Ieri un uomo si è dato fuoco nel parcheggio della Commissione
tributaria, in via Paolo Nanni Costa, nella periferia ovest di Bologna.
Era in debito con il fisco e voleva farla finita. A Giuseppe C.,
muratore di cinquantotto anni, erano stati contestati tributi non
pagati e i suoi ricorsi alla commissione erano stati respinti, l’ultimo
proprio di recente. L’uomo ha tentato di uccidersi incendiando la sua
auto verso le otto di mattina.
Di Marco Cedolin e Fabio Polese
Di Marco Cedolin e Fabio Polese
C’è
restato finché ha resistito e poi è corso fuori; sembrava una torcia
umana. Diversi sono stati i biglietti scritti a mano (trovati dai
vigili del fuoco all’interno della sua macchina) per spiegare il suo
gesto.
“Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi”ha scritto riferendosi alla Commissione tributaria. A Roma, un altro caso: un uomo di quarantanove anni si è gettato dal balcone della sua abitazione perché disoccupato.
Questi tragici episodi sono in aumento e sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce pesantemente la maggior parte delle famiglie e soprattutto le
classi sociali più povere. Secondo le stime riportate dal Servizio
Prevenzione del Suicidio dell’ospedale romano Sant’Andrea, il “fattore
economico” ha pesato (sugli oltre 4000 suicidi complessivi in un anno)
per oltre un terzo.
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