Israele vuole cambiare interamente le regole del gioco. Con il sostegno incondizionato dell’amministrazione Trump, Tel Aviv vede un’occasione d’oro per ridefinire quella che da decenni costituisce la base legale e politica del cosiddetto “conflitto israelo-palestinese”.
Anche se la politica estera del presidente statunitense Donald Trump è stata sinora stravagante e imprevedibile, la “visione” della sua amministrazione riguardo a Israele e alla Palestina è sistematica e incrollabile. Tale coerenza pare fa parte di una visione più ampia, intesa a liberare il “conflitto” dai confini della legge internazionale e persino dal vecchio “processo di pace” patrocinato dagli Stati Uniti.
In effetti la nuova strategia ha sin qui preso di mira lo status di Gerusalemme Est come città palestinese occupata e il Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi. Mira a creare una nuova realtà nella quale Israele consegua i suoi obiettivi strategici mentre i diritti dei palestinesi siano limitati a meri problemi umanitari.