18 gennaio 2015

La farsa della libertà di espressione

Dal Palazzo dell'Eliseo all'indomani dei terribili omicidi in Francia della scorsa settimana, l'ex presidente Nicolas Sarkozy ha condannato la violenza come "un attacco alla civiltà". Ben pettinato, abbronzato ed elegantemente vestito, le sue solenni parole lo facevano apparire come l'incarnazione della "civiltà".
Si tratta di un restyling unico di un politico che è coinvolto in accuse di azioni illegali, corruzione e crimini di guerra.
Di Finian Cunningham
Dissidentvoice
 
Sarkozy non si preoccupava troppo di "civiltà", quando lui e i suoi alleati britannici lanciavano la campagna di bombardamenti della NATO in Libia nel marzo 2011, in palese violazione del mandato delle Nazioni Unite, attacchi che dopo sette mesi hanno portato all'omicidio del vecchio leader libico Muammar Gheddafi - dal quale Sarkozy in passato, compiaciuto e in gran segreto, aveva ricevuto donazioni per le sue campagne, prima di accoltellarlo alle spalle.


L'attacco lampo francese alla Libia guidato dalla NATO ha sovvertito un governo costituzionale e provocato la distruzione continua di uno dei paesi economicamente più sviluppati dell'Africa. Hanno trasformato la Libia in uno Stato fallito, gestito da milizie estremiste Takfiri e signori della guerra tribali, la cui ideologia perversa è condivisa dalla rete terroristica ISIS che attualmente sta distruggendo la Siria e l'Iraq. La stessa ideologia degli autori che questa settimana hanno terrorizzato Parigi uccidendo una dozzina di persone.
 
La preoccupazione di Sarkozy per gli "attacchi alla civiltà" è senza dubbio perfettamente giustificata, ma le cose non sono presentate in questo modo nei media occidentali controllati: le forze estremiste che lui stesso ha contribuito ad innescare nella sovversione illegale nello Stato libico, hanno colpito ora il suo stesso popolo nella capitale della Repubblica. Uno dei presunti valori fondamentali della civiltà occidentale, dissacrato questa settimana è la "libertà di espressione" o "libertà di parola".
 
Sarkozy ha condannato l'assalto assassino alla rivista satirica parigina Charlie Hebdo, definendolo una dichiarata guerra ai "nostri valori", come hanno concordato molti politici occidentali, dal presidente Barack Obama al primo ministro David Cameron. La rivista aveva già infiammato milioni di musulmani in tutto il mondo per la sua pubblicazione di immagini che profanavano il Profeta Maometto. Cosa che sembra aver motivato gli assassini che durante la fuga dalla scena a Parigi hanno gridato: "Abbiamo vendicato il Profeta".
 
Il presidente francese François Hollande ha attribuito agli artisti e designers uccisi il rango di "eroi" morti in nome del principio della libertà di espressione. Ma, come altri presunti valori del mondo occidentale tipo i "diritti umani", la libertà di espressione è un principio sopravvalutato dai governi occidentali e dalle istituzioni come i media corporativi controllati, invocano questo principio come un segno ideologico di onore che li distingue e dà loro superiorità sugli altri.
 
Nella pratica, tuttavia, questi valori occidentali non sono che chimere. Slogan vuoti la cui mera presuntuosa e falsa condivisione, è per fini di propaganda. A quali diritti umani o rispetto dello stato diritto hanno aderito, Sarkozy, Cameron e Obama quando pianificavano la distruzione della Libia? Oppure oggi, quando segretamente cercano di distruggere la Siria e l'Iraq (nonostante le dichiarazioni occidentali in cui dicono che stanno combattendo le reti terroristiche che hanno creato, in primo luogo, per rovesciare il regime siriano)?
 
Quando i governi occidentali difendono la libertà di espressione lo fanno per opportunismo o per ottenere qualche vantaggio politico. Non si tratta della morale universale, come rivendicano. E senza il timore di cadere nel ridicolo vanno avanti con menzogne ​​spudorate, come sempre, per dimostrare il contrario.
 
Una pubblicazione satirica francese può essere stata autorizzata a denigrare l'Islam, ma non sarebbe mai stato permesso di condannare il sionismo, né i suoi crimini provati da anni. E' improbabile che la rivista in questione pubblichi caricature di Sarkozy, Obama e Cameron con esplosivi legati alla testa o che lanciano bombe sulla Libia. Anche se quest'ultima immagine non ha nulla di satirico, riflette semplicemente la realtà delle azioni e degli eventi criminali.
 

Così "la libertà di espressione" occidentale non è altro che la libertà di denigrare e demonizzare chiunque quando l'interesse politico dell'Occidente lo richiede. Quando la libertà di espressione è legata agli interessi legittimi dell'occidente, quando mette in evidenza la loro ipocrisia e malafede, allora cessa di essere un "principio universale". La censura implacabile acquista forza di legge. Al comico francese Dieudonné, per esempio, il governo francese ha vietato le esibizioni pubbliche per aver fatto un gesto con il braccio noto come "quenelle" (vedi wikipedia qui). Un gesto che potrebbe essere interpretato come un volgare insulto personale o come un ridicolo oltraggio alle classi dirigenti. Le autorità francesi sostengono che è un gesto "antisemita" che rappresenta un saluto nazista invertito. Dieudonné nega e dice che è, al contrario un gesto anti-sionista e anti-establishment.
 
Il governo britannico ha vietato al comico l'ingresso in Gran Bretagna per le sue parodie politiche. Al suo amico calciatore professionista Nicolas Anelka, è stato vietato di giocare in Inghilterra e ha dovuto pagare una multa di 100.000 euro per aver fatto lo stesso gesto dopo aver segnato un gol.
 
Quasi un anno prima del massacro di Charlie Hebdo a Parigi, il presidente francese François Hollande ha detto che non avrebbe avuto alcuna tolleranza per Dieudonné o chiunque altro praticasse il "Quenelle". "Agiremo ... combatteremo contro il sarcasmo di coloro che pretendono di essere umoristi, ma che sono in realtà antisemiti professionisti", ha detto Hollande. Sulla base di tali pregiudizi, un artista o chiunque faccia questo gesto in pubblico è passibile di sanzioni. Non è più una semplice censura, ma una persecuzione di stato del delitto di opinione.
 
Evidentemente, è accettabile insultare l'Islam, secondo l'uso selettivo fatto con la libertà di espressione dell'Occidente perché serve il programma politico di demonizzazione di Paesi musulmani e perché si adatta alle agende politiche di demonizzazione dei paesi musulmani in modo che possano essere attaccati con aerei da combattimento o mercenari terroristi segreti. Ma è inaccettabile la caricatura del sionismo o di classi dirigenti occidentali.
 
Vi è un'altra pietra di paragone rivelatrice che è necessario prendere in considerazione. Perché Press TV, il canale di notizie iraniano in inglese, è stato escluso dalla diffusione britannica sia terrestre che satellitare? Perché la catena con sede in Iran è vietata in tutta Europa e nel Nord America? Dov'è la libertà di espressione occidentale in quel caso? Qual è il problema?
 
Press TV non è ammessa. È vietata. Perché la verità del terrorismo di stato occidentale, come praticata da artisti del calibro di Sarkozy, Hollande, Obama e Cameron è troppo da sopportare in quanto potrebbe aumentare la consapevolezza e dare maggiore potere al pubblico.
La verità sul terrorismo di stato finanziato dall'Occidente, come praticato dal regime genocida di Israele, è molto difficile da accettare per un discorso pubblico; la critica viene respinta in nome del "rispetto per la memoria" con il falso pretesto dell' "antisemitismo".  

Il fatto che i leader occidentali dovrebbero essere perseguiti per crimini di guerra è una verità troppo grande da sopportare. Tutte queste opinioni, non importa quanto intellettualmente rigorose, moralmente scrupolose e legalmente giustificate, devono essere censurate, e coloro che le sostengono devono essere vessati e isolati.
 
La libertà di espressione occidentale non è altro che un piccolo gioco cinico dei potenti destinato a preservare le loro illegali posizioni di potere.  

Una rivista satirica sostenuta da criminali di guerra occidentali per la sua "libertà di parola" che disumanizza i musulmani, è lodata per il suo "eroismo"?  
Mentre una rete televisiva che trasmette notizie serie come Press TV è vietata. Risultato: un cartone animato grottesco.

Tradotto da Alba Canelli per TLAXCALA

2 commenti:

  1. Cara Alba, a proposito di libertà d'espressione mi permetto di ricordare due vicende, quella relativa al tuo sito e quella relativa ai miei blog. Forse non tutti sanno o ricordano che a te, da un momento all'altro e senza spiegazione alcuna, è stato impedito di accedere al tuo spazio web e sei dovuta emigrare su blogspot. Questa è la libertà d'espressione per alcuni: impedire al proprietario di un sito di accedere al proprio spazio quando scrive cose che danno fastidio. Lo stesso è successo a me: da un giorno all'altro, senza alcun avviso e senza alcuna spiegazione hanno eliminato la mia email, chiusi i miei blog, eliminato il mio account in youtube. Perchè il provider ti ha impedito di accedere al tuo spazio? Perchè a me sono stati eliminati blog ed email? Evidentemente la libertà d'espressione per taluni è a discrezione. Saluti Attilio

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    Risposte
    1. Ciao Attilio, è sempre un onore averti qui nel mio blog...
      Hai perfettamente ragione su tutto.
      Anche in Internet purtroppo la libertà di espressione ha i suoi limiti, anzi qui casi come il tuo o il mio sono molto più frequenti, perchè è in rete che si può trovare ancora qualche stralcio di verità, nei media tradizionali non c'è proprio pericolo!
      Un caro saluto a te e Cecilia.
      Alba

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