“L’essenza del capitalismo è trasformare la natura in merci e le merci in capitali”
- Michael Parenti
Mentre chiunque con un minimo di attenzione sarebbe in grado di capire
che la “separazione della Chiesa di Stato” è un’eccezione piuttosto che
una regola qui nella Patria dei Coraggiosi, direi che i buoni vecchi
Stati Uniti d’America sono una teocrazia genuina – col mito del
capitalismo ben trincerato al trono. Persino la maggior parte degli attivisti si inginocchia, in maniera
volontaria e controproducente, all’altare dei margini di profitto,
proprio come la maggior parte della gente che loro deridono. Secondo le omelie tramandate dai commissari aziendali, ci fanno
credere che il capitalismo, nonostante a volte abbia bisogno di qualche
modifica e revisione, è la cosa migliore che ci sia!
Definire “inefficienza”
Quanto detto sopra mi è venuto in mente rileggendo un pamphlet dal
titolo “L’Inefficacia del Capitalismo: una Visione Anarchica”. L’autore
(Brian Oliver Sheppard) ha scelto di respingere “la solita critica
sinistroide e moralista del capitalismo”. Invece, l’ha affrontata “di
petto, sul tuo terreno – l’economia”.
Mentre metto in discussione il grado di “anarchia” del suo pamphlet,
Sheppard mette in evidenza dieci delle “più rilevanti inefficienze del
capitalismo”: duplicazione del prodotto, disoccupazione sistematica,
instabilità dei costi, spreco di beni invenduti, inefficienza delle
gerarchie, obsolescenza pianificata, speculazione,
creazione di falsi desideri, “lavori” parassitici e inefficienti
standard di distribuzione.
Tuttavia, non sono qui per discutere dell’utilità di questa lista.
Piuttosto, vi sto chiedendo di guardare oltre il sotterfugio economico
perché critiche così miopi implicano che il capitalismo può essere
riformato.
I prezzi potrebbero essere controllati, i salari aumentati, i prodotti
fatti durare più a lungo, etc. etc. etc. – ma ciò che viene ignorato è
che capitalismo = ecocidio.
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