23 settembre 2023

Ursula Von Der Leyen ► "Abbiamo vaccinato un continente!"

Von Der Leyen e Albert Bourla (Pfizer)
Il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato la settimana scorsa dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen comprendeva un elenco dei risultati ottenuti dall'Unione europea sotto la sua guida, tra cui questa perla (espressa nel caratteristico inglese poco diplomatico dell'ufficialità europea): "Abbiamo posto le basi per un'Unione della Salute, aiutando a vaccinare un intero continente - e gran parte del mondo". (Per il video del discorso, vedere qui; per il testo, qui).

Nessun accenno al fatto che l'UE ha vaccinato il continente europeo per la maggior parte con un vaccino - quello dell'azienda tedesca BioNTech e del suo partner americano Pfizer - la cui sicurezza ed efficacia erano sconosciute secondo i termini stessi del contratto che la Commissione ha firmato con le aziende a nome di tutti gli Stati membri dell'UE, come si può vedere qui sotto.
Ecco, a titolo di promemoria, come appare lo stesso passaggio nella versione redatta del contratto rilasciata dalla Commissione.

(La versione non redatta, come discusso nel mio articolo qui, è stata pubblicata dall'emittente pubblica italiana RAI più di due anni fa, ma è stata ampiamente ignorata, senza dubbio a causa della soppressione sui social media).

Non si parla nemmeno del fatto che i risultati pubblicati dello stesso studio clinico che è stato alla base dell'autorizzazione d'emergenza del farmaco includono un esplicito riconoscimento del fatto che non è ancora noto se il cosiddetto vaccino impedisca la trasmissione del virus.

Questo, ovviamente, mina la logica stessa della "vaccinazione di un intero continente", comprese ampie fasce di persone che non erano virtualmente a rischio per la malattia, normalmente lieve, ma che avrebbero potuto esserlo per i presunti e sconosciuti (all'epoca) effetti avversi del farmaco.

Non si fa infine menzione del fatto che, anche se non c'era una logica di salute pubblica nel "vaccinare un intero continente", c'era invece una logica mercantile per almeno uno Stato membro dell'UE: la Germania. Come ho raccontato nella mia breve storia della partnership BioNTech-Pfizer qui, il governo tedesco non solo ha sostenuto BioNTech fin dall'inizio, ma ha sponsorizzato la sua stessa fondazione.

Ursula von der Leyen è stata membro del governo tedesco che ha sponsorizzato la fondazione di BioNTech nel 2008. È stata anche membro del governo tedesco che, dopo il suo passaggio alla Commissione europea alla fine del 2019, avrebbe versato altri 375 milioni di euro in sovvenzioni per sostenere il candidato vaccino COVID-19 di BioNTech.

Mentre il resto dell'economia europea soffriva, nel 2021-2022, gli anni della vaccinazione di massa del continente europeo ("e di gran parte del mondo"), BioNTech sarebbe passata dal guadagnare zero profitti a guadagnare 31 miliardi di euro di profitti con un margine di profitto di quasi l'80%, diventando così il vero e proprio motore della crescita economica tedesca. (Per queste cifre, vedere qui).

In una notizia forse non estranea, il 1° settembre, 10 giorni prima che la FDA americana facesse un annuncio simile, la Commissione Europea ha annunciato di aver autorizzato il vaccino COVID-19 "adattato" della BioNTech-Pfizer per le campagne di vaccinazione autunnale degli Stati membri.

Robert Kogon

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