15 dicembre 2014

Di che cosa Abarca è il nome

José Luis Abarca Velázquez e María de los Ángeles Pineda Villa sono, rispettivamente, l’ex sindaco di Iguala e sua  moglie, ex-futura candidata alla stessa posizione. Due  persone di potere. Quel potere pubblico e pubblicizzato in maniera ossessiva al fine di raccogliere consensi e mantenere inalterato l’attuale status quo. E per farlo, i deputati, cioè coloro che vengono delegati a garantire diritti e far osservare doveri, abitualmente ne abusano. 
Oggi pronunciare il nome di Abarca è come richiamare alla mente i boia  argentini: da Videla a Camps, ad Astiz e via seguendo l’orrendo elenco sempre impresso nella memoria collettiva. Il potere, illusoriamente democratico, esige due cose: voto e silenzio. Talvolta, anche voto di silenzio. Perciò, manifestare opposizione, diventa pericoloso.
In una civiltà sempre più verso la zombizzazione permanente di individui collegati telematicamente sebbene seduti l’uno accanto all’altro, non si accettano gruppi di persone che agiscono motivati da pensieri diversi, fuori dal comune, fuori dal coro. Magari ansiosi o desiderosi di un’eguaglianza reale dei diritti.

Il potere è univoco: accetta lo scambio  - do ut des - solo con chi ne può reiterare le basi fondative. Democrazia come materia_le imperialista di esportazione militaresca. Democrazia declinata come demo_crasi(a), ovvero mescolanza fonetica, riduzione delle distanze solo per convenzione del e convezione al potere. Riduce e amalgama e omologa o diversifica a seconda delle convenienze.
 
In Africa, in Colombia, nel Mediterraneo non accadono eventi troppo dissimili dallo stato di Guerrero: magari in italiastan a essere desaparecidos sono i diritti. Poi, forse toccherà alle persone che, intanto, sono materia di flussi migratori. 
 
Perciò chi si pone domande, studia, critica e desidera maggiore rispetto e civiltà, una società fondata sul sociale e non sugli schemi societari, viene ostacolato dal rappresentante del potere di turno. E poi pestato dalla sbirraglia. O fatto scomparire. O ucciso.
 
Questo fa il potere che, oggi, si chiama Abarca. In Messico dove, però, le persone reagiscono e si uniscono in movimenti sociali.
 
Loro sono tutti Abarca, noi siamo tutti Ayotzinapa.

Fonte: TLAXCALA 

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