7 settembre 2018

Ponte Morandi, da Teramo nuovo esposto:
«Il video è stato manomesso»

Lo annuncia  il “Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni” (D.E.S.I.)

Anomalie ben visibili nel video mostrato del Ponte Morandi. Le illustra Luciano Consorti in qualità di Presidente e Direttore Editoriale della testata giornalistica “Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni (D.E.S.I.)” che condensa le sue considerazioni anche in un esposto alla procura di Teramo depositato oggi 6 settembre.

Consorti spiega che, insieme al suo funzionario esperto in videosorveglianza, osservando attentamente l’unico video pubblico della videocamera del ponte Morandi registrato della Polizia di Stato ha desunto «verosimilmente una palese Manomissione del Video ed evidenzia  con i cerchi in rosso le anomalie, nel video rallentato vedrete una autocisterna di colore bianco davanti al camion verde di Basko, se osservate attentamente l’autocisterna davanti a Basko sparisce nel nulla, mentre nella corsia opposta si vede un Tir bianco che trasporta un Container di colore rosso  che compare improvvisamente nella carreggiata nel lato sinistro del video, inoltre sul bordo del lato sinistro sotto il logo della polizia, si vede un’anomalia di una pianta che cambia aspetto, il che fa pensare ad una sovrapposizione di immagini».

Come riportato dalle varie agenzie di stampa il 1 settembre 2018,  dopo le indagini della squadra mobile di Genova, si è concluso che il presente video non è stato “manomesso” ma la registrazione si è interrotta  per un black out elettrico senza registrare nessun crollo del ponte.

«Come è possibile che la procura di Genova o per lo piu’ la squadra mobile di Genova che ha fatto le indagini proprio sul quel video, viene a raccontarci che non è stato manomesso alcun chè?», sostiene Consorti, «sembrerebbe un film di fantascienza, dove tutti credono a qualsiasi cosa, visto che il video è chiaro e trasparente per questa ragione abbiamo chiesto alla Procura di Teramo  che vengano fatte ulteriori indagini sul Video per portare alla luce la verità e per riscattare e non far morire in vano tutte quelle 43 vittime del ponte Morandi. Per noi è un puro depistaggio dell’indagine, per conto di chi? E per quale motivo?»

Redazione PdN

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