Summit di Rio: La ribellione dei gerenti.
Dal punto di vista della personalità umana, il doppio discorso è una discrepanza (mancanza di corrispondenza) tra quello che si dice e quello che si fa. Una specie di “disturbo dissociativo dell’identità” che impedisce che la persona si faccia carico ed esegua quanto promette. Spostato sul piano del messaggio politico, il doppio discorso è una “tecnica dissociativa della realtà” attraverso la quale i presidenti, funzionari e politici del sistema, negano immediatamente con i loro atti quello che affermano con le loro parole senza che nessuno chieda spiegazioni.
Questa mancanza di corrispondenza tra la “teoria” (quello che dicono giornalmente per ottenere voti e consenso sociale) e la “pratica” (quello che fanno giornalmente per servire gli interessi dello Stato capitalista che li assume) ha permesso che, ad aprile del 2009, Barack Obama, il CEO dell’azienda imperiale USA (che storicamente sottomette i popoli dell’America Latina) venisse applaudito dai presidenti e si trasformasse per qualche ora nel “primo difensore” degli interessi regionali in un cosiddetto “Summit delle Americhe”. Oggi ripetono lo stesso scenario e lo stesso show ma senza Obama.