18 agosto 2018

Crollo del ponte di Genova, cosa è successo la sera prima?

(N.d.E.: Pubblichiamo questo articolo di InformarePerResistere, perchè al di là tutte le teorie che possono essere formulate e ipotizzate un fatto è certo: sul tratto di ponte Morandi di Genova che è crollato, la sera prima "lavoravano senza sosta" una squadra di "operai" di notte e sotto la pioggia battente. Facevano manutenzione? ...una manutenzione fatale...)
Premessa: prima di parlare di rispetto per le vittime, avvisiamo i lettori che ciò che mostreremo è un filmato che gli stessi sfollati di Genova, che abitavano vicino al ponte Morandi, vogliono far vedere agli italiani.
Non siamo noi a dirlo. Lo dice a Sky un signore di Genova che ha filmato ciò che vedeva sul ponte Morandi da casa sua la sera prima del crollo. Il video lo trovate in fondo all’articolo.
Perché vogliono che gli italiani vedano questo filmato? Non lo sappiamo, perché il signore non lo dice e la conduttrice non glielo chiede. Di certo questo video alimenterà le teorie del complotto che si stanno diffondendo in rete.
Ponte Morandi: demolizione controllata? Qualcuno sapeva prima?
Queste le teorie del complotto che circolano sul web.
Gli italiani si rivelano sempre di più un popolo di “complottisti”. Rosario Marcianò è stato solo l’ultimo dei teorici del complotto a collegare i lampi che si vedono nel filmato del crollo del ponte Morandi con delle ipotetiche esplosioni.
Effettivamente, nell’unico video in cui si vede una parte del crollo, migliaia di italiani hanno potuto notare e segnalare gli stessi strani bagliori.

Il filmato è stato girato da Davide Di Giorgio, che poi lo ha caricato sul suo profilo Facebook, scrivendo:
«Mamma mia ragazzi… Pochi minuti fa… il ponte dell’autostrada sulla val Polcevera. Volevo solo riprendere la pioggia…».
Come potete vedere qui sotto, il filmato inizia con una parte del ponte che è già crollata. E Davide comincia la registrazione inquadrando un ponte crollato per riprendere la pioggia…

All’inizio si possono notare i bagliori che sembrano provenire proprio dalla parte del ponte che di lì a poco crollerà.

Alcuni hanno detto che tali bagliori sarebbero dei fulmini… Ma chiunque abbia visto dei fulmini, si renderà conto del fatto che i fulmini sono un tantino diversi.

Più sensata sarebbe l’altra versione, quella secondo la quale i bagliori sarebbero stati causati da pezzi del ponte che, cadendo, avrebbero tranciato dei cavi sottostanti dell’alta tensione.

Escludendo i fulmini, le possibilità rimangono due: esplosivi o cavi tranciati. Marcianò, nella descrizione del suo video caricato su Youtube, scrive:
«Dall’analisi dell’unico video disponibile, sembra di poter evidenziare tre esplosioni che non hanno alcuna attinenza con fulmini o fenomeni simili.Risulta che i flash precedono il collasso della struttura, crollo che si sviluppa dapprima con il cedimento della sezione degli stralli in cemento precompresso e, successivamente, del pilone portante.Pochi istanti dopo una nube di detriti polverizzati (nel sottocodice della vulcanologia è definita “nube piroclastica”) è scagliata a centinaia di metri di distanza dal viadotto.Questo fenomeno si verifica solo in due casi: a) eruzione vulcanica; b) demolizione controllata con nanotermite».
Il video di Marcianò (che ovviamente non è quello registrato la sera prima del crollo) è stato caricato oggi e ha già migliaia di visualizzazioni, 160 pollici su e solo 22 pollici giù (ciò significherebbe che la maggior parte delle persone che lo ha visualizzato sarebbe d’accordo con l’ipotesi dell’autore).
Se la notizia fosse solo questa, sinceramente, avremmo evitato di scrivere ciò che state leggendo. La sera prima del crollo, il video

Ma c’è una coincidenza abbastanza inquietante che dovrebbe lasciare un attimino perplessi sia i teorici del complotto, sia chi rifiuta a priori certe speculazioni.
Se per assurdo fosse stata una demolizione controllata, chi e quando avrebbe messo le cariche esplosive? Forse dei misteriosi uomini sarebbero saliti sul ponte la sera precedente e avrebbero piazzato l’esplosivo senza che nessuno si accorgesse di nulla? Bastano queste domande per smontare tutte le teorie della cospirazione.
Però, incredibilmente, una coincidenza inquietante sembra avvalorare le assurde ipotesi dei complottisti.
Nell’ultimo filmato che vi proponiamo, potete vedere un intervento in diretta di un telespettatore di Sky.

Il signore di Genova che sentite parlare al telefono, ha inviato al canale televisivo un filmato che ha registrato lui stesso la sera prima del crollo.

Mentre lo mandano in onda, la conduttrice chiede: «Che cosa ha filmato?». L’autore risponde:
«Quella sera stavo guardando un film e da casa mia si vede quella parte di ponte che adesso non c’è più. Quella sera c’era un forte temporale e mi faceva effetto vedere tutte quelle luci e i lavori che continuavano.Certo, siamo abituati a vedere i lavori, la chiusura dell’autostrada, ma quella sera lì faceva davvero effetto vederli e quindi ho filmato questi pochi secondi proprio per questo motivo, ecco».
E la conduttrice ci mette il carico: «Fa impressione pensare che poche ore dopo quel ponte sarebbe crollato». Il signore riprende la parola:
«Da casa mia vedevo proprio quella parte che adesso non c’è più. Ho voluto mandare questo video anche per delle persone mie amiche che sono sfollate e abitano proprio nei palazzi vicini e volevano far vedere questo video, ecco».
Ora: quante possibilità ci sono che proprio la sera prima del crollo di un ponte vengano effettuati lavori straordinari, di notte e sotto un temporale, nell’esatto punto in cui il ponte crollerà poche ore dopo?

Se non si tratta di un complotto (e noi non abbiamo nessuna prova per affermarlo), è comunque grave: quei lavori straordinari potrebbero significare che qualcuno si era accorto di qualcosa prima della tragedia che ha distrutto decine di famiglie…di qualcosa prima della tragedia che ha distrutto decine di famiglie…
http://video.sky.it/news/cronaca/crollo-ponte-le-immagini-dei-lavori-la-sera-prima/v441649.vid

https://www.informarexresistere.fr/

1 commento:

  1. C'é troppa vaghezza nella individuazione delle cause del crollo.
    Finora ho sentito parlare di prove eseguite su alcuni materiali, di degrado del calcestruzzo, di corrosioni degli acciai.
    Saranno certamente sussistenti.
    Ma non si può concentrare l'attenzione sulle prove di laboratorio dimenticando che lo schema statico del ponte fosse labile nel piano orizzontale.
    Osservando il ponte in pianta orizzontale si vede che l'impalcato del ponte presentasse due sconnessioni (orizzontali) dove vi era la piccola trave di collegamento tra i piloni strallati.
    Infatti la parte di trave strallata rimasta in piedi presenta un giunto di appoggio NON DANNEGGIATO dal crollo della piccola trave che vi poggiava sopra.
    Pertanto i due appoggi della trave erano liberi di traslare nel piano orizzontale.
    I due stralli probabilmente hanno dato alla trave del pilone un sostegno (o tiro) diverso l'uno dall'altro.
    Pertanto si é creata una rotazione dell'impalcato del pilone.
    Tale rotazione non contrastata dalla labilità orizzontale esistente, a mio avviso, tra i piloni ha determinato l'espulsione della piccola trave di congiunzione tra i piloni strallati.
    Tale espulsione della trave e conseguente disarticolazione tra i piloni adiacenti, non adeguatamente connessi a realizzare un impalcato rigido ben controventato nel piano orizzontale, é stata la causa del crollo.
    Pertanto la prima vera causa del crollo é stata, a mio avviso, un errore di progettazione strutturale del ponte.
    Tale errore ha originato un impalcato troppo mobile orizzontalmente (si dice labile orizzontalmente).
    Ing. Giuseppe Grande - Lamezia Terme

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