Il motivo?
Lo leggete nelle parole di Rajul (nome fittizio), un uomo del posto che sta vivendo sulla propria pelle e quella della sua famiglia lo sdegno per la vita umana che si consuma in Siria, nel silenzio e nell’abbandono.
“Non si può descrivere ciò che sta accadendo, le parole e i giornali del mondo non bastano a descriverloRi-Esistenza si è recentemente “imbattuta” in Rajul ed abbiamo deciso di raccontare la situazione in Siria attraverso i suoi occhi, una sorta di corrispondente improvvisato, improbabile ma prezioso, per la comprensione di ciò che sta accadendo nell’omertà e nell’omissione di aiuto.
Una guerra atroce, una catastrofe umanitaria senza precedenti nella storia
Un assedio soffocante su una piccola area geografica con una popolazione che non supera i 600.000 abitanti”
Girarsi dall’altra parte per non sapere, non costituisce un alibi
Chi è Rajul
Rajul è un nome fittizio, perché ha paura di esporsi.
Se scoprono che ci passa informazioni, è un ulteriore pericolo per l’incolumità propria e dei suoi famigliari, alcuni dei quali peraltro sono stati uccisi nell’attentato alla chiesa di Sant’Elia a Damasco
“Vi prego di non rivelare il mio nome come corrispondente
Voglio contribuire a salvare gli innocenti e fermare il sangue”
Rajul vive nel sud della Siria con la moglie, 2 figli e la suocera anziana.
“Sono cristiano e vivo in una comunità pacifica la cui setta si chiama drusi”
Siamo vittime di genocidio e di uccisioni di massa deliberate in nome della religione.
“Oggi è il decimo giorno consecutivo dall’inizio di questa guerra atroce.
Uccisioni per le strade, nelle case, nei giardini, in qualsiasi luogo tu possa immaginare.
Intere famiglie uccise nelle loro case.
Persone gettate dai balconi delle case.
Interi villaggi bruciati dopo il furto delle loro proprietà.
22 villaggi sono stati completamente bruciati e i loro abitanti si sono rifugiati in città e nelle aree circostanti.”
“Stiamo cercando di sopravvivere con le scorte che abbiamo solo in casa.
Non c’è nient’altro.”
“Le persone, se non muoiono uccise, muoiono di fame e sete“
Fonte: https://www.ri-esistenza.com/siria-a-carte-scoperte/
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