiere tra le armi convenzionali e quelle  nucleari.  Tuttavia viviamo in un’epoca dove l’arma nucleare non è  diversa dal Kalashnikov; esagero, certamente, però in un certo modo fa  parte della scatola degli attrezzi - è la parola che usano loro,  “scatola degli attrezzi” -, da cui si sceglie il tipo d’armamento da  utilizzare. A questo punto l’arma nucleare potrebbe essere utilizzata  nel teatro di guerra convenzionale, portandoci verso quello che è  impensabile, uno scenario nucleare a livello regionale, ma con  ripercussioni che potrebbe essere a livello planetario. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Ho ascoltato ciò che ha affermato durante La Mesa Redonda:  tali armi, ipoteticamente inoffensive per per coloro che si trovano  nelle vicinanze dei luoghi in cui sarebbero utilizzate, potrebbero avere  un livello equivalente, da un terzo di quella usata a Hiroshima a sei  volte la potenza di quell’arma, ed oggi si sa benissimo il suo terribile  danno: una sola bomba ammazzò all’istante 100.000 persone.  Figuratevi,  una bomba sei volte, oppure due volte, più potente di quella , o con la  stessa potenza, oppure con il 30% di quella potenza. È assurdo.
Lei ha anche spiegato all’università il tentativo di presentarla come  un’arma umanitaria che potrebbe essere inoltre a disposizione delle  truppe durante le operazioni. In maniera tale che, in un determinato  momento, potrebbe essere facoltà del comandante della zona delle  operazioni impiegare quell’arma perché più efficiente delle altre, e ciò  rappresenterebbe un suo dovere in base alle dottrine militari ed agli  insegnamenti che ricevono nelle accademie militari. 
Michel Chossudovsky.-  A questo punto non credo che  quest’arma nucleare s’utilizzerà senza l’approvazione, diciamo, del  Pentagono o del Comando centrale; penso comunque che potrebbe essere  utilizzata senza l’approvazione del Presidente degli Stati Uniti e del  Comandante in Capo delle Forze Armate, che è sempre il Presidente degli  Stati Uniti; cioè, non è la stessa logica della guerra fredda, dove  c’era il telefono rosso… 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Capisco, professore,  quello che Lei dice sull’uso di quell’arma come facoltà delle autorità  superiori del Pentagono, e mi sembra giusto che Lei faccia questo  chiarimento affinché non le addossino la responsabilità d’esagerarne il  pericolo.
Però, guardi, quando si conosce l’antagonismo e le discussioni tra il  Pentagono ed il Presidente degli Stati Uniti, non rimangono molti dubbi  sulla decisione del Pentagono se il capo del teatro delle operazioni  chiede l’uso di quella arma perché la considera necessaria o  indispensabile. 
Michel Chossudovsky.-  C’è anche un altro elemento,  cioè, lo spiegamento di armi nucleari tattiche in vari paesi europei  appartenenti alla NATO, tra cui la Turchia, l’Italia, la Germania; ci  sono, quindi, tantissime piccole bombe nucleari molto vicino al teatro  di guerra, e poi abbiamo Israele.
Non credo che Israele inizierà una guerra per conto proprio; è  impossibile in termini strategici e decisionali.  Nella guerra moderna  con la centralizzazione del sistema di comunicazione, di logistica e  tutto il resto, è una decisione centralizzata;  tuttavia potrebbe agire  se gli Stati Uniti danno il via e poi sarà Israele a fare il primo  attacco.  Questo non è da escludere benché ci siano alcuni analisti che  dicono che la guerra in Iran incomincerà in Libano ed in Siria con una  guerra di frontiera convenzionale, e questo sarà il pretesto per una  escalation delle operazioni militari. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Ieri 13 ottobre  nel  Libano una moltitudine di persone ha ricevuto Ahmadinejad come un eroe  nazionale. Stamattina ho letto su questo una notizia d’agenzia.
Inoltre, si ha notizia delle preoccupazioni d’Israele, perché i  libanesi sono molto combattivi, possiedono tre volte di più il numero di  proiettili reagenti di cui disponevano nel precedente conflitto tra  Israele e Libano; è una grande preoccupazione per Israele, perché hanno  bisogno - secondo i tecnici israeliani -  dell’aviazione per combattere  quest’arma.  Affermano, dunque, che potrebbero attaccare l’Iran solo per  alcune ore e non per tre giorni, perché dovrebbero prestare attenzione a  tale pericolo.  Per questo motivo, partendo da quei punti di vista,  sono sempre più preoccupati, perché quelle armi fanno parte  dell’arsenale militare convenzionale degli iraniani.  Tra gli armamenti  convenzionali, per esempio, hanno centinaia di lanciarazzi utilizzabili  contro imbarcazioni di superficie in questa zona del Caspio. Dalle  guerre delle isole Falkland, è risaputo che una nave può difendersi da  uno, due o tre proiettili;  figuratevi, però, come può proteggersi una  nave da guerra, abbastanza grande, contro una pioggia di  quel tipo di  armi. Sono navi veloci, guidate da personale ben preparato, perché gli  iraniani sono da 30 anni che stanno creando il personale e hanno  sviluppato armi convenzionali efficienti.
Lei stesso sa e conosce ciò che è successo nell’ultima Guerra  Mondiale, prima della comparsa delle armi nucleari, dove morirono 50  milioni di persone per l’effetto distruttore delle armi convenzionali.
Oggi, una guerra non è più come nel XIX secolo, prima della comparsa  delle armi nucleari, anche se allora era già immensamente distruttiva.   Le armi nucleari apparvero all’ultimo minuto, perché Truman volle  usarle, provando la bomba su Hiroshima, creata dala massa critica  dall’uranio, ed un’altra al plutonio su Nagasaki.  Entrambe le bombe  ammazzarono subito circa 100.000 persone. S’ignora le persone ferite e  colpite dalle radiazioni che morirono successivamente oppure che  soffrirono per diversi anni i loro effetti. Per di più, una guerra  nucleare produrrebbe l’inverno nucleare.
Parlo dei pericoli di una guerra partendo dal danno immediato. Ne  basta un numero ridotto; le armi di cui dispone una delle due potenze  meno forti, l’India ed il Pakistan, e la loro esplosione sarebbe  sufficiente a creare un inverno nucleare della durata di 8 - 10 anni, in  cui non sopravvivrebbe nessun essere umano - perché sarebbe impossibile  -. In poche settimane non si vedrebbe più la luce del sole.
L’uomo ha meno di 200.000 anni, finora tutto si svolgeva normalmente,  le leggi della natura si realizzavano, le leggi della vita si  sviluppavano nel pianeta Terra da oltre 3 miliardi di anni. Secondo  tutti gli studi, l’uomo, l’homo sapiens, l’essere intelligente,  non esisteva quando erano trascorse le 8 decime parti di un milione.  Duecento anni fa non si sapeva nulla. Oggi si conoscono le leggi che  regolano l’evoluzione delle specie. Gli scienziati, i teologi, perfino i  religiosi più sinceri, che inizialmente si facevano eco della campagna  delle grandi istituzioni ecclesiastiche contro la teoria di Darwin,  accettano oggi le leggi dell’evoluzione come reali, senza che ciò abbia  ostacolato l’esercizio di sincere credenze religiose, in cui spesso  trovano conforto le persone per le loro più sentite pene.
Penso che nessuno al mondo desidera che la specie umana scompaia.  Perciò sono dell’opinione che devono sparire non solo le armi nucleari,  ma anche quelle convenzionali.  Bisogna offrire una garanzia di pace a  tutti i paesi senza alcuna distinzione, sia agli iraniani che agli  israeliani, e le risorse della natura devono essere distribuite. Devono!  Non voglio dire che lo faranno, nemmeno che sia facile riuscirci, ma  non c’è alternativa per l’umanità, in un mondo che ha dei limiti nella  sua estensione ed in alcune determinate risorse, anche se si sviluppasse  tutto il potenziale scientifico per creare fonti d’energia  rinnovabili.  Ci sono all’incirca 7 miliardi di abitanti, dunque,  occorre una politica demografica, occorrono molte cose, e quando le  mettiamo tutte insieme, chiediamo: sarà l’essere umano in grado di  capirlo e di superare tutte queste difficoltà?  Realmente solo  l’entusiasmo può fare dire ad una persona che affronterà e risolverà  facilmente tale problema. 
Michel Chossudovsky.-  Quando parlò di Truman, ha  detto una cosa molto importante. Truman disse che Hiroshima era una base  militare e che non ci sarebbero stani danni per i civili.
Quella nozione dei danni collaterali, sembrerebbe una continuità  nella dottrina nucleare dall’anno 1945 fino ai giorni nostri, cioè, non a  livello di realtà, ma a livello di dottrina e di propaganda; in altre  parole, nel 1945 si disse: Salviamo l’umanità ammazzando 100.000 persone  e negando che Hiroshima era una città popolata, dicendo che era una  base militare.  Però oggi quella falsificazione è molto più sofisticata,  più generalizzata e l’arma nucleare è più evoluta.  In modo tale che,  nella misura in cui stiamo trattando del futuro dell’umanità e della  minaccia di una guerra nucleare a livello planetario, la questione della  finzione e della menzogna, la questione della finzione all’interno del  discorso politico e militare, ci conduce ad una catastrofe planetaria  senza che i politici capiscano le loro stesse menzogne.
Lei ha detto che gli esseri umani intelligenti esistono da 200.000,  ma quella stessa intelligenza tradotta a livello di istituzioni, di  stampa, di servizi segreti, di Nazioni Unite, è proprio l’elemento che  ci distruggerà;  perché uno crede alle sue bugie ed arriva alla guerra  nucleare, senza realizzare che questa è l’ultima guerra, come diceva  chiaramente Einstein:  “Una guerra nucleare non può portare ad una  continuazione dell’umanità, è la minaccia mondiale”. Ecco quello che  volevo dire. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Ottime parole,  professore.  Il danno collaterale, in questo caso, può essere l’umanità.  La guerra è un fatto criminale e non c’è bisogno di una nuova legge,  perche ai tempi di Nuremberg la guerra era già considerata un crimine,  il più grande crimine contro l’Umanità e la pace, il più orrendo di  tutti i crimini. 
Michel Chossudovsky.-  I documenti di Norimberga lo  dicono chiaramente:  “La guerra è un atto criminale, è l’atto supremo di  guerra contro la pace”. Questo testo di Norimberga è stato molto  citato. Gli alleati dopo la Seconda Guerra Mondiale  olevano utilizzarlo  contro i vinti, e non dico che non ha validità; ma non si parla dei  crimini commessi da loro, neanche quelli commessi contro la Germania ed  il Giappone. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Con l’arma nucleare, nel secondo caso. 
Michel Chossudovsky.-  Infine, è un argomento  incredibilmente importante per me e se parliamo di una contro-alleanza  per la pace, la criminalizzazione della guerra mi sembra fondamentale.  È  l’abolizione della guerra, è un atto criminale che bisogna eliminare. 
Comandante Fidel Castro Ruz .-  E nel caso dei principali criminali. Chi li giudica? 
Michel Chossudovsky.-  La questione è che loro controllano anche le corti, allora anche i giudici sono dei criminali; cosa possiamo fare? 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Per me questo fa parte della battaglia di idee.
Ora, si tratta d’esigere che il mondo non sia condotto verso una  catastrofe nucleare, si tratta di preservare la vita. Non sappiamo, ma  presumiamo che se l’essere umano prende coscienza che la sua esistenza,  quella del suo popolo, quella degli esseri più cari, perfino gli stessi  capi militari degli Stati Uniti diventeranno coscienti del risultato,  anche se li hanno educati durante la loro vita ad eseguire ordini,  spesso genocidi, come l’impiego di armi nucleari tattiche o strategiche,  perché è questo ciò che gli hanno insegnato nelle accademie.
Visto che tutto questo è una pazzia, nessun politico è esente dal  dovere di trasmettere alla popolazione queste verità. Bisogna crederci,   altrimenti non ci sarà nulla per cui lottare. 
Michel Chossudovsky.-  Credo che ciò che Lei stia  dicendo è che al momento attuale il grande dibattito storico  dell’umanità deve incentrarsi sul pericolo di una guerra nucleare che  minaccia il futuro dell’umanità, e che qualsiasi dibattito che facciamo  sui bisogni basilari o sull’economia potrà impedire la guerra ed  instaurare una pace mondiale perché si possa pianificare il livello di  vita basato sui bisogni basilari; ma se non risolviamo il problema della  guerra, neanche il capitalismo sussisterà, no? 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  No, non può  sussistere, dopo tutte le analisi che abbiamo fatto non può sussistere.  Il sistema capitalista e l’economia di mercato che lo fa vivere, non  spariscono dalla notte alla mattina, però l’imperialismo basato sulla  forza, sulle armi nucleari e su quelle convenzionali con moderna  tecnologia, deve scomparire se desideriamo che l’umanità sopravviva.
Ora, c’è un fatto reale che dimostra l’enorme disinformazione  mondiale ed è questo:  in Cile, 33 minatori sono rimasti bloccati a 700  metri di profondità e nel mondo sono tutti felici per la notizia che i  33 minatori sono stati salvati.  Allora che cosa non farà il mondo se  prende coscienza che ci sono sei miliardi e 877 milioni 596 mila 300  abitanti che bisogna salvare, se 33 hanno creato un giubilo universale e  tutti i media parlano solo di quello in questi giorni, perché non si  salvano i quasi 7 miliardi d’abitanti bloccati dal terribile pericolo di  perire, con una morte tanto orribile come quella di Hiroshima o  Nagasaki? 
Michel Chossudovsky.-  Guardi, questo dipende, ovviamente, dalla copertura mediatica di diversi eventi e dalla propaganda che ne deriva.
Penso che sia stata un’incredibile operazione umanitaria quella fatta  dai cileni; però è certo che se c’è una minaccia che coinvolge l’intera  umanità, come Lei dice, questa dovrebbe essere in prima pagina su tutti  i quotidiani del mondo, perché la vittima è tutta la società umana e  potrebbe addirittura essere la vittima di una decisione presa da un  generale con tre stelle, che ignora le conseguenze, però stiamo parlando  del modo in cui i media, soprattutto in occidente, nascondono la  questione più grave che colpisce potenzialmente il mondo attuale, che è  il pericolo di una guerra nucleare e dobbiamo prenderlo sul serio,  perché tanto Hillary Clinton, come Obama hanno detto che pensavano  d’utilizzare l’arma nucleare nella cosidetta guerra preventiva contro  l’Iran.
Bene, come rispondiamo?  Che cosa dice a Hillary Clinton ed a Barak  Obama per le dichiarazioni che hanno fatto rispetto all’uso unilaterale  dell’arma nucleare contro l’Iran, un paese che non rappresenta alcun  pericolo per nessuno? 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Sì, conosco due  cose:  ciò che si è discusso, che è stato pubblicato in questi giorni,  le tremende discussioni in seno al Consiglio di Sicurezza degli Stati  Uniti.  È il valore che davo al libro che scrisse Bob Woodward, perché  rivelava come sono state tutte quelle discussioni.  Si conosce la  posizione di Biden, di Hillary, di Obama e, in realtà, in quelle  discussioni quello che si è mostrato più deciso contro l’estensione  della guerra, che è stato capace di discutere con i militari, è stato  Obama; è un fatto reale ed infatti su questo sto scrivendo l’ultima  riflessione.  L’unico che è arrivato lì e gli ha dato un consiglio, era  stato un suo avversario, dato la sua appartenenza al Partito  Repubblicano, cioè Colin Powell, il quale gli ha ricordato che era il  Presidente degli Stati Uniti, un consiglio incoraggiante.
Credo che bisogna fare giungere a tutti questo messaggio, di quello che abbiamo parlato;  credo che molti leggano sul Global Research  gli articoli da Lei pubblicati.  Credo che si debbano divulgare, e  nella misura in cui abbiamo avuto queste conversazioni ed abbiamo l’idea  di pubblicarle, sono contento ogni qual volta Lei argomenta, ragiona ed  espone questi problemi, poiché credo che semplicemente esista un vero  deficit informativo, dovuto alle cause da Lei spiegate.
Ora, noi dobbiamo inventare i modi per far conoscere tutto questo?   All’epoca dei dodici Apostoli, erano soltanto 12, loro si consacrarono a  diffondere gli insegnamenti che un predicatore aveva loro trasmesso.  Naturalmente, avevano centinaia di’anni davanti, noi, invece, non li  abbiamo, ma guardavo la lista delle personalità, sono più di 20 le  personalità che stanno lavorando con Global Research, gente prestigiosa, esponendo gli stessi argomenti; però non dispongono di centinaia di anni, bensì di pochissimo tempo.
Michel Chossudovsky - Il movimento antiguerra negli Stati Uniti, Canada e Europa è molto  diviso…Alcuni pensano che la minaccia venga dall’Iran, altri dicono che  sono i terroristi, e c’è molta disinformazione all’interno dello stesso  movimento antiguerra.
Anche nel Social Forum la guerra nucleare non fa parte di un  dibattito tra le persone di sinistra, i  progressisti. Durante la Guerra  Fredda se ne parlò del pericolo di un conflitto nucleare e la gente  aveva quella coscienza.
Nell’ultima riunione tenutasi a New York sulla non proliferazione,  alle Nazioni Unite, l’accento era la minaccia nucleare d’entità non  statali, di terroristi.
Il Presidente Obama affermava che la minaccia viene da Al Qaeda, che è  in possesso dell’arma nucleare; però se uno leggi i discorsi di Obama  s’insinua che il terrorismo è in grado di fabbricare piccole bombe  nucleari, la cosiddetta bomba sporca.
Bene, è un modo di cambiare interamente l’accento. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  È quello che gli dicono, è quello che gli dicono la sua stessa gente e glielo fanno credere.
Ma senta, che cosa faccio con le riflessioni?  Le distribuisco alle  Nazioni Unite e le invio a tutti i governi - naturalmente le riflessioni  brevi, per inviarle a tutti i governi - , e so che c’è molta gente che  le legge.  La questione è se Lei sta dicendo una verità o meno.   Naturalmente, quando si riuniscono tutte le informazioni su un problema  più concreto, perché le riflessioni affrontano svariati argomenti, però  credo che dobbiamo concentrarci maggiormente sulla diffusioni di  argomenti particolari, non si può comprendere tutto. 
Michel Chossudovsky.-  Vorrei farle una domanda,  perché c’è una questione fondamentale relativa alla storia della  Rivoluzione Cubana.  Ritengo che quel dibattito sull’avvenire  dell’umanità fa parte del discorso rivoluzionario. Se la società nel suo  insieme potrebbe essere minacciata da una guerra nucleare, occorre, in  una certa forma, avere una rivoluzione del pensiero e delle azioni  contro tale avvenimento. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Dobbiamo dire,  ripeto, che l’umanità si trova a 800 metri di profondità e bisogna  tirarla fuori, bisogna fare un’operazione di salvataggio.  È il  messaggio che dobbiamo trasmettere alla gente.  Se molta gente ci pensa,  molti faranno ciò che Lei sta facendo e sosterranno ciò che voi state  sostenendo, non dipende ormai da chi lo dirà.
Bisogna inventare il modo di arrivare alle masse più coscienti. La  soluzione non si trova nei quotidiani.  Internet esiste, Internet è più  economico, Internet è più accessibile. Io mi sono avvicinato a voi via  Internet, cercando notizie, non attraverso le agenzie d’informazione,  non attraverso gli organi di stampa, la CNN, ma cercando notizie  attraverso un bollettino che ricevo tutti i giorni con articoli  pubblicati in Internet. Più di 100 pagine tutti i giorni.
Ieri riflettevate sul fatto che negli Stati Uniti, qualche tempo fa,  due terzi dell’opinione pubblica era contro la guerra in Iran ed oggi  più del cinquanta per cento è a favore di azioni militari contro l’Iran. 
Michel Chossudovsky.- È successo perché negli ultimi  mesi hanno detto:  “Sì, la guerra nucleare è molto pericolosa, è una  minaccia; però la minaccia viene dall’Iran”, e ci sono stati cartelli a  New York con la scritta:  “Di no all’Iran nucleare”, ed il messaggio di  questi cartelli era presentare l’Iran come una minaccia alla sicurezza  mondiale, anche se la minaccia non esisteva, perché loro non hanno armi  nucleari. Alla fine siamo arrivati a questo, il New York Times all’inizio di questa settimana ha pubblicato un testo in cui dice che gli assassini politici sono legali.
Allora, quando abbiamo una stampa che ci presenta cose come queste,  con la distribuzione che hanno, il lavoro diventa incredibile. Non  abbiamo possibilità di cambiare questo processo con la distribuzione dei  media alternativi.  Tra l’altro adesso molti di questi media  alternativi sono finanziati dal potere economico. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  E tuttavia dobbiamo lottare. 
Michel Chossudovsky.-  Il messaggio che aveva dato ieri, che nel caso di una guerra nucleare, il danno collaterale sarebbe l’intera umanità. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Sarebbe l’umanità, la vita dell’umanità. 
Michel Chossudovsky: Ovviamente, Internet deve continuare a funzionare come strumento di divulgazione affinché questa guerra non accada. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Bene, è l’unico modo  d’impedirla.  Se crediamo nell’opinione mondiale, è come l’esempio che  ho citato:  ci sono quasi 7 miliardi di persone a 800 metri di  profondità; dobbiamo utilizzare il fenomeno del Cile per divulgare  queste cose. 
Michel Chossudovsky.-  Il paragone che Lei fa con il  salvataggio dei 33 minatori, parlando della copertura mediatica del  salvataggio dei 33 minatori sottoterra e dei quasi 7 miliardi d’abitanti  che sono a 800 metri e non capiscono ciò che sta succedendo, noi  dobbiamo però recuperarli, perché l’umanità nel suo insieme è minacciata  dall’arma nucleare degli Stati Uniti e dei loro alleati, perché sono  loro che dicono d’essere disposti ad utilizzarla. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  E la utilizzeranno se  non c’è un’opposizione, se non c’è resistenza.  Sono ingannati, sono  drogati con la superiorità militare e la tecnologia moderna e non sanno  quello che stanno facendo.
Non capiscono le conseguenze, credono che si può continuare così.  È impossibile. 
Michel Chossudovsky.-  Oppure credono che questo è semplicemente come una qualsiasi arma convenzionale. 
Comandante Fidel Castro Ruz .-  Sì, sono ingannati e  credono che si può continuare ad usare quell’arma.  Confondono l’epoca,  non ricordano quello che disse Einstein:  non sapeva con quale arma si  sarebbe combattuta la terza guerra mondiale, ma la quarta sarebbe stata  con i bastoni e le pietre.  Ed io ho aggiunto:  “… solo che non ci sarà  più nessuno ad usare i bastoni e le pietre.”  Quella è la realtà;  l’ho  scritto nello stesso discorso breve che Lei mi suggerì di preparare. 
Michel Chossudovsky.-  Per me la questione è che  l’uso dell’arma nucleare non porterà, per forza, alla fine dell’umanità  in un battere d’occhio, perché l’impatto radioattivo è un processo  cumulativo. 
Comandante Fidel Castro Ruz .-  Mi ripeta, mi ripeta per favore. 
Michel Chossudovsky.-  L’arma nucleare ha varie  conseguenze:  una che è l’esplosione e la distruzione nel teatro di  guerra, che è il fenomeno di Hiroshima;  , l’altra è la radiazione che  continua ad espandersi. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Sì, l’inverno nucleare, diciamo.
Il prestigioso ricercatore nordamericano professore emerito  dell’Università di Rutgers, di New Jersey, Alan Robock dimostrò in modo  irrefutabile che il fatto di scoppiare la guerra tra due delle otto  potenze nucleari che meno armi di questo tipo possiede provocherebbe un ”  inverno nucleare”.
Questa scoperta l’ha fatto alla guida di un gruppo di ricercatori che hanno utilizzato modelli ultra scientifici d’informatica.
Basterebbe che scoppiassero 100 armi nucleari strategiche delle 25  mila che possiedono le otto potenze sopramenzionate per provocare  temperature al di sotto del punto di congelamento in tutto il pianeta, e  una lunga notte che durerebbe circa otto anni. E’ così terribile, dice  il professore Robock, che le persone entrano in uno ” stato di  negazione”, non vogliono pensare a questo, è più facile fare finta che  non esiste. Me l’ha raccontato di persona in una conferenza  internazionale che ha tenuto, dove ho avuto l’onore di parlare con lui.
Però parto da una tesi:  Se si scatena una guerra in Iran,  inevitabilmente diventa nucleare globale.  Per quel motivo ieri stavamo  dicendo che non era stato corretto permettere quell’accordo nel  Consiglio di Sicurezza, perché ha reso tutto più facile, capisci?
Oggi, una guerra come quella in Iran, non sarà locale perché gli  iraniani non si piegheranno davanti alla forza. Mantenendo il carattere  convenzionale, sarebbe una guerra che Stati Uniti e l’Europa non  potrebbero vincere, quindi sostengo che diventerebbe rapidamente  nucleare. Se gli Stati Uniti commettessero l’errore d’usare armi  nucleari tattiche, si creerebbe una grande coinvolgimento mondiale ed il  controllo degli avvenimenti sfuggirebbero loro di mano.
Se Obama ha dovuto discutere vivacemente con il Pentagono ciò che si  deve fare in Afghanistan, figuratevi allora la situazione di Obama con i  soldati nordamericani ed israeliani combattendo contro milioni di  iraniani. I sauditi non andrebbero a combattere in Iran, nemmeno i  pachistani o altri soldati arabi o musulmani. Potrebbe succedere che gli  yankee abbiano seri conflitti con le tribù pachistane che stanno  attaccando ed ammazzando con i loro droni, e loro lo sanno. Quando  colpiscono quelle tribù, prima attaccano e dopo avvertono il governo,  non glielo dicono prima; è una delle cose che irritano di più i  pachistani.  Lì cè un forte antiamericanismo.
È un errore pensare che gli iraniani s’arrenderanno se usano contro  di loro armi nucleari tattiche ed il mondo si commuoverebbe veramente,  forse quando sarà troppo tardi. 
Michel Chossudovsky.-  Non possono vincere una guerra convenzionale. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Non possono vincerla. 
Michel Chossudovsky.-  E ciò che vediamo nell’Iraq;   in Afghanistan possono distruggere un paese, ma non possono vincere dal  punto di vista militare… 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Distruggerlo però a  che prezzo, a che prezzo davanti al mondo, a che costo economico, in una  marcia verso la catastrofe. I problemi che Lei menziona s’aggravano,  perfino il popolo nordamericano reagirà;  perché il popolo  nordamericano, anche se molte volte reagisce in ritardo, alla fine  reagisce.  Il popolo nordamericano reagisce alle perdite, ai morti.
Il governo di Nixon lo sosteneva molta gente e durante la guerra del  Vietnam arrivò perfino a suggerire a Kissinger l’utilizzo dell’arma  nucleare, ma questi lo dissuase da compiere quell’atto criminale. Gli  Stati Uniti furono costretti dallo stesso popolo nordamericano a mettere  fine alla guerra, dovettero negoziare e consegnare il sud. L’Iran  dovrebbe rinunciare al petrolio della zona. Il Vietnam cosa  rappresentava?  Una spesa.  Adesso sono ancora un’altra volta in  Vietnam, comprando petrolio, negoziando. Nell’Iran si perderebbero molte  vite e forse sarebbero distrutti gli impianti delle industrie  petrolifere in gran parte della zona.
In una situazione come quella che viviamo oggi, è molto probabile che  non capiscano il nostro messaggio. Se si scatena la guerra, la mia  opinione è che nessuno avrà niente da guadagnare, né loro né il mondo.  Se fosse unicamente convenzionale, che è poco probabile, la perderebbero  inesorabilmente e se diventa una guerra nucleare globale, la perderebbe  l’umanità. 
Michel Chossudovsky.- L’Iran ha forze convenzionali che sono…abbastanza significative. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Milioni. 
Michel Chossudovsky.-  Eserciti, però anche missili e ha inoltre la possibilità di difendersi. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Finché ci sarà un uomo con un fucile è un nemico da sconfiggere. 
Michel Chossudovsky.-  E sono diversi milioni con fucili. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Milioni e dovranno  sacrificare molte vite di nordamericani, purtroppo sarebbe allora che  gli statunitensi reagirebbero, se non lo fanno adesso, lo faranno dopo,  ma sarebbe troppo tardi;  bisogna scrivere, bisogna diffondere in base  alle nostre possibilità. Ricordi che i cristiani erano perseguitati,  portati nelle catacombe, assassinati, lanciati ai leoni, per secoli non  rinnegarono le loro credenze; poi fecero lo stesso ai musulmani e questi  non si piegarono mai.
C’è una guerra reale contro il mondo musulmano. Perché si dimenticano  queste lezioni della storia? Ho letto molti dei suoi articoli a  proposito dei rischi di una guerra. 
Michel Chossudovsky.- …Riprendiamo la questione  dell’Iran.  Penso che è molto importante che l’opinione mondiale capisca  lo scenario di guerra.  Lei espone chiaramente che loro perdono la  guerra, quella convenzionale, la stanno perdendo in Iraq ed in  Afghanistan, l’Iran ha molte più forze convenzionali della NATO. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Molto più  sperimentate e motivate. Loro sono adesso in conflitto con quelle afgane  e irachene ed una che non menzionano:  le pachistane della stessa etnia  della resistenza in Afghanistan.  E nelle discussioni che si tengono  alla Casa Bianca quella guerra la considerano persa; è quello che ci  racconta il libro “Le guerre di Obama”, di Bob Woodward. S’immagini cosa  vuol dire che se aggiungono a questo la guerra per liquidare quello che  rimarrà dopo i primi attacchi in Iran.
Allora sarebbero in una situazione di guerra convenzionale che non  possono vincere, o saranno costretti ad una guerra globale nucleare, in  presenza di un forte aspetto emotivo a livello mondiale. Non so chi  potrà giustificare il tipo di guerra che dovranno fare; in Iran hanno  segnalato 450 obiettivi e secondo loro, alcuni di questi dovranno essere  attaccati con testate nucleari tattiche, perché si trovano in zone  montagnose ed a una certa profondità. Morirebbero molte persone del  personale russo e di altre nazionalità che stanno collaborando con loro.
Quale sarà la reazione dell’opinione mondiale di fronte a  quest’attacco che irresponsabilmente i media stanno oggi sostenendo con  l’appoggio di molti statunitensi? 
Michel Chossudovsky.-  Un’altra questione è che  l’Iran, l’Iraq, l’Afghanistan, sono in qualche modo tutti paesi vicini.   L’Iran confina con l’Afghanistan, con Iraq e gli Stati Uniti e la NATO  hanno strutture militari nei paesi da loro occupati.  Cosa succederà?   Immagino che le truppe iraniane passeranno immediatamente la frontiera. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Bene, non so che  tattica useranno, ma se ci mettessimo nei loro panni, la cosa più  consigliabile non è quella di concentrare le truppe, perché  aumenterebbero le vittime di un attacco con le armi nucleari tattiche.   Vista la minaccia, sarebbe meglio l’uso di una tattica simile alla  nostra nel sud dell’Angola quando sospettammo che il Sudafrica  disponesse d’armi nucleari; creammo gruppi tattici di 1.000 uomini con  un potere di fuoco terrestre ed antiaereo. Le armi nucleari non  avrebbero mai avuto alla loro portata una massa di soldati. I missili  antiaerei ed altre armi simili appoggiavano le nostre forze. Le armi ed  il terreno cambiano e le tattiche devono cambiare continuamente. 
Michel Chossudovsky.- Dispersi. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Dispersi, ma non sono  uomini isolati, erano circa 1.000 uomini con le armi adeguate, il  terreno era arenoso, dove arrivavano dovevano scavare e proteggersi  sottoterra, mantenendo sempre la maggiore distanza tra i componenti. Non  si diede mai l’occasione al nemico d’assestare un colpo decisivo contro  i 60 mila soldati cubani ed angolani nel sud dell’Angola.
Ciò che facemmo in quel fraterno paese fu quello che, con i criteri  tradizionali, avrebbe fatto un esercito di centinaia di migliaia di  soldati. Bene, noi non eravamo in 100 mila, nel sud dell’Angola avevano  60.000 uomini, tra cubani ed angolani, dovuto alle esigenze tecniche i  gruppi tattici erano formati soprattutto da cubani, perché guidavano i  carri armati, i missili, la contraerea, le comunicazioni, però la  fanteria era formata da soldati cubani ed angolani, con un grande  spirito combattivo, che non esitarono mai nell’affrontare l’esercito  bianco dell’Apartheid, sostenuto dagli Stati Uniti e da Israele. Chi  manovrava le numerose armi nucleari di cui disponevano all’epoca?
Nel caso dell’Iran, ci sono notizie che stanno scavando nel terreno e  quando domandano dicono che stanno creando cimiteri per seppellire gli  invasori.
Non so se sarà un’ironia, però credo veramente che dovrà scavare  molto per proteggere le sue forze dall’attacco con cui sono minacciati. 
Michel Chossudovsky.-  l’Iran ha la possibilità di mobilitare milioni di truppe. 
Comandante Fidel Castro Ruz.-  Non solo le truppe,  anche i posti di comando sono decisivi. Penso che il decentramento sia  molto importante. Gli attaccanti tenteranno d’ostacolare la trasmissione  degli ordini. Ogni unità di combattimento deve conoscere in anticipo i  particolari di quello che dovrà fare in ogni circostanza. L’attaccante  cercherà di colpire e disarticolare la catena di comando con la sue armi  radio-elettroniche. Bisogna considerare questi fattori. L’uomo non ha  mai conosciuto una simile esperienza.
Comunque l’Afghanistan e L’Iraq sono una sciocchezza se si considera  ciò che troveranno in Iran:  l’armamento, l’addestramento, la mentalità,  il tipo di soldato. Se 31 anni fa i combattenti iraniani pulivano i  campi minati avanzandoci sopra, ora rappresenterebbero senza dubbio gli  avversari più temibili con cui si sono affrontati gli Stati Uniti.



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