20 gennaio 2019

Distopia socialista

Combattono con un socialismo che non esiste. Lottano contro un'anti-utopia che non appartiene a nessuno. Immaginano un mondo senza famiglia, senza ordine, senza mercato, senza libertà. I liberali di destra del mondo hanno inventato un fantasma, gli hanno appeso il segno del "socialismo" e ora lo vedono dappertutto, specialmente, e ogni tanto in Venezuela. Ma adesso è troppo.
Nicolás Maduro Moros
La Jornada

Perché questo socialismo che stanno combattendo non è il socialismo in cui comunichiamo, noi, le democrazie inclusive, pieno di persone che vivono nel XXI secolo... Il nostro socialismo è particolare, popolare e profondamente latinoamericano. Come abbiamo detto chiaramente durante l'Assemblea delle Nazioni Unite lo scorso settembre: il nostro è un progetto autonomo di rivoluzione democratica, di rivendicazione sociale, è un modello e un percorso a sé stante che si basa sulla nostra storia e sulla nostra cultura.

E, naturalmente, la nostra democrazia è diversa perché non è stata fondata né da né per le élite, come lo erano le democrazie liberali dell'Europa e degli Stati Uniti. Contro quel modello ci ribelliamo ed è per questo che abbiamo proposto, 20 anni fa, una nostra democrazia, basata sul cuore sovrano del popolo venezuelano.

Quello che succede è che, terminando il ventesimo secolo, quando in America Latina lasciammo il periodo delle dittature promosse dagli Stati Uniti, provarono, con l'idea di "democrazia liberale", a rifilarci un pacco regalo - come un cavallo di Troia - con tutti i valori del proprio concetto di "modernità". Ma vogliamo dirvi che qui in America Latina abbiamo anche identità e valori, e che vogliamo coinvolgere i nostri valori, nella nostra democrazia, piuttosto che quelli degli altri. Non solo quelli dell'individuo e del capitale. Anche quelli di solidarietà e comunità. Per noi, la patria è l'altro.

Abbiamo imparato la lezione, perché questo è successo a noi per secoli. Invece di arricchire la propria cultura con quella dell'esterno, le élite latinoamericane e le loro modalità liberali hanno cercato costantemente di ricostruire l'Europa nel cuore dell'America. Distruggendo di tanto in tanto tutto ciò che sembra loro diverso. Le élite per le quali noi, l'indiano e il nero, eravamo più scimmie che umani.

Crediamo con fervore nella nostra democrazia in America Latina, perché in Venezuela crediamo in tre principi fondamentali che rispettiamo come essenziali e necessari: in primo luogo, perché organizziamo le elezioni in modo sistematico, quotidiano e pacifico. Negli ultimi 20 anni ci sono state 25 elezioni, tutte approvate da istituzioni nazionali e internazionali e attori politici. Alcune le abbiamo vinte in modo schiacciante, altre le abbiamo perse. 
Secondo, perché in Venezuela i cittadini, attraverso meccanismi di democrazia diretta, fondamentalmente con le organizzazioni di quartiere e i partiti politici, hanno accesso e controllo sulle risorse pubbliche. 
E terzo, perché in Venezuela sono le persone a governare, non le élite. 

Prima di me governava Chavez, un soldato di origine nero e indiano che divenne il padre della patria. Oggi, il Venezuela è governato, da sei anni, da un modesto sindacalista e autista di autobus. In Venezuela è il popolo che governa se stesso, perché è la sua Assemblea Costituente, che ha concepito e redatto una propria Costituzione.

Non siamo e non vogliamo essere un modello di democrazia. Siamo, invece, la democrazia definita e difesa dal suo popolo, quella che plasma uno sforzo quotidiano contro menzogne ​​e falsi positivi. Una democrazia imperfetta che lavora giorno dopo giorno per essere più giusta e di tutti.
http://tlaxcala-int.org/upload/gal_19607.jpg

Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)