L'immensa riserva sotterranea di acqua, celebre come "aquifero Guaranì", sta per essere privatizzata. La ragnatela tessuta da Nestlè e Cocacola, con una pazienza che non si cura di occultare finalità anti-umaniste, sta incorporando ai suoi bilanci un tesoro dell'intera umanità. Morte tua vita mia dicevano gli antichi,
oggi si declina "A voi la sete, a me il denaro". Ossia il potere di vita e di morte sugli umani e sulla natura.
oggi si declina "A voi la sete, a me il denaro". Ossia il potere di vita e di morte sugli umani e sulla natura.
Il grande giacimento di acqua pura e cristallina, situato nel sottosuolo che si estende dal Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, è la seconda riserva conosciuta su scala planetaria. Le due multinazionali si sono riunite più volte con autorità governative regionali, principalmente con il presidente brasiliano non eletto Michel Temer. Costui è fautore della privatizzazione di tutto il privatizzabile e -se potesse- anche dell'aria per respirare. Oltre la piena disponibilità a consegnare l' "aquifero Guaranì" è trapelato che è pronto a firmare una concessione per 100 anni (un secolo!) alle due multinazionali private.
E' significativo che la prima riunione di Temer con Nestlè e Cocacola sia avvenuta un 25 gennaio, nello stesso giorno in cui iniziava il processo di destituzione mediatica-giudiziaria della presidente costituzionale Dilma Rousseff.
Secondo Central Politico sono stati concordati anche altri capitoli di questa odissea in cui quel che appartiene a una nazione e vari popoli finisce nel portafoglio borsistico di un pugno di accumulatori senza scrupoli.
Nubi oscure si addensano sul futuro imminente, senza il protagonismo e l'iniziativa trasversale dal basso delle vittime designate. I più esposti al pericolo -per ora- sono quelli che vivono sul versante territoriale brasiliano o nei pressi della gran riserva idrica: Mato Grosso do Sul, Minas Gerais, Sao Paulo, Paranà, Stato di Goiàs, Santa Catarina e Rio Grande do Sul.
Fonte: Selvasorg
21 feb 2018
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