27 febbraio 2016

Guerra contanti: “Prelevate i risparmi dalle banche prima che sia tardi”

Una politica monetaria di tassi negativi sommata all’abolizione dei contanti sono l’ultimo disperato tentativo di banche centrali e governi per rilanciare crescita e ravvivare l’inflazione. Il piccolo problema è che facendolo, le autorità finiranno anche per assumere il controllo dei risparmi di una vita della gente comune.
Qui, secondo il broker Euro Pacific Capital, sono in gioco le libertà di ognuno di noi di fare del proprio patrimonio quello che si desidera – compreso investire il denaro a piacere – senza dover essere monitorati dai governi o dalle autorità di regolamentazione dei mercati.
“La guerra ai contanti si è senza dubbio estesa dal governo al settore bancario privato. Ma la maggior parte dei cittadini non è stata messa al coorrente dei limiti sempre più ristretti alle lbertà individuali e alla privacy”.
Eliminare i contanti dalla circolazione non vorrebbe solo dire combattere la criminalità e aiutare la lotta all’evasione fiscale, vorrebbe anche dire che i cittadini non potranno più conservare l’anonimato nei mercati. Le loro attività e transazioni monetarie saranno tutte tracciate.


Il ragionamento dell’analista del broker internazionale è il seguente: quando l’economia è in crisi e la velocità della moneta cala, il popolo tende a mettere da parte risparmi e consumare sempre meno. Le banche centrali abbassano il più possibile i tassi di interesse e iniettano nuova liquidità nel sistema economico.
“Ma se la fiducia dei consumatori si contrae ulteriormente, l’accumulo di contanti provoca un calo della velocità della moneta. Ciò spinge le banche centrali a introdurre tassi negativi, per scoraggiare i cittadini a tenere da parte i loro soldi e incoraggiarli a spenderli”.
Il 10 febbraio Janet Yellen, numero uno della Federal Reserve, ha ammesso che c’erano state discussioni a riguardo (sui tassi negativi) in passato ma che la banca centrale non aveva mai approfondito la questione legale dietro a una simile drastica misura. Il vice presidente e aspiraante al ‘trono’ della Fed, Stanley Fischer, aveva già confidato al Consiglio dei Rapporti Internazionali, nove giorni prima, che l’istituto centrale aveva preso in considerazione l’ipotesi nel 2012.

Se i tassi negativi provocano una corsa agli sportelli della gente, i governi cercherebbero immediatamente di limitare i prelievi dai conti bancari e potrebbero persino arrivare a vietare l’utilizzo di banconote per le transazioni più grandi. È quanto sta già succedendo in molti paesi d’Europa dove sono stati imposti limiti al contante.

Alla luce di tutto ciò, il consiglio di John Browne di EuroPacific Capital è dunque quello di non aspettare oltre per prelevare i soldi dalle banche e depositarli altrove dove saranno più al sicuro e non saranno sottoposti al controllo delle autorità. Meglio anticipare di qualche mese o anche anno il giorno in cui non ci permetteranno più di avere banconote, piuttosto che aspettare inermi.

Fonte: Euro Pacific Capital
Wallstreetitalia.com

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