30 aprile 2018

Nuove frontiere della pediatria: descrivere l’allattamento al seno come “naturale” non è etico perché rinforza i ruoli di genere

Questo articolo, apparso sull’Independent Women’s Forum, denuncia uno studio pubblicato su una rivista accademica di pediatria in cui il delirio liberal progressista arriva a stravolgere lo stesso concetto di “naturale” per costringerlo entro i limiti del tristissimo politicamente corretto. Un tentativo di manipolazione mentale, che minaccia la base stessa delle funzioni naturali degli essere umani, rispetto al quale è molto importante restare vigili.

Un nuovo studio pubblicato su Pediatrics afferma che è “eticamente inappropriato” per il governo e le organizzazioni mediche descrivere l’allattamento al seno come “naturale”, perché il termine impone nozioni rigide sui ruoli di genere:

Associare la natura alla maternità  …può inavvertitamente sostenere argomentazioni biologicamente deterministiche sul ruolo degli uomini e delle donne nella famiglia (per esempio, che dovrebbero essere principalmente le donne a prendersi cura dei bambini)“.

29 aprile 2018

885 feriti e 3 martiri. Oggi, l'ennesima strage (censurata) del regime d'Israele contro il popolo palestinese

Ennesimo venerdì della Great Return March a Gaza. Ennesimo venerdì di sangue

Per il quinto venerdì di seguito, i palestinesi della Striscia di Gaza, hanno dato vita alla Great Return March, una serie di marce, sit in e veglie, che andranno avanti fino al 15 maggio, volte a ricordare ad Israele ed al mondo intero che esistono. E resistono. E chiedono, pacificamente, e dopo 70 anni, l'applicazione della Risoluzione ONU 194 che prevede il diritto al ritorno di ogni palestinese espulso da Israele, nella propria terra. Mi preme ricordare, come ogni venerdì, che non c'è nessuna fazione politica, dietro queste iniziative. Che nascono invece da una spinta solo e tutta popolare, indipendentemente dall'appartenenza politica. Più precisamente, le iniziative sono state messe in campo dal Coordinating Committee of the March of Return (Comitato di Coordinamento della Marcia di Ritorno) che, in una dichiarazione, ha affermato che i profughi palestinesi sono pronti ad intraprendere delle marce pacifiche verso Israele per tornare alle loro case in conformità con le risoluzioni internazionali, come già riportato.

28 aprile 2018

Come gli alberi possono salvare il mondo

Le terre fertili stanno morendo, la biodiversità sta collassando, il clima si sta scaldando. Ma gli alberi arricchiscono la terra, proteggono la biodiversità e assorbono il carbonio. Integrando gli alberi nelle colture, l'agroforestazione potrebbe addirittura triplicare il reddito dei paesi più poveri. In ogni caso questo è ciò che ci assicura Pierric Jammes, co-fondatore di PUR Projet, impresa sociale che promuove l'agroforestazione nel mondo e premia questo mercoledì, 18 aprile, i vincitori francesi del concorso "Alberi del futuro".
"È tempo di accelerare la democratizzazione dell'agroecologia. L'appello arriva dal direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), José Graziano da Silva, ed è stata lanciata il 5 aprile alla chiusura del 2° Simposio internazionale di agroecologiaPresente sul posto, il ministro dell'Agricoltura francese Stéphane Travers ha giocato ai bravi scolari promettendo di "moltiplicare per dieci" il numero di aziende agricole impegnate in agroecologia.

27 aprile 2018

Email rivelano che i Caschi Bianchi hanno cercato di fare pressione su Roger Waters

Roger Waters
Sono emerse email che rivelano come i Caschi Bianchi, controversa organizzazione attivista siriana, abbia cercato di fare pressione su Roger Waters, il co-fondatore dei Pink Floyd, con denaro saudita. Le rivelazioni sono state pubblicate sul progetto (n.d.T. Grayzone project) di Max Blumenthal.
In un’email dell’ottobre 2016, Roger Waters è invitato a una raccolta fondi organizzata dal miliardario saudita Hani Farsi, per onorare il lavoro dei Caschi Bianchi. In essa, egli è anche esortato a guardare un documentario che riguarda l’organizzazione.

E ciò non si è fermato qui – pochi giorni prima del suo recente concerto a Barcellona, Waters è stato contattato da un giornalista francese che lavora per i Caschi Bianchi. Il reporter ha chiesto a Waters di pronunciare sul palco, per qualche istante, un messaggio rivolto ai bambini della Siria.

Roger Waters denuncia i Caschi Bianchi come strumento di propaganda durante il concerto di Barcellona



Il cantante inglese Roger Waters, un membro dei Pink Floyd e ora solista, ha denunciato il controverso gruppo siriano dei Caschi Bianchi durante un concerto, dicendo che “esistono solo per creare propaganda per jihadisti e terroristi.”

26 aprile 2018

Dipartimento di Stato USA: “Gli Elmetti Bianchi lavorano per noi”

Misión Verdad - I Caschi Bianchi: l'ufficio stampa e propaganda di Al-Qaeda in Siria
SYRIAN.SY Qualche giorno fa Heater Nauert, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, nel consueto briefing con la stampa ha affermato: “Riconosciamo, apprezziamo e siamo molto grati ai Caschi Bianchi per tutto il lavoro che stanno facendo per la gente del proprio paese e per conto del Governo degli Stati Uniti e delle forze della coalizione”.
Alla domanda della giornalista della CBS Kylie Atwood se, dopo la decisione di Trump di congelare 200 milioni di dollari di
aiuti alla Siria, i finanziamenti stessero ancora affluendo nella casse dei Caschi Bianchi, la Nauert ha risposto: “Per quello che ne so è ancora tutto in gioco”.

22 aprile 2018

Perchè la società civile cubana difende il suo sistema politico?

La società civile è agli antipodi dell'ambito governativo. Almeno questa è l'idea che si tenta d'imporre con gli assi egemonici. Quello che non si cita quasi mai è l'origine della contraddizione tra le organizzazioni che i cittadini creano liberamente e spontaneamente e il sistema politico che dovrebbe rappresentarli.

Organizzazioni come la Federazione Studentesca Universitaria, che prima della Rivoluzione vivevano in continuo conflitto con il Governo, oggi sono parte della costruzione della società e il loro criterio è presente nella presa delle decisioni politiche. Photo: Ariel Cecilio Lemus

La società civile è agli antipodi dell'ambito governativo. Almeno questa è l'idea che si tenta d'imporre con gli assi egemonici.

20 aprile 2018

I nostri media ti spiegano il bombardamento della Siria

Vale la pena fare una rassegna di come i media ci hanno informati sull'ultimo attacco di Stati Uniti, Francia e Regno Unito in Siria.
La prima fase è stata dare per scontata la paternità al presidente siriano Al Assad dell'attacco con armi chimiche. Cataluña Radio, come molti media, senza spostarsi dalla redazione perché da lì firmano, sottolinea che le truppe di Al Assad hanno causato 70 morti lanciando un gas chimico contro la popolazione di Douma. Il testo delle notizie mostra che il presidente siriano lo nega, ma non importa, il titolo mira dargli la colpa senza controllare le informazioni.

Molti di noi si chiedono perché un governante, indipendentemente dal fatto che sia democratico o dittatore, va a bombardare una zona civile nel suo paese con il gas. La decisione sembra totalmente assurda, i dittatori di solito si concentrano sull'uccisione degli oppositori, ma non attaccano con delle armi chimiche i bambini del proprio paese, tanto meno quando i paesi più armati al mondo minacciano di punirlo se lo fa.

La repressione dello Stato e il crimine immaginario della ribellione catalana

Politici catalani imprigionati e altri esuli in Svizzera, Germania, Belgio e Scozia. Tutti eletti alle urne dalla legislazione sovrana. Senza aver praticato alcuna violenza. Di diverso pensiero politico: di destra, di sinistra e di estrema sinistra. Con una cosa in comune: il loro accordo con il diritto del popolo catalano di decidere quali relazioni vogliono mantenere con gli altri popoli e le nazioni del mondo. 
In vista degli eventi, coloro che hanno preferito l'esilio a causa della grande internazionalizzazione della situazione catalana, che a sua volta ha evidenziato l'attuale giustizia spagnola, ereditata dal regime di Franco ("La Procura della Repubblica, il Tribunale Nazionale e il Tribunale Supremo non si comportano come gli organi di amministrazione della giustizia di uno stato di diritto sociale e democratico, ma come quelli che erano nel Regime delle Leggi Fondamentali"), un aspetto non unico di ciò che significa il regime della restaurazione borbonica - o del 78 - ma oltre la declamazione.

18 aprile 2018

Fermare la vergogna del Giro d'Italia che parte da Israele

L'inviato del Corriere della Sera potrà anche tingerlo di sensazioni soavi e paesaggi suggestivi, ma il Giro d'Italia che il 1 maggio partirà da Gerusalemme è già macchiato del sangue palestinese versato in questi giorni a Gaza e nei decenni in tutta la Palestina occupata da Israele.

Se la decisione di far partire la manifestazione sportiva da Israele era già apparsa inopportuna mesi fa, quando sono cominciate le prime proteste, alla luce dell'ennesima mattanza israeliana a Gaza, questo appuntamento diventa un vergognoso atto di complicità e silenzio verso l'escalation repressiva dell'occupazione coloniale contro i palestinesi.

17 aprile 2018

Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra finchè siamo in tempo

L’attacco missilistico condotto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia contro la Repubblica Araba Siriana, Stato sovrano membro delle Nazioni Unite, viola ogni più elementare norma del diritto internazionale.
È un crimine di guerra compiuto dagli aggressori in base a un’accusa, rivolta al Governo siriano, rivelatasi falsa. Vi sono prove inconfutabili che l’attacco chimico a Duma è stato una messa in scena organizzata dai servizi segreti occidentali. Non a caso Stati uniti, Gran Bretagna a Francia hanno lanciato i missili contro la Siria nel momento in cui stavano arrivando gli ispettori Onu.

L’Italia, anche se non ha direttamente partecipato all’aggressione come invece ha fatto nel 2011 contro la Libia, ne condivide la responsabilità. L’operazione bellica è stata diretta e supportata dai comandi e dalle basi Usa/Nato in Italia.

16 aprile 2018

Todo modo: genesi del film che “anticipò” l’assassinio di Aldo Moro

Quarant’anni fa si consumava il delitto cardine dell’Italia repubblicana: il rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e la sua esecuzione da parte delle Brigate Rosse. Con la morte di Moro fu definitivamente stroncato il disegno di portare il PCI al governo, il “compromesso storico” che Moro aveva meticolosamente intessuto e che nel marzo del 1978 era sul punto di concretizzarsi. L’ipotesi di un governo DC-PCI era da scongiurare ad ogni costo, non soltanto perché avrebbe messo in forse la permanenza dell’Italia della NATO ma anche, e forse sopratutto, perché avrebbe rafforzato il suo ruolo nel quadrante mediterraneo, ponendo su basi più solide la politica estera di Moro. Contro questa eventualità si scagliò, nel corso degli anni ‘70, il mondo culturale liberal e anglofilo: con “Todo Modo”, uscito nelle sale in vista delle elezioni del 1976, si inscenò persino l’esecuzione del presidente della DC.
Il compromesso storico ucciso al cinema

15 aprile 2018

L’ipocrisia delle armi chimiche

L’ipocrisia di tutto ciò. Queste ignobili intenzioni. La noncuranza. Le vergognose bugie e scuse.
Non sto parlando del presidente USA dai tweet affrettati e impulsivi e dei suoi desideri di scappare dai raid della polizia sull’ufficio del suo avvocato -ovviamente c’è una connessione con la Russia.
E non sto parlando del suo ultimo scandalo. E’ possibile che in questo momento la vita con Melania non stia andando a gonfie vele. Meglio parlare di questo che sedersi con i generali e gli ex-generali e discutere seriamente di Russia e Siria.

Non sto parlando di Theresa May, che vuole evitare il discorso Brexit attraverso ogni tipo di distrazione possibile: gli attacchi di Salisbury, Douma -anche Trump. Quindi quando la povera signora pensava di aver ottenuto il consenso del Presidente USA, Trump ha telefonato a Macron. Cosa è tutta questa assurdità?

12 aprile 2018

Fermare ogni decisione di bombardamento in nome della sicurezza di tutti

Comunicato Congiunto Blogger Italiani
La situazione militare in Siria e attorno ha ormai raggiunto il livello di guardia. Il presidente americano si accinge a prendere decisioni la cui portata e la cui pericolosità sono inimmaginabili.

Le accuse ad Assad di avere bombardato con armi chimiche il centro di Douma non sono né provate né sensate. Il rischio di uno scontro diretto con la Russia, su qualcuno degli scenari che sono già da tempo in fibrillazione, è imminente. La Russia ha già messo in stato di allarme tutte le sue difese, su tutti i fronti.
Di fronte al silenzio e alla menzogna del mainstream italiano e occidentale, noi blogger italiani facciamo appello, tutti insieme, ai partiti italiani, affinché si esprimano immediatamente chiedendo al nostro alleato principale di non commettere altre sciocchezze e di attendere il risultato di una commissione internazionale che accerti le responsabilità.

10 aprile 2018

L’Unione €uropea non può essere democratizzata

Mentre la crisi interna dell’Unione Europea peggiora, e molti cittadini si ribellano contro quello che è diventato un progetto neoliberista, i politici europei si affrettano a spogliare i governi nazionali di ogni potere per impedire  ulteriori interventi democratici. Il centro-sinistra crede ancora che la UE sia una istituzione votata al bene dell’Europa. Omettono la domanda più importante: di quale Europa stiamo parlando?

Storia dell'U€ neoliberista

Stabilire il momento in cui il processo di integrazione europea si è volto al peggio non è compito facile. È una difficoltà dovuta al fatto che gli aspetti più nefasti (da una prospettiva progressista) di questo processo sono il risultato di decisioni apparentemente non nefaste prese nei decenni precedenti. Per semplificare, possiamo fissare il momento di svolta dell’Europa verso il neoliberismo intorno alla metà degli anni ’70, quando il regime cosiddetto “keynesiano”, adottato in occidente dopo la seconda guerra mondiale, stava attraversando una crisi conclamata.

8 aprile 2018

Generazione Ahed: Perché i giovani palestinesi devono liberarsi da una doppia oppressione

La gente di tutto il mondo chiede la libertà per la diciassettenne palestinese Ahed Tamimi dopo che le autorità israeliane hanno arrestato altri nove membri della sua famiglia.
Tra i detenuti il ​​26 febbraio c'è Mohammed Tamimi, il cugino di 15 anni di Ahed.

Lo scorso dicembre, le truppe israeliane hanno sparato a Mohammed alla testa, fratturandogli il cranio. È improbabile che il giovane, che è in attesa di un intervento di chirurgia ricostruttiva, riceva cure mediche adeguate all'interno delle prigioni israeliane.
Il crimine di Ahed è stato quello di schiaffeggiare un soldato israeliano; l'ha colpito mentre tutto è stato registrato e il video è diventato virale. Tutto è successo poco dopo che suo cugino è stato colpito. In seguito, è stato indotto coma farmacologico.
Il soldato israeliano che ha sparato a Mohammed non è stato nemmeno rimproverato per aver sparato a un ragazzo disarmato.

7 aprile 2018

Brasile: "Acquifero Guarany" in via di privatizzazione, Nestlè e CocaCola in agguato

L'immensa riserva sotterranea di acqua, celebre come "aquifero Guaranì", sta per essere privatizzata. La ragnatela tessuta da Nestlè e Cocacola, con una pazienza che non si cura di occultare finalità anti-umaniste, sta incorporando ai suoi bilanci un tesoro dell'intera umanità. Morte tua vita mia dicevano gli antichi,
oggi si declina "A voi la sete, a me il denaro". Ossia il potere di vita e di morte sugli umani e sulla natura. 

Il grande giacimento di acqua pura e cristallina, situato nel sottosuolo che si estende dal Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, è la seconda riserva conosciuta su scala planetaria. Le due multinazionali si sono riunite più volte con autorità governative regionali, principalmente con il presidente brasiliano non eletto Michel Temer. Costui è fautore della privatizzazione di tutto il privatizzabile e -se potesse- anche dell'aria per respirare. Oltre la piena disponibilità a consegnare l' "aquifero Guaranì" è trapelato che è pronto a firmare una concessione per 100 anni (un secolo!) alle due multinazionali private.

5 aprile 2018

Google ammette di collaborare al programma illegale statunitense di uccisioni con droni

In un altro importante passo nell'integrazione della Silicon Valley nel complesso militare e di intelligence, la società madre di Google, Alphabet, ha confermato di aver fornito un software per identificare gli obiettivi utilizzati nel programma illegale di omicidi con droni del governo degli Stati Uniti.

Dal lancio del loro programma di omicidi con droni nel 2009, gli Stati Uniti affermano di aver ucciso circa 3.000 "combattenti" in attacchi di droni. Documenti militari interni mostrano che per ogni persona attaccata da un drone, nove passanti vengono uccisi, il che significa che il numero delle vittime della campagna aerea statunitense in Yemen, Somalia, Afghanistan, Pakistan e Iraq potenzialmente ammonta a decine di migliaia.
Secondo l'American Civil Liberties Union, "un programma di uccisioni mirate lontano da qualsiasi campo di battaglia, senza accusa né processo, viola la garanzia costituzionale del giusto processo. Inoltre viola la legge internazionale, in base alla quale la forza letale può essere usata al di fuori delle aree del conflitto armato solo come ultima risorsa".

Via Fani 1978

In realtà sono tutti dei bugiardi e dei complici. Complici di coloro che diressero le operazioni. Non tutti allo stesso modo, come non tutti sono ugualmente cretini.
Abbiamo assistito da poco al quarantennale dell’inizio della fine della democrazia italiana. Abbiamo scoperto che tutti i capi delle Brigate Rosse ancora viventi, sono in libertà. E parlano (alcuni) o straparlano (altri). Come la Balzerani. Quest’ultima, con la sua battuta sulle vittime che sono diventate “un mestiere”, ci conferma che anche i cretini possono fare la storia.
In realtà sono tutti dei bugiardi e dei complici. Complici di coloro che diressero le operazioni. Non tutti allo stesso modo, come non tutti sono ugualmente cretini. Chi più, chi meno, non hanno mai detto quello che sapevano, o che non possono non aver capito in questi quarant’anni (a meno che non siano imbecilli totali e inguaribili a ogni cura). Qualcuno ha detto “scusate”, ma senza capire nemmeno perché avrebbe dovuto scusarsi.
I più silenziosi di questi anni (pochi), sono quelli che sapevano di più. E sono quelli che hanno mentito di più, come Mario Moretti. Loro sapevano, sia perché erano essi stessi gli infiltrati, sia perché, essendo stati infiltrati da altri, fecero i loro calcoli e lasciarono fare.
Perché hanno taciuto e mentito?

4 aprile 2018

10 motivi per temere John Bolton

Non moderiamo le parole: John Bolton è un guerrafondaio e la sua nomina a Consigliere di Trump per la Sicurezza Nazionale è una minaccia per la sicurezza globale. Bolton sostiene una politica estera che esagera le minacce, scredita la diplomazia, dimostra disprezzo per le istituzioni internazionali ed è rapido a usare la violenza. La posizione di Consigliere della Sicurezza Nazionale non ha bisogno della conferma del Senato e così, a partire dal 9 aprile, il falco di tutti i falchi si appollaierà sulla Casa Bianca.
Avete bisogno di specifiche circa il motivo per cui dovremmo opporci a Bolton? Eccone alcune. Aggiungete la vostra.

3 aprile 2018

"Non rimarrò più incinta, non sono ancora maturata" Monologo dell'aborto

Di Rim Ben Fraj ريم بن فرج
Se sei una di quelle persone che giudicano facilmente gli altri, non leggere questo articolo.

Lei ...
Questa ragazza di un'età difficile da definire, con un bel sorriso infantile, è una figura ben nota nel borgo Liber-tea, nel quartiere Lafayette. Sembra tranquilla, sorseggiando il suo caffè, in tranquillità. Tra le dita, una penna a sfera con cui gioca tutto il tempo. Sembra un po' confusa, il suo diario, nero, aperto davanti a lei. Stamattina non riesco a trovare un tavolo libero al café, mi guarda mentre cerco un posto. Lei mi sorride e mi invita a sedermi al suo tavolo, dicendo con voce soace: "Puoi sederti". Accetto immediatamente e mi siedo di fronte a lei. Raccoglie le sue cose sparse sul tavolo per fare spazio al mio caffè.