«La creatura più innocente e indifesa, il bambino in grembo al terzo mese di gestazione, viene sacrificata e smembrata per estrarre dal suo corpo ancora palpitante tessuto con cui produrre una non cura, un non vaccino, che non solo non guarisce dal virus, ma con ogni probabilità provoca una percentuale di morte maggiore rispetto al Covid stesso, soprattutto negli anziani o nei malati». 21 luglio 2021 ( LifeSiteNews ) -
L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, in una prefazione ad un libro sul problema del vaccino contro il coronavirus, denuncia la natura satanica di questo vaccino utilizzando tessuti di bambini abortiti nella sua produzione e sperimentazione. Per il prelato italiano il vaccino è uno strumento dell'ideologia globalista «antiumana, antireligiosa e anticristica». Viganò vede che "l'aborto è proposto dai satanisti come un vero e proprio rito religioso", sostenendo che in questa visione satanica del mondo, attraverso un vaccino contaminato dall'aborto, si diventa membri dell'anti-chiesa satanica.