Dopo le promesse e gli aiuti -esibite e gridati urbi et orbi-  è arrivato il colera. Dopo il via vai di star, preminobel, ong,  ministri, celebrità, autorità, bellimbusti, filibusta internazionale e  rockstar, nell'incantevole e tragica isola è  scoppiata con virulenza la peggiore delle epidemie. Censurato il numero  delle vittime. 
di Tito Pulsinelli
Erano promesse di marinaio, lunghe liste di impegni  subito dimenticati, cinico protagonismo della buona coscienza  internazionale, abilissima a sfruttare mediaticamente tutte le  disgrazie, però notoriamente incapace di sborsare mediamente più dell'1%  di quel che promette.
Haiti  è la tragica riprova della criminale condotta "occidentale" e degli  organismi internazionali che domina e rivolta come calzettini, come e  quando vuole: non hanno garantito nemmeno l'acqua potabile. Per questo  Bill Clinton è il boss unico dell'assistenza? Gli haitiani  continuano a sopravvivere nelle tende, sottoalimentati, senza lavoro,  con un livello immunologico troppo basso, dove persino l'emigrazione è  loro preclusa. E la cosiddetta "comunità internazionale" non garantisce  neppure l'acqua potabile o impianti per purificarla. 
Gli Stati Uniti hanno dislocato più soldati che infermieri, l'Italia ha speso di più per inviare l'incrociatore Garibaldi  che per garantire medicina d'emergenza, bonifica o altro. L'ONU investe  più per gli stipendi dei contingenti militari, che nelle iniziative  civili della FAO o dell'Unesco sull'isola. I caschi blu sono una vera e  propria truppa d'occupazione, disprezzata perchè difende lo status quo. Da  quando il presidente Aristide venne fatto prigioniero dai militari USA e  deportato in Africa, l'ONU è la mano militare che legittima il golpe  contro la sovranità e la volontà degli haitiani che lo elessero. Sono i  difensori di quella elite eternamente  piegata agli interessi stranieri, che non ha esitato a trucidare tutte  le istituzioni del Paese. Il suo motto è "Muoia Sansone con tutti i  filistei", guai a chi attenta ai suoi privilegi castali.
Ogni  intervento straniero in Haiti allunga la catena di tragedie infinite.  Che si tratti delle truppe inviate dalla Francia per  restaurare il  colonialismo, o delle incontabili invasioni USA in difesa delle sue  multinazionali agro-alimetari, la sostanza è sempre la stessa. Il colera  testimonia che anche l'intervenzionismo mascherato con caschi blu si  muove sulla stessa funebre scia. Gli attacchi alle basi militari  dell'ONU sempre più frequenti e aperti, dimostrano che la rabbia e la  sopportazione della popolazione ha raggiunto limiti pericolosi.
L'unica  cosa sana che la "comunità internazionale" dovrebbero fare è cancellare  il debito estero di Haiti o -perlomeno- smettere di gravarli con  ulteriori interessi. Invece la Francia continua ad incassare tuttoggi  per il delitto di ribellione, perchè furono scacciati dall'isola. Lo  trasformarono in "risarcimento danni" per indennizzare la fine prematura  dello sfruttamento coloniale. Il resto degli "occidentali" continua ad  agire allo stesso modo. Se gli "aiuti" sono questi, meglio essere  dimenticati e non essere aiutati.
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