Di Finian Cunningham
I membri
dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai, comprendenti la Russia, la Cina
e l’Iran, stato osservatore, hanno imposto a Michelle Obama, moglie del
presidente Obama e icona della moda, delle restrizioni in materia di trasferte. Il budget annuale a sei
cifre della Sig.ra Obama per i vestiti e per accessori di design è percepito
come un affronto alla moralità dal momento che suo marito sovrintende a guerre
di aggressione verso paesi stranieri, ad omicidi di massa in molti territori
con l’uso di droni e ha ordinato l’assassinio di scienziati iraniani
specializzati nel nucleare.
Anch’esse vittime della
moda, le mogli dei primi ministri britannico e del presidente francese, David
Cameron e Nicolas Sarkozy, sarebbero pure loro colpite da sanzioni in molti
paesi del Medio Oriente e dell’Asia centrale in virtù dell’appoggio dato dai
loro mariti alla campagna di bombardamenti illegale e criminale condotta dagli
Stati Uniti e dalla NATO in Libia.
Il lettore avrà senza
dubbio capito che il “reportage” qui sopra è una parodia.
Tuttavia in realtà
l’Unione Europea applica queste misure senza precedenti alla moglie del
presidente siriano Bachar Al-Assad.
“L’UE schiaffa le
sanzioni addosso alla moglie di Assad”, si potrebbe leggere su uno dei numerosi
giornali dopo che il ministro europeo per gli affari esteri aveva vietato ad
Asma Assad, nata in Gran Bretagna, di viaggiare all’interno degli stati
dell’Unione. Ne aveva anche ordinato il congelamento dei beni personali.
Il ritratto sensazionale
della première dame siriana di 36 anni, descritta come chic, glamour, anche
sexy, aveva lo scopo di presentare la signora Assad come un’incantevole idiota,
insensibile alla miseria e alla violenza incessante nel suo paese.
Asma
Al-Assad
Samantha Cameron e Michelle Obama
Carla Bruni, Shimon Peres et Nicolas Sarkozy
Il Washington Post l’ha
soprannominata la Maria Antonietta della Siria, affermando che “mentre prosegue
il bagno di sangue, lei fa shopping per acquistare delle scarpine di
cristallo”.
I media mainstream hanno
usato parole diffamatorie come se fossero fatti. Tuttavia sembra che la gogna
mediatica sulla signora Assad si basi su alcune “preziose” e-mails ottenute dal
giornale britannico “The Guardian”, che rivelavano una presunta corrispondenza
privata della famiglia Assad. Anche lo stesso Guardian ha emesso un avviso di
non responsabilità in merito alla veridicità delle mails, inviate secondo il
giornale da degli “oppositori siriani”. E’ molto probabile che tali messaggi
siano falsi e siano stati forgiati da gruppi di agenzie di intelligence
esperte, alla maniera dell’MI6, nella scienza occulta della calunnia.
Il fatto che le questioni
personali e banali come la presunta abitudine dello shopping on-line di una
donna diventino soggetto di politica estera, alimenta maggiormente i sospetti.
Nata in Gran Bretagna, la
signora Assad avrebbe dilapidato più di 40.000 euro in articoli per la casa e
la moda. A seguito delle sanzioni dell’UE entrate in vigore nel corso del fine
settimana, il ministro britannico degli Affari esteri William Hague ha
dichiarato:
“E’ il segnale della determinazione dell’Unione Europea nel suo insieme, volta ad aumentare la pressione, la morsa economica e diplomatica su questo regime”.
Nel frattempo il ministro
francese agli Affari esteri Alain Juppé ha commentato: “Abbiamo avuto un certo
numero di indicazioni – sono sicuro che non vi è sfuggito – sul modo in cui la
signora Assad utilizza il suo denaro. E’questo il fatto che ci ha spinto ad
inasprire le sanzioni”. Le preoccupazioni del Sig. Juppé circa la probità
finanziaria della signora sono particolarmente significative, dal momento che
nel 2004 è stato condannato da un tribunale francese a 18 mesi di prigione,
sospesi, per “abuso di fondi pubblici”.
Quando un quotidiano pone
l’accento su un losco dossier di e-mail, poi rigurgitato da tutti i media
mainstream, compresi quelli cosiddetti di qualità riconosciuta e quando questo
dossier sospetto costituisce il fondamento delle sanzioni ministeriali dell’UE,
allora emana il caratteristico odore di un’operazione psicologica (“psyops”).
Ciò è particolarmente
evidente se si considera che i governi occidentali e i loro servili mezzi di
comunicazione per quasi un anno hanno grossolanamente distorto la realtà delle
violenze e del conflitto in Siria, allo scopo di destabilizzare l’alleanza tra
Damasco e Teheran. Il presidente Bachar Al-Assad è stato continuamente accusato
di “massacrare” il suo popolo. Tuttavia le evidenze che si stanno accumulando
indicano che le azioni delle sue forze governative sono volte innanzitutto a
proteggere la popolazione civile dai gruppi terroristici armati e guidati dagli
Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Israele, Turchia e le monarchie del Golfo
affiliate ad Al-Quaeda.
La campagna di
demonizzazione del governo siriano ormai ha raggiunto vette piuttosto risibili,
presentando la signora Assad come un’”insensibile drogata dello shopping” che
deve essere messa al bando dalle strade principali di tutte le civiltà decenti
e rispettose della legge.
L’ironia della cosa
risiede nel fatto che questo gesto derisorio e cinico dell’Unione Europea
dovrebbe in realtà applicarsi ai veri criminali di guerra. Ci sono prove a
sufficienza per condannare leaders vecchi e nuovi statunitensi ed europei per
crimini di guerra e crimini contro l’umanità, relativamente alle aggressioni
militari in Afghanistan, Iraq, Libia e, d’ora in avanti, Iran.
Sanzioni contro Michelle
Obama, Samantha Cameron e Carla Bruni, sulla base di atti illegali e criminali,
avrebbero molto più senso.
Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Ale Baldelli
Nessun commento:
Posta un commento
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)