Il documento riduce i cittadini critici a “complottisti” e spinge spudoratamente chiunque ponga domande fondamentali sul governo, le istituzioni o i media su una scala mobile verso la radicalizzazione e l'estremismo. Non si tratta di un'analisi neutrale, ma di vera e propria propaganda di Stato. Quello che sta succedendo qui è decisamente pericoloso: si rifiuta di distinguere tra propensione alla violenza e critica legittima.
Sul documento della polizia:
Questo documento della polizia è un esempio lampante di arroganza statale e follia autoritaria. Il documento riduce i cittadini critici a “complottisti” e spinge spudoratamente chiunque ponga domande fondamentali sul governo, le istituzioni o i media su una scala mobile verso la radicalizzazione e l'estremismo. Non si tratta di un'analisi neutrale, ma di vera e propria propaganda di Stato.
Ciò che sta accadendo è decisamente pericoloso: si rifiuta di distinguere tra propensione alla violenza e critica legittima. I cittadini che contestano la pressione fiscale, si oppongono al potere centralista o semplicemente scelgono l'autodeterminazione vengono messi nello stesso angolo degli estremisti. Il rifiuto delle strutture autoritarie viene liquidato come una minaccia, mentre proprio la libertà di staccarsi dalle strutture imposte è il cuore dell'autodeterminazione.
Il documento trasuda un profondo riflesso autoritario: secondo questa guida, “ogni vittoria sul governo” deve essere soffocata a tutti i costi, perché altrimenti il cittadino ne verrebbe “confermato”. In altre parole: lo Stato si dichiara infallibile e bolla la disobbedienza civile come comportamento ostile. Ma in una società libera è proprio necessario che i cittadini possano richiamare all'ordine il governo. Il potere senza contro-potere è pura tirannia.
Il punto libertario è inconfutabile: lo Stato non può assolutamente fungere da arbitro nel decidere quali idee siano consentite e quali no. Non appena la sfiducia nei confronti dell'autorità viene liquidata come radicalizzazione, si apre la porta alla criminalizzazione dell'opposizione e della protesta. Questo approccio non è uno strumento di sicurezza, ma un'arma contro la libertà. Esalta lo Stato come verità assoluta. E chi rifiuta di piegarsi viene dichiarato estremista. Questa non è sicurezza, è oppressione nella sua forma più pura.
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