11 luglio 2022

Venezuela, Russia, Cina e Iran faranno esercitazioni militari congiunte

Il prossimo mese effettueranno esercitazioni militari nel territorio del Venezuela 
E' la prima volta che nel continente americano soldati, mezzi navali e aviazione cinese, iraniana e russa saranno presenti - assieme a quelle di altri 10 Paesi- in attività anti-invasione (VRIC) -in quella che a tutti gli effetti- è il lungo braccio del multipolarismo. Una sua concreta sfaccettatura.
I ripetuti golpe, il sovvenzionamento di frange eversive suprematiste e anti-bolivariane hanno fallito nella creazione di un governo fantoccio un Venezuela. Le autorità e i dirigenti non si decidono a Washington ma nelle elezioni. È così grazie al protagonismo sociale della maggioranza e di un esercito anti-imperialista.

Da quattro anni il Pentagono e la sesta flotta applicano uno stretto blocco commerciale contro il Venezuela, la proibizione della vendita del petrolio, il "congelamento" -ossia pirateria finanziaria- dei beni e degli utili bancari, che non sono stati in grado di ottenere il "regime change". Men che meno che l'immensa ricchezza mineraria del Venezuela passasse nel portafoglio di un egemonismo declinante che tratta il resto delle Americhe come suo "cortile di casa".

Sono le stesse misure liberticide in atto attualmente contro la Russia. Fallite contro il Venezuela e i suoi 30 milioni di abitanti. E' lecito ritenere che coglieranno l'obiettivo strategico di intaccare la coesione sociale e la forza d'urto ad ampio spettro della Russia? Che lo credano on USA è comprensibile, vittime della programmatica ignoranza della storia. Quando ripetono il ritornello nelle capitali UE che contano, è solo un sintomo della mediocrità senza precedenti delle elites.

Ridotte come l'ENI o la spagnola Repsol a munirsi di un certificato (rilasciato a Washington) che autorizza a trasportare e consumare petrolio dal Venezuela.

Dopo la delegazione inviata da Biden a Caracas, dove sollecitava la ripresa delle esportazioni, si sono susseguite anche varie dall'Europa.
Tutte esse però sono sorde quando si fa cenno all'oro e ai capitali sottratti dalle banche -anche UE- e ai danni arrecati a impianti e raffinerie dai "combattenti per la libertà", con cui facevano lingua-in-bocca. Tuttora a Bruxelles trattengono illegalmente 600 milioni. I 'trans-atlantici" rifiutarono persino una restituzione parziale, per il pagamento di medicinali in epoca di pandemia.
Il Venezuela ha potuto contare sulla rottura del blocco navale e su varie navi con aiuti inviati dagli iraniani. E poi su aerei russi di gran tonnellaggio.

Queste esercitazioni d'agosto notificano che le Americhe non anglosassoni sono pronte a dispiegare un sistema che è autodifesa e integrazione nel multipolarismo.
Sono in gioco i secondi investimenti cinesi nel continente, oltre al consolidamento della stabilità interna in tutta l'area.
Sullo sfondo campeggia anche la questione di un canale marittimo in Nicaragua, in cui la Cina ha grande interesse.

La erronea politica delle sanzioni -divenuto cieca coazione, aveva indotto a richiedere la chiusura del canale di Panama alla flotta commerciale della Russia. La città-Stato del Panama rigettò il desiderata del Gran Sanzionatorie

È miopia sitoconsolatori credere che USA NATO UE costituiscano la "maggioranza", non avvedendosi che America Latina, mondo arabo e Africa sono caratterizzati correttamente come ex potenze coloniali.

E' cambiato il tempo politico nell'orizzonte latinoamericano dove destabilizzazione teleguidata dall'esterno o riedizioni di passatiste forzature manu militari non hanno più terreno fertile. Sull'altro piatto della bilancia ci sarebbe l'apertura dei porti cubani alla Russia o basi militari cinesi in Nicaragua.

Tito Pulsinelli

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