Lo dissi pubblicamente[1] il 9 febbraio e continuo a ripeterlo: per quanto grave possa essere questa "quasi-pandemia" [2], non è neppure minimamente paragonabile alla pandemia di terrore subito scatenata e pervicacemente mantenuta dal mainstream. Sapendo chi paga la grancassa globale, era palese un duplice intento: danneggiare il più possibile il colosso asiatico; stringere la morsa del controllo sulle libertà individuali, a cominciare dai cittadini occidentali "troppo viziati dagli statuti democratici".
Fui facile profeta nel prevedere che il boomerang scagliato contro la Cina sarebbe tornato indietro a ferire "il cacciatore" molto più gravemente della preda designata.
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